Se c’è una cosa abbastanza chiara sugli italiani, è che non sono portati per rivoluzioni, scioperi, occupazioni e neanche serie proteste di piazza. Nel corso di quest’anno il vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana, uomo del Britannia e di Goldman Sachs, sicario economico delle Grecia e del governo Berlusconi quando era alla guida della Bce, apripista di Monti e ora dedito alla totale distruzione economica, sociale e sanitaria del Paese, il premier il cui nome evoca i terribili mostri alati dei racconti fantasy che facevano terra bruciata dovunque passassero, quest’uomo ha devastato in tal modo i diritti costituzionali, i regolamenti Ue e persino i basilari diritti umani dal Codice di Norimberga in poi, che avrebbero dovuto essere scattate ad oggi un centinaio di rivoluzioni francesi, una dopo l’altra. Ma poiché – come dicevamo – fare le rivoluzioni non è il forte degli italiani, bisogna accontentarsi delle sporadiche proteste e manifestazioni di piazza organizzate dal partitino o comitato di turno, e procedere per altre vie.
I grandi partiti hanno dimostrato ampiamente di essere al fianco di Draghi anche nelle scelte più vergognose. Il sostegno di M5S e Lega (su tutti) a un governo che definire orribile è un eufemismo, rimarrà scolpita nella memoria di chi ha riposto fiducia in loro per cambiare il Paese in meglio. Il che vuol dire progressiva sparizione dal panorama elettorale e lotta futura per superare la soglia di sbarramento. Rimane attualmente Paragone e pochi altri del gruppo misto a portare un po’ di dignità nelle aule parlamentari, ma naturalmente a livello numerico non può bastare. Si può solo sperare in una prossima defezione di qualche partito dalla compagine di governo, cosa che gli assesterebbe un colpo notevole, ma questa non sembra un’ipotesi concreta al momento.
Dal punto di vista delle proteste di piazza, queste serviranno sempre, ma solo come strumento di pressione sulla politica, sui media più recettivi, sulla società civile e (forse) su una parte della magistratura. Ed è su quest’ultima che bisogna continuare ad insistere. Le violazioni dei diritti costituzionali da parte di Draghi sono tali e tante per via dell’obbligo vaccinale e dell’estensione intollerabile di Green Pass e Super Green Pass ad ogni aspetto della vita civile, che anche un soggetto totalmente digiuno di studi giuridici se ne potrebbe rendere conto leggendo i primissimi articoli della nostra Carta fondamentale, che sanciscono principi fondamentali come l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e il divieto di discriminazione (art. 3), il diritto al lavoro (artt. 1 e 4), il rispetto dei basilari diritti umani tra cui quello di scegliere liberamente se sottoporsi ad un trattamento sanitario oppure no (artt. 2 e 32).
Per questo motivo, occorre organizzarsi con avvocati di fiducia e denunciare Draghi e il suo governo per aver calpestato la Costituzione, i diritti umani fondamentali e persino le regole Ue in materia di Green Pass e diritti dei cittadini. Non solo: l’esecutivo va denunciato per sequestro di persona (avendo pesantemente limitato le libertà personali dei soggetti non vaccinati e privi di Green Pass, incluse la libertà di accesso a luoghi pubblici e mezzi di trasporto), violenza privata e estorsione (che sono messe in atto quando qualcuno viene costretto a compiere atti che normalmente non compierebbe sotto minaccia o ricatto). I tribunali (e in particolare la Cassazione e la Corte Costituzionale) devono iniziare a smontare i decreti di Draghi, così come alcuni giudici hanno smontato i Dpcm di Conte (si veda in proposito la recente pronuncia del GIP di Reggio Emilia).
Se la politica continua a dormire e la magistratura fa altrettanto, uscire da questo incubo totalitario sarà sempre più difficile. Nel frattempo, inondiamo i tribunali di denunce.
P.s. Tra le denunce messe a disposizione dagli avvocati, segnaliamo quella di Marco Mori e del partito Italexit di Gianluigi Paragone, che si può scaricare a questo link, compilare e depositare presso le Forze dell’ordine. Più siamo, prima finisce questa dittatura sanitaria.
Come ogni mese di luglio, arriva il caldo africano e qualcuno inizia a dare di matto. Il leitmotiv di quest’anno, per tutti gli sciroccati di sinistra e destra, è “ci vuole l’obbligo vaccinale per tutti”. Lo stanno invocando Burioni, Bassetti e Letta , il Cts lo sta raccomandando, Figliuolo lo sta “valutando“, e torme di invasati sono pronti con la lanterna in mano a urlare “crucifige!” al no-vax di turno. Il tutto sulla scia di Macron, che da pochi giorni ha deciso di rendere obbligatorio il Green Pass per accedere a qualsiasi locale pubblico, inclusi bar e ristoranti, stadi, trasporti, cinema e musei. In pratica un obbligo vaccinale indiretto.
Peccato che il vaccino anti-Covid, quale che sia la marca (tra poco ce lo rifileranno pure agli Hard Discount) oltre a causare una valanga di effetti collaterali anche fatali (per avere una lista che renda l’idea di cosa stiamo parlando, consultare il sito “Esclusacorrelazione.it“), NON dà la minima garanzia di rendere immuni dal Covid, come dimostrato dai tanti casi di vaccinati poi risultati positivi, e dagli studi (ad esempio quello israeliano e quello britannico) che dimostrano come le c.d. “varianti” sfuggano in modo significativo alla vaccinazione. Tutto da rifare, quindi. Forse aveva ragione Montagnier quando diceva che in piena pandemia NON si dovrebbe vaccinare perché questo favorisce le mutazioni del virus. Ossia proprio le terribili varianti.
