I primi passi del governo Meloni: meglio di niente, ma si può fare di più

Sono ormai passati due mesi dalle ultime elezioni politiche, che hanno sancito la vittoria del centrodestra e la disfatta sia dei partiti (solo nominalmente) di sinistra, sia del cosiddetto fronte sovranista, penalizzato da fattori che andremo ad analizzare. 

La vittoria del centrodestra non è del tutto una cattiva notizia, essendo preferibile sia ad una vittoria del centrosinistra, sia ad un governo di larghe intese con dentro Pd e M5S, com’era stato con Draghi.
Un governo di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia è quindi un esito che non bisogna subito giudicare come negativo, ma che dovrà naturalmente essere valutato passo dopo passo.

Negli articoli precedenti avevamo caldeggiato la nascita di un fronte unico per la sovranità nazionale e la libertà di scelta, euroscettico e contrario ad ogni coinvolgimento nella guerra in Ucraina, contenente i principali attori sulla scena politica, quali Italexit, Ancora Italia, Vita di Cunial ed altri. Questo fronte non si è concretizzato, portando alla scontata sconfitta di tutti i partitini e movimenti in questione, nessuno dei quali ha superato la soglia di sbarramento. 
Inutile dire che, le elezioni organizzate in fretta e furia in piena estate dai soliti furbetti una volta maturata la pensione dei parlamentari, hanno favorito questa divisione, il resto lo hanno fatto gli egoismi individuali dei singoli capipartito.
A penalizzare i partiti antisistema hanno concorso anche il forte astensionismo (oltre il 40%) e la strategia della Meloni di porsi come unica opposizione al governo Draghi, che le ha permesso di essere percepita come patriottica e – appunto – antisistema, anche strizzando l’occhio al mondo No Vax. Si spera che si riesca a fare tesoro di questa lezione, e presentarsi con una lista unica alle prossime tornate elettorali. 

Per quanto riguarda il nuovo esecutivo, si diceva, è forse il meno peggio. 
Sarebbe stato meglio solo con l’inserimento in maggioranza di un partito come Italexit al posto di Forza Italia, il fratello gemello del Pd, ma perché ciò fosse possibile sarebbero state necessarie percentuali ben oltre il 3% per il partito di Paragone, e la disponibilità ad entrare a far parte di un governo di destra, cosa sempre esclusa dal leader. Quindi in definitiva va bene così. 

Ora però occorre che il nuovo governo attui delle politiche che portino un vero cambiamento rispetto all’agenda Draghi, e questa è la vera sfida dell’esecutivo Meloni. 
Gli inizi sono stati così così: bene il reintegro degli operatori sanitari (sebbene tra mille difficoltà imposte da alcune regioni ed Asl); bene i primi provvedimenti contro Ong e trafficanti del mare; bene gli stanziamenti (21 miliardi) contro il caro bollette e gli incentivi alla natalità. 
Molto meno bene il rinnovo delle sanzioni alla Russia e dell’invio di armi all’Ucraina; la scomparsa della cancellazione delle multe agli over 50 non vaccinati e di forme di risarcimento per i sanitari sospesi dal lavoro; la cancellazione del reddito di cittadinanza prevista per il 2024 (è giusto tenerlo in vita, ma potenziando i controlli e assicurando formazione e forme di impiego anche in lavori di pubblica utilità per chi ne beneficia); l’adesione ad un europeismo convinto, che esclude ogni possibilità di uscita da Ue ed Euro (ricordiamo che prima della fine del governo gialloverde si stava procedendo alla stampa dei famosi minibot, propedeutici ad una possibile uscita dalla moneta unica).  

Insomma: il governo Meloni sta facendo bene in alcuni ambiti, ma potrebbe “osare di più”, e con il pieno sostegno popolare, che l’ha votata anche per le sue posizioni anti-dittatura sanitaria e perché la considera una patriota, quindi pronta a mettere l’interesse nazionale prima dei diktat europei ed atlantici, in un momento in cui seguire gli Usa e Zelensky nella guerra alla Russia sembra sempre più un autogol per tutti i Paesi europei.
Per quanto riguarda l’obbedire ai vincoli di Bruxelles, possiamo solo ricordare come tutti i partiti che hanno dichiarato guerra aperta alla Ue, arrivando ad esprimere persino la volontà di uscirne, hanno ottenuto percentuali da oltre il 30%, M5S prima e Lega salviniana poi. 
Si può fare di più, si deve fare di più. 

