Denunciamo Draghi, adesso

Se c’è una cosa abbastanza chiara sugli italiani, è che non sono portati per rivoluzioni, scioperi, occupazioni e neanche serie proteste di piazza.
Nel corso di quest’anno il vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana, uomo del Britannia e di Goldman Sachs, sicario economico delle Grecia e del governo Berlusconi quando era alla guida della Bce, apripista di Monti e ora dedito alla totale distruzione economica, sociale e sanitaria del Paese, il premier il cui nome evoca i terribili mostri alati dei racconti fantasy che facevano terra bruciata dovunque passassero, quest’uomo ha devastato in tal modo i diritti costituzionali, i regolamenti Ue e persino i basilari diritti umani dal Codice di Norimberga in poi, che avrebbero dovuto essere scattate ad oggi un centinaio di rivoluzioni francesi, una dopo l’altra.
Ma poiché – come dicevamo – fare le rivoluzioni non è il forte degli italiani, bisogna accontentarsi delle sporadiche proteste e manifestazioni di piazza organizzate dal partitino o comitato di turno, e procedere per altre vie.

I grandi partiti hanno dimostrato ampiamente di essere al fianco di Draghi anche nelle scelte più vergognose. Il sostegno di M5S e Lega (su tutti) a un governo che definire orribile è un eufemismo, rimarrà scolpita nella memoria di chi ha riposto fiducia in loro per cambiare il Paese in meglio.
Il che vuol dire progressiva sparizione dal panorama elettorale e lotta futura per superare la soglia di sbarramento.
Rimane attualmente Paragone e pochi altri del gruppo misto a portare un po’ di dignità nelle aule parlamentari, ma naturalmente a livello numerico non può bastare.
Si può solo sperare in una prossima defezione di qualche partito dalla compagine di governo, cosa che gli assesterebbe un colpo notevole, ma questa non sembra un’ipotesi concreta al momento.

Dal punto di vista delle proteste di piazza, queste serviranno sempre, ma solo come strumento di pressione sulla politica, sui media più recettivi, sulla società civile e (forse) su una parte della magistratura.
Ed è su quest’ultima che bisogna continuare ad insistere.
Le violazioni dei diritti costituzionali da parte di Draghi sono tali e tante per via dell’obbligo vaccinale e dell’estensione intollerabile di Green Pass e Super Green Pass ad ogni aspetto della vita civile, che anche un soggetto totalmente digiuno di studi giuridici se ne potrebbe rendere conto leggendo i primissimi articoli della nostra Carta fondamentale, che sanciscono principi fondamentali come l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e il divieto di discriminazione (art. 3), il diritto al lavoro (artt. 1 e 4), il rispetto dei basilari diritti umani tra cui quello di scegliere liberamente se sottoporsi ad un trattamento sanitario oppure no (artt. 2 e 32).

Per questo motivo, occorre organizzarsi con avvocati di fiducia e denunciare Draghi e il suo governo per aver calpestato la Costituzione, i diritti umani fondamentali e persino le regole Ue in materia di Green Pass e diritti dei cittadini.
Non solo: l’esecutivo va denunciato per sequestro di persona (avendo pesantemente limitato le libertà personali dei soggetti non vaccinati e privi di Green Pass, incluse la libertà di accesso a luoghi pubblici e mezzi di trasporto), violenza privata e estorsione (che sono messe in atto quando qualcuno viene costretto a compiere atti che normalmente non compierebbe sotto minaccia o ricatto).
I tribunali (e in particolare la Cassazione e la Corte Costituzionale) devono iniziare a smontare i decreti di Draghi, così come alcuni giudici hanno smontato i Dpcm di Conte (si veda in proposito la recente pronuncia del GIP di Reggio Emilia).

Se la politica continua a dormire e la magistratura fa altrettanto, uscire da questo incubo totalitario sarà sempre più difficile. Nel frattempo, inondiamo i tribunali di denunce.

P.s. Tra le denunce messe a disposizione dagli avvocati, segnaliamo quella di Marco Mori e del partito Italexit di Gianluigi Paragone, che si può scaricare a questo link, compilare e depositare presso le Forze dell’ordine. Più siamo, prima finisce questa dittatura sanitaria.