Ma cosa volete che gliene freghi a multinazionali del farmaco e governi: i primi possono continuare a produrre sempre nuovi vaccini per sempre nuove varianti (ora si sono fissati con l’alfabeto greco, poi passeranno all’ebraico e al fenicio, probabilmente), i secondi invece possono continuare a mantenere questo clima di tensione permanente e restrizione dei diritti individuali, almeno finché c’è qualche pollo che ci casca e continua a dargli retta. Quindi, come sempre, sta ai cittadini mandare tutto questo circo in malora e pretendere di vivere NORMALMENTE, come del resto sta già succedendo in Gran Bretagna, nonostante l’impennata dei casi di contagio.
A proposito di restrizione dei diritti individuali: i nazifascisti contemporanei stanno procedendo spediti nel loro gioco di ruolo di emulazione del Ventennio: Facebook ha cancellato la pagina di Sara Cunial, YouTube ha sospeso per alcuni giorni il canale di Visione Tv (gestito da Francesco Toscano, poi riattivato), medici e infermieri contrari all’obbligo vaccinale rischiano il posto di lavoro e si sono appellati al Tar, le voci libere sono censurate in maniera sempre più pervasiva. In ambito lavorativo, di recente sono state chiuse la Torteria “ribelle” di Chivasso, gestita da Rosanna Spatari, e il locale “Da Tito” di Firenze, gestito da Momi El Hawi, leader del movimento Io Apro. Al secondo la licenza è stata revocata ma poi il locale ha riaperto perché questa è stata intestata alla sorella; ciò non toglie il clima di pesante intimidazione verso tutti i “non allineati” in corso.
Che questi atti di squadrismo parafascista avvengano proprio in contemporanea all’invocazione sempre più frequente di un obbligo vaccinale “erga omnes” deve naturalmente essere visto solo come una curiosa coincidenza. Così come deve essere considerata solo una semplice “svista” l’errata traduzione del regolamento Ue sul Green Pass, nella versione italiana del quale è scomparsa la parte in cui si impegnano gli Stati alla “non discriminazione verso coloro che SCELGONO di non vaccinarsi”. Questa cosa di poter scegliere cosa inoculare nel proprio corpo è proprio mal vista dalle nostre parti. Chissà, forse sarà dovuto a quel simpatico meeting del 2014 alla Casa Bianca tra la Lorenzin, Ranieri Guerra, il presidente dell’Aifa Pecorelli, Obama e numerosi capi di Stato e di governo, nel quale si decise che l’Italia avrebbe fatto, negli anni a venire, da “capofila per le strategie vaccinali” a livello mondiale. Leggi: Paese cavia. Non saremo mai abbastanza riconoscenti alla Lorenzin e all’allora premier, Matteo Renzi, per questo onore.
Fatto sta che da allora l’Italia è bersagliata da una foga vaccinale senza precedenti: prima la legge Lorenzin con la ridicola scusa del morbillo e l’imposizione di 10 vaccini ai bambini in età scolare, poi l’imposizione dell’obbligo di vaccino anti-Covid per i sanitari, e adesso stanno salendo i cori per l’obbligo vaccinale esteso a tutti. L’unica risposta a questi fenomeni è mandarli al diavolo, se necessario ricorrendo ad avvocati e tribunali, oltre che alle manifestazioni di piazza e a una sana Disobbedienza Civile.
Poi c’è il capitolo Green Pass. Nonostante la furia vaccinale dei nazisti nostrani, la Commissione Ue ha chiarito ampiamente che la libertà di circolazione è un cardine dei principi comunitari, e che quindi non la si può limitare in caso di mancata vaccinazione. Stessa cosa viene affermata dal regolamento europeo approvato di recente da Europarlamento e Consiglio, per cui gli Stati non devono discriminare in alcun modo chi sceglie di non vaccinarsi. Questo mette una pietra tombale sulle pretese di chicchessia di limitare i diritti dei non vaccinati. Tuttavia, anche in Italia si sta cercando di imporre il Green Pass modello francese, ovvero un obbligo vaccinale indiretto. Il Pass verde sarebbe obbligatorio, nelle intenzioni del governo, in tutti i luoghi a rischio assembramento: trasporti a lunga percorrenza (navi, treni e aerei), stadi, palestre e centri sportivi, concerti e spettacoli, eventi, convegni, feste e banchetti. Questo significa che, chi non si vuole vaccinare, dovrebbe comunque fare il tampone a sue spese prima di entrare in qualsiasi luogo pubblico tra quelli previsti dalla legge, oppure dimostrare di essere già guarito dal Covid. Una soluzione improponibile e scomodissima per chi non abbia avuto la malattia e non si voglia vaccinare, quindi una discriminazione di fatto. A questo punto, è di molto preferibile richiedere a chi non dovesse essere in possesso di Green Pass di utilizzare mascherina e distanziamento come si è fatto finora, invece di imporgli multe fino a 400 euro.
Per tutte queste misure (vaccini obbligatori o quasi, obbligo di tampone e certificati di avvenuta guarigione) ci auguriamo una fine immediata, così come auguriamo al Green Pass la stessa fine dell’app Immuni. I dati sanitari sono dati sensibili e non debbono essere manipolati così alla leggera, come testimoniato dalle tante perplessità del Garante della privacy sul Pass verde italiano. E non è possibile subordinare le libertà costituzionali all’avvenuta vaccinazione o all’esibizione di un Pass sanitario. Per cui l’unico principio deve essere: se hai sintomi riconducibili al Covid, devi stare a casa e non puoi viaggiare. Se non hai sintomi, puoi andare dove ti pare, sebbene (ancora per qualche tempo) con le dovute precauzioni: mascherina e distanziamento. Può essere utile un certificato di buona salute rilasciato dal medico, ma questo controllo digitale e orwelliano collegato a Covid e vaccinazioni deve essere cancellato quanto prima. Anche perché parte di un’agenda globale molto più vasta, come scritto nei post precedenti.
