Quelle mani del Deep State sulla creazione del Coronavirus

A pochi giorni da quelle che sono state definite le elezioni americane più importanti di sempre, il mondo si trova immerso nella cosiddetta seconda ondata della pandemia. Coprifuoco, lockdown, militari per le strade, chiusura dei locali sono solo alcune delle misure prese per combattere la guerra contro il “nemico invisibile”, trattato alla stregua di un esercito invasore subdolo e sfuggente. 
Mentre le politiche prese dai governi di mezza Europa vanno nella direzione di restringere le possibili occasioni di socialità, si prepara l’avvento di una crisi economica ben peggiore di quella del 2008. 
Proprio in questi giorni assistiamo nel nostro Paese a proteste sempre più veementi contro l’ultimo Dpcm di Sua Maestà Giuseppe Conte che, dall’alto dei suoi zero voti ricevuti ad una qualsiasi elezione, continua a prendere decisioni catastrofiche per la vita di milioni di persone senza neppure consultarsi con il Parlamento.  
E’ evidente che la crisi ingenerata dalla pandemia causerà migliaia e migliaia (se non milioni) di nuovi poveri, quelli che fino a ieri erano considerati membri della classe media, mentre i dati ci dicono che i super-ricchi si stanno arricchendo ulteriormente.
Un risultato ideale per le “élite” mondialiste, che stanno cavalcando il virus come se fosse una manna dal cielo per imporre la loro agenda: controllo autoritario della società, restrizioni dei diritti fondamentali, esecutivi che scavalcano i parlamenti, primato della “scienza” e della medicina (sempre quella che piace a Oms e case farmaceutiche) sulla politica, attesa messianica del vaccino con tutti i profitti che questo porterà ai soliti noti.
Se tutto ciò fosse accaduto per mero caso, diremmo che si è trattato di un immenso colpo di fortuna per queste oligarchie. Ma non è detto che sia così. 

I “PROFETI” DEL VIRUS

Tanto per cominciare ci sono le profezie degli oracoli del mondialismo. 
Già Jacques Attali, il mentore e “creatore” di Macron, aveva profetizzato nel 2009 che una piccola pandemia avrebbe “permesso l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale”, previsione che oggi risuona più attuale che mai. 
Poi ci sono i Rockefeller. Nel 2010 la loro Fondazione pubblicò un report dal nome “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, nel quale si ipotizzavano alcuni eventi futuri, tra cui quello (scenario “Lock step”) di una pandemia nata proprio in Cina, che avrebbe causato 8 milioni di morti e portato all’adozione obbligatoria di mascherine chirurgiche, ad esecutivi più autoritari e restrizioni dei diritti umani, ad un maggiore controllo tecnologico sulla popolazione e all’utilizzo di strumenti come i termoscanner all’ingresso dei locali pubblici. 
Rileggendo oggi quelle pagine sembra che i governi stiano seguendo pedissequamente l’agenda tracciata dai Rockefeller un decennio fa. 
Il report incensava anche la reazione della Cina, che attraverso un lockdown immediato e severo e attraverso un capillare tracciamento dei contatti, sarebbe riuscita ad “uscire” dalla pandemia prima degli altri Stati. Oggi a Wuhan si vive in maniera assolutamente normale. 
I Rockefeller non si sono solo divertiti a ipotizzare lo scenario che stiamo vivendo oggi.
Nel 2015, in partnership con la Microsoft di Bill Gates, con la Gavi (Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione, sempre sponsorizzata da Gates), con l’Onu e con numerose Ong, hanno lanciato un programma dal nome ID2020 con il quale si ripromettevano, per l’anno in corso, di fornire ad ogni individuo sul pianeta una ID digitale, collegata biometricamente al corpo umano, per evitare le falle della documentazione tradizionale cartacea nell’identificare specialmente poveri e migranti.
Secondo il programma, l’ID digitale dovrebbe essere collegata alle vaccinazioni ricevute dall’individuo, dando vita ad una sorta di “registro biometrico” delle vaccinazioni e dei dati personali dell’individuo. 
Ma come si concretizza questo obiettivo, che a prima vista sembrerebbe, per usare un termine in voga, “filantropico”? 
Bene, Gates ha commissionato al Mit una tecnica chiamata “tatuaggio a punti quantici”, che, secondo l’Ansa, “permetterebbe di leggere il registro delle vaccinazioni sotto pelle”, come un codice a barre. Avete capito bene, un codice a barre impresso sul corpo del vaccinato, contenente i suoi dati e leggibile con uno smartphone. 
Per chi è giustamente preoccupato per l’utilizzo di una tecnica così invasiva, si tratta di un modo per schedare la popolazione e forse controllarla anche fin nel loro corpo attraverso tecnologie di cui non siamo del tutto a conoscenza (come nanochip, ormai così piccoli da essere invisibili ad occhio nudo). Altri soggetti più religiosi ci vedono il leggendario Marchio della Bestia dell’Apocalisse.
Come che sia, Gates e i Rockefeller, per completare questo progetto, avrebbero bisogno di una causa scatenante che permetta l’adozione/imposizione di vaccinazioni su scala globale. E guarda caso, la pandemia da Sars-Cov2 rappresenta un’occasione ghiottissima, quasi “provvidenziale” per portare avanti questa agenda.