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10, 100, 1000 Trieste

Superman, Batman e gli Avengers possono farsi da parte: il mondo ora ha dei veri eroi da seguire.
Lo sciopero dei portuali di Trieste, che hanno bloccato il porto cittadino dal 15 al 18 ottobre fino allo sgombero in stile cileno del governo, in segno di protesta contro l’imposizione del Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, ha mostrato la via che ogni cittadino deve seguire per fermare questa follia del NaziPass.
E cioè scioperare, fermare le attività economiche, disertare gli uffici pubblici, finché questo strumento infernale non sarà abrogato definitivamente.
Se qualcuno pensa che siano solo pochi portuali a doversi sobbarcare la responsabilità di combattere per tutti, si sbaglia di grosso.
L’esempio di questi lavoratori coraggiosi deve essere ripetuto in tutte le città d’Italia, non solo con manifestazioni di piazza, ma con scioperi che rendano il Paese ingovernabile fino al raggiungimento del risultato finale.
Ricordiamo che emanare un decreto legge che cancelli il Green Pass, non solo per il lavoro ma anche per ogni altra attività, è qualcosa che può essere fatto nel giro di un paio di giorni.
Occorre COSTRINGERE Draghi e la sua maggioranza a procedere in questa direzione, sotto pressioni che provengano dall’intero Paese.

Sabato 23 ottobre, in tutte le città d’Italia si terranno manifestazioni contro il Green Pass e in appoggio ai portuali di Trieste.
Occorre la massima mobilitazione da parte di ognuno, e che in quante più città possibile si creino disagi e scioperi simili a quelli della città friulana.
Se il Paese verrà paralizzato, il governo sarà costretto a tornare sui propri passi e ristabilire una forma di VERA NORMALITA’.
Questo strumento di pressione popolare su scala nazionale dovrà andare di pari passo con le battaglie legali: occorre adire la Corte Costituzionale attraverso delle cause di tribunale in cui si contesti la palese violazione dei diritti costituzionalmente garantiti avvenuta con l’imposizione del GP (in particolare dei primi 4 articoli); occorre denunciare il governo Draghi per violenza privata se non per estorsione, e occorre continuare a raccogliere le firme per il referendum abrogativo dei decreti istitutivi del certificato verde, qui il link per firmare on-line e di persona.
Ogni mezzo di pressione popolare dovrà essere dispiegato per portare alla fine di questa mostruosità filonazista: se poi partiti, associazioni e sindacati volessero farci anche il grande piacere di togliere il loro sostegno al vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana, affamatore della Grecia, golpista nel 2011 nei confronti del governo Berlusconi tramite la Bce, sicario di Goldman Sachs e dei peggiori poteri finanziari internazionali, e ora esecutore mai eletto dal popolo di una spietata dittatura sanitaria per conto di Big Pharma e del Grande Reset di Davos, questa sarebbe di sicuro una buona notizia.

No al NaziPass. Opporsi in tutti i modi a questa deriva totalitaria

Sui social circola un simpatico post che spiega cosa fosse l’AhnenPass. E precisamente, un passaporto genealogico/lasciapassare che identificava, durante il regime nazista, i possessori di sangue ariano, non “inquinati” da tracce genetiche ebraiche o di altre razze ritenute inferiori.
Il pass era essenziale, tra le altre cose, per rivestire incarichi pubblici. Gli ebrei, come sappiamo, erano invece esclusi da un gran numero di mestieri e professioni e confinati nei loro ghetti.
Tutto benedetto e giustificato dalla “Scienza” dell’epoca.

Ora, a distanza di quasi un secolo, torna tra noi la discriminazione tra cittadini in base al possesso di un lasciapassare, e non a causa del proprio sangue o della propria razza, ma in virtù dell’aver ricevuto o meno il battesimo di quella religione laica e satanica che mira al transumanesimo.
Ovvero il “sacro” vaccino sperimentale a Rna, quella porcheria che sta mietendo vittime in tutto il Paese (tra miocarditi, trombosi e “malori” fatali come mai ne sono accaduti, consultare pure questo link per un elenco abbastanza esaustivo) e di cui non è ancora dato sapere con certezza cosa contenga, visto che ricercatori indipendenti come i dottori Montanari e Gatti si sono visti negare la facoltà di analizzarli per bene.
Quindi, per quanto ne sappiamo, potrebbero contenere di tutto: dalla biotecnologia finalizzata a produrre la particella Spike, a metalli di ogni genere, fino a nanobot di controllo.

Del resto, è lo stesso Klaus Schwab del World Economic Forum di Davos ad averci spiegato nei suoi libri come il sogno dei supercapitalisti sia iniettare negli individui la Smart Dust, una tecnologia invisibile ad occhio nudo ma fatta di microrobot capaci di andare ad interagire con l’organismo umano, persino connettendolo a Internet o ad altre forme di Hi-Tech. Non è fantascienza, ce ne ha parlato lui in maniera molto entusiasta, come si può riscontrare in questo articolo pubblicato da ByoBlu.