P.s. Suggeriamo alcune possibili riforme che il nuovo governo potrebbe fare da subito:

  • Cancellazione integrale del Green Pass, negli ambiti in cui ancora esiste, e impegno a non riportarlo più in auge in alcun modo;
  • Cancellazione di ogni forma di obbligo vaccinale, risarcimento dei lavoratori sospesi per non avervi adempiuto, cancellazione delle multe per gli over 50;
  • Commissione d’inchiesta per la gestione pandemica ad opera dei governi precedenti, come del resto promesso dalla stessa Meloni;
  • Stop alle ostilità verso la Russia con la piena neutralità dell’Italia.
    Abbastanza utopico viste le recenti dichiarazioni di amore della Meloni per Zelensky, ma l’Italia ha tutto da perdere nel continuare a seguire un pazzo cocainomane che a momenti ci trascina nella Terza guerra mondiale (vedi incidente con la Polonia) e i suoi burattinai di Washington. I Fratelli d’Italia dimostrino di essere patrioti di fatto, oltre che di nome.

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Denunciamo Draghi, adesso

Se c’è una cosa abbastanza chiara sugli italiani, è che non sono portati per rivoluzioni, scioperi, occupazioni e neanche serie proteste di piazza.
Nel corso di quest’anno il vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana, uomo del Britannia e di Goldman Sachs, sicario economico delle Grecia e del governo Berlusconi quando era alla guida della Bce, apripista di Monti e ora dedito alla totale distruzione economica, sociale e sanitaria del Paese, il premier il cui nome evoca i terribili mostri alati dei racconti fantasy che facevano terra bruciata dovunque passassero, quest’uomo ha devastato in tal modo i diritti costituzionali, i regolamenti Ue e persino i basilari diritti umani dal Codice di Norimberga in poi, che avrebbero dovuto essere scattate ad oggi un centinaio di rivoluzioni francesi, una dopo l’altra.
Ma poiché – come dicevamo – fare le rivoluzioni non è il forte degli italiani, bisogna accontentarsi delle sporadiche proteste e manifestazioni di piazza organizzate dal partitino o comitato di turno, e procedere per altre vie.

I grandi partiti hanno dimostrato ampiamente di essere al fianco di Draghi anche nelle scelte più vergognose. Il sostegno di M5S e Lega (su tutti) a un governo che definire orribile è un eufemismo, rimarrà scolpita nella memoria di chi ha riposto fiducia in loro per cambiare il Paese in meglio.
Il che vuol dire progressiva sparizione dal panorama elettorale e lotta futura per superare la soglia di sbarramento.
Rimane attualmente Paragone e pochi altri del gruppo misto a portare un po’ di dignità nelle aule parlamentari, ma naturalmente a livello numerico non può bastare.
Si può solo sperare in una prossima defezione di qualche partito dalla compagine di governo, cosa che gli assesterebbe un colpo notevole, ma questa non sembra un’ipotesi concreta al momento.

Dal punto di vista delle proteste di piazza, queste serviranno sempre, ma solo come strumento di pressione sulla politica, sui media più recettivi, sulla società civile e (forse) su una parte della magistratura.
Ed è su quest’ultima che bisogna continuare ad insistere.
Le violazioni dei diritti costituzionali da parte di Draghi sono tali e tante per via dell’obbligo vaccinale e dell’estensione intollerabile di Green Pass e Super Green Pass ad ogni aspetto della vita civile, che anche un soggetto totalmente digiuno di studi giuridici se ne potrebbe rendere conto leggendo i primissimi articoli della nostra Carta fondamentale, che sanciscono principi fondamentali come l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e il divieto di discriminazione (art. 3), il diritto al lavoro (artt. 1 e 4), il rispetto dei basilari diritti umani tra cui quello di scegliere liberamente se sottoporsi ad un trattamento sanitario oppure no (artt. 2 e 32).

