Grande Reset e ID2020. Gli obiettivi per cui è stata organizzata la pandemia

Se c’è ancora qualcuno che crede alla favoletta del virus uscito da improbabili mix tra Coronavirus da pipistrello, virus del pangolino e un misterioso ospite intermedio che ancora non è saltato fuori, smetta pure di farlo e riponga la sua fede in qualcosa di più credibile, tipo Babbo Natale o Superman.
Perché il Sars-Cov-2 è stato assemblato in laboratorio.
E precisamente nei laboratori di Wuhan, dove si pratica la Gain of Function, o Guadagno di funzione: un metodo di modifica genetica dei virus per renderli più contagiosi o letali.
Questi esperimenti venivano fatti anche negli Usa fino al 2014, poi Obama lì vietò sul territorio americano e nel 2017 sono stati riautorizzati da Trump.

Ma negli esperimenti relativi ai Coronavirus da pipistrello i laboratori di Wuhan sono sempre stati all’avanguardia (usiamo il plurale perché ne esistono diversi di Bio Sicurezza superiore al Livello 1: quelli dell’Istituto di Virologia, quelli del CDC, quelli dell’Università di Wuhan e altri).
Ma è nel Zhengdian Scientific Park che si trova il famigerato laboratorio BSL-4, quello messo su da una collaborazione tra cinesi e francesi cui sono subentrati gli americani nel 2017 e al centro di forti sospetti per la creazione e fuoriuscita del virus.
Qui lavora una delle principali esperte al mondo nel campo dei Coronavirus da pipistrello, la dottoressa Shi Zhengli, direttrice del Centro per lo studio delle nuove malattie infettive presso l’Istituto di Virologia di Wuhan.
La dottoressa Shi assieme ai suoi collaboratori e finanziatori americani, tra cui Peter Daszak, presidente dell’Eco Health Alliance (altro esperto in Gain of Function, 1 milione e 200 mila dollari stanziati negli ultimi anni per le ricerche dell’Istituto di Virologia di Wuhan, in buona parte provenienti dal governo Usa) ha lavorato proprio sulla manipolazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi (normalmente è estremamente raro che questi virus contagino l’uomo), con lo scopo apparente di “creare vaccini anche per virus modificati”, come dichiarato dallo stesso Daszak (vedere in particolare questa splendida puntata di Presa Diretta).

La dottoressa Shi nel frattempo riceveva finanziamenti anche dal NIAID di Anthony Fauci sempre per ricerche sul Coronavirus da pipistrello, 665mila dollari per il quinquennio 2014-2019 come si può leggere sul suo Cv, cui bisogna aggiungere 3,7 milioni di dollari elargiti dal 2014 al 2019 da parte del NIH (Istituto Nazionale di Sanità americano) all’istituto di virologia di Wuhan per ricerche simili.
E ricordiamo che la dottoressa è celebre per la creazione, nel 2015, di un virus chimera che molti hanno visto come il “prototipo” del Sars-Cov-2, sempre in collaborazione con scienziati americani come Ralph Baric.
A questi si aggiungono 500mila dollari stanziati all’Istituto dalla Fondazione Gates.
Secondo il giornalista Franco Fracassi, le ricerche sulla Gain of Function nei laboratori di Wuhan venivano finanziate anche da Usaid, ovvero dalla Cia, e scienziati militari americani hanno collaborato attivamente a queste pratiche.
Inoltre la Eco Health Alliance di Peter Daszak sarebbe finanziata dalla grande finanza. dalla Cia e dalle case farmaceutiche.


L’assemblamento del Sars-Cov-2 è stato realizzato nei laboratori di Wuhan, anche perché il parente più prossimo del virus (96% del genoma corrispondente, molto simile ma non identico) si trova tra i pipistrelli dello Yunnan, a 1887 kilometri dalla metropoli.
E’ così impossibile che il virus si sia trasferito NATURALMENTE da quel tipo di pipistrelli agli uomini della città cinese. Qualcuno ha portato lì il virus, lo ha modificato e diffuso, anche perché nessun animale è mai stato trovato contagiato nei famosi wet market di Wuhan.

Come scritto in altri articoli precedenti, diverse voci hanno sostenuto in questi mesi la tesi del virus artificiale: dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all’esperto in biotecnologie Joseph Tritto (autore del libro Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo), da un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli ad uno studio britannico e norvegese. Queste tesi, eretiche e per questo censurate con ogni mezzo, sostenevano che il Sars-Cov-2 contenesse sequenze del virus Hiv, che lo rendono più contagioso e infettivo, una modifica non possibile in natura. E che avesse subito una modifica artificiale al “sito di clivaggio furinico”, ovvero uno strumento in più per aumentarne la patogenicità.
Secondo i sostenitori di questa tesi, l’obiettivo della sua creazione era la fabbricazione di un vaccino.
Ma non è così.


Il Sars-Cov-2 è stato creato in laboratorio e diffuso in maniera dolosa SPECIFICAMENTE per innescare la pandemia in cui siamo immersi da più di un anno.
I suoi creatori sono stati cinesi e americani, e per la diffusione è stata prescelta la città di Wuhan perché, oltre ad essere la sede dell’Istituto di Virologia specializzato in questo tipo di operazioni, è una città dotata di un aeroporto internazionale, che avrebbe permesso al virus di diffondersi nel mondo nel giro di poche settimane.
I mandanti dell’operazione sono quel gruppo di super-ricchi occidentali cui ci si riferisce con il nome di Deep State, e che possiamo riassumere in tre enti fondamentali: la fondazione Gates, la fondazione Rockefeller e il World Economic Forum di Davos. Il tutto con la complicità del governo cinese.

Questi soggetti sono gli stessi che sapevano in anticipo dell’arrivo di una pandemia, che l’avevano preparata per anni assieme alle reazioni di governi ed enti privati.
Gates aveva predetto l’arrivo della pandemia nel 2015 con la famosa conferenza Ted; lo stesso anno aveva avviato con i Rockefeller l’operazione ID2020, per dotare tutti gli esseri umani di una “identità digitale”, quindi tecnologica, strettamente collegata alle vaccinazioni e al corpo umano.
Nel 2017 Anthony Fauci, collaboratore di Gates nella Cepi, mentre finanziava a Wuhan le ricerche sul Coronavirus da pipistrello della dottoressa Zhengli Shi, dichiarava alla stampa che “l’amministrazione Trump avrebbe sicuramente dovuto affrontare sorprendenti epidemie”.
Lo stesso Gates, assieme al World Economic Forum di Davos, ha organizzato a New York il 18 ottobre 2019 la famosa simulazione pandemica chiamata Event 201, cui hanno partecipato anche membri del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) cinese.

Poche settimane dopo, iniziava la pandemia che ha sconvolto il mondo.
Erano tutti veggenti? Da quel che sappiamo oggi, assolutamente NO.
Sapevano che ci sarebbe stata la pandemia perché la stavano finanziando, preparando, organizzando da anni.
Assieme al governo cinese che si è prestato sia nella creazione del virus nei suoi laboratori, sia nella diffusione sul proprio territorio.
Non è un caso se la Cina abbia risposto in modo così efficiente alla pandemia da uscirne ben prima di tutte le altre nazioni del mondo.

Il movente per una simile mostruosità?
E’ presto detto.
La Cina ha rispettato un accordo con il cosiddetto Deep State per far fuori Trump, da sempre acerrimo nemico del Dragone. E ora si prepara a cinesizzare l’Occidente, sia acquisendo le aziende in via di liquidazione, sia imponendo il suo modello politico nel resto del mondo. Il progressivo autoritarismo e freno a democrazia e diritti in corso sembra una riproposizione del modello cinese in Occidente.

