I primi passi del governo Meloni: meglio di niente, ma si può fare di più

Sono ormai passati due mesi dalle ultime elezioni politiche, che hanno sancito la vittoria del centrodestra e la disfatta sia dei partiti (solo nominalmente) di sinistra, sia del cosiddetto fronte sovranista, penalizzato da fattori che andremo ad analizzare. 

La vittoria del centrodestra non è del tutto una cattiva notizia, essendo preferibile sia ad una vittoria del centrosinistra, sia ad un governo di larghe intese con dentro Pd e M5S, com’era stato con Draghi.
Un governo di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia è quindi un esito che non bisogna subito giudicare come negativo, ma che dovrà naturalmente essere valutato passo dopo passo.

Negli articoli precedenti avevamo caldeggiato la nascita di un fronte unico per la sovranità nazionale e la libertà di scelta, euroscettico e contrario ad ogni coinvolgimento nella guerra in Ucraina, contenente i principali attori sulla scena politica, quali Italexit, Ancora Italia, Vita di Cunial ed altri. Questo fronte non si è concretizzato, portando alla scontata sconfitta di tutti i partitini e movimenti in questione, nessuno dei quali ha superato la soglia di sbarramento. 
Inutile dire che, le elezioni organizzate in fretta e furia in piena estate dai soliti furbetti una volta maturata la pensione dei parlamentari, hanno favorito questa divisione, il resto lo hanno fatto gli egoismi individuali dei singoli capipartito.
A penalizzare i partiti antisistema hanno concorso anche il forte astensionismo (oltre il 40%) e la strategia della Meloni di porsi come unica opposizione al governo Draghi, che le ha permesso di essere percepita come patriottica e – appunto – antisistema, anche strizzando l’occhio al mondo No Vax. Si spera che si riesca a fare tesoro di questa lezione, e presentarsi con una lista unica alle prossime tornate elettorali. 

Per quanto riguarda il nuovo esecutivo, si diceva, è forse il meno peggio. 
Sarebbe stato meglio solo con l’inserimento in maggioranza di un partito come Italexit al posto di Forza Italia, il fratello gemello del Pd, ma perché ciò fosse possibile sarebbero state necessarie percentuali ben oltre il 3% per il partito di Paragone, e la disponibilità ad entrare a far parte di un governo di destra, cosa sempre esclusa dal leader. Quindi in definitiva va bene così. 

Ora però occorre che il nuovo governo attui delle politiche che portino un vero cambiamento rispetto all’agenda Draghi, e questa è la vera sfida dell’esecutivo Meloni. 
Gli inizi sono stati così così: bene il reintegro degli operatori sanitari (sebbene tra mille difficoltà imposte da alcune regioni ed Asl); bene i primi provvedimenti contro Ong e trafficanti del mare; bene gli stanziamenti (21 miliardi) contro il caro bollette e gli incentivi alla natalità. 
Molto meno bene il rinnovo delle sanzioni alla Russia e dell’invio di armi all’Ucraina; la scomparsa della cancellazione delle multe agli over 50 non vaccinati e di forme di risarcimento per i sanitari sospesi dal lavoro; la cancellazione del reddito di cittadinanza prevista per il 2024 (è giusto tenerlo in vita, ma potenziando i controlli e assicurando formazione e forme di impiego anche in lavori di pubblica utilità per chi ne beneficia); l’adesione ad un europeismo convinto, che esclude ogni possibilità di uscita da Ue ed Euro (ricordiamo che prima della fine del governo gialloverde si stava procedendo alla stampa dei famosi minibot, propedeutici ad una possibile uscita dalla moneta unica).  

Insomma: il governo Meloni sta facendo bene in alcuni ambiti, ma potrebbe “osare di più”, e con il pieno sostegno popolare, che l’ha votata anche per le sue posizioni anti-dittatura sanitaria e perché la considera una patriota, quindi pronta a mettere l’interesse nazionale prima dei diktat europei ed atlantici, in un momento in cui seguire gli Usa e Zelensky nella guerra alla Russia sembra sempre più un autogol per tutti i Paesi europei.
Per quanto riguarda l’obbedire ai vincoli di Bruxelles, possiamo solo ricordare come tutti i partiti che hanno dichiarato guerra aperta alla Ue, arrivando ad esprimere persino la volontà di uscirne, hanno ottenuto percentuali da oltre il 30%, M5S prima e Lega salviniana poi. 
Si può fare di più, si deve fare di più. 

P.s. Suggeriamo alcune possibili riforme che il nuovo governo potrebbe fare da subito:

  • Cancellazione integrale del Green Pass, negli ambiti in cui ancora esiste, e impegno a non riportarlo più in auge in alcun modo;
  • Cancellazione di ogni forma di obbligo vaccinale, risarcimento dei lavoratori sospesi per non avervi adempiuto, cancellazione delle multe per gli over 50;
  • Commissione d’inchiesta per la gestione pandemica ad opera dei governi precedenti, come del resto promesso dalla stessa Meloni;
  • Stop alle ostilità verso la Russia con la piena neutralità dell’Italia.
    Abbastanza utopico viste le recenti dichiarazioni di amore della Meloni per Zelensky, ma l’Italia ha tutto da perdere nel continuare a seguire un pazzo cocainomane che a momenti ci trascina nella Terza guerra mondiale (vedi incidente con la Polonia) e i suoi burattinai di Washington. I Fratelli d’Italia dimostrino di essere patrioti di fatto, oltre che di nome.

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Dungeons and Draghi

Immagine di Feudalesimo e Libertà

In qualsiasi gioco di ruolo o racconto fantasy che si rispetti, il Drago è sempre uno degli avversari più ostici, nonché uno dei boss finali.
E poiché da oltre un anno siamo immersi in una specie di romanzo fantasy/horror distopico, dove praticamente nulla corrisponde più ai canoni della normalità, ecco arrivare a sostituire l’orribile Conte Bis nientemeno che il governo Draghi, già previsto da anni da intellettuali come Diego Fusaro e Cesare Sacchetti.