Per non parlare della ossessione malthusiana delle élite mondialiste per il depopolamento, per cui siamo in troppi e, per il bene del pianeta, bisogna dare una bella sfoltita al gregge umano. Magari ammazzandone un certo numero con sostanze tossiche e sterilizzandone un’altra bella fetta, come nel libro Inferno di Dan Brown (noto massone) o nel film campione d’incassi Avengers Endgame. Ricordiamoci che da sempre l’industria dello “spettacolo” anticipa quello che gira nella testa dei suoi finanziatori, preparando il terreno sociale all’accettazione di future decisioni politiche.

Allora vien da chiedersi: a cosa serve insistere con una foga vaccinale senza precedenti, quando in questi giorni di fine luglio i morti da Covid (ammesso che siano veramente da Covid) sono inferiori ai 10 al giorno?
Evidentemente in questi vaccini c’è qualcosa che non ci è stato spiegato del tutto, e di questa terapia genica sperimentale a Rna e di aziende che si chiamano BioNTech (Biologia e Tecnologia, coproduttori assieme alla Pfizer del siero miracoloso) non si può che diffidare.

E’ chiaro che il progetto del Green Pass ha radici antiche, e si lega ad una forma di controllo orwelliano della popolazione. Bill Gates lo aveva già in serbo sin dall’inizio della pandemia in Occidente: a metà marzo 2020, sul social Reddit, il nostro “filantropo” veggente vaticinò: “Alla fine avremo dei certificati digitali che permetteranno di indicare chi è guarito dal Covid, chi ha effettuato un test negativo e, una volta che avremo un vaccino, chi lo ha ricevuto”.
Caspita, questo Gates non ne sbaglia una.
Come quando predisse l’arrivo di una pandemia nel 2015.
O come quando mise su una simulazione pandemica da Coronavirus nell’ottobre del 2019, a poco più di un mese dai primi casi ufficiali a Wuhan.
Anche lì era presente, tra gli organizzatori, proprio il World Economic Forum di Davos dell’amico Klaus Schwab.

Che la pandemia sia un evento organizzato da alcuni super-miliardari occidentali con la complicità del regime cinese, l’abbiamo già sostenuto in altri articoli precedenti e lo ribadiamo qui.
Gli obiettivi ultimi sono il cosiddetto Grande Reset, con tutte le sue sfaccettature, e il progetto ID2020 di Gates e Rockefeller.
Mettendo insieme questi due obiettivi, si capiscono molte cose della road map della pandemia:
– La creazione di una crisi economica paurosa, volta a mettere in ginocchio le classi medio-basse in favore di pochi super-ricchi;
– La vaccinazione coatta a Rna di sempre più individui, con una tecnologia capace di modificare il nostro Dna in un modo che non è chiaro se non ai creatori della tecnologia stessa;
– Il controllo sempre più pervasivo della popolazione con la scusa del virus, con l’aiuto di tecnologie orwelliane;
– Il sabotaggio di quelle cure che potevano rendere non necessario l’uso del vaccino, e il terrorismo sparso a piene mani dai media a libro paga di Big Pharma su di un virus che non è certo la peste bubbonica, ma che ammazza solo quelle categorie fragili che sarebbero in pericolo pure con la comune influenza.

Ed ecco arrivare il lasciapassare nazista tanto agognato da Gates, Rockefeller e dalla loro ID2020 Alliance, che dal 2015 vogliono dotare ogni abitante del pianeta anche di una identità digitale collegata in modo “biometrico” (cioè legata al corpo umano) al possessore e al suo registro delle vaccinazioni.
I possessori del NaziPass saranno i nuovi ariani, quelli resi transumani (e manipolabili) dal battesimo satanico (perché è ovvio che nessuno si farà dei tamponi a pagamento ogni tre giorni per mangiarsi una pizza con gli amici o andare al cinema); il resto della popolazione, sana ma non vaccinata, i nuovi ebrei, definiti no-vax, negazionisti, untori. O sorci, come li ha chiamati Burioni usando un termine molto scientifico.

E’ solo il caso di ricordare che, mentre i sedicenti paladini dei diritti si sbracciano per il DDL Zan e quindi per vietare ogni discriminazione o presunta tale verso il loro elettorato Lgbtqwertyuiop, stanno bombardando con le V2 i principi supremi della nostra Costituzione, in particolare l’art. 3 che recita quanto segue:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Per non parlare dell’art 13 che recita: La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.”

E dell’art. 32, naturalmente, per cui Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

Ma ci sarebbero da citare anche l‘art. 4 (“La Repubblica garantisce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto) per quanto riguarda l’accesso ai concorsi pubblici e alle professioni per cui è scattato l’obbligo di vaccinazione, e l‘art. 9 (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica“) per quanto riguarda l’accesso ai musei e ad altri luoghi di cultura.