Che Conte fosse l’avvocato della Merkel, lo sapevamo già dai tempi del governo gialloverde, quando cercava di prendere decisioni in campo internazionale in aperto contrasto con il mandato del Parlamento. Quindi poco stupisce la decisione di dire sì alla riforma del Mes, assieme al suo sodale Gualtieri, quello che suona Bella Ciao mentre aiuta i nazisti di oggi ad impadronirsi del nostro Paese. Un poco di più (ma neanche tanto) stupisce l’ennesimo degli innumerevoli tradimenti dei grillini, quelli che fino a pochi giorni fa (non mesi, giorni) strepitavano che il Mes sarebbe stato un cappio al collo, e che invece hanno ordinatamente dato l’assenso al governo di accettare la riforma. Sono bastate poche parole magiche di Di Maio: “Se si torna al voto, io sarò rieletto, voi no”. L’ex steward del San Paolo avrebbe potuto pure aggiungere un gnegnegne per dare forza all’argomentazione, ma tanto è bastato per convincere i grillini “ribelli”, quelli che a sentirli si sarebbero fatti fucilare piuttosto che consegnare il Paese allo straniero, a tornare nei ranghi da brave pecorelle. Potenza del catapultare in Parlamento gente senza arte né parte: questi adesso pur di mantenere poltrona e lauto bonifico mensile, sarebbero disposti a votare pure Satana for president.
Le speranze residue di impedire la trasformazione del Mes in uno strumento ancora più nefasto, e soprattutto di impedire la sua attivazione, restano nel crollo di questo schifosissimo governo di occupazione: il centrodestra a tal proposito farebbe bene a tentare una campagna acquisti nei confronti dei grillini nostalgici del governo gialloverde e ormai in rotta col Pd e i propri vertici: visto che ormai l’ultima preoccupazione rimasta di questi è la poltrona (con tanti saluti a tutti gli ideali iniziali), potrebbero semplicemente garantirgliene una in ambito nazionale, regionale o locale dopo la fine della legislatura, in cambio della caduta della maggioranza in Senato. Dati i numeri risicati, l’operazione non dovrebbe essere impossibile.
L’alternativa è tenerci questo governicchio di Vichy fino al 2023, e non è un’opzione desiderabile vista la quantità di danni fatta da questi criminali in poco più di un anno: oltre a consegnarci nelle mani dei tedeschi col Mes, questi stanno distruggendo la piccola e media impresa con la scusa del Covid, stanno fornendo tutti i nostri dati a Big Data (a cosa pensate servano le mancette/elemosine che ogni tanto vi elargiscono, rigorosamente attraverso App e portali? Ah, in questo modo forniscono a tutti voi anche la famosa “identità digitale” (SPID) di ID2020. Pigliatevelo il supercashback, va’…) e ci stanno per consegnare a Big Pharma con il programma di vaccinazione di massa a Rna, un vaccino che andrà a modificare la genetica di chi lo farà e che non è stato adeguatamente testato. Diciamo che gli italiani faranno da cavie esattamente com’è stato per i loro bambini per decisione di quella pazza indemoniata della Lorenzin e come deciso nel Global Health Security Agenda del 2014.
Qualche giorno fa il nostro Petain, nell’ultima conferenza stampa, ci ha rivelato che il vaccino anti-Covid “non sarà obbligatorio finché ce lo consentirà la curva del contagio“. Tradotto in italiano, una volta fatti più tamponi, e raddoppiati i contagi, questi parleranno di terza, quarta, quinta ondata e diranno che è necessario procedere – molto a malincuore – con l’obbigatorietà. Incolpando naturalmente i poveri cittadini che hanno “osato” farsi una passeggiata in centro o un po’ di shopping natalizio. E’ chiaro che se non si vuole finire vaccinati a forza da questi nazisti bisogna capire in fretta che il Covid non è il terribile spauracchio che ci vendono per portare avanti l’agenda di Gates, Rockefeller e del forum di Davos, ma un virusetto influenzale che dà oltre il 90% di positivi asintomatici, che stanno bene e non sono contagiosi, e con una mortalità ridicola rispetto al numero dei positivi. Se non si capisce che il numero dei morti e dei contagiati è pompato ad arte, come spiegato nell’articolo precedente, proprio per tenere viva l’emergenza e questa agenda globale, si finirà per accettare ogni privazione di libertà e ogni sfregio a Costituzione e diritti nel nome di una “epidemia” che non è più un problema da un pezzo.
UN GOVERNO DI COLLABORAZIONISTI
Visto che questi pazzi scatenati, tra governo e media complici, hanno sdoganato l’orrendo termine “negazionisti” per tutti coloro che sollevano dubbi sulla propaganda Covid, proponiamo anche noi un simpatico termine per tutti loro: collaborazionisti. E precisamente, collaborazionisti della Germania (che è lo Stato dominante in Ue e che più di tutti preme per farci attivare il Mes e altri trattati-capestro), di Big Pharma e di quei squali della finanza – pardon, “filantropi” – come i Gates, i Rockefeller e i Soros, la cui agenda globale Conte e gli altri burattini stanno portando avanti con dedizione. Bisogna riportare tutto alla sua giusta dimensione: dato che chiunque voglia un’Italia forte e indipendente viene stupidamente tacciato di fascismo, è corretto definire chiunque la voglia subalterna a interessi stranieri e sovranazionali come collaborazionista e traditore. E, specie per chi ricopre incarichi istituzionali, questo è un reato penale.