Per questo motivo, occorre organizzarsi con avvocati di fiducia e denunciare Draghi e il suo governo per aver calpestato la Costituzione, i diritti umani fondamentali e persino le regole Ue in materia di Green Pass e diritti dei cittadini.
Non solo: l’esecutivo va denunciato per sequestro di persona (avendo pesantemente limitato le libertà personali dei soggetti non vaccinati e privi di Green Pass, incluse la libertà di accesso a luoghi pubblici e mezzi di trasporto), violenza privata e estorsione (che sono messe in atto quando qualcuno viene costretto a compiere atti che normalmente non compierebbe sotto minaccia o ricatto).
I tribunali (e in particolare la Cassazione e la Corte Costituzionale) devono iniziare a smontare i decreti di Draghi, così come alcuni giudici hanno smontato i Dpcm di Conte (si veda in proposito la recente pronuncia del GIP di Reggio Emilia).

Se la politica continua a dormire e la magistratura fa altrettanto, uscire da questo incubo totalitario sarà sempre più difficile. Nel frattempo, inondiamo i tribunali di denunce.

P.s. Tra le denunce messe a disposizione dagli avvocati, segnaliamo quella di Marco Mori e del partito Italexit di Gianluigi Paragone, che si può scaricare a questo link, compilare e depositare presso le Forze dell’ordine. Più siamo, prima finisce questa dittatura sanitaria.

M5S: il vaccino anti-Covid deve essere obbligatorio. I fedeli schiavetti di Rockefeller e Gates

C’è ancora qualcuno che crede nel Mò Vi Mento 5 Stelle?
E’ bene che si svegli. E di corsa.
Su questo blog abbiamo denunciato per anni le incredibili giravolte di Di Maio e soci, passati da “Euro e Ue cattivi” a Euro e Ue intoccabili, da “stop Ong e immigrazione di massa” a via libera agli sbarchi, da “mai col Pd” a zerbini del Pd, e dalla democrazia diretta e le dirette streaming al governo di uno solo, per giunta per Dpcm e esautorando il Parlamento. E vedremo presto come finirà col Mes, che avevano promesso di cancellare.

La tifoseria grillina si è sempre distinta per essere impermeabile a qualunque giravolta dei propri beniamini, secondo l’orwelliana tecnica del bipensiero, che in “1984” permetteva al Grande Fratello di cambiare la realtà da un giorno all’altro, riscrivendo la storia, e ciascuno era tenuto ad adeguarsi. Sempre da 1984 sono mutuati i famosi Due minuti d’Odio: non importa quanto il partito impoverisca e privi delle libertà i suoi sudditi, è sufficiente incolpare l’Emmanuel Goldstein di turno (Salvini e Meloni) e la base inveirà contro di loro.

Ma ora siamo al redde rationem. Nei post precedenti ci siamo concentrati sui piani e le “previsioni” di Gates e Rockefeller per quanto riguarda la pandemia e le sue conseguenze. Abbiamo visto come gli scenari che sono in atto erano già stati “profetizzati” 10 anni fa. Abbiamo visto pure quali sono gli obiettivi di questo stato di cose: governi più autoritari, sorveglianza tecnologica sulla popolazione, crisi economica, accentramento della ricchezza e del potere in poche mani, Nuovo ordine mondiale, vaccinazioni con ID digitali (microchip o altre forme di marchio hi-tech sotto pelle) incorporate.
Ed è su questo ultimo punto che ora ci soffermiamo.

Due giorni fa, Luigi Di Maio ha candidamente rilanciato la necessità di una “Grande alleanza internazionale per il vaccino” anti-Covid, frase che ci ricorda in modo sinistro il Patto trasversale per la Scienza di Burioni, solo più global.
Non solo: ha anche aggiunto che, “come ha detto l’Oms (notoriamente finanziata principalmente da Bill Gates, nota nostra), potremo tornare alla totale normalità solo quando arriverà un vaccino”.
E ieri il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, sempre 5 Stelle, ha affermato che “il vaccino contro il Covid dovrà essere obbligatorio”.
Due dichiarazioni inequivocabili a favore del vaccino e della sua obbligatorietà, nonostante gli stessi scienziati siano divisi sulla sua reale utilità (vedi il parere del virologo e candidato Nobel Giulio Tarro).

