I burattinai del Covid-19

E’ appena uscito sulla piattaforma di self-publishing Youcanprint “I burattinai del Covid-19”, primo libro di Domenico Alessandro Mascialino, giornalista che cura questo sito.

Il libro riassume due anni di pandemia e quelle informazioni che sono state omesse dal circuito mainstream sulla natura del virus, su quei soggetti che avevano “previsto” da anni il suo avvento e sull’agenda globale avviata dopo i primi contagi in Occidente.

Titoli dei capitoli:

  • Introduzione
  • Il virus cinese. Oppure no?
  • Quei “profeti” del Coronavirus
  • La Cina e le sue omissioni
  • Gli errori nella gestione della pandemia. Colpe macroscopiche o dolo?
  • Chi si avvantaggia della pandemia? Il Grande Reset
  • Nuove pandemie in arrivo?
  • Conclusioni. Che fare?

Il libro è disponibile per l’ordine sullo store di Youcanprint (dove è possibile anche leggerne un estratto) in versione cartacea e in versione e-book Pdf.

Tra i temi trattati nei capitoli:
– Le tesi a sostegno della natura artificiale del virus;
– I finanziatori americani dei progetti di Gain of Function nel laboratorio di Wuhan;
– I “profeti” che avevano previsto la pandemia anni prima che scoppiasse;
– Le omissioni della Cina nel contenere il virus e nel diffondere informazioni utili sul suo conto;
– Gli errori clamorosi (ai limiti del dolo) compiuti dal governo italiano nel gestire la pandemia;
– I numeri gonfiati relativi a contagi e decessi, i vaccini sperimentali come unica soluzione prevista;
– I progetti delle oligarchie globaliste per servirsi della pandemia: il Grande Reset;
– L’assoluta illegalità del Green Pass per contrasto con Costituzione, diritti umani, regole Ue;
– Le previsioni di nuove pandemie in arrivo.

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Grande Reset e ID2020. Gli obiettivi per cui è stata organizzata la pandemia

Se c’è ancora qualcuno che crede alla favoletta del virus uscito da improbabili mix tra Coronavirus da pipistrello, virus del pangolino e un misterioso ospite intermedio che ancora non è saltato fuori, smetta pure di farlo e riponga la sua fede in qualcosa di più credibile, tipo Babbo Natale o Superman.
Perché il Sars-Cov-2 è stato assemblato in laboratorio.
E precisamente nei laboratori di Wuhan, dove si pratica la Gain of Function, o Guadagno di funzione: un metodo di modifica genetica dei virus per renderli più contagiosi o letali.
Questi esperimenti venivano fatti anche negli Usa fino al 2014, poi Obama lì vietò sul territorio americano e nel 2017 sono stati riautorizzati da Trump.

Ma negli esperimenti relativi ai Coronavirus da pipistrello i laboratori di Wuhan sono sempre stati all’avanguardia (usiamo il plurale perché ne esistono diversi di Bio Sicurezza superiore al Livello 1: quelli dell’Istituto di Virologia, quelli del CDC, quelli dell’Università di Wuhan e altri).
Ma è nel Zhengdian Scientific Park che si trova il famigerato laboratorio BSL-4, quello messo su da una collaborazione tra cinesi e francesi cui sono subentrati gli americani nel 2017 e al centro di forti sospetti per la creazione e fuoriuscita del virus.
Qui lavora una delle principali esperte al mondo nel campo dei Coronavirus da pipistrello, la dottoressa Shi Zhengli, direttrice del Centro per lo studio delle nuove malattie infettive presso l’Istituto di Virologia di Wuhan.
La dottoressa Shi assieme ai suoi collaboratori e finanziatori americani, tra cui Peter Daszak, presidente dell’Eco Health Alliance (altro esperto in Gain of Function, 1 milione e 200 mila dollari stanziati negli ultimi anni per le ricerche dell’Istituto di Virologia di Wuhan, in buona parte provenienti dal governo Usa) ha lavorato proprio sulla manipolazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi (normalmente è estremamente raro che questi virus contagino l’uomo), con lo scopo apparente di “creare vaccini anche per virus modificati”, come dichiarato dallo stesso Daszak (vedere in particolare questa splendida puntata di Presa Diretta).