E’ solo il caso di ricordare che l’ultima volta che in Italia è stato imposto il coprifuoco (una misura che non ha veramente alcun senso durante una pandemia: chi si dovrebbe assembrare alle 2 di notte se locali come pub e discoteche sono chiusi?) è stato proprio durante l’occupazione nazista del Nord Italia, oltre che dal governo Badoglio. I tedeschi in particolare avevano proibito ogni forma di assembramento per poter controllare meglio la popolazione e si poteva circolare nelle ore notturne solo con particolari permessi (autocertificazioni?). Chi ne era sprovvisto, veniva pesantemente sanzionato. Tanto per rendere chiaro a tutti che il Conte Bis è solo un governo di occupazione, o governo fantoccio, che usa lo spauracchio del Covid19 per procedere alla devastazione economica del Paese e all’agenda globale di vaccinazione di massa con registrazione digitale dei dati della popolazione (ID2020) programmata da anni dai super-ricchi del globo. Un progetto criminale in cui gli italiani (i cristiani per eccellenza, e qui si rivela la fede satanica dell’oligarchia che muove i fili di tutto questo) sono le vittime sacrificali. Non illudetevi: NON andrà tutto bene se la gente non inizierà ad aprire gli occhi e a reagire.
Se qualcuno nel 2019 ci avesse detto che, esattamente un anno dopo, avremmo dovuto girare con mascherine chirurgiche h24 e rinunciare alle basilari forme di socialità, che quasi tutti gli esercizi commerciali avrebbero dovuto restare chiusi, che saremmo stati costretti a restare confinati in casa e a spostarci con un’ autocertificazione, e che si sarebbeo usati termini come “coprifuoco”, “negazionisti” o “guerra al virus”, gli avremmo riso in faccia. Come avremmo riso in faccia a chiunque ci avesse detto che qualche senatore (sempre della parte politica “giusta”, cioè nominalmente acerrima nemica del fascismo) avrebbe proposto la morte sociale per chiunque non si fosse vaccinato contro una certa malattia. Oggi tutto questo è diventato parte della nostra vita quotidiana, tanto che molti neppure ci fanno più caso.
Che il SarsCov2 sia l’apripista di un’agenda globale molto più ampia e terrificante, qualcuno ora comincia ad intuirlo. Nel momento in cui quella che sembrava un’emergenza passeggera si sta stabilizzando e diventando una “nuova normalità” (come amano chiamarla i servi dei globalisti) si capisce che il Coronavirus non è solo un virus ma un metodo di governo, finalizzato a portarci verso un Nuovo ordine mondiale a uso e consumo di una certa “elite”. Naturalmente la pietra angolare di tutto il progetto resta il vaccino, che non sarà solo una paurosa fonte di guadagno per i suoi produttori e finanziatori (Repubblica ha chiamato la gara alla produzione del vaccino anti-Covid “La corsa all’oro”, rendendo chiaro a tutti i vertiginosi interessi economici dietro questa operazione), ma soprattutto il perno di un’agenda più ampia di massiccio controllo sociale. Abbiamo parlato in precedenza del progetto di Gates e Mit per la creazione di un “vaccino-cerotto” tecnologico, che avrebbe impresso un tatuaggio a punti quantici volto a marchiare il ricevente imprimendo sulla sua carne i suoi dati personali, in particolare le vaccinazioni ricevute. Abbiamo citato il progetto ID2020, che consiste proprio nel fornire ad ogni individuo una identità digitale collegata biometricamente alla vaccinazione. Ora analizziamo altri aspetti del vaccino anti-Covid che dovrebbero preoccupare, e in particolare l’utilizzo di una tecnologia che modifica il patrimonio genetico (vaccino a Rna), e il patentino vaccinale di cui si sta parlando in questi giorni, che nell’idea dei nuovi nazisti dovrebbe permettere a chi si vaccina di muoversi liberamente, mentre dovrebbe limitare le libertà di chi non intende vaccinarsi.
Sul primo punto, si è espressa così la dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, intervistata dall’AdnKronos: “Sono anni che non accettiamo di manipolare il Dna degli ortaggiperché c’è chi teme che mangiare un Ogm costituisca un pericolo, eadesso d’un tratto ci va bene diventare noi stessi degli organismi geneticamente modificati?“. “I vaccini tradizionali – dice la microbiologa – puntano a indurre una risposta anticorpale, quindi un’immunità, immettendo nel corpo umano pezzetti innocui del virus di cui vogliamo prevenire e contrastare l’infezione. Questo prodotto invece” (l’mRna-1273 testato dal National Institute of Allergy and Infective Diseases (Niaid) diretto da Anthony Fauci, parte dei National Institutes of Health (Nih) statunitense) “è concepito in un modo completamente nuovo: utilizza un segmento genetico che va a inserirsi nelle nostre celluleobbligandole a produrre una parte del virus la quale, ritrovandosi nell’organismo, stimolerà la produzione di anticorpi. Né più né meno di una terapia genica“. Per la dottoressa: “Un vaccino del genere sarebbe accettabile, purché attraverso un iter sperimentale rigorosissimo dimostri di essere assolutamente tollerato ed efficace“, ma questo potrebbe non essere il nostro caso: “Solamente qualche giorno fa”, ricorda infatti la scienziata, “l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in collaborazione con la Commissione europea, ha deciso di abbreviare le fasi della sperimentazione per arrivare in tempi più rapidi al vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 di cui tutto il mondo ha bisogno”. Secondo la Gismondo, “la cosa pericolosa è che questa accelerazione possa applicarsi a un vaccino del genere, totalmente nuovo, e paragonabile a tutti gli effetti a una terapia genica. La gente deve essere consapevole di quello che sta accadendo“.
