
Subito dopo la discesa in campo di Paragone, con la nascita del partito Italexit, scrivemmo questo post in cui si invocava una unità tra tutte le formazioni sovraniste in vista dell’obiettivo comune di “riprenderci le chiavi di casa”, ovvero uscire da Ue ed Euro, e dare all’Italia un governo che facesse finalmente l’interesse nazionale.
Questa necessità va ribadita a maggior ragione oggi, quando si parla di possibili dimissioni di Draghi ad agosto, e in ogni caso a meno di un anno dalla “scadenza” naturale delle Camere.
Italexit, secondo i più recenti sondaggi, avrebbe superato la soglia di sbarramento, permettendo a Paragone e ai suoi di entrare in Parlamento. Se questo è già un ottimo risultato, occorre collocarlo in una prospettiva più ampia.
Se si riuscissero a coinvolgere in una coalizione sovranista anche le altre sigle con obiettivi comuni (e cioè Alternativa, Ancora Italia di Fusaro, Riconquistare l’Italia, Pro Italia di Brandi, SìAmo, il PC di Rizzo, più ottimi elementi come Francesca Donato) le possibilità di ottenere risultati importanti alle prossime elezioni aumenterebbero ulteriormente, evitando di disperdere il voto con esiti da zero virgola.
Questa coalizione sovranista, capeggiata da Italexit, dovrebbe ruotare attorno a tre punti fondamentali:
1) Uscita da Ue ed Euro, con recupero pieno della sovranità nazionale e monetaria;
2) Affermazione della totale libertà di scelta in ambito terapeutico, con eliminazione sia dell’obbligo vaccinale (non solo anti-Covid, ma anche di quello ex legge Lorenzin) sia del Green Pass, per evitare che venga ripresentato in qualsiasi momento. Quindi recupero della sovranità in primis sul PROPRIO CORPO;
3) Uscita dalla Nato, stop all’invio di armi in Ucraina, fine delle sanzioni alla Russia.
Gestire anche la crisi ucraina sotto la lente della nostra Costituzione (che all’art. 11 ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali) e del preminente interesse nazionale.
Attorno a questo nucleo di base, occorrerà inserire altri elementi necessari alla nostra politica nazionale, ovvero: il recupero dello stato sociale contro neoliberismo e privatizzazioni (cancellazione quindi del pareggio di bilancio in Cost.); misure economiche keynesiane volte alla piena occupazione; lotta alle ingerenze di Stati, banche, corporations e “filantropi” esteri sulle nostre istituzioni; controllo dello Stato su settori strategici dell’economia nazionale; un ambientalismo ragionevole e non quello malthusiano dei nazisti di Davos; una gestione decisa dell’immigrazione che preveda un forte controllo sulle frontiere.
Naturalmente occorrerà abbandonare tutte le misure folli imposte in questi due anni, come tamponi e mascherine necessari ovunque, rendendo il loro uso FACOLTATIVO.
E occorrerà smarcarsi dalla logica di “economia bellica” che ci vorrebbero rifilare, con sacrifici inutili (tra bollette alle stelle e razionamenti vari) per una guerra che è solo interesse degli americani prolungare ad oltranza, mentre la diplomazia europea dovrebbe spingere per una rapida fine del conflitto, con concessioni reciproche tra Russia e Ucraina (sarebbero sufficienti il riconoscimento di Donbass e Crimea alla Russia, la neutralità ucraina nel senso di non ingresso nella Nato e nella Ue, e la denazificazione delle istituzioni ucraine, con la rimozione di tutti i personaggi legati all’estrema destra da ruoli di responsabilità).
Per attuare un programma del genere, occorre la formazione di un’ampia coalizione sovranista come su menzionata, e poiché raggiungere il 51% è impresa praticamente impossibile, occorre essere pronti ad allearsi con quegli altri partiti che hanno posizioni condivisibili.
Di quelli attualmente nell’arco parlamentare, vanno coinvolti certamente Fratelli d’Italia più alcuni pezzi di Lega e Movimento 5 Stelle.
Vanno completamente esclusi, invece, Pd e Forza Italia, per ovvi motivi.
La creazione di sinergie in Parlamento è necessaria anche per poter dare l’eventuale autorizzazione a procedere per i crimini ministeriali dallo scoppio della pandemia in poi: è di pochi giorni fa la notizia che mezzo governo Conte Bis è indagato dalla procura di Roma per reati che comprendono l’abuso d’ufficio, il procurato allarme, la diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico, il sequestro di persona e la violenza privata. Per questo l’ideale sarebbe una nuova maggioranza che comprendesse la coalizione sovranista di cui sopra, più Fratelli d’Italia, che non ha partecipato agli ultimi due governi. Servirebbero però percentuali ben oltre il 20% per entrambe le formazioni. Più realistica sarebbe una maggioranza che comprendesse almeno anche la Lega, in grado così di dare l’autorizzazione nei confronti del Conte Bis. Rimarrebbero però quasi sicuramente impuniti i crimini compiuti durante il governo Draghi, cui la Lega ha partecipato.
Per questo è necessaria al più presto una maggioranza che si possa reggere anche solo sulla coalizione sovranista di cui si è detto, più Fratelli d’Italia.
E che questa sia pronta per le prossime elezioni politiche.