Fare peggio dell’avvocato della Merkel/Dittatorello delle Bananas non sarà semplice, ma confidiamo che l’uomo del Britannia, di Goldman Sachs, di Bilderberg e Trilaterale, della svendita del patrimonio pubblico, della lettera/testa di cavallo della Bce a Berlusconi nel 2011, della distruzione della Grecia e dei derivati creativi quando era direttore del Tesoro, ci metterà particolare impegno.
Già dal suo primo discorso in Senato è stato possibile capire l’andazzo del terzo governo della legislatura, il secondo completamente illegittimo, perché in nulla rispondente alla volontà popolare: Euro irreversibile, governo europeista e atlantista, cessioni di sovranità che dovrà essere “condivisa” con l’Ue, primato dell’ambientalismo tanto caro ai malthusiani, ecc.
E questo nonostante il voto del 2018 sia stato INEQUIVOCABILMENTE un voto anti Euro e Ue.

E’ chiaro che Draghi non sarà né il salvatore della patria né l’uomo della Provvidenza, quanto il sicario della Troika in Italia, un Mario Monti al cubo. Meno chiaro è l’appoggio al “vile affarista”, come ebbe a chiamarlo Cossiga, da parte di quei partiti che hanno fatto le loro fortune elettorali con il “basta Euro” e la lotta ai poteri forti.
M5S e Lega devono i loro voti proprio alle battaglie contro tutto ciò che Mario Draghi incarna.
Allora da dove deriva questo improvviso collaborazionismo?
Se per il M5S la risposta è semplice, attaccamento alla poltrona ed ennesimo tradimento dei loro elettori prima di finire nella pattumiera della storia, per la Lega la questione si fa più complessa.
E’ evidente che Salvini avrebbe preferito nuove elezioni. Ed è altrettanto evidente che Mattarella si sarebbe fatto scuoiare vivo piuttosto che concederle. Il rifiuto di entrare nel nuovo governo avrebbe significato una nuova maggioranza giallorossa, allargata a Forza Italia (maggioranza Ursula).
Da qui la decisione, piuttosto a sorpresa, di entrare nel nuovo esecutivo.

La mossa però potrebbe rivelarsi un trappolone fatale.
Se, stando nel governo, Salvini e i suoi riescono a bloccare almeno in parte l’immigrazione clandestina, mai cessata neanche in tempo di Covid; se riescono a permettere la riapertura dei locali e il rilancio del turismo (con il pieno recupero delle libertà personali, in primis quelle di lavoro e di movimento); se riescono ad impedire la svendita del Paese alla Ue dei trattati capestro e se riescono a ridurre il livello di follia sanitaria imperante sotto il Conte Bis bene, anzi benissimo: ma se la musica non dovesse cambiare (o dovesse addirittura peggiorare) rispetto all’esecutivo precedente, il nostro consiglio e di sfilarsi con una certa rapidità e prepararsi assieme alla Meloni a stravincere le elezioni del 2023.
Farsi logorare stando al governo, ma rendendosi complici di scelte scellerate e senza la possibilità di incidere sul serio, sarebbe la prospettiva peggiore e il modo della Ue di disinnescare definitivamente la “minaccia sovranista” italiana.
Salvini, Borghi e Bagnai valutino bene: la linea di demarcazione tra fini strateghi e traditori della patria potrebbe essere, in questo caso, più sfumata che mai.

Il governicchio di Vichy

Che Conte fosse l’avvocato della Merkel, lo sapevamo già dai tempi del governo gialloverde, quando cercava di prendere decisioni in campo internazionale in aperto contrasto con il mandato del Parlamento.
Quindi poco stupisce la decisione di dire sì alla riforma del Mes, assieme al suo sodale Gualtieri, quello che suona Bella Ciao mentre aiuta i nazisti di oggi ad impadronirsi del nostro Paese.
Un poco di più (ma neanche tanto) stupisce l’ennesimo degli innumerevoli tradimenti dei grillini, quelli che fino a pochi giorni fa (non mesi, giorni) strepitavano che il Mes sarebbe stato un cappio al collo, e che invece hanno ordinatamente dato l’assenso al governo di accettare la riforma.
Sono bastate poche parole magiche di Di Maio: “Se si torna al voto, io sarò rieletto, voi no”.
L’ex steward del San Paolo avrebbe potuto pure aggiungere un gnegnegne per dare forza all’argomentazione, ma tanto è bastato per convincere i grillini “ribelli”, quelli che a sentirli si sarebbero fatti fucilare piuttosto che consegnare il Paese allo straniero, a tornare nei ranghi da brave pecorelle.
Potenza del catapultare in Parlamento gente senza arte né parte: questi adesso pur di mantenere poltrona e lauto bonifico mensile, sarebbero disposti a votare pure Satana for president.

Le speranze residue di impedire la trasformazione del Mes in uno strumento ancora più nefasto, e soprattutto di impedire la sua attivazione, restano nel crollo di questo schifosissimo governo di occupazione: il centrodestra a tal proposito farebbe bene a tentare una campagna acquisti nei confronti dei grillini nostalgici del governo gialloverde e ormai in rotta col Pd e i propri vertici: visto che ormai l’ultima
preoccupazione rimasta di questi è la poltrona (con tanti saluti a tutti gli ideali iniziali), potrebbero semplicemente garantirgliene una in ambito nazionale, regionale o locale dopo la fine della legislatura, in cambio della caduta della maggioranza in Senato. Dati i numeri risicati, l’operazione non dovrebbe essere impossibile.

L’alternativa è tenerci questo governicchio di Vichy fino al 2023, e non è un’opzione
desiderabile vista la quantità di danni fatta da questi criminali in poco più di un anno:
oltre a consegnarci nelle mani dei tedeschi col Mes, questi stanno distruggendo la piccola e media impresa con la scusa del Covid, stanno fornendo tutti i nostri dati a Big Data (a cosa pensate servano le mancette/elemosine che ogni tanto vi elargiscono, rigorosamente attraverso App e portali? Ah, in questo modo forniscono a tutti voi anche la famosa “identità digitale” (SPID) di ID2020. Pigliatevelo il supercashback, va’…) e ci stanno per consegnare a Big Pharma con il programma di vaccinazione di massa a Rna, un vaccino che andrà a modificare la genetica di chi lo farà e che non è stato adeguatamente testato.
Diciamo che gli italiani faranno da cavie esattamente com’è stato per i loro bambini per decisione di quella pazza indemoniata della Lorenzin e come deciso nel Global Health Security Agenda del 2014.