Le parole che la Gismondo ha dedicato al vaccino Moderna valgono anche per quello Pfizer, di cui tanto si parla in questi giorni: in entrambi i casi si tratta di terapia genica, e perché siano sicuri occorrerebbero, a suo dire, “20 anni di sperimentazione“.
Importante anche l’opinione di Robert Kennedy Jr, secondo cui il vaccino anti-Covid deve essere “assolutamente evitato”, proprio perché andrebbe a modificare il nostro patrimonio genetico. “Per la prima volta nella storia della vaccinazione – spiega Kennedy – i cosiddetti vaccini mRNA di ultima generazione intervengono direttamente nel materiale genetico del paziente e quindi alterano il materiale genetico individuale: questo rappresenta manipolazione genetica, cosa già vietata e fino ad oggi considerata penale. Questo intervento può essere paragonato al cibo geneticamente manipolato, che è anche molto controverso. Anche se i media e i politici attualmente banalizzano il problema e chiedono anche stupidamente che un nuovo tipo di vaccino ci faccia tornare alla normalità, questa vaccinazione è problematica in termini di salute, moralità ed etica, e anche in termini di danno genetico che, a differenza del danno causato da vaccini precedenti, sarà irreversibile e irreparabile.”
Quindi il nuovo vaccino anti-Covid andrebbe a manipolare la genetica di chi lo riceverà? Ma come si fa a volere l’obbligatorietà per un farmaco del genere? Eppure c’è già chi parla di “patentini” che dimostrino l’avvenuta vaccinazione, come condizione basilare per poter viaggiare, lavorare, circolare liberamente.
In Australia si sta già parlando di permettere l’ingresso nel Paese solo a chi esibirà un certificato vaccinale, esattamente come quelli citati da Gates su Reddit all’inizio della pandemia (“alla fine avremo dei certificati di avvenuta vaccinazione”). In Germania e in Finlandia si sta avanzando l’ipotesi di consentire i viaggi internazionali solo a chi esibisca la prova di avvenuta immunizzazione. Il nostro magnifico commissario all’emergenza permanente, Domenico Arcuri, ha suggerito la possibile introduzione di un patentino vaccinale simile, dimostrando la natura globale dell’agenda che si vuole portare avanti.
NAZISTI VACCINALI
E siccome non possiamo farci mancare la periodica dose di nazifascismo dei sedicenti “antifascisti”, ecco un po’ di dichiarazioni di esponenti di quella parte politica che si fregia di aver evitato il ritorno del Duce in Italia, rappresentato dall’eventuale nascita di un governo Salvini-Meloni.
1) Davide Faraone (IV): “La soluzione si chiama Passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato a: – fruire dei mezzi di trasporto (bus-treni-navi-aerei); – accedere ai pubblici esercizi (bar-ristoranti-discoteche-negozi); – accedere all’interno di teatri, musei, stadi e centri commerciali; – frequentare luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio come scuole e ospedali; Caro No-Vax, vuoi essere “libero” di non vaccinarti? Prego fai pure…”
2) Matteo Renzi (IV): “Per il vaccino serve l’esercito, anche sul fronte della logistica. La guerra non la facciamo allo spritz ma al virus e l’unica arma contro il virus è il vaccino.”
3) Andrea Romano (PD): “Quelli che lavorano contro i vaccini dovranno essere zittiti. Non bisognerà nemmeno dargli il diritto di parola. Stavolta non scherziamo più.”
4) Alessandro Gassmann (simpatizzante Pd): “Una volta fatto il vaccino, darei una tessera che lo testimoni. Chi non vuole farselo non entra in: ristoranti, bar, cinema, teatri, stadio, negozi, autobus, taxi, treni, e tiene sempre la mascherina… poi vedi che lo fanno”.
Questi sono solo alcuni tweet e dichiarazioni diventati virali dei nostrani campioni dell’antifascismo, ma sicuramente ci sono tante altre perle simili che ci sono sfuggite da parte delle seconde linee, forse non proprio in armonia con i principi della nostra Costituzione repubblicana, ma sicuramente con quelli del cerchio magico delle SS.
Per non parlare del putiferio che si è scatenato contro il dottor Crisanti, reo non certo di essere un No Vax, ma di aver semplicemente dichiarato che non avrebbe fatto il vaccino prima di un’adeguata sperimentazione e di un elevato grado di affidabilità scientifica. Persino il dottor Massimo Galli, vaccinista convinto, non ha escluso che ci possano essere effetti collaterali nei prossimi 10 anni a causa di questi nuovi vaccini. Quindi ogni valutazione sulla necessità di farlo o meno dovrebbe essere assolutamente lasciata al singolo, come da Costituzione e da numerosi trattati internazionali.
NUMERI POMPATI
Ricordiamo che tutto questo fanatismo nel fare a pezzi libertà e diritti costituzionalmente garantiti si basa sempre su questa pseudo-influenza che ancora ci gira attorno e sui numeri “catastrofici” che ogni giorno il governo ci fornisce. Facciamo nuovamente il punto, come nel primo articolo della saga, su perché i numeri che ci vengono forniti nei bollettini quotidiani sono assolutamente campati in aria.