Questa insistenza con la vaccinazione universale è estremamente sospetta, alla luce di quanto si è già detto sul progetto ID2020, che vede Rockefeller e Gates uniti nel voler utilizzare la vaccinazione come sistema per tracciare la popolazione, attraverso il microchip o il Tatuaggio a punti quantici, un sistema tecnologico di marchiatura che permetterebbe di leggere le vaccinazioni sotto pelle “con uno smartphone”. Per i più credenti, il marchio della Bestia. Per noi, un modo ultrainvasivo per schedare la popolazione e controllarla fin nel proprio organismo.

Che i 5 Stelle si prestino a questo incubo orwelliano non deve destare stupore.
Il Movimento, fin dagli albori, ha dimostrato un certo legame con i Rockefeller e l’industria farmaceutica, che andiamo a ripercorrere.

IL COFONDATORE SASSOON
Il Movimento è nato dai Meetup, siti web della omonima compagnia americana, che permetteva a chiunque, pagando, di diventare Organizer (amministratore) del proprio gruppo.
Tutto passava dal web, quindi tutto era tracciabile dagli Usa.
Chi scrive ha frequentato i Meetup e i forum pubblici durante la genesi del Movimento, e può affermare che i temi che venivano maggiormente censurati erano proprio quelli legati alla moneta (signoraggio, creazione dal nulla da parte delle banche centrali) e all’industria farmaceutica (ad esempio le cure alternative contro il cancro).
A quel tempo (prima del 2009) era già nato il sodalizio di Grillo con la Casaleggio Associati, un’azienda cofondata da Gianroberto Casaleggio e altri soci, tra cui Enrico Sassoon. Sassoon, come ampiamente noto, era membro di peso della Camera di commercio americana in Italia, una super-lobby dedita a curare gli interessi delle aziende a stelle e strisce nel nostro Paese, e dell’Aspen Institute, un think tank finanziato da Rockefeller, Ford e Gates.
Insomma, un uomo estremamente ammanicato con i “poteri forti” che i grillini dicono di combattere.
Sassoon si dimetterà dal Cda della Casaleggio poco dopo la nascita del Movimento, proprio per i crescenti interrogativi sul suo “peso” nelle decisioni aziendali. Ma non si può escludere che abbia mantenuto un’influenza anche in seguito.

IL PRANZO DI DI MAIO CON LA TRILATERALE
Dopo la nascita del Movimento, le strade di M5S e Rockefeller si sono platealmente incrociate di nuovo nel 2016, quando Luigi Di Maio partecipò a un famoso pranzo con l’Ispi, un gruppo composto in maggioranza da membri della Commissione Trilaterale italiana. La Trilaterale è un’altra creatura dei Rockefeller. Al pranzo era presente anche il “nemico” Mario Monti.
Non solo: nel 2019 Stefano Feltri, vicedirettore del Fatto Quotidiano, ha partecipato a una riunione del Gruppo Bilderberg, sempre creazione dei Rockefeller. Che il giornale più vicino ai grillini vada a braccetto con i famosi “poteri forti” avrebbe dovuto perlomeno sollevare qualche perplessità nella tifoseria. Invece no. In Travaglio we trust.

COLAO MERAVIGLIAO, DAL BILDERBERG CON FURORE
E’ storia recente, invece, la nomina di Vittorio Colao a “commissario per la ricostruzione”, la famosa Fase 2.
A parte che una simile figura dovrebbe avere perlomeno il benestare del Parlamento, ci si chiede come mai Conte e Mattarella abbiano deciso di dare poteri straordinari (di cui non sappiamo ancora tutti i dettagli) ad un partecipante del Bilderberg 2018, con nel curriculum rapporti professionali con – udite udite – Bill Gates.
E quindi ritorna prepotentemente sulla scena quell’intreccio tra Rockefeller e Gates di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti. Ai grillini sta bene che Conte e Colao mettano l’Italia in mano ai poteri fortissimi?