La dottoressa Shi nel frattempo riceveva finanziamenti anche dal NIAID di Anthony Fauci sempre per ricerche sul Coronavirus da pipistrello, 665mila dollari per il quinquennio 2014-2019 come si può leggere sul suo Cv, cui bisogna aggiungere 3,7 milioni di dollari elargiti dal 2014 al 2019 da parte del NIH (Istituto Nazionale di Sanità americano) all’istituto di virologia di Wuhan per ricerche simili.
E ricordiamo che la dottoressa è celebre per la creazione, nel 2015, di un virus chimera che molti hanno visto come il “prototipo” del Sars-Cov-2, sempre in collaborazione con scienziati americani come Ralph Baric.
A questi si aggiungono 500mila dollari stanziati all’Istituto dalla Fondazione Gates.
Secondo il giornalista Franco Fracassi, le ricerche sulla Gain of Function nei laboratori di Wuhan venivano finanziate anche da Usaid, ovvero dalla Cia, e scienziati militari americani hanno collaborato attivamente a queste pratiche.
Inoltre la Eco Health Alliance di Peter Daszak sarebbe finanziata dalla grande finanza. dalla Cia e dalle case farmaceutiche.


L’assemblamento del Sars-Cov-2 è stato realizzato nei laboratori di Wuhan, anche perché il parente più prossimo del virus (96% del genoma corrispondente, molto simile ma non identico) si trova tra i pipistrelli dello Yunnan, a 1887 kilometri dalla metropoli.
E’ così impossibile che il virus si sia trasferito NATURALMENTE da quel tipo di pipistrelli agli uomini della città cinese. Qualcuno ha portato lì il virus, lo ha modificato e diffuso, anche perché nessun animale è mai stato trovato contagiato nei famosi wet market di Wuhan.

Come scritto in altri articoli precedenti, diverse voci hanno sostenuto in questi mesi la tesi del virus artificiale: dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all’esperto in biotecnologie Joseph Tritto (autore del libro Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo), da un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli ad uno studio britannico e norvegese. Queste tesi, eretiche e per questo censurate con ogni mezzo, sostenevano che il Sars-Cov-2 contenesse sequenze del virus Hiv, che lo rendono più contagioso e infettivo, una modifica non possibile in natura. E che avesse subito una modifica artificiale al “sito di clivaggio furinico”, ovvero uno strumento in più per aumentarne la patogenicità.
Secondo i sostenitori di questa tesi, l’obiettivo della sua creazione era la fabbricazione di un vaccino.
Ma non è così.


Il Sars-Cov-2 è stato creato in laboratorio e diffuso in maniera dolosa SPECIFICAMENTE per innescare la pandemia in cui siamo immersi da più di un anno.
I suoi creatori sono stati cinesi e americani, e per la diffusione è stata prescelta la città di Wuhan perché, oltre ad essere la sede dell’Istituto di Virologia specializzato in questo tipo di operazioni, è una città dotata di un aeroporto internazionale, che avrebbe permesso al virus di diffondersi nel mondo nel giro di poche settimane.
I mandanti dell’operazione sono quel gruppo di super-ricchi occidentali cui ci si riferisce con il nome di Deep State, e che possiamo riassumere in tre enti fondamentali: la fondazione Gates, la fondazione Rockefeller e il World Economic Forum di Davos. Il tutto con la complicità del governo cinese.

Questi soggetti sono gli stessi che sapevano in anticipo dell’arrivo di una pandemia, che l’avevano preparata per anni assieme alle reazioni di governi ed enti privati.
Gates aveva predetto l’arrivo della pandemia nel 2015 con la famosa conferenza Ted; lo stesso anno aveva avviato con i Rockefeller l’operazione ID2020, per dotare tutti gli esseri umani di una “identità digitale”, quindi tecnologica, strettamente collegata alle vaccinazioni e al corpo umano.
Nel 2017 Anthony Fauci, collaboratore di Gates nella Cepi, mentre finanziava a Wuhan le ricerche sul Coronavirus da pipistrello della dottoressa Zhengli Shi, dichiarava alla stampa che “l’amministrazione Trump avrebbe sicuramente dovuto affrontare sorprendenti epidemie”.
Lo stesso Gates, assieme al World Economic Forum di Davos, ha organizzato a New York il 18 ottobre 2019 la famosa simulazione pandemica chiamata Event 201, cui hanno partecipato anche membri del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) cinese.

Poche settimane dopo, iniziava la pandemia che ha sconvolto il mondo.
Erano tutti veggenti? Da quel che sappiamo oggi, assolutamente NO.
Sapevano che ci sarebbe stata la pandemia perché la stavano finanziando, preparando, organizzando da anni.
Assieme al governo cinese che si è prestato sia nella creazione del virus nei suoi laboratori, sia nella diffusione sul proprio territorio.
Non è un caso se la Cina abbia risposto in modo così efficiente alla pandemia da uscirne ben prima di tutte le altre nazioni del mondo.

Il movente per una simile mostruosità?
E’ presto detto.
La Cina ha rispettato un accordo con il cosiddetto Deep State per far fuori Trump, da sempre acerrimo nemico del Dragone. E ora si prepara a cinesizzare l’Occidente, sia acquisendo le aziende in via di liquidazione, sia imponendo il suo modello politico nel resto del mondo. Il progressivo autoritarismo e freno a democrazia e diritti in corso sembra una riproposizione del modello cinese in Occidente.