La controparte occidentale ci guadagna la realizzazione di due piani su scala globale: il cosiddetto Grande Reset e ID2020.
Per capire cosa sia il Grande Reset, consigliamo la lettura di questo articolo, molto dettagliato, pubblicato su ByoBlu, e il libro omonimo di Ilaria Bifarini.
In sintesi, si tratta di una ridefinizione dei rapporti di forza economici tra pochi supermiliardari e il resto dell’umanità, che mira ad allargare il divario tra questi e il resto della popolazione, cancellando la classe media.
Inoltre si propone il passaggio al transumanesimo, ovvero quella fusione di biologia, tecnologia e Intelligenza Artificiale finora immaginata solo da autori di fantascienza e film di Hollywood. Il tutto per permettere a pochissimi mandarini di controllare in maniera totalitaria il resto dell’umanità e, perché no, sfoltirla in modo considerevole.

Di ID2020 invece ci siamo occupati nel post del blog diventato più virale, quello sulle vaccinazioni con microchip delle fondazioni Rockefeller e Gates.
In molti hanno bollato questa ipotesi come una bufala, una fantasia da complottisti, esattamente fino all’altro ieri, quando tutti i giornaloni hanno riportato, in alcuni casi con un certo entusiasmo, la notizia che il Pentagono avrebbe sviluppato un microchip sottocutaneo in grado di rilevare precoci sintomi del Covid. E che le vaccinazioni
del futuro faranno uso di microchip.
Come scriveva qualcuno sul Web: “Abbiamo bisogno di nuovi complotti, perché quelli vecchi sono tutti diventati realtà”.

Adesso che anche il microchip sottocutaneo è stato sdoganato dal mainstream, e che giornaloni e politici vedono nel Covid-pass o Green Pass l’unica soluzione per tornare a una forma di libertà, vediamo dispiegarsi in modo evidente l’agenda tracciata da Gates e Rockefeller nel 2015, quando progettavano di dotare tutti gli esseri umani di una identità digitale, collegata alle vaccinazioni e legata biometricamente al corpo umano.
Non basta il riconoscimento facciale o le impronte digitali: come dicevano i “complottisti” in tempi non sospetti, l’obiettivo è arrivare ai microchip sottocutanei, se necessario iniettandoli attraverso i vaccini, visto che la tecnologia esiste già. Leggere questo articolo di Gianni Lannes o i passaggi dei libri di Klaus Schwab, il presidente del World Economic Forum di Davos, che parlano della “Smart Dust”:

Il sogno di Schwab dei microchip sottopelle. Nessuna violazione sembra spingersi troppo in là per Schwab, che sogna “microchip attivi impiantabili che rompono la barriera cutanea del nostro corpo”, “tatuaggi intelligenti”, “calcolo biologico” e “organismi progettati su misura”. È lieto di riferire che “i sensori, gli interruttori di memoria e i circuiti possono essere codificati nei comuni batteri dell’intestino umano”, che “la Smart Dust, una varietà di computer completi con antenne, ciascuno molto più piccolo di un granello di sabbia, possono ora organizzarsi all’interno del corpo” e che “i dispositivi impiantati contribuiranno probabilmente anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘incorporato’, così come pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi, attraverso la lettura di onde cerebrali e altri segnali”. La “biologia sintetica” è all’orizzonte nel mondo della Quarta Rivoluzione Industrale di Schwab e darà ai governanti capitalisti tecnocratici del mondo “la possibilità di personalizzare gli organismi scrivendo il DNA” (tratto dall’articolo: “Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista“).


E’ sempre più chiaro ed evidente che la pandemia è stata creata artificialmente per arrivare a questi obiettivi.
Nel frattempo, Biden e la Von Der Leyen ci dicono che siamo entrati nell'”Era delle pandemie”, e che quindi altre ne arriveranno. Forse perché sono già state programmate, così come è stata organizzata la prima.

In Italia vediamo in questi giorni l’avanzare di questa agenda non solo dagli inquietanti progetti che ci arrivano dagli States, ma soprattutto dal Green Pass dell’Ue, che nell’ottica della Commissione dovrebbe permetterci di tornare a viaggiare a patto di poter provare: 1) L’avvenuta vaccinazione; 2) Un tampone negativo; 3) L’avvenuta guarigione dal Covid. A questo si ispira il pass che il governo Draghi vorrebbe introdurre per spostarsi anche tra le regioni di diverso colore, in evidente sfregio della Costituzione che sancisce la libertà di movimento dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Questi strumenti non sono altro che i “Certificati digitali sanitari” di cui parlava Gates all’inizio della pandemia nel marzo 2020, segno che la road map era stata tracciata già da tempo dai registi di tutto questo.
Lockdown, chiusure, coprifuoco, obbligo di mascherine e tamponi, limitazioni alle libertà di ogni genere servono solo a ricattare la popolazione, facendogli accettare una vaccinazione sperimentale a Rna dagli esiti incertissimi e che normalmente non farebbe mai, oltre che un controllo tecnologico sempre più pervasivo.

Sono cittadini e politici che si devono opporre a questo disegno su scala globale: i primi smettendola di avere terrore del Covid e difendendo i propri diritti centimetro per centimetro (viene in mente il discorso di Al Pacino ai suoi giocatori in Ogni maledetta Domenica) e i secondi rifiutandosi di ascoltare le sirene degli ultramiliardari
globalisti.
Non ci sono che queste vie. Diversamente non se ne esce, e ci troveremo immersi in un incubo distopico da far sembrare 1984 di Orwell una favoletta con lieto fine.

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Quelle mani del Deep State sulla creazione del Coronavirus

A pochi giorni da quelle che sono state definite le elezioni americane più importanti di sempre, il mondo si trova immerso nella cosiddetta seconda ondata della pandemia. Coprifuoco, lockdown, militari per le strade, chiusura dei locali sono solo alcune delle misure prese per combattere la guerra contro il “nemico invisibile”, trattato alla stregua di un esercito invasore subdolo e sfuggente. 
Mentre le politiche prese dai governi di mezza Europa vanno nella direzione di restringere le possibili occasioni di socialità, si prepara l’avvento di una crisi economica ben peggiore di quella del 2008. 
Proprio in questi giorni assistiamo nel nostro Paese a proteste sempre più veementi contro l’ultimo Dpcm di Sua Maestà Giuseppe Conte che, dall’alto dei suoi zero voti ricevuti ad una qualsiasi elezione, continua a prendere decisioni catastrofiche per la vita di milioni di persone senza neppure consultarsi con il Parlamento.  
E’ evidente che la crisi ingenerata dalla pandemia causerà migliaia e migliaia (se non milioni) di nuovi poveri, quelli che fino a ieri erano considerati membri della classe media, mentre i dati ci dicono che i super-ricchi si stanno arricchendo ulteriormente.
Un risultato ideale per le “élite” mondialiste, che stanno cavalcando il virus come se fosse una manna dal cielo per imporre la loro agenda: controllo autoritario della società, restrizioni dei diritti fondamentali, esecutivi che scavalcano i parlamenti, primato della “scienza” e della medicina (sempre quella che piace a Oms e case farmaceutiche) sulla politica, attesa messianica del vaccino con tutti i profitti che questo porterà ai soliti noti.
Se tutto ciò fosse accaduto per mero caso, diremmo che si è trattato di un immenso colpo di fortuna per queste oligarchie. Ma non è detto che sia così. 