Ma teniamo aperto il capitolo Gates. Oltre alla partnership con i Rockefeller (con cui i Gates sono in affari da generazioni, altro che “self-made man”), il “filantropo” Bill, che da anni investe nel campo dei vaccini (guadagnandoci, come da sua ammissione, 20 volte tanto) è un altro membro del club dei profeti del virus. 
Già nel 2015 ad una conferenza del Ted, Gates prevedeva l’arrivo di una pandemia contro cui, affermava, “non siamo preparati” e che avrebbe fatto milioni di morti. 
Non contento, Bill organizzava il 18 ottobre 2019, un mese e mezzo prima che cominciassero i contagi a Wuhan, una simulazione di pandemia a New York (l’Event 201) assieme ai membri del World Economic Forum di Davos, al Johns Hopkins Center for Health Security (strettamente collegato al NIH, l’Istituto Nazionale di Sanità americano) e a pezzi grossi da ogni parte del globo.
Un simpatico “gioco” con cui alcuni dei più importanti decisori planetari si esercitavano a capire come reagire di fronte all’arrivo di una pandemia “inaspettata”, naturalmente originata da un nuovo tipo di Coronavirus. 
Ma chiaramente fa tutto parte delle spiccate doti di preveggenza del nostro “filantropo”. 

L’ORACOLO FAUCI

E a questo punto giungiamo all’ultimo oracolo della lista, il dottor Anthony Fauci.
Quest’uomo è ai vertici delle istituzioni sanitarie Usa dai tempi di Reagan (anni ’80), quando scoppiò l’epidemia di Aids. Fauci fu uno dei dottori ad attribuirsi il merito per l’isolamento del virus dell’Hiv “rubando” la scoperta alla dottoressa Judy Mikovitz e al dott. Frank Ruscetti e ritardando la sua pubblicazione di 6 mesi, come ci racconta la stessa dottoressa Mikovitz che lavorò con lui in quel periodo, contribuendo così al dilagare del virus.
Orbene, il simpatico dott. Fauci 40 anni dopo è ancora a capo del NIAID, l’Istituto americano per le allergie e malattie infettive, e un pezzo grosso del NIH, l’Istituto Nazionale della Sanità americano. Oltre a ciò, collabora strettamente con Bill Gates nel suo programma di promozione globale delle vaccinazioni, il Global Vaccine Action Plan, che annovera tra i suoi partner anche l’Oms (di cui Gates è il principale finanziatore, dopo il ritiro degli Usa per decisione di Trump) e l’Unicef.
Un personaggio così non poteva non aver vaticinato anche lui qualcosa sulla pandemia, e infatti nel febbraio 2017 dichiarò alla stampa che la presidenza Trump avrebbe sicuramente “affrontato delle sorprendenti epidemie”.
Insomma, questo virus se lo aspettavano proprio tutti. 