IL PROBLEMA VACCINI
E così torniamo al punto iniziale. Dopo questo excursus di rapporti opachi con i Rockefeller e i loro amici, il M5S ci viene a dire che “il vaccino anti-Covid deve essere obbligatorio” e che “occorre un’alleanza internazionale per il vaccino”.
Evidentemente l’alleanza di cui parla Di Maio è quella con Rockefeller e Bill Gates, alla sua sinistra e sorridente in questa foto. Il progetto ID2020, nato nel 2015 (quindi 4 anni prima della pandemia) prevede proprio la vaccinazione come cavallo di Troia per la marchiatura fisica e il controllo di massa digitale.
Bill Gates ne parla come di Certificati vaccinali, o “Vaccino digitale universale“.
Alcuni si spingono ad affermare che la sigla Covid19 stia per Certificate Of Vaccination ID 19.
Ricordiamo che, se il M5S ha preso il 32% alle scorse elezioni, è stato anche grazie alla campagna free-vax di Di Maio e Giulia Grillo, che si erano impegnati ad abrogare l’orribile legge Lorenzin. Un’altra promessa clamorosamente disattesa. Da Free-Vax a nazisti vaccinali.

CONCLUSIONI

Sarebbe bello continuare a pensare che il M5S sia un movimento “antisistema”, “onesto”, “contro la casta” eccetera, ma non è così.
Il M5S è nato su impulso del Deep State americano, i peggiori industriali, banchieri e “filantropi” (multimiliardari), per mettere l’Italia nelle loro mani e per contrastare lo strapotere mediatico di Silvio Berlusconi (da qui l’uso massiccio del Web) e le altre destre nazionaliste (ora Salvini e Meloni).
I suoi creatori hanno utilizzato un comico fatto fuori dalla politica (e ora anche tenuto in scacco dalla magistratura rossa), un’azienda da loro infiltrata e il richiamo a valori di base come “onestà” e “trasparenza” per attirare a sé le masse, promettendo tutto e il suo contrario. Una volta al governo, hanno prima contrastato Salvini fino a fargli perdere la pazienza e far cadere il governo gialloverde, e poi hanno riportato al potere il PD, partito che ha come referenti lo stesso Deep State americano.
E cioè Rockefeller, Gates, Soros. Cui va aggiunta l’Ue francotedesca.

Il M5S non è stato creato per ripulire la politica italiana, ma per portare il paese sotto il controllo di questi poteri sovranazionali. Lo vediamo anche dai ripetuti tentativi di Conte di azionare il Mes (intero o “light”) , nonostante gli allarmi dell’opposizione e i molti malumori nella base. E lo vediamo dalla messa in atto di un golpe in stile sudamericano, con la cancellazione di ogni diritto previsto dalla Costituzione, e nessuno tra i grillini che trovi niente da ridire.

Occorre svegliarsi subito prima che sia troppo tardi, e pretendere IMMEDIATAMENTE il ripristino di diritti, libertà e democrazia, la cacciata di Conte, la fine di questo governo abusivo e nuove elezioni, virus o non virus. Siano gli italiani, finalmente, a decidere chi deve governare il Paese, e non entità sovranazionali cui anche il presidente della Repubblica si è inginocchiato in passato.
E soprattutto occorre ribadire la LIBERTA’ DI SCELTA in ambito terapeutico: nessuno può essere costretto ad un trattamento sanitario obbligatorio come il vaccino, neanche in questa fase di “emergenza”, come previsto dalla Costituzione e da numerosi trattati internazionali. Il Covid non è l’Ebola.
E la LIBERTA’ è sacra e inviolabile.

 

Aggiornamento del 26 aprile 2020

In un post FB del 24 aprile, Luigi Di Maio ha parlato di “nuova normalità” riferendosi al mondo dopo il Covid19. E’ esattamente la stessa espressione usata dalle oligarchie globaliste: “The New Normal“, o la nuova normalità, è quella che vogliono imporre, e cioè una società con pochi padroni universali e una moltitudine di schiavi marchiati, impoveriti e sorvegliati.
Precisamente “L’Egitto” di cui parlava Giuseppe Conte, quando si pensava avesse fatto una gaffe in conferenza stampa, definendo la Pasqua “Il passaggio dalla schiavitù all’Egitto“.
Abbandonate in massa questi traditori venduti e pretendete l’immediato ritorno alla VERA normalità, cioè quella pre-pandemia.