Tamponi inaffidabili Il prof. Stefano Scoglio, candidato al premio Nobel per la medicina nel 2018, è arrivato a sostenere che il livello di inaffidabilità dei tamponi come strumento diagnostico raggiunge il 95%. Il prof. Scoglio è in buona compagnia: anche il dottor Mariano Amici sostiene che il tampone sia assolutamente inaffidabile, così come stabilito da una recente sentenza della Corte d’appello di Lisbona. A riprova di ciò, qualche giorno fa ha fatto discutere il tweet di Elon Musk, che si è sottoposto a 4 tamponi nella stessa giornata, di cui 2 con esito positivo e due negativi. E come non ricordare l’esperimento del primo ministro della Tanzania, che a maggio aveva fatto testare papaye, quaglie e capre, trovandole positive al Covid-19?
Morti per altro registrati come Covid L’infettivologo Matteo Bassetti lo ha ribadito su La7 pochi giorni fa: in Italia da marzo si conteggiano come morti per Covid pure le vittime di infarto o di altre malattie, ma che risultano positivi al tampone. E’ questo il motivo, secondo il dottore, per cui la mortalità italiana è molto più elevata rispetto ad altri Paesi come Francia e Germania. Questo conteggio “anomalo” (e funzionale al mantenimento di un’emergenza perenne) è noto da marzo, ma nessuno ha pensato di revisionarlo in vista di una seconda o terza “ondata”.
L’influenza stagionale è scomparsa, svanita, kaputt Incredibile a dirsi, la comunissima influenza stagionale è sparita dai radar non solo in Italia ma in tutta Europa. Un vero miracolo, tenendo conto che in questi giorni vengono segnalati nel nostro Paese di solito qualcosa come oltre 2000 casi in una settimana. I soliti “maligni” potrebbero pensare che stanno conteggiando ovunque i casi di influenza come casi Covid. E potrebbero avere ragione, dal momento che anche medici esperti ci dicono che stanno solo ora approntando un test per “distinguere il Covid dalla comune influenza“. Non sarà perché sono la stessa cosa e tutta questa pandemia è clamorosamente gonfiata da media e governi? Chiediamo per un amico.
Le Asl guadagnano bei soldi per ogni paziente Covid Secondo Guido Bertolaso, che di emergenze se ne intende, ogni paziente Covid che finisce in terapia intensiva frutta all’ospedale fino a 2000 euro di contributi statali. Non è questo un enorme incentivo per dichiarare più malati di Covid di quanti ce ne siano realmente?
La stragrande maggioranza dei contagiati ha sintomi scarsi, guarisce in fretta, muoiono le solite categorie a rischio(sempre che la causa sia veramente il Covid). Lo sappiamo da marzo ma è bene ribadirlo: le vittime del Covid (o presunte tali) sono quasi sempre 80-90enni con due-tre altre patologie, la stragrande maggioranza di chi viene contagiato è asintomatico, quindi non infettivo, e guarisce stando a casa per qualche giorno. Di conseguenza, anche se i numeri fossero reali e non viziati da quanto detto sopra, non ci sarebbe troppo da preoccuparsi per chi è relativamente giovane e sano.
Il vaccino antinfluenzale aumenta i casi di positività al tampone Ne abbiamo già parlato in un altro articolo, ma anche in questo caso repetita iuvant: l’antinfluenzale aumenta la possibilità di risultare positivi al tampone del 36%, stando ad uno studio militare americano. Questo perché i vaccini antinfluenzali contengono già dei coronavirus attenuati. La positività al tampone di conseguenza diventa una cosa ovvia. Non sarà per caso che la “seconda ondata” è stata causata dalla vaccinazione di massa contro l’influenza, così come è successo a Bergamo e Brescia a marzo?
L’INUTILITA’ DEL LOCKDOWN
Prima di terminare, due parole sull’inutilità degli arresti domiciliari (o lockdown). Questa misura non migliora l’andamento dei contagi, come testimoniato dal caso della Svezia, che senza lockdown per molti mesi ha avuto un basso tasso di mortalità e buone performance economiche (a differenza dell’Italia che risulta il secondo Paese più colpito in termini di Pil). In compenso, ha un effetto devastante sull’economia e sulla salute psico-fisica di chi lo subisce, andando a minare proprio la salute che si dice di voler proteggere. Stessa cosa vale per l’obbligo di mascherina, che protegge poco o nulla dal contagio, ma costringe chi la indossa a respirare i propri scarti per ore. Il combinato disposto di mascherine, lockdown, isolamento sociale e disoccupazione avrà l’effetto di devastare mentalmente, fisicamente, socialmente ed economicamente chi vi si sarà sottoposto ancora a lungo. E’ chiaro che la strategia di chi ha imposto questa follia e di prendere per sfinimento la popolazione, perché accetti il vaccino anti-Covid come “strumento di liberazione”. Si chiama ricatto, e l’unica risposta accettabile è la rivolta, contro questa e tutte le altre mostruosità che gli organizzatori della pandemia (e i loro fedeli servitori, abusivamente al governo) ci stanno propinando.
Il governo è quasi a lutto nel vedere i numeri del contagio e dei decessi scendere
inesorabilmente. Come diceva Tarro, il caldo si sta portando via il virus, grazie anche alle cure efficaci applicate da dottori, come De Donno con la plasmaterapia, che hanno capito come sconfiggere il “nemico invisibile” nonostante i mille ostacoli frapposti da un governo di criminali sciagurati, ricorrendo in alcuni casi anche a quelle autopsie che il ministero della Salute aveva – eufemisticamente – “sconsigliato“.
Ma nonostante la fine del lockdown e il parere di illustri medici (come il dott. Zangrillo, il dott. Bassetti e il dott. Clementi , che hanno parlato di virus “clinicamente sparito”), qualcuno ancora insiste a parlare di “emergenza”, a spargere il terrore di una nuova ondata e a proporre idee folli per la vita quotidiana e il nostro futuro prossimo.