Ma Fauci non si è limitato solo a vaticinare: fino al 2019 il suo NIAID finanziava proprio nel laboratorio di Wuhan una dottoressa chiamata Zhengli Shi, esperta in Coronavirus e famosa per le sue ricerche sulla Gain of Function (guadagno di funzione), ovvero sulla creazione di virus ibridi, manipolati per essere più contagiosi o più letali.
La dottoressa Shi aveva già destato scalpore per la creazione di un virus ibrido molto simile al Sars-Cov2 nel 2015, frutto del lavoro realizzato negli Usa con una equipe internazionale che comprendeva il dottore americano Ralph Baric. 
Queste ricerche, pubblicate su Nature, sollevarono veementi polemiche per la pericolosità della materia trattata, tanto più che già nel 2014 le pratiche legate alla Gain of Function erano state proibite da Obama sul territorio americano.
Eppure Fauci continuò a finanziare questa dottoressa e le sue ricerche nel laboratorio di Wuhan fino allo scoppio della pandemia. La stessa dottoressa Zhengli Shi, intervistata nel marzo scorso dalla rivista Scientific American, arrivò ad affermare che “il Sars-Cov2 potrebbe essere fuoriuscito dal nostro laboratorio. Non ho dormito per diversi giorni al pensiero”. Questo prima di essere silenziata dalle sue autorità di riferimento. 

Secondo il dottore e premio Nobel in Medicina Luc Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus artificiale, creato con pezzi di Coronavirus da pipistrello, ibridati con una sequenza del virus Hiv. 
Questa ibridazione si è resa necessaria perché il Coronavirus da pipistrello, in natura, non è contagioso per gli esseri umani.
Era fondamentale, quindi, manipolarlo in modo da renderlo più infettivo.
Secondo l’ipotesi di Montagnier, il motivo di questi esperimenti sul Coronavirus sarebbe stato la ricerca di un vaccino, ma l’illustre dottore Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, ci dice che le ricerche sulla Gain of Function non hanno nessuna utilità allo scopo di creare un vaccino. La loro possibile applicazione, quindi, sarebbe quella di un’arma batteriologica.

CONCLUSIONI

Se il Sars-Cov2 non è un virus naturale, e la sua creazione non serviva ad un vaccino, qualcuno lo ha ingegnerizzato a scopi bellici. Il virus è stato con ogni probabilità creato e diffuso nella zona di Wuhan. Non sappiamo ancora se sia sfuggito “accidentalmente” o diffuso ad arte (e in questo caso, chi l’abbia materialmente diffuso), ma una cosa è certa: questa pandemia era stata prevista da anni e alcuni degli “oracoli” che la prevedevano con sicurezza nel contempo finanziavano proprio a Wuhan dottori che si occupavano di Gain of Function, cioè di ibridazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi e pericolosi.

Grazie alla pandemia, personaggi come Bill Gates si stanno ergendo ogni giorno a grandi luminari e salvatori dell’umanità con il loro vaccino che “ci libererà dal male”, mentre cure efficaci e di scarso costo come l’idrossiclorochina, l’eparina e la terapia del plasma vengono osteggiate e sabotate come ciarlataneria. 
Chi parla di rafforzare il sistema immunitario con vitamina C e D, attività fisica e uno stile di vita sano, l’abc della lotta a qualsiasi virus, viene trattato come uno stregone pazzo. 
Un’agenda globale di controllo della popolazione si dispiega davanti ai nostri occhi, con voci che si levano a parlare di nuovi lockdown, di isolare i contagiati fuori dalle loro case dopo averli “stanati”, di pass elettronici per poter tornare a viaggiare serenamente, di “Grande Reset” ed altre amenità degne del libro “1984”. 
Ma non si tratta di un’agenda globale programmata da anni dai peggiori supercapitalisti in circolazione. No.
E’ sicuramente tutta colpa di un virusetto parainfluenzale fuoriuscito casualmente dal mercato del pesce di Wuhan.