I “PROFETI” DEL VIRUS

Tanto per cominciare ci sono le profezie degli oracoli del mondialismo. 
Già Jacques Attali, il mentore e “creatore” di Macron, aveva profetizzato nel 2009 che una piccola pandemia avrebbe “permesso l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale”, previsione che oggi risuona più attuale che mai. 
Poi ci sono i Rockefeller. Nel 2010 la loro Fondazione pubblicò un report dal nome “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, nel quale si ipotizzavano alcuni eventi futuri, tra cui quello (scenario “Lock step”) di una pandemia nata proprio in Cina, che avrebbe causato 8 milioni di morti e portato all’adozione obbligatoria di mascherine chirurgiche, ad esecutivi più autoritari e restrizioni dei diritti umani, ad un maggiore controllo tecnologico sulla popolazione e all’utilizzo di strumenti come i termoscanner all’ingresso dei locali pubblici. 
Rileggendo oggi quelle pagine sembra che i governi stiano seguendo pedissequamente l’agenda tracciata dai Rockefeller un decennio fa. 
Il report incensava anche la reazione della Cina, che attraverso un lockdown immediato e severo e attraverso un capillare tracciamento dei contatti, sarebbe riuscita ad “uscire” dalla pandemia prima degli altri Stati. Oggi a Wuhan si vive in maniera assolutamente normale. 
I Rockefeller non si sono solo divertiti a ipotizzare lo scenario che stiamo vivendo oggi.
Nel 2015, in partnership con la Microsoft di Bill Gates, con la Gavi (Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione, sempre sponsorizzata da Gates), con l’Onu e con numerose Ong, hanno lanciato un programma dal nome ID2020 con il quale si ripromettevano, per l’anno in corso, di fornire ad ogni individuo sul pianeta una ID digitale, collegata biometricamente al corpo umano, per evitare le falle della documentazione tradizionale cartacea nell’identificare specialmente poveri e migranti.
Secondo il programma, l’ID digitale dovrebbe essere collegata alle vaccinazioni ricevute dall’individuo, dando vita ad una sorta di “registro biometrico” delle vaccinazioni e dei dati personali dell’individuo. 
Ma come si concretizza questo obiettivo, che a prima vista sembrerebbe, per usare un termine in voga, “filantropico”? 
Bene, Gates ha commissionato al Mit una tecnica chiamata “tatuaggio a punti quantici”, che, secondo l’Ansa, “permetterebbe di leggere il registro delle vaccinazioni sotto pelle”, come un codice a barre. Avete capito bene, un codice a barre impresso sul corpo del vaccinato, contenente i suoi dati e leggibile con uno smartphone. 
Per chi è giustamente preoccupato per l’utilizzo di una tecnica così invasiva, si tratta di un modo per schedare la popolazione e forse controllarla anche fin nel loro corpo attraverso tecnologie di cui non siamo del tutto a conoscenza (come nanochip, ormai così piccoli da essere invisibili ad occhio nudo). Altri soggetti più religiosi ci vedono il leggendario Marchio della Bestia dell’Apocalisse.
Come che sia, Gates e i Rockefeller, per completare questo progetto, avrebbero bisogno di una causa scatenante che permetta l’adozione/imposizione di vaccinazioni su scala globale. E guarda caso, la pandemia da Sars-Cov2 rappresenta un’occasione ghiottissima, quasi “provvidenziale” per portare avanti questa agenda.

Ma teniamo aperto il capitolo Gates. Oltre alla partnership con i Rockefeller (con cui i Gates sono in affari da generazioni, altro che “self-made man”), il “filantropo” Bill, che da anni investe nel campo dei vaccini (guadagnandoci, come da sua ammissione, 20 volte tanto) è un altro membro del club dei profeti del virus. 
Già nel 2015 ad una conferenza del Ted, Gates prevedeva l’arrivo di una pandemia contro cui, affermava, “non siamo preparati” e che avrebbe fatto milioni di morti. 
Non contento, Bill organizzava il 18 ottobre 2019, un mese e mezzo prima che cominciassero i contagi a Wuhan, una simulazione di pandemia a New York (l’Event 201) assieme ai membri del World Economic Forum di Davos, al Johns Hopkins Center for Health Security (strettamente collegato al NIH, l’Istituto Nazionale di Sanità americano) e a pezzi grossi da ogni parte del globo.
Un simpatico “gioco” con cui alcuni dei più importanti decisori planetari si esercitavano a capire come reagire di fronte all’arrivo di una pandemia “inaspettata”, naturalmente originata da un nuovo tipo di Coronavirus. 
Ma chiaramente fa tutto parte delle spiccate doti di preveggenza del nostro “filantropo”. 

L’ORACOLO FAUCI

E a questo punto giungiamo all’ultimo oracolo della lista, il dottor Anthony Fauci.
Quest’uomo è ai vertici delle istituzioni sanitarie Usa dai tempi di Reagan (anni ’80), quando scoppiò l’epidemia di Aids. Fauci fu uno dei dottori ad attribuirsi il merito per l’isolamento del virus dell’Hiv “rubando” la scoperta alla dottoressa Judy Mikovitz e al dott. Frank Ruscetti e ritardando la sua pubblicazione di 6 mesi, come ci racconta la stessa dottoressa Mikovitz che lavorò con lui in quel periodo, contribuendo così al dilagare del virus.
Orbene, il simpatico dott. Fauci 40 anni dopo è ancora a capo del NIAID, l’Istituto americano per le allergie e malattie infettive, e un pezzo grosso del NIH, l’Istituto Nazionale della Sanità americano. Oltre a ciò, collabora strettamente con Bill Gates nel suo programma di promozione globale delle vaccinazioni, il Global Vaccine Action Plan, che annovera tra i suoi partner anche l’Oms (di cui Gates è il principale finanziatore, dopo il ritiro degli Usa per decisione di Trump) e l’Unicef.
Un personaggio così non poteva non aver vaticinato anche lui qualcosa sulla pandemia, e infatti nel febbraio 2017 dichiarò alla stampa che la presidenza Trump avrebbe sicuramente “affrontato delle sorprendenti epidemie”.
Insomma, questo virus se lo aspettavano proprio tutti. 

Ma Fauci non si è limitato solo a vaticinare: fino al 2019 il suo NIAID finanziava proprio nel laboratorio di Wuhan una dottoressa chiamata Zhengli Shi, esperta in Coronavirus e famosa per le sue ricerche sulla Gain of Function (guadagno di funzione), ovvero sulla creazione di virus ibridi, manipolati per essere più contagiosi o più letali.
La dottoressa Shi aveva già destato scalpore per la creazione di un virus ibrido molto simile al Sars-Cov2 nel 2015, frutto del lavoro realizzato negli Usa con una equipe internazionale che comprendeva il dottore americano Ralph Baric. 
Queste ricerche, pubblicate su Nature, sollevarono veementi polemiche per la pericolosità della materia trattata, tanto più che già nel 2014 le pratiche legate alla Gain of Function erano state proibite da Obama sul territorio americano.
Eppure Fauci continuò a finanziare questa dottoressa e le sue ricerche nel laboratorio di Wuhan fino allo scoppio della pandemia. La stessa dottoressa Zhengli Shi, intervistata nel marzo scorso dalla rivista Scientific American, arrivò ad affermare che “il Sars-Cov2 potrebbe essere fuoriuscito dal nostro laboratorio. Non ho dormito per diversi giorni al pensiero”. Questo prima di essere silenziata dalle sue autorità di riferimento. 

Secondo il dottore e premio Nobel in Medicina Luc Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus artificiale, creato con pezzi di Coronavirus da pipistrello, ibridati con una sequenza del virus Hiv. 
Questa ibridazione si è resa necessaria perché il Coronavirus da pipistrello, in natura, non è contagioso per gli esseri umani.
Era fondamentale, quindi, manipolarlo in modo da renderlo più infettivo.
Secondo l’ipotesi di Montagnier, il motivo di questi esperimenti sul Coronavirus sarebbe stato la ricerca di un vaccino, ma l’illustre dottore Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, ci dice che le ricerche sulla Gain of Function non hanno nessuna utilità allo scopo di creare un vaccino. La loro possibile applicazione, quindi, sarebbe quella di un’arma batteriologica.

CONCLUSIONI

Se il Sars-Cov2 non è un virus naturale, e la sua creazione non serviva ad un vaccino, qualcuno lo ha ingegnerizzato a scopi bellici. Il virus è stato con ogni probabilità creato e diffuso nella zona di Wuhan. Non sappiamo ancora se sia sfuggito “accidentalmente” o diffuso ad arte (e in questo caso, chi l’abbia materialmente diffuso), ma una cosa è certa: questa pandemia era stata prevista da anni e alcuni degli “oracoli” che la prevedevano con sicurezza nel contempo finanziavano proprio a Wuhan dottori che si occupavano di Gain of Function, cioè di ibridazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi e pericolosi.