Anche il M5S si piega al vaccinazismo. Si dimettano Giulia Grillo e tutto il governo, oppure cancellino il decreto Lorenzin

Chiariamo una volta per tutte per quali motivi gli italiani hanno votato M5S e Lega alle ultime elezioni, oltre all’immensa volontà di mandare al diavolo il Pd.
Il primo motivo è stato il desiderio di porre fine alla sudditanza all’Ue, all’Euro e alle politiche di austerità, dato che entrambi i partiti sposavano una linea apertamente euroscettica.
Il secondo motivo era l’immigrazione, percepita come eccessiva e insostenibile: questo punto ha garantito il boom della Lega e discreti consensi anche ai 5 Stelle che con Di Maio hanno contestato il comportamento delle Ong nel Mediterraneo e difeso il Pm di Catania Zuccaro durante le sue denunce.
Il terzo punto è stato il decreto Lorenzin: entrambi i partiti promettevano la fine dell’obbligo vaccinale e il ritorno alla disciplina previgente, senza sanzioni né lo spauracchio dell’esclusione sociale per i propri figli.
A tutto ciò si può senz’altro aggiungere il peso della promessa del reddito di cittadinanza al Sud (5 Stelle) e la politica “securitaria” della Lega (ma di tutto il Centrodestra, in realtà) al Nord, e soprattutto il fatto che entrambi i partiti fossero percepiti come oppositori di quei poteri forti bancari, industriali e massonici che invece il Pd ha sempre riverito.

Premesso questo, non si può non rilevare che il M5S abbia per l’ennesima volta tradito i propri elettori. Dopo essersi schierato con l’Euro, con l’Ue e con la Nato poco dopo le consultazioni con Mattarella, tradendo così tutti i sovranisti che nel Movimento ponevano fiducia, pochi giorni fa il M5S (con la Lega, sì, ma la spinta maggiore è venuta dai pentastellati) ha proposto la conservazione dell’obbligo vaccinale, cancellando l’emendamento Taverna che lo posticipava di un anno come requisito per entrare a scuola. Oltre a ciò, nel Milleproroghe è comparso un emendamento che, se approvato dalle Camere, estenderà le 10 vaccinazioni al personale scolastico e sanitario. Un totale capovolgimento delle promesse fatte in campagna elettorale. Questa estensione della legge Lorenzin agli adulti  avrebbe anche la benedizione del ministro Giulia Grillo, che si è pronunciata a suo favore qualche giorno fa in Tv. Tutto ciò in totale spregio di quanto detto lo scorso anno, quando veniva imposto il decreto Lorenzin. Un’inversione a U francamente intollerabile.

Per questo motivo, chiediamo le immediate dimissioni del ministro Grillo, una persona eletta con i voti dei No Vax e dei Free Vax con uno scopo preciso, e che invece si è piegata alle più becere logiche commerciali delle case farmaceutiche, oltre che al progetto-sperimentazione avviato da Obama nel 2014, che fa dei bimbi italiani delle cavie da laboratorio. Un simile voltafaccia non è accettabile, e qualificherebbe il Governo del Cambiamento come Governo del Tradimento.
Dispiace che questo veda anche la Lega protagonista, che fino ad ora era stata coerente con le promesse fatte.
Sulla salute pubblica non si gioca, e per introdurre nuovi trattamenti sanitari obbligatori (con relative sanzioni) occorrono motivi più che seri, che né l’anno scorso né quest’anno si sono palesati. In assenza di questi, si rischia un diluvio di reazioni avverse (come quelle riportate in calce) sostanzialmente immotivate e soprattutto si viola il diritto costituzionalmente tutelato (art. 32)  alla libertà di scelta in ambito sanitario, come ben spiegato in questa intervista dalla avvocatessa Maria Carmela Longo.
Si tratta quindi evidentemente solo di un grande assist agli Usa e ai profitti privati della Glaxo, azienda produttrice dei vaccini in questione, così come l’introduzione del vaccino per l’epatite B avvenne in seguito a mazzette all’allora ministro della Sanità De Lorenzo (curiosa assonanza con Lorenzin).
Null’altro giustifica questa improvvisa ossessione acefala per le vaccinazioni multiple, e se il governo non intende porvi rimedio sarà bene che vada a casa al più presto.

 

 

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