Qualche giorno fa il nostro Petain, nell’ultima conferenza stampa, ci ha rivelato che il
vaccino anti-Covid “non sarà obbligatorio finché ce lo consentirà la curva del contagio“.
Tradotto in italiano, una volta fatti più tamponi, e raddoppiati i contagi, questi
parleranno di terza, quarta, quinta ondata e diranno che è necessario procedere – molto a malincuore – con l’obbigatorietà. Incolpando naturalmente i poveri cittadini che hanno “osato” farsi una passeggiata in centro o un po’ di shopping natalizio.
E’ chiaro che se non si vuole finire vaccinati a forza da questi nazisti bisogna capire in fretta che il Covid non è il terribile spauracchio che ci vendono per portare avanti l’agenda di Gates, Rockefeller e del forum di Davos, ma un virusetto influenzale che dà oltre il 90% di positivi asintomatici, che stanno bene e non sono contagiosi, e con una mortalità ridicola rispetto al numero dei positivi.
Se non si capisce che il numero dei morti e dei contagiati è pompato ad arte, come spiegato nell’articolo precedente, proprio per tenere viva l’emergenza e questa agenda globale, si finirà per accettare ogni privazione di libertà e ogni sfregio a Costituzione e diritti nel nome di una “epidemia” che non è più un problema da un pezzo.

UN GOVERNO DI COLLABORAZIONISTI

Visto che questi pazzi scatenati, tra governo e media complici, hanno sdoganato l’orrendo termine “negazionisti” per tutti coloro che sollevano dubbi sulla propaganda Covid, proponiamo anche noi un simpatico termine per tutti loro: collaborazionisti. E precisamente, collaborazionisti della Germania (che è lo Stato dominante in Ue e che più di tutti preme per farci attivare il Mes e altri trattati-capestro), di Big Pharma e di quei squali della finanza – pardon, “filantropi” – come i Gates, i Rockefeller e i Soros, la cui agenda globale Conte e gli altri burattini stanno portando avanti con dedizione.
Bisogna riportare tutto alla sua giusta dimensione: dato che chiunque voglia un’Italia forte e indipendente viene stupidamente tacciato di fascismo, è corretto definire chiunque la voglia subalterna a interessi stranieri e sovranazionali come collaborazionista e traditore.
E, specie per chi ricopre incarichi istituzionali, questo è un reato penale.

E’ solo il caso di ricordare che l’ultima volta che in Italia è stato imposto il coprifuoco (una misura che non ha veramente alcun senso durante una pandemia: chi si dovrebbe assembrare alle 2 di notte se locali come pub e discoteche sono chiusi?) è stato proprio durante l’occupazione nazista del Nord Italia, oltre che dal governo Badoglio. I tedeschi in particolare avevano proibito ogni forma di assembramento per poter controllare meglio la popolazione e si poteva circolare nelle ore notturne solo con particolari permessi (autocertificazioni?). Chi ne era sprovvisto, veniva pesantemente sanzionato.
Tanto per rendere chiaro a tutti che il Conte Bis è solo un governo di occupazione, o governo fantoccio, che usa lo spauracchio del Covid19 per procedere alla devastazione economica del Paese e all’agenda globale di vaccinazione di massa con registrazione digitale dei dati della popolazione (ID2020) programmata da anni dai super-ricchi del globo. Un progetto criminale in cui gli italiani (i cristiani per eccellenza, e qui si rivela la fede satanica dell’oligarchia che muove i fili di tutto questo) sono le vittime sacrificali.
Non illudetevi: NON andrà tutto bene se la gente non inizierà ad aprire gli occhi e a reagire.

Votare NO al referendum e centrodestra alle regionali. Per spedire a casa il governo più abusivo della storia patria

Dato che votare negli ultimi tempi è diventato un lusso, perlomeno facciamolo bene.
Il 20 e 21 settembre non bisogna lasciarsi sfuggire un’occasione unica per mostrare
a Conte, M5S, Pd e renziani il nostro ammmore nei loro confronti, e quanto abbiamo gradito, nell’ordine:

1) L’aver stravolto il voto del 4 marzo 2018, sostituendo al governo giallo-verde, il migliore dei governi possibili, l’obbrobrio giallo-rosso, mai legittimato dal voto popolare.
Se il primo esecutivo teneva piena fede alla volontà dei cittadini, bloccando l’immigrazione di massa, garantendo maggiore sicurezza, adottando una linea più dura verso la Ue e adottando misure sociali, il Conte bis andava a fare l’esatto contrario, riportando in auge il business dell’immigrazione e gli sbarchi selvaggi, scarcerando boss mafiosi, azzerbinandosi completamente all’Ue e distruggendo la piccola e media impresa con le assurde misure di “contenimento” del Covid;

2) L’aver sequestrato in casa 60 milioni di italiani per mesi con la scusa del Covid,
l’averli perseguitati con elicotteri e droni pure per delle passeggiate solitarie o delle grigliate familiari, l’averli ammazzati vietando le autopsie e non prendendo misure preventive agli inizi della pandemia, l’averli privati del lavoro e di fonti di reddito decenti durante il lockdown, l’aver insistito con misure distruggi-economia in seguito (pensiamo al turismo bloccato da Paesi come Usa, Russia e Cina);

3) L’aver votato per il rinvio a giudizio di Salvini, una vigliaccata giustificata solo
con la volontà di sbarazzarsi dell’avversario politico, dopo aver deciso assieme a lui (almeno il M5S) lo stop alle Ong e all’immigrazione selvaggia ai tempi del governo giallo-verde.

Per non parlare dei mille diritti costituzionali calpestati in questi mesi: dalla libertà
personale di movimento e di circolazione, al diritto di riunione, fino al diritto di esercitare il proprio culto religioso, tutto in nome di un virus farlocco la cui pericolosità è stata vergognosamente pompata per portare avanti un’agenda di controllo globale sulla popolazione e imporre a tutti un inutile vaccino.

Per tutti questi motivi, il 20-21 settembre c’è solo una cosa che l’italiano che abbia ancora un minimo di raziocinio deve fare: votare NO al referendum costituzionale, una
riforma già bocciata nel 2016 ai tempi di Renzi (e non si vede perché la si debba
accettare oggi solo perché a sbolognarcela sono i 5 Stelle: è la stessa merda autoritaria
che volevano Licio Gelli della P2 e la banca d’affari JpMorgan), e votare centrodestra in tutte le regioni.
Questo per dare un fortissimo segnale di sfiducia al governo (che ne potrebbe anche
causare la caduta), rigettare una riforma costituzionale che avrebbe l’unica funzione
di ridurre la rappresentanza senza procurare un apprezzabile risparmio sui conti pubblici (rendendo molto più facile per pochi capi partito e relativi burattinai sovranazionali controllare il Parlamento), e per mostrare solidarietà a Salvini,
attaccato per via politico-giudiziaria per aver fatto quello che gli hanno chiesto gli
italiani.