Grazie alla pandemia, personaggi come Bill Gates si stanno ergendo ogni giorno a grandi luminari e salvatori dell’umanità con il loro vaccino che “ci libererà dal male”, mentre cure efficaci e di scarso costo come l’idrossiclorochina, l’eparina e la terapia del plasma vengono osteggiate e sabotate come ciarlataneria. 
Chi parla di rafforzare il sistema immunitario con vitamina C e D, attività fisica e uno stile di vita sano, l’abc della lotta a qualsiasi virus, viene trattato come uno stregone pazzo. 
Un’agenda globale di controllo della popolazione si dispiega davanti ai nostri occhi, con voci che si levano a parlare di nuovi lockdown, di isolare i contagiati fuori dalle loro case dopo averli “stanati”, di pass elettronici per poter tornare a viaggiare serenamente, di “Grande Reset” ed altre amenità degne del libro “1984”. 
Ma non si tratta di un’agenda globale programmata da anni dai peggiori supercapitalisti in circolazione. No.
E’ sicuramente tutta colpa di un virusetto parainfluenzale fuoriuscito casualmente dal mercato del pesce di Wuhan.

Coronavirus creato in laboratorio: un nuovo libro rilancia l’ipotesi

Nell’articolo di qualche mese fa, “Coronavirus: una creazione del Deep State americano per perseguire la sua agenda globale“, ci siamo occupati di tutti quegli elementi che, messi  in fila, fanno ritenere il Sars-Cov2 una creazione di laboratorio, finanziata dal Deep State americano (in particolare Bill Gates, i Rockefeller, il dott. Fauci) per perseguire degli obiettivi di natura politica ed economica su scala globale.
Questi obiettivi erano stati pianificati da anni e riportati in documenti di vario genere:
nel report del 2010 dei Rockefeller “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale“, nell’agenda ID2020 avviata nel 2015 da Gates e Rockefeller, nelle previsioni di Bill Gates e Anthony Fauci (suo collaboratore nella Gates Foundation) su una pandemia in arrivo, e infine nell’Event 201, simulazione pandemica organizzata sempre da Bill Gates e dal WEF di Davos, che aveva anticipato di un mese (18 ottobre 2019) lo scoppio della pandemia vera e propria a Wuhan.
Se tutti questi indizi fanno una prova del fatto che la pandemia sia stata a lungo pianificata più che prevista, resta oscuro il ruolo della Cina: sappiamo che
la dott.sa Zhengli Shi era stata finanziata dal NIAID (Istituto nazionale allergie e malattie infettive americano) di Fauci per ricerche sul Coronavirus da pipistrello a Wuhan (2014-2019), e che la stessa dottoressa era stata la creatrice di un virus “chimera”, mescolando un Coronavirus da pipistrello a un virus che provoca la Sars nei topi nel 2015 assieme ad un team internazionale, esperimento pubblicato su Nature e finanziato sempre dal governo Usa.
Ma non è chiaro fino a che punto il governo cinese sia stato complice della diffusione del virus, come vedremo in seguito.

A sostenere l’ipotesi di un Coronavirus creato in laboratorio, e non naturale come vorrebbe la narrazione ufficiale, sono stati il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, uno studio dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli, l’ex capo dei servizi segreti britannici James Dearlove, e ora anche un libro scritto dal microchirurugo, esperto in biotecnologie, Joseph Tritto.
Secondo Tritto, che cita lo studio indiano e avalla la tesi di Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus chimera cui sono state aggiunte sequenze del virus Hiv, per aumentare la sua capacità di infettare gli umani.
E’ quello che si chiama “guadagno di funzione” (gain of function), e secondo il dott. Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, questo tipo di ricerca non può in alcun modo aiutare nella creazione di un vaccino o di una cura. La sua unica applicazione è, quindi, quella militare, o di guerra batteriologica. Solo che qui la vittima non è una nazione, ma l’intera popolazione mondiale.

Per Tritto, sentito da Libero, è “improbabile e indimostrabile” l’ipotesi di un’origine naturale del virus: “l’ipotesi finora accreditata da alcuni scienziati è che questo virus si sia generato in natura dalla combinazione tra un virus di pipistrello e uno di pangolino. Perché ciò avvenga, però, innanzitutto dovrebbe passare, secondo gli esperti, un lasso di tempo compreso tra i 40 e i 200 anni, e poi le due specie coinvolte dovrebbero condividere la stessa nicchia ecologica, cosa che in questo caso non è. In più dovrebbe esserci un ospite intermedio che contrae il virus ricombinato e lo trasmette all’uomo: ma, per quanto riguarda il SARS-CoV-2, non è stato ancora trovato. Basterebbero questi elementi a rendere l’ipotesi di un’origine naturale del virus statisticamente improbabile e per ora scientificamente indimostrabile.”

Tritto poi continua spiegando perché, invece, è evidente che si tratti di un virus artificiale: “In alcune pubblicazioni, ad esempio nello studio dei ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli basato sui genomi di pazienti, raccolti in database globali, si dimostra che il SARS-CoV-2 non è solo un ibrido tra il virus del pipistrello e quello del pangolino. Ma al suo interno ci sono piccoli inserti, dei residui di amminoacidi del virus HIV-1, responsabile dell’Aids. La presenza di questi inserti in un virus sviluppatosi in natura non potrebbe mai verificarsi. Non solo. Il genoma del SARS-CoV-2 presenta un’altra modifica sul cosiddetto sito furinico intracellulare, come confermano due studi, uno cinese, uno franco-canadese. Entrambi gli inserti hanno una funzione: l’inserto dell’HIV-1 permette al SARS-CoV-2 di ancorarsi alla cellula umana e di penetrare la cellula. È quindi presumibilmente responsabile dell’alta infettività del virus. La modifica al sito clivaggio furinico consente invece al virus di moltiplicarsi all’interno della cellula e lo rende fortemente patogeno”.

A questo punto Tritto tira in ballo la dottoressa Zhengli Shi, parlando di una “competizione” tra lei e altri scienziati (in particolare lo statunitense Ralph Baric, con cui aveva collaborato nella creazione del famoso virus chimera del 2015 ) per la creazione del patogeno più efficace, ma omette l’importantissimo dettaglio che la dottoressa veniva finanziata dal NIAID di Fauci per 665mila dollari (numero curiosamente vicino al tanto amato da Bill Gates 666), e che il suo istituto riceveva quasi 4 milioni di dollari dal NIH  (National Institute of Health) americano, di cui Fauci è membro di spicco.
In pratica, Fauci e il NIH, prima sotto Obama e poi sotto Trump,  finanziavano una donna celebre per la creazione di virus “chimera” altamente pericolosi e infettivi, ricerche che secondo gli esperti non avevano  alcuna possibilità di avere come obiettivo la creazione di un vaccino.
Ma se non servivano a creare un vaccino, allora a che servivano queste ricerche delocalizzate in Cina, perché proibite negli Usa? E come mai Fauci già nel 2017 si diceva sicuro che Trump avrebbe dovuto “fronteggiare delle epidemie inaspettate”?
Non è così difficile arrivarci.