Senza dimenticare i principi sanciti dopo il Processo di Norimberga, per i quali costringere qualcuno ad un trattamento sanitario sperimentale contro il suo consenso è un crimine verso l’umanità.

Ma venendo a tempi più recenti, è la stessa Unione Europea, tanto amata da piddini e simili, a vietare specificamente discriminazioni nei confronti di chi non sia vaccinato, come si può leggere proprio nel regolamento europeo sul Green Pass.
Ma quindi, secondo Letta dovremmo “Morire per Maastricht”, ma quando quest’Europa finalmente ne azzecca una, la vogliamo ignorare? E’ tutto molto curioso.

A questo punto, cosa fare.
Il 24 luglio è stata giornata molto proficua, per la mobilitazione generale in tutte le piazze d’Italia. Ma non può bastare.
Stiliamo un elenco delle iniziative da mettere in atto per sabotare questa immane porcheria:

1) Continuare a protestare nelle piazze, in maniera regolare e partecipata;
2) Disobbedienza Civile: non scaricare il Pass, non frequentare i locali che lo richiedono, appoggiare quelli che se ne fregano altamente;
3) Per chi ha conoscenze nel settore, chiedere alle Forze dell’Ordine di lasciare in pace i disobbedienti, cittadini ed esercenti, non facendo controlli e non sanzionando;
4) Depositare presso le procure e le Forze dell’Ordine moduli di denuncia collettiva predisposti da avvocati amici contro Draghi, Speranza e tutti gli altri ministri coinvolti, per aver calpestato dei diritti costituzionalmente garantiti;
5) Ricorrere alla Corte Costituzionale per far radere al suolo questo decreto;
6) Chiedere ai propri parlamentari di riferimento di cancellare o modificare questa porcata, ai propri politici regionali e locali di sabotarla;
7) Raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo.

Se vogliamo fermare queste nuove leggi razziali e questo apartheid a norma di legge, occorre che ognuno faccia la sua parte con quanto ha a disposizione. Non è possibile che non si possa entrare in un museo, in un ristorante al chiuso, in una palestra o in un teatro senza la punturina “magica” o un tampone.
Chi non si attiva, anche minimamente, è complice dello schifo che si sta concretizzando davanti ai nostri occhi.

L’obbligo vaccinale è follia pura. Rifiutiamolo in massa (e pure il Green Pass)

Come ogni mese di luglio, arriva il caldo africano e qualcuno inizia a dare di matto.
Il leitmotiv di quest’anno, per tutti gli sciroccati di sinistra e destra, è “ci vuole l’obbligo vaccinale per tutti”.
Lo stanno invocando Burioni, Bassetti e Letta , il Cts lo sta raccomandando, Figliuolo lo sta “valutando“, e torme di invasati sono pronti con la lanterna in mano a urlare “crucifige!” al no-vax di turno.
Il tutto sulla scia di Macron, che da pochi giorni ha deciso di rendere obbligatorio il Green Pass per accedere a qualsiasi locale pubblico, inclusi bar e ristoranti, stadi, trasporti, cinema e musei. In pratica un obbligo vaccinale indiretto.

Peccato che il vaccino anti-Covid, quale che sia la marca (tra poco ce lo rifileranno pure agli Hard Discount) oltre a causare una valanga di effetti collaterali anche fatali (per avere una lista che renda l’idea di cosa stiamo parlando, consultare il sito “Esclusacorrelazione.it“), NON dà la minima garanzia di rendere immuni dal Covid, come dimostrato dai tanti casi di vaccinati poi risultati positivi, e dagli studi (ad esempio quello israeliano e quello britannico) che dimostrano come le c.d. “varianti” sfuggano in modo significativo alla vaccinazione.
Tutto da rifare, quindi.
Forse aveva ragione Montagnier quando diceva che in piena pandemia NON si dovrebbe vaccinare perché questo favorisce le mutazioni del virus. Ossia proprio le terribili varianti.

Ma cosa volete che gliene freghi a multinazionali del farmaco e governi: i primi possono continuare a produrre sempre nuovi vaccini per sempre nuove varianti (ora si sono fissati con l’alfabeto greco, poi passeranno all’ebraico e al fenicio, probabilmente), i secondi invece possono continuare a mantenere questo clima di tensione permanente e restrizione dei diritti individuali, almeno finché c’è qualche pollo che ci casca e continua a dargli retta.
Quindi, come sempre, sta ai cittadini mandare tutto questo circo in malora e pretendere di vivere NORMALMENTE, come del resto sta già succedendo in Gran Bretagna, nonostante l’impennata dei casi di contagio.