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Rockefeller, Gates e quelle “profezie” sulla pandemia. Più che preveggenza, progetti

Qualcuno aveva previsto la pandemia di Coronavirus.
E non solo: aveva previsto anche le reazioni degli Stati, i lockdown, e alcuni degli scenari che stiamo vivendo in questi giorni.
Parliamo della famiglia Rockefeller e di Bill Gates.

Nell’articolo precedente ci eravamo focalizzati sul progetto ID2020, nato nel 2015 dalla partnership tra i coniugi Gates, la Gavi (sempre finanziata da Gates) e la Rockefeller Foundation, per fornire un “ID digitale ad ogni essere umano”.
Lo strumento prescelto per questo scopo è, negli intenti dei partner, la vaccinazione,
definita dalla ID2020 Alliance in questo articolo: “una tremenda opportunità per dare a ogni bambino (e non solo, nota nostra) un’identità digitale”.
Ma come usare le vaccinazioni a questo scopo? Lo stesso Gates ha di recente finanziato
un progetto del Mit chiamato “Tatuaggio a punti quantici“, una tecnologia che permette di registrare le vaccinazioni sotto pelle attraverso un marchio invisibile agli occhi, ma leggibile con uno smartphone, inoculato all’atto della vaccinazione
(altri dettagli qui).
Un libretto delle vaccinazioni sottocutaneo, dunque, che servirebbe anche a fornire a ciascuno un’ID digitale. Una clamorosa schedatura di massa, ultrainvasiva, e di cui saprebbero tutti i dettagli solo gli esperti: non è forse un concetto analogo al microchip sotto pelle RFID di cui i “complottisti” parlano da anni e che si è cercato di introdurre in diversi paesi, su base volontaria (vedi ad esempio la Svezia)?
Quali saranno le possibili applicazioni secondarie di questa tecnologia?
Ci chiediamo se uno strumento così invasivo non possa portare anche a forme di controllo dell’individuo che vanno ben oltre la ( già grave) marchiatura fisica.
Per non parlare dei più credenti, che potrebbero vedere in un simile strumento, come nel microchip RFID, il “marchio della Bestia” biblico.
Oltre a ciò, esistono già nanochip inoculabili nell’uomo attraverso i vaccini, come spiega Gianni Lannes.

Gates in una recente risposta su Reddit, interrogato su come si possa tornare a lavorare dopo la pandemia rispettando il distanziamento sociale, ha rilanciato l’idea di “certificati digitali” per tracciare chi ha fatto il tampone per il Coronavirus, chi è guarito e chi avrà ricevuto o meno la vaccinazione, scatenando un mare di polemiche.
Va da sé che i “certificati digitali” sono proprio questi chip/tecnologie sottocutanee utilizzate per registrare gli individui e le loro vaccinazioni.

Sono note poi le profezie di Gates e di Jacques Attali  su una pandemia in arrivo: l’ex capo della Microsoft ne va parlando da anni come qualcosa di “inevitabile”, per arrivare fino al famoso Event 201, la simulazione di pandemia organizzata dal miliardario e dal World Economic Forum di Davos l’ottobre 2019, un mese prima dello scoppio dell’epidemia in Cina. Attali invece ha affermato in passato che una piccola pandemia  avrebbe permesso di “instaurare un governo mondiale”.

Ma adesso viene fuori un altro elemento, ovvero il paper chiamato “Scenarios for the Future of Technology and International Development” (“Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo Internazionale”) della Rockefeller Foundation, e datato
2010.
In questo documento, i Rockefeller ipotizzavano diversi scenari futuri, con le possibili reazioni dei governi e cambiamenti tecnologici.
In uno di questi, “Lock Step”, si “immaginava” una pandemia che avrebbe colpito l’umanità nel 2012, facendo 8 milioni di morti e infettando il 20% della popolazione mondiale.
Questa pandemia, a differenza dell’attuale, avrebbe infettato principalmente giovani
adulti, ma gli eventi descritti hanno un enorme somiglianza con quanto sta accadendo in questi giorni:

– Nello scenario si elogia la risposta della Cina, che con una politica di quarantene
obbligatorie e chiusura di confini, avrebbe limitato i danni meglio di altri Stati;
– Si afferma che gli Stati avrebbero compresso le libertà dei cittadini, portando a forme
di governo più autoritarie, e che i cittadini sarebbero stati contenti di sacrificare le
loro libertà in nome della “sicurezza”;
– Si afferma che la tecnologia sarebbe stata impiegata per implementare un maggiore
controllo sulla popolazione, e che questi cambiamenti sarebbero rimasti anche dopo la pandemia;
– Si prevede il crollo di settori come il turismo, e conseguente crisi economica;
– Infine si cita l’adozione di ID biometriche (microchip) per ogni individuo nei paesi industrializzati, stesso concetto che tornerà in ID2020.

Insomma: i Rockefeller avevano già “previsto” quello che sarebbe potuto succedere perché animati da una particolare forma di preveggenza, oppure stavano elaborando quello che AVREBBERO FATTO ACCADERE da lì a qualche anno?
Noi propendiamo per la seconda ipotesi, anche tenendo conto di tutti gli altri elementi
già citati.
E a rinsaldare il legame tra Gates e Rockefeller, che condividono la stessa passione per
i miliardi, i vaccini e il malthusianesimo (riduzione della popolazione), si aggiunge quanto riportato in questo articolo da Maurizio Blondet, che cita il legame tra il padre e il nonno di Gates con i Rockefeller. Bill non sarebbe quindi un self-made man, ma una persona che già dalla nascita era legata a doppio filo a una delle famiglie più ricche e potenti del globo, tanto che era stato il nonno di Gates a creare per i Rockefeller la fondazione “filantropica”, un modo per alleggerire notevolmente il loro carico fiscale, modello poi adottato anche da altri ultra-ricchi come Soros.

Detto questo, ribadiamo la nostra tesi: Gates e Rockefeller, assieme a Oms (controllato
da Gates e Deep State Usa) e WEF di Davos, hanno scatenato il pandemonio del Coronavirus – che a questo punto appare sempre più un virus creato in laboratorio per scopi politico-economici ben precisi – tramite loro esecutori in Cina e forse anche in Lombardia (ricordiamo che l’Oms ha accesso al laboratorio militare di Wuhan, nei pressi del famoso mercato del pesce dove tutto avrebbe avuto inizio; si legga questo post per gli altri indizi).
Attraverso media ignari, complici o a libro paga, hanno pompato il terrore nelle masse, e attraverso governi compiacenti vogliono arrivare alla loro soluzione finale: forme di autoritarismo diffuso, drastica compressione di diritti e libertà individuali negli stati più colpiti, crisi economica con annessa distruzione delle classi medie, ulteriore accentramento di potere e ricchezza in poche mani (le loro), vaccinazioni obbligatorie anti-Covid che saranno il pretesto per l’imposizione di ID digitali (microchip) ad esse collegate. A questi obiettivi se ne aggiunge un altro: la distruzione della famiglia naturale, come si può leggere in questo articolo in cui accanto a Gates e Rockefeller compare un’altra vecchia conoscenza, George Soros, e come si può evincere dalla recente dichiarazione di Michael Ryan, direttore esecutivo del programma d’emergenza dell’Oms (finanziato da Gates), sulla necessità di “portare via i malati di Covid dalle proprie famiglie”.

Tutto ciò non è fantascienza, ma ciò che si sta realizzando sotto i nostri occhi  e che potrebbe diventare la “nuova normalità” se non si capisce subito che la sacrosanta lotta al virus non deve diventare un pretesto per farsi privare dei propri diritti e libertà.
Quindi: sì a forme di cautela e buon senso nel combattere il virus, NO a stato di polizia,
autoritarismo diffuso, furto di diritti e democrazia, cancellazione della libertà di scelta in ambito sanitario.
Bisogna pretendere l’immediato ritorno alla normalità per ciascuno di questi punti, senza farsi imbrogliare dalla retorica dell'”emergenza” e dal terrorismo psicologico.

P.s. L’ex medico di Gates ha rivelato che il guru dei vaccini NON HA vaccinato i propri figli. Secondo voi, perché?