Conte e i suoi complici devono andare a casa ed essere processati per i loro tanti crimini.
Dopodiché, bisognerà chiedere a gran voce nuove elezioni, e un governo REALMENTE
rappresentativo della volontà popolare.

 

 

P.s. In questo articolo dell’avvocato Giuseppe Palma una sintesi dei motivi per i quali bisogna votare NO al taglio dei parlamentari.
Ogni punto è analizzato nei video sul suo profilo Fb.

P.p.s. Palma è in buona compagnia. Ben 264 costituzionalisti, in un documento comune,
si sono schierati per il NO. Qui il testo aggiornato con le nuove firme.

 

Il governo più golpista, abusivo ed eversivo dal dopoguerra

Visto che in questi giorni assistiamo ad un paese anestetizzato ed ipnotizzato,
vuoi per il caldo infernale e le ferie, vuoi per la propaganda terroristica mediatica e governativa h24 sul Covid, facciamo un piccolo elenco dei provvedimenti presi negli ultimi giorni da questa dittatura sudamericana chiamata Conte bis.
Sorvolando sul fatto che al governo ci sono le forze politiche uscite sconfitte dalle
elezioni del 2018, vinte dal centrodestra col 37% dei consensi, e che il primo partito
italiano (la Lega) si trova incredibilmente fuori dalla maggioranza grazie ad un colpo
di mano organizzato dal Quirinale assieme alle cancellerie straniere (Merkel, Macron,
Commissione europea) e ai collaborazionisti nostrani, negli ultimi giorni abbiamo assistito:

– all’approvazione del Recovery fund a condizioni simili a quelli del Mes e con le
classiche condizionalità a strozzo stile Troika;
– al rinvio a giudizio del leader dell’opposizione, Matteo Salvini, per decisioni prese collegialmente col premier Conte e il M5S quando era al governo. Un modus operandi per sbarazzarsi dell’avversario politico tramite la magistratura che ricalca il metodo usato in Tangentopoli e con Berlusconi;
– alla proroga dello stato d’emergenza fino ad ottobre in assenza di emergenza;
– all’importazione e “fuga accidentale” di clandestini infetti sul territorio nazionale, per
alimentare i numeri di un’emergenza ormai terminata (vedi Porto Empedocle, Latina,  Terni,  Ragusa o i 129 immigrati positivi nel trevigiano);
– alla decisione del Consiglio di Stato di secretare gli atti del Comitato tecnico
scientifico fino a settembre, come richiesto dal governo e contro la richiesta di pubblicazione del Tar del Lazio;
– all’uso dell’orrendo termine “negazionista” per demonizzare chiunque metta in discussione la narrazione ufficiale sul Covid (è superfluo ricordare che questo significa equiparare questi ultimi con chi nega l’Olocausto);
– alla creazione di una commissione parlamentare anti-fake news (censura);
– alla sostanziale immunità incassata da Astra Zeneca, la casa produttrice del vaccino
anti-Covid, dalle conseguenze legali dei danni collaterali che saranno causati alla popolazione del suo prodotto;
– alla proposta di legge targata M5S che introdurrebbe il reato penale di “istigazione alla rinuncia o al rifiuto di trattamenti sanitari“, chiaramente previsto per chi vorrà rifiutare di vaccinarsi contro Covid e antinfluenzale, e farà propaganda in tal senso.

E questo solo per attenerci a quanto accaduto nell’ultima settimana.
Siamo evidentemente di fronte al governo più abusivo, illegittimo, golpista,
antidemocratico e anti-italiano che si sia visto in questo Paese dal dopoguerra a
oggi. Senza contare gli effetti devastanti che le misure anti-Covid stanno
producendo e produrranno sulla nostra economia (a partire dal turismo, che sarà
ulteriormente fatto a pezzi dalla proroga dell’emergenza, che dà di noi all’estero
l’immagine dell’unico Paese europeo dove la situazione sia ancora fuori controllo).

Sappiamo che nel mese di agosto la massima preoccupazione degli italiani è di
divorare il cocomero in spiaggia e leggere le ultime di calciomercato, ma sarebbe interessante comprendere come mai a Berlino (in una nazione che non ha visto un decimo delle misure draconiane prese da noi) si assista alla protesta di migliaia di persone contro l’imposizione di misure come mascherine e distanziamento sociale, mentre qui non si muova una foglia.
Per vedere gente protestare in piazza ci deve pensare Soros (noto finanziatore di rivolte “popolari” tipo Black lives matter, Antifa ecc.)?
Una cosa è certa: se gli italiani non si incazzano apertamente nemmeno di fronte a
questo diluvio di soprusi e sfregi alla Costituzione, nei prossimi mesi saranno massacrati.
E a tutti i livelli: sanitario, economico, sociale, giuridico.
Soprattutto in vista di un eventuale obbligo vaccinale esteso a chiunque.
“Chi pecora si fa, lupo lo mangia”, dice la saggezza popolare.
Che non sbaglia mai.

No al Tso in ogni caso. Fermare questa deriva autoritaria adesso

Siamo a luglio e, come di consueto, qualcuno comincia a dare di testa.
L’anno scorso toccò a Salvini essere fulminato dal caldo estivo, quando decise
di far cadere il governo gialloverde, inaugurando una serie di sciagure che neanche nei peggiori film horror.
Quest’anno, sarà colpa anche delle mascherine che riducono l’afflusso di ossigeno al
cervello, ma a dare di testa in concomitanza col caldo africano sono in tanti.
Ha cominciato di nuovo un leghista, Luca Zaia, che pochi giorni fa si è detto favorevole
ai Tso nei confronti dei positivi al Covid che rifiutano le cure, e poco dopo ha emanato un’ordinanza allucinante che ha dato seguito alle sue parole, istituendo per i positivi al tampone la possibilità di isolamento “in luoghi diversi dalla propria casa”, permettendo alle forze dell’ordine l’utilizzo di Tso per i più recalcitranti a farsi ricoverare, e prevedendo per loro multe fino a 5000 euro e l’arresto fino a un anno e mezzo, di fatto equiparando i positivi con sintomi (realmente contagiosi) agli innocui asintomatici.
Questo per il caso di un manager vicentino che, risultato positivo al tampone e con febbre, si sarebbe rifiutato di farsi ospedalizzare.