Prendiamo la recente decisione del ministro Azzolina riguardo al ritorno a scuola, per
cui servirebbero (nella sua mente contorta) visiere, plexiglass e mascherine obbligatorie. Un obbrobrio contro cui si sono prontamente pronunciati medici ed educatori.
E prendiamo le dichiarazioni del “commissario” Arcuri (il nazista che voleva privare della libertà chi non avesse scaricato l’app Immuni), secondo cui la normalità dovrebbe tornare “solo con il vaccino”, parafrasando in toto il suo dante causa Bill Gates.
Già, il vaccino. Tutta questa farsa del Covid19 sembra ruotare attorno al vaccino
“salvifico” di Gates, per il quale anche il fido zerbino dei poteri forti Conte ha deciso lo stanziamento di 287 milioni di soldi pubblici.
Ed è questo il vero motivo per cui si tengono in vita misure ormai sempre più inutili
come la mascherina obbligatoria, il distanziamento sociale e il divieto di assembramento.
La prima, non solo è una misura inutile, ma anche dannosa. Diversi medici (leggi anche qui) hanno sottolineato come l’uso prolungato della mascherina (che in ogni caso è assurdo portare all’aperto, dove ci si può distanziare) provochi ipossia (diminuzione dell’ossigeno assimilato) e ipercapnia (aumento dell’anidride carbonica inspirata, a causa dell’accumulo nella mascherina stessa). Inoltre la mascherina favorirebbe l’accumulo di germi, funghi e microbi, che resterebbero ad essa attaccati, per cui dovrebbe essere cambiata dopo poche ore di uso.
Sia in Cina che in Italia ragazzi sono morti per aver svolto attività sportiva con la mascherina, e la Azzolina ora vorrebbe imporla obbligatoriamente per tutti gli studenti di ogni ordine e grado. L’ennesimo crimine di un governo che, lungi dal tutelare la popolazione, sta facendo del suo meglio per farla a pezzi.
Ma poi vengono fuori alcune verità interessanti, e si capisce che tutte queste precauzioni sono inutili.
Sia il dott. Puro dello Spallanzani, sia il dott. Tarro, e persino l’Oms, hanno dichiarato che gli asintomatici non sono pericolosi, e che il rischio di contagio da parte loro è estremamente basso. Alla stessa conclusione è giunto uno studio cinese di poche settimane fa.
Inoltre il dott. Tarro, il prof. Montanari e anche il dott. Fauci (idolo dei Dem di tutto il globo) hanno chiarito che la mascherina è inutile per i soggetti sani e per coloro che non presentino sintomi particolari.
In pratica, la mascherina servirebbe solo a proteggersi e a proteggere gli altri dalle
goccioline di saliva infetta emesse da un contagiato dal Covid che tossisca o starnutisca.
Va da sé, quindi, che è sufficiente che le persone che accusano questi sintomi stiano
a casa, e che indossino la mascherina solo se devono tossire o starnutire e non possano
distanziarsi. Lo strumento è utile anche per il personale sanitario, sempre a contatto con individui malati. Ma al di fuori da questi casi, la mascherina non serve a nulla.
Poi c’è il distanziamento sociale.
Se gli asintomatici non sono pericolosi, anche la norma del distanziamento sociale ha poco senso. Se qualcuno è malato o ha dei sintomi, è giusto che stia a casa e non entri in luoghi pubblici. Se invece non si hanno sintomi di alcun tipo, allora non c’è nulla di cui preoccuparsi, e anche questa misura risulta insensata.
A giustificare il distanziamento sociale, resta solo l’eventualità che qualcuno sia
positivo al Covid senza saperlo, non presenti febbre o altri sintomi evidenti, eppure improvvisamente si ritrovi a tossire o starnutire in pubblico rischiando di contagiare qualcuno. In quel caso, farebbe bene ad avere la mascherina con sé e ad indossarla.
Il divieto di assembramento
Vale quanto detto per il distanziamento sociale. Un asintomatico, non pericoloso per definizione, dovrebbe anche essere libero di incontrare chi gli pare, pure a breve distanza. Resta solo compito dell’individuo assicurarsi di non presentare sintomi
sospetti prima di incontrare altra gente.
Va da sé che tutto ciò porta a rivedere le famose “linee guida” imposte agli esercizi commerciali, alle scuole e per la frequenza di tutti i luoghi pubblici.
I guanti
Alla lista delle misure insensate, bisogna aggiungere l’obbligo di guanti nei
luoghi pubblici quali i supermercati. Secondo l’Oms stessa, i guanti piuttosto che proteggere dal contagio potrebbero essere veicolo di infezioni, la stessa posizione
di dottori come Stefano Montanari.
Un’altra misura fastidiosa e inutile da rimuovere al più presto: basta un po’ di
igiene personale o l’uso di gel per le mani prima di entrare nei locali.
Plexiglass, visiere e altre castronerie
Stendiamo poi un velo pietoso sugli ultimi deliri del ministro Azzolina, che vorrebbe far entrare gli studenti in classe solo se muniti di mascherina, visiera, plexiglass tra i banchi e – perché no – anche un box separatore.
Ci chiediamo perché non si circondi anche ogni banco di filo spinato elettrificato,
in modo da separare meglio ogni pargolo dal resto dell’umanità.
Inutile dire che le associazioni di genitori ed educatori si sono già attivate per cancellare queste bestialità, e la “ministra” ha già fatto dietrofront sul plexiglass, quindi si spera che ben poco di ciò arriverà a settembre.
Ma resta il fatto che Azzolina e co. “ci hanno provato”.
In conclusione: tutto questo casino per il vaccino
E’ evidente anche ai ciechi che queste misure hanno ben poco a che fare con la salute e molto con un esperimento psico-sociale di massa.