A proposito di restrizione dei diritti individuali: i nazifascisti contemporanei stanno procedendo spediti nel loro gioco di ruolo di emulazione del Ventennio: Facebook ha cancellato la pagina di Sara Cunial, YouTube ha sospeso per alcuni giorni il canale di Visione Tv (gestito da Francesco Toscano, poi riattivato), medici e infermieri contrari all’obbligo vaccinale rischiano il posto di lavoro e si sono appellati al Tar, le voci libere sono censurate in maniera sempre più pervasiva.
In ambito lavorativo, di recente sono state chiuse la Torteria “ribelle” di Chivasso, gestita da Rosanna Spatari, e il locale “Da Tito” di Firenze, gestito da Momi El Hawi, leader del movimento Io Apro. Al secondo la licenza è stata revocata ma poi il locale ha riaperto perché questa è stata intestata alla sorella; ciò non toglie il clima di pesante intimidazione verso tutti i “non allineati” in corso.

Che questi atti di squadrismo parafascista avvengano proprio in contemporanea all’invocazione sempre più frequente di un obbligo vaccinale “erga omnes” deve naturalmente essere visto solo come una curiosa coincidenza.
Così come deve essere considerata solo una semplice “svista” l’errata traduzione del regolamento Ue sul Green Pass, nella versione italiana del quale è scomparsa la parte in cui si impegnano gli Stati alla “non discriminazione verso coloro che SCELGONO di non vaccinarsi”.
Questa cosa di poter scegliere cosa inoculare nel proprio corpo è proprio mal vista dalle nostre parti.
Chissà, forse sarà dovuto a quel simpatico meeting del 2014 alla Casa Bianca tra la Lorenzin, Ranieri Guerra, il presidente dell’Aifa Pecorelli, Obama e numerosi capi di Stato e di governo, nel quale si decise che l’Italia avrebbe fatto, negli anni a venire, da “capofila per le strategie vaccinali” a livello mondiale. Leggi: Paese cavia.
Non saremo mai abbastanza riconoscenti alla Lorenzin e all’allora premier, Matteo Renzi, per questo onore.

Fatto sta che da allora l’Italia è bersagliata da una foga vaccinale senza precedenti: prima la legge Lorenzin con la ridicola scusa del morbillo e l’imposizione di 10 vaccini ai bambini in età scolare, poi l’imposizione dell’obbligo di vaccino anti-Covid per i sanitari, e adesso stanno salendo i cori per l’obbligo vaccinale esteso a tutti.
L’unica risposta a questi fenomeni è mandarli al diavolo, se necessario ricorrendo ad avvocati e tribunali, oltre che alle manifestazioni di piazza e a una sana Disobbedienza Civile.

Poi c’è il capitolo Green Pass.
Nonostante la furia vaccinale dei nazisti nostrani, la Commissione Ue ha chiarito ampiamente che la libertà di circolazione è un cardine dei principi comunitari, e che quindi non la si può limitare in caso di mancata vaccinazione. Stessa cosa viene affermata dal regolamento europeo approvato di recente da Europarlamento e Consiglio, per cui gli Stati non devono discriminare in alcun modo chi sceglie di non vaccinarsi.
Questo mette una pietra tombale sulle pretese di chicchessia di limitare i diritti dei non vaccinati.
Tuttavia, anche in Italia si sta cercando di imporre il Green Pass modello francese, ovvero un obbligo vaccinale indiretto. Il Pass verde sarebbe obbligatorio, nelle intenzioni del governo, in tutti i luoghi a rischio assembramento: trasporti a lunga percorrenza (navi, treni e aerei), stadi, palestre e centri sportivi, concerti e spettacoli, eventi, convegni, feste e banchetti. Questo significa che, chi non si vuole vaccinare, dovrebbe comunque fare il tampone a sue spese prima di entrare in qualsiasi luogo pubblico tra quelli previsti dalla legge, oppure dimostrare di essere già guarito dal Covid. Una soluzione improponibile e scomodissima per chi non abbia avuto la malattia e non si voglia vaccinare, quindi una discriminazione di fatto.
A questo punto, è di molto preferibile richiedere a chi non dovesse essere in possesso di Green Pass di utilizzare mascherina e distanziamento come si è fatto finora, invece di imporgli multe fino a 400 euro.