Una occasione così ghiotta non poteva naturalmente essere ignorata dai supernazifascisti abusivi al governo, così il ministro Speranza ha subito dichiarato di valutare la possibilità di un Tso per i positivi che rifiutano le cure, seguito a ruota dal presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha invocato maggiore libertà nell’uso del Tso contro chi viola la quarantena, come se fosse la panacea di tutti i mali.
Una gabbia di scimmie impazzite.
Il tutto per far fronte ad una “emergenza Covid” che non è più tale da mesi: negli ultimi giorni i presunti (in quanto sempre in attesa di convalida Iss) decessi giornalieri da Covid sono stati, salvo qualche eccezione, inferiori a 25 sul territorio nazionale (a volte anche inferiori a 10), e di solito la metà di decessi e contagi sono in Lombardia. Tre quarti del Paese non ha NESSUN decesso al giorno e un numero di contagi inferiore a 10.
In più, illustri dottori ci hanno ben spiegato che il virus è attualmente debolissimo,
quindi chi lo contrae non rischia più di ciò che rischierebbe con la comune influenza.
Il caldo, come diceva Tarro, sta effettivamente ammazzando il virus.

Ma allora, perché continuare con questa narrativa del terrore, che oltre a gettare nell’
ipocondria pura un’intera nazione, sta devastando la nostra economia, il nostro turismo, la nostra vita sociale?
I motivi sono sempre gli stessi, elencati negli articoli precedenti.

1) Tenere viva la paura in attesa del vaccino

Se i media dichiarano “morto” il Covid, come hanno fatto medici onesti come Zangrillo
e Bassetti, nessuno vorrà più vaccinarsi contro di esso. E tutta “l’agenda Covid”, elaborata da squali come Gates e Rockefeller, per vaccinare la popolazione mondiale e
controllarla in modo sempre più invasivo, andrebbe a farsi benedire.
Il Coronavirus ormai non è solo un virus, ma un metodo di governo.
La gente deve essere terrorizzata fino all’arrivo del vaccino, e deve essere convinta
che solo questo li “libererà” e permetterà di tornare alla vita normale.
Tutto falsissimo, ma attorno a questa storia gira un business ciclopico,
troppo gigantesco per essere fermato da quisquilie come l’assoluta innocuità attuale
del virus. A meno che i popoli non si facciano sentire.

2) Il Tso come strumento di coercizione per i non allineati

Sdoganare il Tso per chi rifiuta le cure pur essendo positivo, serve a introdurre
un pericoloso precedente. Secondo la teoria della gradualità, una volta abituatici all’
idea, non sembrerà strano imporre al Tso anche a chi rifiuterà il vaccino, propagandato
da tutti i corifei di regime come l’unica vera “cura” al Coronavirus.
E’ per questo che il Tso come strumento per “difendere la salute pubblica” va rifiutato
in ogni caso fin da adesso: dobbiamo ricordare che i positivi asintomatici al Covid non
sono un pericolo per nessuno, quindi costringerli a ricoverarsi in ospedale o, ancor peggio, in “alberghi sanitari” (come stanno facendo in Toscana) è una misura assolutamente assurda. Il ricovero coatto può avere una qualche giustificazione con positivi al Covid sintomatici (cioè che abbiano febbre, tossiscano e starnutiscano) che girano tranquillamente in luoghi pubblici, e magari senza mascherina.
Ma al di là di questa ipotesi (e quindi di persone realmente irresponsabili), il Tso
resta una violazione inaccettabile della libertà personale e della libertà di cura.

3) Il virus come strumento di sopravvivenza del governo

Il governo italiano, e il Deep State che lo governa, ormai hanno bisogno del virus
per autolegittimarsi. Tutti sanno che questo governo è abusivo, nato solo per evitare che Salvini vada a Palazzo Chigi ed elegga un presidente della Repubblica di destra.
Quindi tutto ciò che allunga la vita a questo governicchio di scalcagnati, che sia il
Covid, la peste bubbonica o l’invasione aliena, è una manna dal cielo.
Per cui i vari Conte, Speranza e abusivi vari sarebbero capaci di parlare di “emergenza”
pure se ci fosse un contagio al giorno su tutto il territorio nazionale.
E i media coprirebbero le loro balle.

4) La devastazione economica programmata per svendere il Paese

Peggio del Covid ci sono solo le misure adottate dal governo per “proteggerci” dal Covid.
Tutte le assurde regole imposte agli esercizi commerciali, sommate al clima di terrore
24/7, stanno devastando l’economia e soprattutto il turismo, asse portante del nostro
Paese. Risultato: un’impresa su tre rischia di chiudere entro l’anno, il 50% delle
famiglie ha visto ridurre il proprio reddito e il 40 ha difficoltà a pagare le rate del mutuo.
Ma questo non è un problema per un governo che degli italiani se ne fotte e pensa solo
a svendere il Paese ai capitali stranieri: da qui l’insistenza del Partei Deutschland
(il Pd) per utilizzare il Mes, portandoci la Troika in casa, e l’azzerbinamento dei
pagliaccetti Conte e Speranza a Bill Gates, cui stanno regalando bei soldoni pubblici
per un vaccino che dovrebbe sterminare milioni di italiani con i suoi effetti collaterali.
Naturalmente, tutti quegli esercenti che non riusciranno a sopravvivere alla stagione, saranno costretti a svendere anche attività di altissimo valore (pensiamo a locali
ubicati in luoghi di interesse storico-culturale nelle città d’arte) a imprenditori
esteri.
Un governo anti-italiano come questo non solo non sta evitando il disastro economico
del Paese, ma lo sta propiziando con tutte le sue forze.