La controparte occidentale ci guadagna la realizzazione di due piani su scala globale: il cosiddetto Grande Reset e ID2020.
Per capire cosa sia il Grande Reset, consigliamo la lettura di questo articolo, molto dettagliato, pubblicato su ByoBlu, e il libro omonimo di Ilaria Bifarini.
In sintesi, si tratta di una ridefinizione dei rapporti di forza economici tra pochi supermiliardari e il resto dell’umanità, che mira ad allargare il divario tra questi e il resto della popolazione, cancellando la classe media.
Inoltre si propone il passaggio al transumanesimo, ovvero quella fusione di biologia, tecnologia e Intelligenza Artificiale finora immaginata solo da autori di fantascienza e film di Hollywood. Il tutto per permettere a pochissimi mandarini di controllare in maniera totalitaria il resto dell’umanità e, perché no, sfoltirla in modo considerevole.

Di ID2020 invece ci siamo occupati nel post del blog diventato più virale, quello sulle vaccinazioni con microchip delle fondazioni Rockefeller e Gates.
In molti hanno bollato questa ipotesi come una bufala, una fantasia da complottisti, esattamente fino all’altro ieri, quando tutti i giornaloni hanno riportato, in alcuni casi con un certo entusiasmo, la notizia che il Pentagono avrebbe sviluppato un microchip sottocutaneo in grado di rilevare precoci sintomi del Covid. E che le vaccinazioni
del futuro faranno uso di microchip.
Come scriveva qualcuno sul Web: “Abbiamo bisogno di nuovi complotti, perché quelli vecchi sono tutti diventati realtà”.

Adesso che anche il microchip sottocutaneo è stato sdoganato dal mainstream, e che giornaloni e politici vedono nel Covid-pass o Green Pass l’unica soluzione per tornare a una forma di libertà, vediamo dispiegarsi in modo evidente l’agenda tracciata da Gates e Rockefeller nel 2015, quando progettavano di dotare tutti gli esseri umani di una identità digitale, collegata alle vaccinazioni e legata biometricamente al corpo umano.
Non basta il riconoscimento facciale o le impronte digitali: come dicevano i “complottisti” in tempi non sospetti, l’obiettivo è arrivare ai microchip sottocutanei, se necessario iniettandoli attraverso i vaccini, visto che la tecnologia esiste già. Leggere questo articolo di Gianni Lannes o i passaggi dei libri di Klaus Schwab, il presidente del World Economic Forum di Davos, che parlano della “Smart Dust”:

Il sogno di Schwab dei microchip sottopelle. Nessuna violazione sembra spingersi troppo in là per Schwab, che sogna “microchip attivi impiantabili che rompono la barriera cutanea del nostro corpo”, “tatuaggi intelligenti”, “calcolo biologico” e “organismi progettati su misura”. È lieto di riferire che “i sensori, gli interruttori di memoria e i circuiti possono essere codificati nei comuni batteri dell’intestino umano”, che “la Smart Dust, una varietà di computer completi con antenne, ciascuno molto più piccolo di un granello di sabbia, possono ora organizzarsi all’interno del corpo” e che “i dispositivi impiantati contribuiranno probabilmente anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘incorporato’, così come pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi, attraverso la lettura di onde cerebrali e altri segnali”. La “biologia sintetica” è all’orizzonte nel mondo della Quarta Rivoluzione Industrale di Schwab e darà ai governanti capitalisti tecnocratici del mondo “la possibilità di personalizzare gli organismi scrivendo il DNA” (tratto dall’articolo: “Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista“).


E’ sempre più chiaro ed evidente che la pandemia è stata creata artificialmente per arrivare a questi obiettivi.
Nel frattempo, Biden e la Von Der Leyen ci dicono che siamo entrati nell'”Era delle pandemie”, e che quindi altre ne arriveranno. Forse perché sono già state programmate, così come è stata organizzata la prima.

In Italia vediamo in questi giorni l’avanzare di questa agenda non solo dagli inquietanti progetti che ci arrivano dagli States, ma soprattutto dal Green Pass dell’Ue, che nell’ottica della Commissione dovrebbe permetterci di tornare a viaggiare a patto di poter provare: 1) L’avvenuta vaccinazione; 2) Un tampone negativo; 3) L’avvenuta guarigione dal Covid. A questo si ispira il pass che il governo Draghi vorrebbe introdurre per spostarsi anche tra le regioni di diverso colore, in evidente sfregio della Costituzione che sancisce la libertà di movimento dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Questi strumenti non sono altro che i “Certificati digitali sanitari” di cui parlava Gates all’inizio della pandemia nel marzo 2020, segno che la road map era stata tracciata già da tempo dai registi di tutto questo.
Lockdown, chiusure, coprifuoco, obbligo di mascherine e tamponi, limitazioni alle libertà di ogni genere servono solo a ricattare la popolazione, facendogli accettare una vaccinazione sperimentale a Rna dagli esiti incertissimi e che normalmente non farebbe mai, oltre che un controllo tecnologico sempre più pervasivo.