Per tutte queste misure (vaccini obbligatori o quasi, obbligo di tampone e certificati di avvenuta guarigione) ci auguriamo una fine immediata, così come auguriamo al Green Pass la stessa fine dell’app Immuni.
I dati sanitari sono dati sensibili e non debbono essere manipolati così alla leggera, come testimoniato dalle tante perplessità del Garante della privacy sul Pass verde italiano. E non è possibile subordinare le libertà costituzionali all’avvenuta vaccinazione o all’esibizione di un Pass sanitario.
Per cui l’unico principio deve essere: se hai sintomi riconducibili al Covid, devi stare a casa e non puoi viaggiare.
Se non hai sintomi, puoi andare dove ti pare, sebbene (ancora per qualche tempo) con le dovute precauzioni: mascherina e distanziamento. Può essere utile un certificato di buona salute rilasciato dal medico, ma questo controllo digitale e orwelliano collegato a Covid e vaccinazioni deve essere cancellato quanto prima.
Anche perché parte di un’agenda globale molto più vasta, come scritto nei post precedenti.

Grande Reset e ID2020. Gli obiettivi per cui è stata organizzata la pandemia

Se c’è ancora qualcuno che crede alla favoletta del virus uscito da improbabili mix tra Coronavirus da pipistrello, virus del pangolino e un misterioso ospite intermedio che ancora non è saltato fuori, smetta pure di farlo e riponga la sua fede in qualcosa di più credibile, tipo Babbo Natale o Superman.
Perché il Sars-Cov-2 è stato assemblato in laboratorio.
E precisamente nei laboratori di Wuhan, dove si pratica la Gain of Function, o Guadagno di funzione: un metodo di modifica genetica dei virus per renderli più contagiosi o letali.
Questi esperimenti venivano fatti anche negli Usa fino al 2014, poi Obama lì vietò sul territorio americano e nel 2017 sono stati riautorizzati da Trump.

Ma negli esperimenti relativi ai Coronavirus da pipistrello i laboratori di Wuhan sono sempre stati all’avanguardia (usiamo il plurale perché ne esistono diversi di Bio Sicurezza superiore al Livello 1: quelli dell’Istituto di Virologia, quelli del CDC, quelli dell’Università di Wuhan e altri).
Ma è nel Zhengdian Scientific Park che si trova il famigerato laboratorio BSL-4, quello messo su da una collaborazione tra cinesi e francesi cui sono subentrati gli americani nel 2017 e al centro di forti sospetti per la creazione e fuoriuscita del virus.
Qui lavora una delle principali esperte al mondo nel campo dei Coronavirus da pipistrello, la dottoressa Shi Zhengli, direttrice del Centro per lo studio delle nuove malattie infettive presso l’Istituto di Virologia di Wuhan.
La dottoressa Shi assieme ai suoi collaboratori e finanziatori americani, tra cui Peter Daszak, presidente dell’Eco Health Alliance (altro esperto in Gain of Function, 1 milione e 200 mila dollari stanziati negli ultimi anni per le ricerche dell’Istituto di Virologia di Wuhan, in buona parte provenienti dal governo Usa) ha lavorato proprio sulla manipolazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi (normalmente è estremamente raro che questi virus contagino l’uomo), con lo scopo apparente di “creare vaccini anche per virus modificati”, come dichiarato dallo stesso Daszak (vedere in particolare questa splendida puntata di Presa Diretta).

La dottoressa Shi nel frattempo riceveva finanziamenti anche dal NIAID di Anthony Fauci sempre per ricerche sul Coronavirus da pipistrello, 665mila dollari per il quinquennio 2014-2019 come si può leggere sul suo Cv, cui bisogna aggiungere 3,7 milioni di dollari elargiti dal 2014 al 2019 da parte del NIH (Istituto Nazionale di Sanità americano) all’istituto di virologia di Wuhan per ricerche simili.
E ricordiamo che la dottoressa è celebre per la creazione, nel 2015, di un virus chimera che molti hanno visto come il “prototipo” del Sars-Cov-2, sempre in collaborazione con scienziati americani come Ralph Baric.
A questi si aggiungono 500mila dollari stanziati all’Istituto dalla Fondazione Gates.
Secondo il giornalista Franco Fracassi, le ricerche sulla Gain of Function nei laboratori di Wuhan venivano finanziate anche da Usaid, ovvero dalla Cia, e scienziati militari americani hanno collaborato attivamente a queste pratiche.
Inoltre la Eco Health Alliance di Peter Daszak sarebbe finanziata dalla grande finanza. dalla Cia e dalle case farmaceutiche.


L’assemblamento del Sars-Cov-2 è stato realizzato nei laboratori di Wuhan, anche perché il parente più prossimo del virus (96% del genoma corrispondente, molto simile ma non identico) si trova tra i pipistrelli dello Yunnan, a 1887 kilometri dalla metropoli.
E’ così impossibile che il virus si sia trasferito NATURALMENTE da quel tipo di pipistrelli agli uomini della città cinese. Qualcuno ha portato lì il virus, lo ha modificato e diffuso, anche perché nessun animale è mai stato trovato contagiato nei famosi wet market di Wuhan.