In definitiva, occorre rifiutare fin da ora qualsiasi trattamento sanitario obbligatorio,
inclusi i vaccini anti-Covid e antinfluenzale. Bisogna ricordare che il governo attuale,
ben lungi dal tutelare gli italiani, sta facendo di tutto per svenderli ai poteri forti
sovranazionali, e per distruggerli dal punto di vista economico.
L’unica risposta possibile, quindi, è rigettare ogni loro imposizione: dai vaccini, all’
obbligo di mascherina, distanziamento sociale e divieto di assembramento, fino alle assurde regole imposte agli esercizi commerciali.
Disapplicare quanto si cerca di imporre il più possibile, in attesa che questo
vergognoso governo di traditori e rubagalline venga giù e sia sostituito da uno
veramente rappresentativo della volontà del popolo italiano.
Per i cittadini comuni: resistere, informarsi e protestare.
Per gli intellettuali e i giuristi: denunciare, sui media e nei tribunali.

Sequestro di persona per 60 milioni di italiani. Conte, M5S e Pd stanno instaurando una dittatura sanitaria

Nell’articolo precedente dicevamo dei reati per cui il governo abusivo dovrebbe essere, a nostro avviso, perseguito. E cioè delitti colposi contro la salute pubblica, concorso in epidemia e violazione del dovere del premier di riferire tempestivamente alle Camere su accordi presi con altri Stati Ue su materie rilevanti per la finanza pubblica.
Adesso a questa lista se ne aggiunge un altro: sequestro di persona.
Il governo Conte bis, che sarà ricordato probabilmente come il peggior esecutivo
a memoria degli italiani, oltre ad averci portato in casa il non invidiabile record del MAGGIOR NUMERO DI DECESSI DA COVID19 al mondo (superando ieri la Cina) a causa delle negligenze nella iniziale gestione della crisi, ha anche preso
la brillante decisione di privare della libertà personale 60 milioni di persone.
I recenti provvedimenti, infatti, impediscono agli italiani persino di PASSEGGIARE senza un valido motivo, seppure con mascherina e tenendo le dovute distanze di sicurezza.
E come se non bastasse, adesso si vogliono persino limitare o proibire le attività all’aria aperta, come una corsetta o un giro in bici.
Sono provvedimenti assolutamente immotivati e privi di ogni logica: se è giusto chiedere ai cittadini di stare in casa il più possibile, limitare gli spostamenti e le occasioni di socialità, non ha assolutamente senso arrivare a proibire la passeggiata sotto casa o un po’ di sano sport in solitaria.
Vogliono persino usare droni per controllare i pericolosi “furbetti” che passeggiano, un incubo da stato totalitario orwelliano che al confronto il Grande Fratello era un dilettante. Oltre al già dichiarato controllo degli spostamenti sui cellulari.
Qui si è andati molto oltre, come rilevato efficacemente nel video dell’avvocato Marco Mori che condividiamo, e si può senz’altro parlare, a questo punto, di sequestro di persona, delitto che si verifica quando si “priva chiunque della libertà personale” (dai 6 mesi agli 8 anni di reclusione). Solo che in questo caso, a farne le spese sono milioni di italiani. Altro che le stronzate imputate a Salvini.

Se è vero che i numeri del contagio italiano aumentano (41.035 casi totali al 19 marzo, la metà dei casi cinesi), e con essi i decessi (3.405, l’8% circa) e i ricoverati in terapia
intensiva (2498, il 6% circa), è anche vero che per l’Iss appena il 2% dei decessi è
avvenuto per SOLO Coronavirus (ovvero si trattava di persone senza altre patologie), e che più della metà dei contagi e dei decessi è spalmata su due regioni: la Lombardia e
l’Emilia-Romagna, che da sole fanno 25.000 contagi su 41.000 e 2.700 decessi su 3.400).
Sono solo QUESTE DUE REGIONI, quindi, ad essere in un clima di emergenza vera, e a poter giustificare così una più ampia limitazione delle libertà personali.
Volendo essere larghi, possiamo anche includere le altre regioni che hanno un numero di contagi superiore a 1000, ovvero Veneto, Piemonte, Marche, Toscana e Liguria,
sebbene qui il numero di decessi sia di molto inferiore (si va dai 175 del Piemonte ai
38 della Toscana).
Il resto d’Italia NON HA UN NUMERO DI CONTAGI TALI da giustificare
l’estensione della zona rossa e delle restrizioni così forti alle libertà personali.
Nelle regioni meno colpite, è sufficiente chiedere una limitazione delle occasioni di
socialità e il rispetto di basilare norme precauzionali (distanze di sicurezza, aumentare
l’igiene personale, insomma le cose che sappiamo).

Poi c’è il capitolo “furbetti del Covid19”.
Oltre ad avere adottato misure liberticide e sproporzionate “per il nostro bene”, Conte e i suoi mandanti stanno usando l’emergenza per attivare il Mes.
Che per chi non sapesse cos’è, equivale a richiedere un commissariamento della Troika
(stile Grecia, per intenderci) in cambio di fondi che l’Italia ha già conferito e
nonostante la Bce abbia tutti i mezzi per intervenire in aiuto del Paese (con un “Whatever it takes” stile Draghi).
E’ evidente che qualcuno, sentendosi onnipotente e inebriato dal potere, sta pensando di svenderci mani e piedi ai suoi danti causa: Francia, Germania e gli strozzini di Bruxelles, approfittandosi del momento di confusione e dei militari per le strade.
Così la militarizzazione del Paese e le leggi liberticide “nel nostro bene” serviranno,
in realtà, a scoraggiare o reprimere proteste e rivolte.
Non è neppure escluso che nei prossimi giorni i dati sui contagi non vengano taroccati, per giustificare il clima di emergenza a tempo indeterminato. Infatti, il periodo di incubazione del virus è di due settimane, e ormai l’Italia è zona rossa da 11 giorni (dal 9 marzo). Quindi se il dato dei contagi non dovesse scendere, pure se stiamo tutti chiusi in casa a non fare nulla, è evidente che qualcuno non ce la racconta giusta.

Il commissariamento da parte di Troika e Oms (guidato da Usa e Bill Gates, ricordiamolo) sta andando di pari passo, e Giuseppi Conte, il più grande traditore della storia italiana, ci sta svendendo a entrambi.
Ci manca solo l’imposizione di un vaccino obbligatorio anti-Covid19 per tutta la popolazione, che non tarderà ad arrivare.
E sappiamo che esistono già le tecnologie per metterci dentro nanobot e biosensori per il controllo di massa, quindi non sarà certo fatto per il bene della popolazione italiana.
Per questa gente servirà un tribunale militare, non ordinario, quando tutto sarà finito.
I danni da loro fatti al Paese sono, e saranno, incalcolabili.