Dicevamo, il ruolo della Cina resta oscuro.
Dai dati in nostro possesso, due sono le tesi più probabili:
1) Che gli Stati Uniti abbiano realizzato il virus con l’aiuto dell’Istituto di Virologia
di Wuhan, a partire dagli anni in cui Obama era presidente, e che una volta ottenuto lo
abbiano rilasciato proprio nei pressi di Wuhan durante i giochi militari dell’ottobre
scorso. In questa ipotesi, la Cina è co-creatrice del virus, ma vittima di un attacco
da parte degli Usa, per farla sembrare colpevole del contagio.
Questo non spiegherebbe, però, le numerose reticenze successive del Dragone nel pubblicare la sequenza del virus, le indicazioni sbagliate ai medici italiani sulle terapie da seguire, il silenziamento di quegli scienziati che sembravano più desiderosi di aiutare il resto del mondo nel combattere l’epidemia.
2) La seconda ipotesi è che il virus sia stato non soltanto co-creato da Cina e governo americano, ma anche diffuso con la complicità dello stesso governo cinese.
Secondo alcuni hacker, a diffondere il virus sarebbe stata la sua probabile creatrice, la
dott.sa Zhengli Shi. Cosa però abbiano da guadagnare il governo cinese e una scienziata affermata nel far iniziare una pandemia nel proprio territorio, non è chiaro.
Tanto più che la stessa dottoressa Shi si lasciò scappare, poco dopo l’inizio della pandemia e prima di essere silenziata dal suo governo, che “quel virus potrebbe essere uscito dal nostro laboratorio“.
Tuttavia, essendo il laboratorio BSL-4 di Wuhan frutto di una partnership tra Cina e occidente (in particolare con la Francia, che ha contribuito alla sua realizzazione), e venendo finanziato in modo consistente anche dagli Usa, non è impossibile che qualcuno al suo interno sia stato corrotto per diffondere il virus al momento prestabilito, con la complicità o meno del suo stesso governo.

Una cosa è certa: gli uomini che abbiamo su citato sapevano dell’arrivo di una pandemia, l’avevano pianificata e finanziata, se ne stanno avvantaggiando in questo momento per portare avanti la loro agenda, e ora ulteriori evidenze scientifiche ci dicono che la teoria della diffusione “naturale” e “accidentale” del virus sembra sempre più improbabile.

Per chi volesse approfondire tutti gli altri aspetti di quello che si può definire il “Complotto del Coronavirus”, consigliamo questo documento in Power Point realizzato da Massimo Mazzucco e altri collaboratori, che mette in luce molte delle assurdità e incongruenze che abbiamo vissuto dall’inizio della diffusione della pandemia in Europa ad oggi. Perché di cose che non tornano, in questa storia, ce ne sono veramente tante.
Ed è bene cominciare  a vederle una per una.

Coronavirus: una creazione del Deep State americano per perseguire la sua agenda globale

Il premio Nobel in Medicina Luc Montagnier l’ha detto chiaro e tondo in un’intervista
a un’emittente francese qualche giorno fa: “Il Coronavirus è un virus artificiale,
creato in laboratorio, con pezzi di virus HIV. La storia del mercato del pesce è totalmente impossibile”.
Interessante. Quindi i “complottisti” che sostenevano che il virus non fosse naturale, ma creato ad arte, non si sbagliavano. E forse non solo su quello.

Negli scorsi articoli abbiamo visto come i Rockefeller e Bill Gates avessero previsto una
pandemia già 10 anni fa, e avessero dipinto gli scenari che stiamo vedendo davanti ai
nostri occhi i questi giorni. E abbiamo visto come gli stessi Gates e Rockefeller avessero dato vita nel 2015 al progetto ID2020, un progetto di vaccinazione “digitale”, ovvero con l’utilizzo di altissima tecnologia (microchip o “tatuaggio a punti quantici”) per marchiare le persone come bestiame e schedarle all’atto della vaccinazione.
Prima di loro, Jacques Attali nel 2009 aveva dichiarato che una “piccola pandemia avrebbe permesso di creare un governo mondiale”.

Bene, alla lista dei “profeti” ora va aggiunto anche Anthony Fauci.
Fauci, immunologo, direttore dell’Istituto nazionale americano per le allergie e malattie infettive (NIAID) e membro della task force di Trump contro il Coronavirus, è (neanche a dirlo), un fedelissimo di Bill Gates e Hillary Clinton. Quindi un personaggio totalmente organico ai Dem americani e agli arcinemici di Trump. Bene, questo signore nel febbraio 2017, vaticinò, parlando di preparazione a pandemie, che Trump “avrebbe sicuramente dovuto affrontare malattie infettive durante la sua presidenza, e sorprendenti epidemie”.

Secondo l’antica regola per cui più indizi fanno una prova, tutte queste “previsioni” azzeccate sull’arrivo di una pandemia non possono più essere ignorate.
Specie alla luce del famoso Event 201, organizzato da Gates a New York nell’ottobre
2019, un mese prima dello “scoppio” del virus a Wuhan.
Ma c’è di più: il dottor Fauci non si è limitato a predire (anche lui) la catastrofe
che stiamo vivendo. Ha pure finanziato dal 2014 al 2019 con il suo NIAID delle ricerche sul “Coronavirus derivante da pipistrelli”, cui ha partecipato personale del
famoso laboratorio di Wuhan. Inoltre l’Istituto Nazionale della Sanità americano (NIH), di cui il NIAID è membro e Fauci uno degli esponenti più influenti, ha finanziato dal 2015 ricerche ed esperimenti, sempre dell’Istituto di virologia di Wuhan, riguardanti forme di Coronavirus originati dai pipistrelli, con 3,7 milioni di dollari.
Il tutto dopo che il Dipartimento di Stato aveva lanciato l’allarme sulla pericolosità di quel laboratorio e degli esperimenti che vi si tenevano.
E Fauci è ora accusato anche di aver finanziato una pericolosa modifica di Coronavirus, una versione “chimerica” con pezzi di Hiv (virus di cui Fauci è esperto), pratica proibita negli Usa dal 2014 e delocalizzata in Cina proprio nel laboratorio di Wuhan.

Ricapitoliamo.

Bill Gates, Rockefeller e Fauci prevedono una pandemia in arrivo.
Ne delineano gli scenari, incluse le reazioni degli Stati.
Gates e Rockefeller avviano nel 2015 il progetto ID2020, ovviamente programmato
per l’anno in corso.
Fauci tramite il NIAID finanzia dal 2014 al 2019 delle ricerche sul Coronavirus derivante da pipistrello che coinvolgono personale del Wuhan Institute of Virology, laboratorio finanziato anche dalll’Istituto Nazionale della Sanità americano per lo stesso tipo di progetto.
Bill Gates organizza l’ottobre 2019 l’Event 201 in presenza del World Economic Forum di Davos e pezzi grossi da ogni dove, per “simulare” una pandemia e le probabili reazioni delle istituzioni planetarie.
Un mese dopo, nel novembre 2019, l’epidemia di Coronavirus scoppia a Wuhan.

A questo punto non si tratta più di essere complottisti, quanto di non essere ciechi.
E’ chiaro che il Coronavirus, non essendo un virus naturale, è stato
creato da qualcuno. E questo qualcuno sono evidentemente i signori che abbiamo appena citato, avvalendosi di personale al loro libro paga. Questo personale potrebbe
tranquillamente aver anche diffuso il virus in modo doloso nei pressi del famigerato mercato di Wuhan, dando l’avvio alla pandemia.
Non è necessario neppure che il governo cinese fosse colluso: essendo il laboratorio di Wuhan utilizzato per progetti dell’Oms (di cui Bill Gates è praticamente padrone) ed essendo cofinanziato dall’Istituto Nazionale per la Sanità americano e dal NIAID di Fauci, sarebbe stato sufficiente per questi corrompere qualche membro del personale del laboratorio (con cui erano già in contatto) per fare iniziare tutto questo.
Un’altra ipotesi sulla diffusione dolosa del virus è contenuta nel video di Miccoli e Lombardini, in questo articolo, e riguarda i giochi militari che si sono tenuti a Wuhan poco prima dello scoppio dell’epidemia. Secondo questa teoria, sarebbero stati militari americani a diffondere il virus durante la loro permanenza in Cina.

Teorie del complotto? Visti i tanti indizi, questa sembra francamente essere la spiegazione più plausibile per giustificare l’accaduto.
Più della teoria secondo cui il virus sarebbe “sfuggito” da un laboratorio di massima sicurezza.
Le motivazioni per una simile mostruosità?
E’ presto detto.