Come scritto in altri articoli precedenti, diverse voci hanno sostenuto in questi mesi la tesi del virus artificiale: dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all’esperto in biotecnologie Joseph Tritto (autore del libro Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo), da un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli ad uno studio britannico e norvegese. Queste tesi, eretiche e per questo censurate con ogni mezzo, sostenevano che il Sars-Cov-2 contenesse sequenze del virus Hiv, che lo rendono più contagioso e infettivo, una modifica non possibile in natura. E che avesse subito una modifica artificiale al “sito di clivaggio furinico”, ovvero uno strumento in più per aumentarne la patogenicità.
Secondo i sostenitori di questa tesi, l’obiettivo della sua creazione era la fabbricazione di un vaccino.
Ma non è così.


Il Sars-Cov-2 è stato creato in laboratorio e diffuso in maniera dolosa SPECIFICAMENTE per innescare la pandemia in cui siamo immersi da più di un anno.
I suoi creatori sono stati cinesi e americani, e per la diffusione è stata prescelta la città di Wuhan perché, oltre ad essere la sede dell’Istituto di Virologia specializzato in questo tipo di operazioni, è una città dotata di un aeroporto internazionale, che avrebbe permesso al virus di diffondersi nel mondo nel giro di poche settimane.
I mandanti dell’operazione sono quel gruppo di super-ricchi occidentali cui ci si riferisce con il nome di Deep State, e che possiamo riassumere in tre enti fondamentali: la fondazione Gates, la fondazione Rockefeller e il World Economic Forum di Davos. Il tutto con la complicità del governo cinese.

Questi soggetti sono gli stessi che sapevano in anticipo dell’arrivo di una pandemia, che l’avevano preparata per anni assieme alle reazioni di governi ed enti privati.
Gates aveva predetto l’arrivo della pandemia nel 2015 con la famosa conferenza Ted; lo stesso anno aveva avviato con i Rockefeller l’operazione ID2020, per dotare tutti gli esseri umani di una “identità digitale”, quindi tecnologica, strettamente collegata alle vaccinazioni e al corpo umano.
Nel 2017 Anthony Fauci, collaboratore di Gates nella Cepi, mentre finanziava a Wuhan le ricerche sul Coronavirus da pipistrello della dottoressa Zhengli Shi, dichiarava alla stampa che “l’amministrazione Trump avrebbe sicuramente dovuto affrontare sorprendenti epidemie”.
Lo stesso Gates, assieme al World Economic Forum di Davos, ha organizzato a New York il 18 ottobre 2019 la famosa simulazione pandemica chiamata Event 201, cui hanno partecipato anche membri del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) cinese.

Poche settimane dopo, iniziava la pandemia che ha sconvolto il mondo.
Erano tutti veggenti? Da quel che sappiamo oggi, assolutamente NO.
Sapevano che ci sarebbe stata la pandemia perché la stavano finanziando, preparando, organizzando da anni.
Assieme al governo cinese che si è prestato sia nella creazione del virus nei suoi laboratori, sia nella diffusione sul proprio territorio.
Non è un caso se la Cina abbia risposto in modo così efficiente alla pandemia da uscirne ben prima di tutte le altre nazioni del mondo.

Il movente per una simile mostruosità?
E’ presto detto.
La Cina ha rispettato un accordo con il cosiddetto Deep State per far fuori Trump, da sempre acerrimo nemico del Dragone. E ora si prepara a cinesizzare l’Occidente, sia acquisendo le aziende in via di liquidazione, sia imponendo il suo modello politico nel resto del mondo. Il progressivo autoritarismo e freno a democrazia e diritti in corso sembra una riproposizione del modello cinese in Occidente.

La controparte occidentale ci guadagna la realizzazione di due piani su scala globale: il cosiddetto Grande Reset e ID2020.
Per capire cosa sia il Grande Reset, consigliamo la lettura di questo articolo, molto dettagliato, pubblicato su ByoBlu, e il libro omonimo di Ilaria Bifarini.
In sintesi, si tratta di una ridefinizione dei rapporti di forza economici tra pochi supermiliardari e il resto dell’umanità, che mira ad allargare il divario tra questi e il resto della popolazione, cancellando la classe media.
Inoltre si propone il passaggio al transumanesimo, ovvero quella fusione di biologia, tecnologia e Intelligenza Artificiale finora immaginata solo da autori di fantascienza e film di Hollywood. Il tutto per permettere a pochissimi mandarini di controllare in maniera totalitaria il resto dell’umanità e, perché no, sfoltirla in modo considerevole.