Polverizzare Conte, M5S, Pd e Renzi

Ci siamo: con l’avvicinarsi delle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria, gli italiani hanno un’occasione formidabile per piazzare un colpo devastante, forse definitivo, al governo abusivo nato per volere di Mattarella, Merkel e Macron.

Tutti hanno capito infatti che il vergognoso golpe avvenuto il 9 settembre 2019, con la nascita del Conte Bis, è da ascriversi unicamente alla volontà degli Stati dominanti dell’Ue, della finanza internazionale e dei loro maggiordomi piddini e a 5 Stelle, di sbarazzarsi di Salvini e di quei partiti (più o meno) sovranisti e nazionalisti, che ancora non si piegano a una condizione di totale sudditanza nei loro confronti.
Da qui la necessità di ribaltare l’esito del voto del 4 marzo 2018, che – lo ricordiamo – fu un voto CONTRO  l’Ue e l’immigrazione di massa, per promuovere un esecutivo che incredibilmente esclude la coalizione uscita vittoriosa nelle urne (il centrodestra a trazione leghista, 37% dei consensi) e riporta al potere il Pd, uscito sconfitto a tutte le elezioni dal dicembre 2016 (referendum costituzionale) in poi.

Una simile manovra antidemocratica è stata possibile solo in un Paese a sovranità limitata come il nostro, in cui il presidente (piddino) della Repubblica, invece di scagliarsi contro le ingerenze estere di Usa, Gb, Ue franco-tedesca, George Soros e organizzazioni ipercapitaliste come Bilderberg e Commissione Trilaterale di Rockefeller, le coccola, le invita al Quirinale o tollera le loro visite a Palazzo Chigi (vedere l’incontro di Mattarella con la Commissione Trilaterale e il colloquio di Soros con Gentiloni), e inveisce quotidianamente contro “le derive sovraniste e nazionaliste”, che altro non sono che la legittima richiesta del popolo italiano di autodeterminarsi come in qualsiasi altro Stato-nazione.

Per tutti questi motivi, il voto del 26 gennaio, assume una valenza che trascende di gran lunga i confini regionali, diventando un voto contro il Pd e contro la maggioranza giallorossa qualora l’esito dovesse essere la vittoria del centrodestra, specialmente nella regione “rossa” per definizione: l’Emilia-Romagna.
Una vittoria di Salvini e Meloni in Emilia sarebbe l’ennesimo schiaffo al centrosinistra, ma anche al Conte bis, all’immigrazione sregolata tornata in auge, e al “sistema Bibbiano” che ha proprio nella regione il suo epicentro.
Sarebbe inoltre un importante attestato di fiducia nei confronti di Salvini, nel momento in cui si stanno usando i soliti metodi giudiziari per farlo fuori: un film già visto col Caf (Craxi-Andreotti-Forlani) e con Berlusconi. Ogniqualvolta in Italia una classe politica cerca di governare senza l’assenso dei poteri forti sovranazionali (finanza internazionale, massoneria, Ue, Stati esteri) si utilizza l’arma giudiziaria per farla fuori.

A questo proposito bisogna aprire una parentesi.
Salvini ha commesso, secondo noi, 3 grossi errori negli ultimi due anni.
Il primo è stato non votare l’impeachment a Mattarella quando ne ha avuto la possibilità, ovvero quando il PdR stava nominando un governo Cottarelli e rifiutando Savona a ministro dell’Economia. In quei giorni Di Maio e Meloni erano d’accordo, e un impeachment ci avrebbe liberato da un PdR totalmente prono all’asse franco-tedesco e alle direttive del suo partito, il Pd.
Il secondo errore è stato, naturalmente, aver fatto cadere il governo gialloverde, il migliore dei governi possibili pur con tutti i suoi limiti, e sebbene abbondantemente provocato a farlo.
Con Mattarella al Quirinale, le pressioni dall’Ue e il M5S ormai pronto a qualsiasi tradimento, la nascita del governo giallorosso era più che scontata, così come le grane giudiziarie nei suoi confronti. Sarebbe stato di gran lunga più utile lanciare un ultimatum per un rimpasto, chiedendo la rimozione dei ministri più fastidiosi, quali Tria, Trenta, Grillo e Moavero. In caso di rifiuto del M5S, Salvini avrebbe avuto una scusa fenomenale (a quel punto sì) per far cadere tutto, addossando le colpe ai pentastellati.
L’ultimo errore è stato, pochi giorni fa, far votare i suoi senatori a favore del processo Gregoretti, quando la maggioranza ha disertato la commissione. Se Salvini deve essere rinviato a giudizio, che siano M5S e Pd a sporcarsi le mani e prendersene la responsabilità: pagheranno abbondantemente questa decisione. Non si capisce però perché il leader leghista debba facilitargli il lavoro: solo per dare prova di “coraggio” in vista delle prossime elezioni? Mah.

In definitiva, Salvini ha commesso diversi errori grossolani nel corso di questi anni, ma resta il politico che attualmente più merita il sostegno degli italiani, assieme alla Meloni, in funzione di recupero della sovranità nazionale e di difesa del popolo italiano.
Il suo consenso, dobbiamo dirlo, è però strettamente legato a questa funzione: se il leader leghista dovesse dismettere ogni ostilità verso l’Ue e l’Euro (abbiamo visto spiacevoli passi in questa direzione) e dovesse condurre, una volta al governo, una politica eccessivamente liberista e appiattita sui diktat statunitensi e israeliani, il consenso nei suoi confronti non esiterà a calare in maniera drastica.
Importante sarà il contributo alla coalizione dato dalla Meloni: se la leader di Fratelli d’Italia saprà dare al suo partito un taglio sinceramente patriottico e sovranista, di destra sociale vicina a tutte le classi penalizzate, e difendere il territorio non meno che le esigenze degli imprenditori (ambientalismo “sovranista”), si realizzerà un equilibrio che porterà la coalizione molto lontano.

Tutto però parte dal crollo di questo governo abusivo e del suo premier sponsorizzato dalla Vinavil. Il 26 emiliani e calabresi hanno una grande occasione. La sfruttino nel migliore dei modi.

 

Togliere il voto agli anziani e darlo ai sedicenni. Taglio della rappresentanza. Tasse e immigrati come se piovesse. Il governo degli usurpatori ha già fatto abbastanza danni. A casa quanto prima

Che questo governo di golpisti traditori avrebbe fatto danni incalcolabili al Paese, era ampiamente prevedibile. Ma che inanellassero così tante bestialità in un mese scarso di legislatura, non poteva essere previsto neppure dagli analisti (o maghi) più lungimiranti.