Secondo Blondet, a Washington in molti hanno ritenuto la pandemia il “Piano B nel caso in cui fosse fallito l’impeachment a Trump”.
Per il Deep State americano (Gates, Rockefeller, Soros, i Dem), la pandemia è in effetti un’occasione d’oro per portare avanti la propria agenda. E cioè indebolire Trump, accusarlo di migliaia di morti in vista delle elezioni (che, casualmente, in America si tengono quest’anno), stoppare la Brexit in GB, commissariare l’Italia (come stiamo vedendo in questi giorni) prima che il governo cada e si debba tornare alle urne con una scontata vittoria del centrodestra, imporre a livello globale la vaccinazione “tecnologica” universale anti-Covid secondo il progetto ID2020 di Gates-Rockefeller, sospendere la democrazia in numerosi paesi, adottare forme di sorveglianza orwelliana sulla popolazione con il pretesto della lotta al virus, causare una crisi economica che porterà all’ulteriore immiserimento delle classi medie e all’accentramento delle ricchezze nelle solite mani.
E ancora: portare avanti la beatificazione di Bill Gates che, con il suo vaccino, oltre a fare profitti spaventosi, verrà pure osannato dai media dell’intero pianeta per averci
salvato dal “suo” virus: lui ancora più straricco, noi ancora più poveri e in più marchiati e sorvegliati come bestiame.

Chi pensa che si debba dare il minimo credito alla “umanità” di un personaggio come Gates, dovrebbe approfondire la sua bio: Gates era nella cerchia delle amicizie di
Jeffrey Epstein, il pedofilo ” suicidato” lo scorso agosto in carcere; ha volato sul
suo Lolita Express 4 anni dopo che Epstein era stato rilasciato di prigione per rapporti
sessuali con minori; Gates è stato denunciato da alcuni dipendenti
Microsoft per averli costretti a vedere filmati di bimbi violentati e uccisi; Gates è stato citato in giudizio in numerosi paesi del mondo perché i suoi vaccini, invece di
guarire la popolazione, la uccidevano, sterilizzavano o facevano ammalare (leggere l’articolo denuncia di Robert Kennedy Jr.), il che è perfettamente coerente con la sua filosofia malthusiana: Gates ritiene che la popolazione vada ridotta, quindi non si capisce perché dovrebbe impegnarsi tanto a “salvare” vite con i suoi vaccini.
Inoltre Gates, come i suoi partner in affari Rocekfeller, sembra avere una particolare
predilezione per i riferimenti satanici: non solo il suo vaccino-marchio-microchip
ricorda in modo inquietante il Marchio della Bestia dell’Apocalisse, il fondatore di Microsoft ora sta pensando anche alla creazione di una sinistra criptovaluta collegata al corpo umano. E quale è stato il numero scelto per brevettarla?
060606. Il numero della Bestia.

CONCLUSIONI

In questa storia del Coronavirus, di “naturale” non c’è nulla.
E’ tutto artificiale, e doloso.
Il virus è stato creato in laboratorio. E’ stato diffuso nei pressi del laboratorio di Wuhan sapendo PERFETTAMENTE come si sarebbe diffuso nei mesi successivi.
Erano state previste le reazioni degli Stati e la paura della popolazione.
I suoi creatori sapevano che, il terrore del virus (pompato ad arte dai media), avrebbe
facilitato la compressione di libertà e diritti costituzionali, e che le proteste (almeno all’inizio) sarebbero state timide.
E i suoi creatori avevano già pronte le “soluzioni” al problema da loro creato: lockdown,
distanziamento sociale, divieto di assembramento, sorveglianza tecnologica orwelliana, governi  autoritari, uno stile di vita basato sulla paura e la diffidenza, fino all’arrivo del vaccino “salvifico”. Ecco perché le cure al Coronavirus (sieroterapia, clorochina, ozonoterapia, azitromicina, eparina, fino ad arrivare alle ovvietà per rafforzare il sistema immunitario come vitamina C e D (agrumi e sole), attività fisica, sana alimentazione, frequentazione di mare, natura e aria aperta), sono viste come fumo negli occhi dai sacerdoti della scienza “Dem”.
Tutto il progetto si basa sul vaccino, strumento satanico programmato non per darci la salute, ma per iniettare non si sa quale porcheria nelle nostre vene, assieme al
marchio tecnologico di Gates, che aprirebbe strade di controllo sul corpo
degli individui che fanno semplicemente rabbrividire.
Ricorda molto da vicino la marchiatura dei prigionieri dei campi di concentramento nazisti durante la 2a Guerra Mondiale: quegli stessi nazisti di cui i Rockefeller finanziavano gli esperimenti di eugenetica quando erano già in affari col nonno di Gates. E il cerchio si chiude.
Ribellarsi, ora.

 

Aggiornamento del 26 aprile 2020

Il 22 aprile la Gates Foundation, l’Oms e l’Istituto di virologia di Wuhan sono stati oggetto di un attacco hacker. A causa di ciò, sono stati pubblicati migliaia di indirizzi mail e relative password di loro dipendenti. Non è trapelato altro, tranne un misterioso documento datato 16 febbraio 2020 (che alleghiamo) e che dice questo:

“Il 19 ottobre 2019 la dottoressa Zhengli Shi ha preso un autobus dall’istituto di tecnologia di Wuhan verso il luogo dove si trova il laboratorio di virologia P4 di Wuhan, una distanza approssimativa di circa 25 km. La dottoressa si è fermata una volta nel corso del suo tragitto, ha aperto la sua valigia e ha collocato un blocco di ghiaccio secco contaminato vicino ad un condotto di ventilazione nel mercato del pesce in questione.
Questo mercato è stato scelto perché è nello stesso edificio nel quale si trova rete ferroviaria più veloce al mondo, e perché non era fuori dal percorso quotidiano che la dottoressa faceva. Il fatto è stato registrato da telecamere a circuito chiuso.”

Naturalmente non abbiamo alcuna prova che quanto riportato in questo documento sia la verità, tuttavia la dottoressa Zhengli Shi risulta coinvolta proprio in quegli esperimenti “chimerici“, volti a creare un nuovo Coronavirus da pipistrello ibridato con un virus che causa la Sars nei topi. La ricerca, pubblicata su Nature dalla dottoressa e da altri ricercatori nel 2015, sollevò molte polemiche, e come detto le ricerche svolte negli Usa in questo senso (e a cui lei partecipava) furono proibite e dovettero essere delocalizzate in Cina, proprio nel laboratorio di Wuhan. Qui la dottoressa le  ha proseguite, ricevendo finanziamenti per 665mila dollari (notare la vicinanza al numero 666) proprio dal NIAID di Fauci, dal giugno 2014 al maggio 2019, per un progetto (riportato sul suo Cv) chiamato “The ecology of bat coronaviruses and the risk of future coronavirus emergence” (L’ecologia dei coronavirus da pipistrello e il rischio di future emergenze da coronavirus).
Non è quindi impossibile che, dopo aver creato il virus, la dottoressa lo abbia anche materialmente diffuso, in combutta con i suoi finanziatori americani.

A mettere in dubbio, però, questa “rivelazione” degli hackers, è la notizia che la dottoressa risulta scomparsa dopo un’intervista datata 11 marzo al giornale Scientific american, nella quale sollevava dubbi sull’origine naturale del virus e affermava che questo potesse “essere uscito dal laboratorio di Wuhan” e di “non aver chiuso occhio per giorni” a quest’idea.
E’ possibile, quindi, che quello degli “hackers” sia un tentativo di depistaggio per addossare le colpe ad un capro espiatorio. Ma di questo non possiamo essere certi.