Gli ideatori di questi deliri, i veri burattinai del governo-sciagura abusivo in carica, restano uomini legati ai Rockefeller (e quindi a Bilderberg/Trilaterale) e a Oms/Gates.
Quindi è loro piacere testare quanto lontano si possono spingere nell’imporre misure
assurde, liberticide, insalubri e impopolari nel nome dell'”emergenza”, e quando scatta la giusta reazione popolare.
Inoltre queste misure sono mirate a creare un clima di “pericolo percepito” per la popolazione, che dovrebbe temere il contagio da un virus ormai clinicamente morto e
sepolto, fino all’arrivo del vaccino salvifico.
E’ ridondante pure ripetere che il vaccino non servirà a nulla, come ribadito da illustri
dottori non pagati da Gates (Tarro, Raoult ecc.), e che quindi bisognerà opporsi sin da ora ad ogni imposizione sia di quello anti-Covid che di quello antinfluenzale, che Zingaretti, De Luca e Gelmini vorrebbero obbligatorio per fasce estese della popolazione e che potrebbe – questo sì – innescare una seconda ondata di contagi da Covid.
Liberiamoci da qualsiasi paura del Coronavirus, da tutte le “precauzioni” inutili che ci hanno imposto fino ad oggi, e da qualsiasi progetto di imposizione vaccinale.
Preoccupiamoci, piuttosto, di far ripartire economicamente e socialmente un Paese che rischia di essere messo in ginocchio dall’ennesima crisi creata ad arte dai soliti
burattinai sovranazionali.
Chiariamo una volta per tutte per quali motivi gli italiani hanno votato M5S e Lega alle ultime elezioni, oltre all’immensa volontà di mandare al diavolo il Pd.
Il primo motivo è stato il desiderio di porre fine alla sudditanza all’Ue, all’Euro e alle politiche di austerità, dato che entrambi i partiti sposavano una linea apertamente euroscettica.
Il secondo motivo era l’immigrazione, percepita come eccessiva e insostenibile: questo punto ha garantito il boom della Lega e discreti consensi anche ai 5 Stelle che con Di Maio hanno contestato il comportamento delle Ong nel Mediterraneo e difeso il Pm di Catania Zuccaro durante le sue denunce.
Il terzo punto è stato il decreto Lorenzin: entrambi i partiti promettevano la fine dell’obbligo vaccinale e il ritorno alla disciplina previgente, senza sanzioni né lo spauracchio dell’esclusione sociale per i propri figli.
A tutto ciò si può senz’altro aggiungere il peso della promessa del reddito di cittadinanza al Sud (5 Stelle) e la politica “securitaria” della Lega (ma di tutto il Centrodestra, in realtà) al Nord, e soprattutto il fatto che entrambi i partiti fossero percepiti come oppositori di quei poteri forti bancari, industriali e massonici che invece il Pd ha sempre riverito.
Premesso questo, non si può non rilevare che il M5S abbia per l’ennesima volta tradito i propri elettori. Dopo essersi schierato con l’Euro, con l’Ue e con la Nato poco dopo le consultazioni con Mattarella, tradendo così tutti i sovranisti che nel Movimento ponevano fiducia, pochi giorni fa il M5S (con la Lega, sì, ma la spinta maggiore è venuta dai pentastellati) ha proposto la conservazione dell’obbligo vaccinale, cancellando l’emendamento Taverna che lo posticipava di un anno come requisito per entrare a scuola. Oltre a ciò, nel Milleproroghe è comparso un emendamento che, se approvato dalle Camere, estenderà le 10 vaccinazioni al personale scolastico e sanitario. Un totale capovolgimento delle promesse fatte in campagna elettorale. Questa estensione della legge Lorenzin agli adulti avrebbe anche la benedizione del ministro Giulia Grillo, che si è pronunciata a suo favore qualche giorno fa in Tv. Tutto ciò in totale spregio di quanto detto lo scorso anno, quando veniva imposto il decreto Lorenzin. Un’inversione a U francamente intollerabile.
Per questo motivo, chiediamo le immediate dimissioni del ministro Grillo, una persona eletta con i voti dei No Vax e dei Free Vax con uno scopo preciso, e che invece si è piegata alle più becere logiche commerciali delle case farmaceutiche, oltre che al progetto-sperimentazione avviato da Obama nel 2014, che fa dei bimbi italiani delle cavie da laboratorio. Un simile voltafaccia non è accettabile, e qualificherebbe il Governo del Cambiamento come Governo del Tradimento.
Dispiace che questo veda anche la Lega protagonista, che fino ad ora era stata coerente con le promesse fatte.
Sulla salute pubblica non si gioca, e per introdurre nuovi trattamenti sanitari obbligatori (con relative sanzioni) occorrono motivi più che seri, che né l’anno scorso né quest’anno si sono palesati. In assenza di questi, si rischia un diluvio di reazioni avverse (come quelle riportate in calce) sostanzialmente immotivate e soprattutto si viola il diritto costituzionalmente tutelato (art. 32) alla libertà di scelta in ambito sanitario, come ben spiegato in questa intervista dalla avvocatessa Maria Carmela Longo.
Si tratta quindi evidentemente solo di un grande assist agli Usa e ai profitti privati della Glaxo, azienda produttrice dei vaccini in questione, così come l’introduzione del vaccino per l’epatite B avvenne in seguito a mazzette all’allora ministro della Sanità De Lorenzo (curiosa assonanza con Lorenzin).
Null’altro giustifica questa improvvisa ossessione acefala per le vaccinazioni multiple, e se il governo non intende porvi rimedio sarà bene che vada a casa al più presto.