Prima di tutto, la questione del taglio dei parlamentari.
Una riforma inutile, che farà risparmiare due spicci in cambio di una drastica riduzione della rappresentanza, come ben spiegato in questo articolo di Becchi e Palma.
Dispiace che partiti come la Lega o Fratelli d’Italia si siano accodati a questa riforma piduista del M5S (tagliare i parlamentari era uno degli obiettivi di Licio Gelli) solo per non essere accusati di voler “salvare le poltrone”.
In realtà, se tagliare alcuni privilegi e benefit dei parlamentari può essere una mossa benemerita, tagliarne il numero significa sconvolgere l’equilibrio disegnato dai padri costituenti e ridurre la rappresentatività di ognuno di essi. Inoltre, in questo modo i pochi deputati e senatori rimasti saranno più facilmente “controllabili” da coloro che muovono i fili dei partiti di massa, visibili o no. Non è quindi una riforma che faccia bene alla democrazia, ed è necessario che qualche partito o qualche comitato civico chieda il referendum confermativo come fu per quella di Renzi del 2016.
E’ giusto che gli italiani si possano esprimere nuovamente in merito.

Poi ci sono le deliranti proposte in materia di diritto di voto: prima Enrico Letta ha proposto la sua estensione ai sedicenni (che notoriamente sanno quasi nulla delle questioni portanti di una nazione, come il diritto, l’economia e la politica estera, però sono molto suggestionabili dalle “mode” calate dall’alto), incassando l’appoggio di Di Maio e Zingaretti, poi, come se non bastasse, Grillo ha suggerito l’abolizione del diritto di voto per gli anziani.
Proposte che non si sa se avranno un seguito, ma intanto hanno aperto un dibattito che non era neppure il caso di aprire, per la loro assurdità.

Infine ci sono il capitolo tasse e quello immigrazione: nella nuova manovra sono previsti 8 miliardi di nuove tasse, e gli sbarchi sono ripresi a pieno regime, con il ministro dell’Interno Lamorgese pateticamente impegnata a chiedere all’Ue un aiuto che non arriverà mai.

In questo scenario desolante si colloca il voto in Umbria, primo test per il Governo del Tradimento M5S-Pd.
Quelli che dicevano “Mai col partito di Bibbiano” e “Non facciamo alleanze con nessuno” in questo giorni stanno facendo campagna elettorale fianco a fianco fisicamente con Zingaretti e Speranza e idealmente con Renzi e Boschi, che hanno il potere di far cadere il governo in ogni momento.
Questo dopo aver sabotato in ogni modo il governo gialloverde, perfettamente rappresentativo della volontà popolare, e aver formato un governo benedetto solo da Mattarella, Napolitano, Monti, Merkel e Macron.
Conte ha persino umiliato gli umbri dicendo che il loro voto conta come quello della “provincia di Lecce”.

Meritano una severa lezione, e ci auguriamo la ricevano già questa domenica.
Il governo degli usurpatori golpisti deve andare a casa il prima possibile, e permettere agli italiani di tornare al voto senza ulteriori giochi di palazzo.
Hanno già fatto abbastanza danni.

Il M5S eviti il suicidio di un governo col Pd

Pare che la tendenza di questo mese di agosto, in ambito politico, sia stata l’autolesionismo compulsivo.
Dopo la folle apertura della crisi di governo da parte di Salvini, gesto che potrebbe costargli 4 anni di opposizione e grosse grane giudiziarie (gesto di cui sembra comunque essersi pentito), adesso è il turno dei 5 Stelle, che stanno seriamente ragionando di formare un nuovo governo col Pd.

E’ francamente impossibile che il partito dell'”onestà” e della “trasparenza” possa andare d’accordo con il partito di Bibbiano, di Mafia Capitale, di Banca Etruria, dello scandalo Csm, del business dell’accoglienza, del sostegno alle Carola Rackete e alle Ong negriere, del nazismo vaccinale, dei deliri Lgbt, della sudditanza verso l’Ue, l’Euro, l’asse francotedesco, il pareggio di bilancio e i trattati di libero scambio neoliberisti.
E’ vero che il M5S ci ha abituati alle giravolte più incredibili, ma da qui a riportare al potere il partito più odiato dagli italiani, e sempre sconfitto alle urne negli ultimi anni, ce ne passa.

Non è un caso se numerosi big tra i 5 Stelle siano scettici verso l’accordo, e se l’intera base sia in rivolta sui social (tanto che non si sa neppure se l’eventuale accordo sarà votato su Rousseau, alla faccia della “democrazia diretta”). L’idea di ritrovarsi il Pd al governo fa accapponare la pelle a chiunque abbia un po’ di sale in zucca e non militi in quella parte politica.
Per cui torniamo a chiederci: vale la pena che il M5S si suicidi definitivamente proseguendo la trattativa con i Dem?
Per quanto ci riguarda, la soluzione migliore sarebbe una riedizione del governo gialloverde, con Di Maio premier e senza Tria, Trenta, la Grillo e Moavero.
In alternativa, un ritorno alle urne in autunno.

Ma non è accettabile che il Pd, defenestrato dagli italiani il 4 marzo 2018, ritorni al potere proprio grazie agli “anti-sistema” del M5S.
Ricordiamo che alle ultime politiche il centrodestra ha preso il 37%, il M5S il 32%, il centrosinistra il 22%.  E attualmente i sondaggi danno un gradimento verso il centrodestra che supera il 50%, con la Lega che da sola tocca il 37%.
In assenza di nuove elezioni, quindi, l’unico governo rispettoso della volontà popolare è un governo centrodestra (o sue parti)/M5S.
Qualunque altra soluzione sarebbe un golpe ai danni del popolo italiano, un esecutivo privo di reale corrispondenza con la volontà del Paese.
Il M5S non si macchi di un simile crimine, per il proprio bene e per quello dell’Italia.

 

P.s. L’opinione in merito di Gianroberto Casaleggio?
Se il M5S facesse un governo col Pd, io uscirei dal movimento“.

P.p.s. Negli ultimi giorni l’inciucio giallorosso ha ricevuto l’endorsement di MerkelJuncker, Oettinger e Moscovici. Fatevi una domanda e datevi una risposta.