 

Tutta l’Italia è zona rossa. Un governo di criminali incapaci prima fa dilagare l’epidemia e poi impone il coprifuoco

I Maya avevano sbagliato anno per l’Apocalisse. Non era il 2012, ma il 2020.
E hanno dimenticato di specificare che la catastrofe avrebbe avuto un nome e un
cognome: Giuseppe Conte.
L’ennesimo premier non eletto da nessuno, al timone – per volontà di Mattarella, Merkel e Macron – di un governo abusivo e privo di ogni rispondenza con il voto popolare, ha prima causato, con la faciloneria della sua maggioranza, il diffondersi in Italia del contagio da Covid19 (Conte = contagio, in effetti nomen omen) e poi ha imposto tardive misure di contenimento, quando il virus era ormai pienamente diffuso nella penisola e l’Italia si avviava a diventare il secondo Paese per numero di contagi e decessi dopo la Cina.
Un bel primato, non c’è che dire. Era dalla seconda guerra mondiale che l’Italia non affrontava una crisi di questa portata, che si sarebbe potuta evitare con poche misure di buon senso.

PRECAUZIONI IGNORATE

Tutto è cominciato a fine gennaio, quando era ormai esplosa mediaticamente l’epidemia in Cina. Già allora Salvini, Meloni e i governatori del nord (di destra) chiedevano al governo di effettuare quarantene obbligatorie per chiunque provenisse dal paese asiatico.
Conte rispondeva picche.
Nello stesso tempo, il governo chiudeva ai voli dalla Cina, ma lasciava liberi i passeggeri cinesi di entrare facendo scalo da altri Paesi, causando così una falla enorme nella nostra rete di protezione.
Come se non bastasse, ci si metteva l’idiota e insopportabile retorica “antirazzista” di marca piddina e arcobalenata: dagli aperitivi “solidali”, alle cene nei ristoranti cinesi,
alle foto di Mattarella con la comunità cinese, era tutto un profluvio di buonismo ipocrita e appelli a non allarmarsi. Tutto naturalmente per non dar ragione a Salvini, secondo un modus operandi da far invidia ai bambini di scuola materna.

Poi l’arrivo dei primi casi in Italia il 21 febbraio, con il “paziente uno”, il podista di Codogno. Non conosciamo ancora il paziente zero, perché l’uomo rientrato dalla Cina e sospettato di averlo contagiato è poi risultato negativo al tampone. Ma a quel punto il virus avrebbe potuto circolare allegramente da una decina di giorni.
Da quel momento in poi, gli appelli a non allarmarsi e all’antirazzismo sono stati sostituiti da reazioni opposte: da un lato i catastrofisti che paragonavano il virus a una nuova peste, dall’altra i minimizzatori che parlavano di “semplice raffreddore”.
La verità sta nel mezzo, e in effetti il virus, sebbene con un tasso di mortalità non
elevatissimo (intorno al 3%, ma colpisce principalmente anziani già debilitati), non
è minimamente paragonabile all’influenza stagionale. Vediamo perché.

INFLUENZA STAGIONALE  VS  COVID19

L’influenza stagionale ha colpito l’anno scorso, in sei mesi, 8 milioni di persone.
Il Covid2019 finora 10.149 persone in 18 giorni.
L’influenza ha ucciso 198 persone senza patologie pregresse (causa primaria di morte),
mentre ne uccide 8.000 in media all’anno (fonte ISS) se sommata ad altre patologie.
La percentuale in quest’ultimo caso e di una persona su mille.
Il Covid19 ha già ucciso 631 persone, sebbene quasi tutte anziane e con altre patologie. La percentuale da noi è del 6%. In Cina è del 3%.
L’influenza stagionale ha mandato l’anno scorso in terapia intensiva 809 persone in sei mesi. Su 8 milioni di contagiati, una su 10mila.
Il Covid19, 877 in 18 giorni. L’8-9 per cento del totale.

Se I dati sono corretti, e non pompati ad arte dal governo per acuire “l’emergenza” (in Germania invece accade il contrario, perché i deceduti CON Coronavirus sono conteggiati come morti da altre malattie), il Covid19 non si può certo definire una “semplice influenza”.
Lo dimostrano i reparti di terapia intensiva intasati e le foto di dottori e infermieri stremati che arrivano dalla Lombardia.
L’esempio più lampante è il paziente uno, che solo dopo 17 giorni in terapia intensiva ha ripreso a respirare autonomamente. E parliamo di un 38enne sportivo.
E in ogni caso, se fosse veramente un’influenza esagerata dai media, non si capirebbe
perché in TUTTO IL MONDO si stanno adottando drastiche misure di contenimento.
O il virus è veramente pericoloso e i dati sono corretti, oppure tutti i Paesi del mondo sono governati da paranoici ipocondriaci.

DA DOVE E’ ARRIVATO IL CONTAGIO IN ITALIA?

E qui si pone il problema di chi abbia portato il contagio in Italia.
Come detto, il “paziente zero” è risultato poi negativo. L’Oms ha definito “un mistero”
il contagio nel Nord Italia.
A questo punto le ipotesi sono due: o il contagio è avvenuto in maniera colposa, trasmesso da qualche cinese di ritorno dal Capodanno o da qualche portatore
europeo già infettato, oppure il contagio è avvenuto in maniera dolosa, cioè qualcuno ha voluto DELIBERATAMENTE diffondere il virus nel Nord Italia.
Nel post precedente si analizzavano tutti gli indizi che portano a ritenere il Covid19 un’arma batteriologica utilizzata dagli Usa, in collaborazione con il World Economic Forum di Davos, la Bill e Melinda Gates Foundation e l’Oms (che ha tra i primi due finanziatori proprio gli Usa e la Bill Gates Foundation) per colpire la Cina, avvalendoci anche del contributo portato dal video di Eugenio Miccoli.
Adesso cerchiamo di capire perché qualcuno avrebbe potuto “voler male” all’Italia.

Per iniziare, il virus oltre alla Cina sta mettendo in ginocchio anche l’Iran, il terzo Paese più colpito per casi di contagio e di decessi.
Cina e Iran sono due dei Paesi contro cui il Deep State americano vorrebbe scatenare
una guerra mondiale, assieme alla Russia loro alleata.
E, udite udite, adesso stanno arrivando anche 30mila soldati americani senza mascherina (già vaccinati?) in territorio europeo per Defender Europe, la più grande esercitazione militare degli ultimi 25 anni.
Se una simile esercitazione non viene rimandata causa virus, ma si tiene lo stesso,
viene da pensare che qualcuno voglia approfittare del momento favorevole per sferrare il colpo decisivo verso i suoi nemici geopolitici.

Ma dicevamo dell’Italia. Se ammettiamo l’ipotesi che possa essere stata colpita deliberatamente, e non solo per negligenza del nostro sciagurato governo, chi potrebbe averlo fatto?
La risposta è: gli stessi soggetti che hanno cercato di affossare la Cina.
E perché? Qui possiamo formulare altre due ipotesi.

La prima è che gli Usa abbiano voluto punire il governo italiano per la sua eccessiva
“vicinanza commerciale” alla Cina. E’ ben noto che l’accordo sulla Via della Seta abbia parecchio irritato Washington, che avrebbe caldamente “sconsigliato”, per usare un eufemismo, l’Italia dal procedere oltre.
Se la mettiamo così, anche Trump potrebbe aver dato il suo assenso all’operazione.

Se invece consideriamo l’altra ipotesi, il virus diffusosi “misteriosamente” proprio nel
Lombardo-Veneto leghista (e poi dilagato anche nella rossa Emilia-Romagna) potrebbe
essere letto come una sorta di punizione per il Nord Italia interamente governato dalla
Lega, per il suo antieuropeismo e la sua ostilità all’immigrazione di massa e alle politiche globaiiste, tra cui le vaccinazioni a tappeto e la distruzione della famiglia
tradizionale. La Lega è uno dei partiti che ancora si oppone ai capisaldi del globalismo
“progressista”, sebbene con qualche cedimento sul fronte Ue, ed è vista con il fumo negli occhi da Merkel, Macron, e dagli usurai di Bruxelles.
Da qui la possibile volontà di colpire l’Italia intera, che in maggioranza ormai vota a destra, facendo partire proprio il contagio dal Nord leghista.
Un bel modo per far passare i lombardi per gli untori d’Europa.
In questa ipotesi è improbabile che Trump abbia delle responsabilità, poiché il presidente Usa vorrebbe Salvini di nuovo al governo. Più facile sia stato il Deep State, vicino ai Dem americani come all’Ue.