Di ID2020 invece ci siamo occupati nel post del blog diventato più virale, quello sulle vaccinazioni con microchip delle fondazioni Rockefeller e Gates.
In molti hanno bollato questa ipotesi come una bufala, una fantasia da complottisti, esattamente fino all’altro ieri, quando tutti i giornaloni hanno riportato, in alcuni casi con un certo entusiasmo, la notizia che il Pentagono avrebbe sviluppato un microchip sottocutaneo in grado di rilevare precoci sintomi del Covid. E che le vaccinazioni
del futuro faranno uso di microchip.
Come scriveva qualcuno sul Web: “Abbiamo bisogno di nuovi complotti, perché quelli vecchi sono tutti diventati realtà”.

Adesso che anche il microchip sottocutaneo è stato sdoganato dal mainstream, e che giornaloni e politici vedono nel Covid-pass o Green Pass l’unica soluzione per tornare a una forma di libertà, vediamo dispiegarsi in modo evidente l’agenda tracciata da Gates e Rockefeller nel 2015, quando progettavano di dotare tutti gli esseri umani di una identità digitale, collegata alle vaccinazioni e legata biometricamente al corpo umano.
Non basta il riconoscimento facciale o le impronte digitali: come dicevano i “complottisti” in tempi non sospetti, l’obiettivo è arrivare ai microchip sottocutanei, se necessario iniettandoli attraverso i vaccini, visto che la tecnologia esiste già. Leggere questo articolo di Gianni Lannes o i passaggi dei libri di Klaus Schwab, il presidente del World Economic Forum di Davos, che parlano della “Smart Dust”:

Il sogno di Schwab dei microchip sottopelle. Nessuna violazione sembra spingersi troppo in là per Schwab, che sogna “microchip attivi impiantabili che rompono la barriera cutanea del nostro corpo”, “tatuaggi intelligenti”, “calcolo biologico” e “organismi progettati su misura”. È lieto di riferire che “i sensori, gli interruttori di memoria e i circuiti possono essere codificati nei comuni batteri dell’intestino umano”, che “la Smart Dust, una varietà di computer completi con antenne, ciascuno molto più piccolo di un granello di sabbia, possono ora organizzarsi all’interno del corpo” e che “i dispositivi impiantati contribuiranno probabilmente anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘incorporato’, così come pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi, attraverso la lettura di onde cerebrali e altri segnali”. La “biologia sintetica” è all’orizzonte nel mondo della Quarta Rivoluzione Industrale di Schwab e darà ai governanti capitalisti tecnocratici del mondo “la possibilità di personalizzare gli organismi scrivendo il DNA” (tratto dall’articolo: “Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista“).


E’ sempre più chiaro ed evidente che la pandemia è stata creata artificialmente per arrivare a questi obiettivi.
Nel frattempo, Biden e la Von Der Leyen ci dicono che siamo entrati nell'”Era delle pandemie”, e che quindi altre ne arriveranno. Forse perché sono già state programmate, così come è stata organizzata la prima.

In Italia vediamo in questi giorni l’avanzare di questa agenda non solo dagli inquietanti progetti che ci arrivano dagli States, ma soprattutto dal Green Pass dell’Ue, che nell’ottica della Commissione dovrebbe permetterci di tornare a viaggiare a patto di poter provare: 1) L’avvenuta vaccinazione; 2) Un tampone negativo; 3) L’avvenuta guarigione dal Covid. A questo si ispira il pass che il governo Draghi vorrebbe introdurre per spostarsi anche tra le regioni di diverso colore, in evidente sfregio della Costituzione che sancisce la libertà di movimento dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Questi strumenti non sono altro che i “Certificati digitali sanitari” di cui parlava Gates all’inizio della pandemia nel marzo 2020, segno che la road map era stata tracciata già da tempo dai registi di tutto questo.
Lockdown, chiusure, coprifuoco, obbligo di mascherine e tamponi, limitazioni alle libertà di ogni genere servono solo a ricattare la popolazione, facendogli accettare una vaccinazione sperimentale a Rna dagli esiti incertissimi e che normalmente non farebbe mai, oltre che un controllo tecnologico sempre più pervasivo.

Sono cittadini e politici che si devono opporre a questo disegno su scala globale: i primi smettendola di avere terrore del Covid e difendendo i propri diritti centimetro per centimetro (viene in mente il discorso di Al Pacino ai suoi giocatori in Ogni maledetta Domenica) e i secondi rifiutandosi di ascoltare le sirene degli ultramiliardari
globalisti.
Non ci sono che queste vie. Diversamente non se ne esce, e ci troveremo immersi in un incubo distopico da far sembrare 1984 di Orwell una favoletta con lieto fine.