Naturalmente qui stiamo facendo solo delle supposizioni, dal momento che non abbiamo evidenze concrete su come si sia diffuso il contagio nel Nord Italia.
C’è comunque chi ritiene che il contagio sia stato autonomo, cioè non legato a quello cinese.
In ogni caso: se il contagio è stato doloso, qualcuno ci ha voluto molto male per i probabili motivi su citati. Se il contagio invece è stato colposo, la responsabilità ricade interamente su chi, al governo, non ha vigilato per tempo.

I REATI COMMESSI DAL GOVERNO

A questo proposito, riteniamo che le aule di tribunale dovrebbero essere intasate di
denunce rivolte al premier Giuseppe Conte e al suo governo, per i seguenti reati:

1) Delitti colposi contro la salute pubblica;
L’art 452 del codice penale prevede dai 3 ai 12 anni di reclusione per chi, per “negligenza, imprudenza o imperizia” (la “colpa”), cagiona un’epidemia da cui derivi la morte di più persone. Ce n’è abbastanza per mandare in galera Conte, Speranza e chiunque non abbia vigilato a dovere quando esplodevano i contagi a Wuhan.

2) Concorso in epidemia;
La diffusione della bozza del decreto con cui il governo ha “chiuso la Lombardia” l’8 marzo, ha causato fughe di massa verso il centro-sud. Questo aumenterà esponenzialmente i contagi in quelle regioni. Così oltre al reato già visto in precedenza, Conte e il suo staff dovrebbero essere perseguiti anche per concorso in epidemia (punito con l’ergastolo, art. 438 codice penale), avendo diffuso la bozza presso la stampa ben prima che diventasse legge. Volendo bonariamente considerarla di nuovo “negligenza, prudenza o imperizia”, si applica l’art. precedente.
E’ sicuro che la fuga di notizie sia venuta dal governo, poiché la CNN ha ammesso che la regione Lombardia ha solo dato loro “conferma” di ciò che già circolava sui media, e
vari giornalisti hanno ammesso di aver ricevuto la bozza da Casalino e il suo staff.

Per tutti questi motivi, Conte, Speranza, Casalino non vanno solo “dimessi” – se necessario a calci – ma anche processati. Conte dovrebbe poi rispondere della violazione della legge 234/2012, per non essersi attenuto alle direttive del Parlamento sulla modifica del Mes e non averlo informato “tempestivamente” delle sue azioni.
Questo se avessimo una magistratura seria, e non un branco di piddini col poster di
Carola Rackete in camera.

PEGGIO DEL VIRUS CI SONO LE CONSEGUENZE DEL VIRUS

Come se non bastasse il danno sanitario, adesso dovremo fare i conti con tutti i danni
collaterali. I nuovi decreti sono da regime sudamericano: divieto di assembramenti in
luoghi pubblici, divieto di spostamenti, chiusura di ogni tipo di attività collettiva:
musei, manifestazioni sportive, eventi musicali, ecc.
In uno “stato d’eccezione” come questo, può passare ogni tipo di decreto e non sarà possibile neppure scendere in piazza a protestare, se non violando platealmente la legge.

Il danno economico e di immagine al Paese è stato e sarà devastante: tenere fermo il Nord darà il colpo di grazia all’economia nazionale, le borse sono in caduta libera, il turismo affossato, gli italiani visti come appestati dal resto del mondo.
E ovviamente non sappiamo fino a quando durerà questa “emergenza”.
Nel frattempo l’Ue, tanto per venirci incontro, ha calendarizzato l’approvazione del Mes per il 16 marzo e non sembra particolarmente interessata ad aiutarci con misure di sostegno all’economia italiana.
Il che vuol dire che, se la crisi prosegue, dopo l’approvazione della modifica del Mes l’Italia sarà costretta a richiedere i SUOI soldi al fondo salva-Stati in cambio delle
solite “condizonalità” (strozzinaggio neoliberista: privatizzazioni, tagli alla spesa,
ulteriori cessioni di sovranità, commissariamento stile Troika).
In pratica una riedizione del golpe del 2011, ma partito da un’emergenza sanitaria e non da un attacco delle banche di investimento.
C’è già chi fa il nome di Draghi come nuovo premier e curatore fallimentare.
A questo punto tutto diventa possibile, compresi meteorite e sbarco degli alieni.
Che forse sarebbero il male minore.

Coronavirus: un’arma di guerra non convenzionale per colpire la Cina?

Saremo probabilmente complottisti, ma di cose che non tornano, nella storia del Coronavirus, ce ne sono tante.
Un buon numero sono riportate nell’ottimo video di Eugenio Miccoli che andiamo ad allegare, quindi non vale la pena ripeterle, ma ne consigliamo un attento ascolto.

Dal canto nostro, aggiungiamo alcuni elementi che crediamo meritino attenzione:

1) Poco prima dello scoppio della psicosi da Coronavirus, i rapporti tra Cina e Usa si stavano distendendo, in virtù di un importante accordo commerciale siglato dal presidente Trump col suo omologo Xi Jinping.
Lo scoppio dell’epidemia ha costretto le potenze occidentali a prendere misure di precauzione come il blocco dei voli dalla Cina, e ha colpito in modo molto serio l’export cinese, e anche il loro mercato interno. Un tempismo formidabile.

2) Il virus ha fatto irruzione sulla scena globale più o meno in contemporanea all’omicidio del generale Soleimani, che aveva fatto temere lo scoppio della Terza Guerra Mondiale tra Usa e Iran, con l’intervento delle potenze alleate del Paese mediorientale: la Russia e la Cina. Se ciò fosse accaduto, la Cina si sarebbe ritrovata in guerra e con una grave emergenza sanitaria da fronteggiare.

3) Per chi ama le simbologie occulte, il virus si è diffuso proprio a ridosso del Capodanno Cinese, a fine gennaio. Quest’anno è l’anno del Topo, animale associato alle epidemie. La festa, la più importante del calendario cinese, si è così trasformata in un incubo, con enormi perdite economiche oltre che di vite umane.

4) Sempre in tema di simbologie occulte, cui i massoni sono molto legati, l’anno 2020 riporta immediatamente alla mente l’arcano XX dei Tarocchi, e cioè il Giudizio.
L’arcano fa riferimento al Giudizio Universale, quindi sembra perfettamente associabile a una Guerra mondiale o a una pandemia. O a tutt’e due.

5) Il Word Economic Forum di Davos. Mentre scoppiava la pandemia, a Davos era riunito, come di consueto, il gotha della finanza e della politica mondiale. Quindi i vari Soros, Trump, Lagarde, Von Der Leyen e squali della finanza assortiti. Come viene detto nel video di Miccoli, il World Economic Forum di Davos aveva commissionato, assieme alla Bill e Melinda Gates Foundation e all’Oms, uno studio su una possibile pandemia di Coronavirus, già a ottobre 2019.
Nella simulazione il paese da cui il virus veniva diffuso era il Brasile, ma il risultato è praticamente lo stesso. Come mai una simile simulazione poco prima dello scoppio della pandemia, e proprio per un Coronavirus?

Messi insieme tutti i tasselli, viene da pensare che i soggetti su citati, una sorta di Deep State che decide i destini dell’Occidente e forse del mondo, abbiano premeditato la diffusione di un virus letale per colpire la Cina, ridurre la popolazione mondiale (un vecchio pallino di malthusiani quali i Rockefeller e Gates) e, successivamente, fare montagne di soldi con un vaccino che magari hanno già pronto in qualche cassetto.

Ma noi siamo malpensanti: è evidente che tutto si è diffuso solo per caso dal mercato del pesce di Wuhan.

 

P.s. Al quadro aggiungere questo elemento: “Il più grande schieramento di truppe americane in Europa da 25 anni”: gli Stati Uniti si uniscono all’esercitazione della NATO”. 
Preparate i bunker.