Sono cittadini e politici che si devono opporre a questo disegno su scala globale: i primi smettendola di avere terrore del Covid e difendendo i propri diritti centimetro per centimetro (viene in mente il discorso di Al Pacino ai suoi giocatori in Ogni maledetta Domenica) e i secondi rifiutandosi di ascoltare le sirene degli ultramiliardari
globalisti.
Non ci sono che queste vie. Diversamente non se ne esce, e ci troveremo immersi in un incubo distopico da far sembrare 1984 di Orwell una favoletta con lieto fine.

Coronavirus creato in laboratorio: un nuovo libro rilancia l’ipotesi

Nell’articolo di qualche mese fa, “Coronavirus: una creazione del Deep State americano per perseguire la sua agenda globale“, ci siamo occupati di tutti quegli elementi che, messi  in fila, fanno ritenere il Sars-Cov2 una creazione di laboratorio, finanziata dal Deep State americano (in particolare Bill Gates, i Rockefeller, il dott. Fauci) per perseguire degli obiettivi di natura politica ed economica su scala globale.
Questi obiettivi erano stati pianificati da anni e riportati in documenti di vario genere:
nel report del 2010 dei Rockefeller “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale“, nell’agenda ID2020 avviata nel 2015 da Gates e Rockefeller, nelle previsioni di Bill Gates e Anthony Fauci (suo collaboratore nella Gates Foundation) su una pandemia in arrivo, e infine nell’Event 201, simulazione pandemica organizzata sempre da Bill Gates e dal WEF di Davos, che aveva anticipato di un mese (18 ottobre 2019) lo scoppio della pandemia vera e propria a Wuhan.
Se tutti questi indizi fanno una prova del fatto che la pandemia sia stata a lungo pianificata più che prevista, resta oscuro il ruolo della Cina: sappiamo che
la dott.sa Zhengli Shi era stata finanziata dal NIAID (Istituto nazionale allergie e malattie infettive americano) di Fauci per ricerche sul Coronavirus da pipistrello a Wuhan (2014-2019), e che la stessa dottoressa era stata la creatrice di un virus “chimera”, mescolando un Coronavirus da pipistrello a un virus che provoca la Sars nei topi nel 2015 assieme ad un team internazionale, esperimento pubblicato su Nature e finanziato sempre dal governo Usa.
Ma non è chiaro fino a che punto il governo cinese sia stato complice della diffusione del virus, come vedremo in seguito.

A sostenere l’ipotesi di un Coronavirus creato in laboratorio, e non naturale come vorrebbe la narrazione ufficiale, sono stati il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, uno studio dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli, l’ex capo dei servizi segreti britannici James Dearlove, e ora anche un libro scritto dal microchirurugo, esperto in biotecnologie, Joseph Tritto.
Secondo Tritto, che cita lo studio indiano e avalla la tesi di Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus chimera cui sono state aggiunte sequenze del virus Hiv, per aumentare la sua capacità di infettare gli umani.
E’ quello che si chiama “guadagno di funzione” (gain of function), e secondo il dott. Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, questo tipo di ricerca non può in alcun modo aiutare nella creazione di un vaccino o di una cura. La sua unica applicazione è, quindi, quella militare, o di guerra batteriologica. Solo che qui la vittima non è una nazione, ma l’intera popolazione mondiale.

Per Tritto, sentito da Libero, è “improbabile e indimostrabile” l’ipotesi di un’origine naturale del virus: “l’ipotesi finora accreditata da alcuni scienziati è che questo virus si sia generato in natura dalla combinazione tra un virus di pipistrello e uno di pangolino. Perché ciò avvenga, però, innanzitutto dovrebbe passare, secondo gli esperti, un lasso di tempo compreso tra i 40 e i 200 anni, e poi le due specie coinvolte dovrebbero condividere la stessa nicchia ecologica, cosa che in questo caso non è. In più dovrebbe esserci un ospite intermedio che contrae il virus ricombinato e lo trasmette all’uomo: ma, per quanto riguarda il SARS-CoV-2, non è stato ancora trovato. Basterebbero questi elementi a rendere l’ipotesi di un’origine naturale del virus statisticamente improbabile e per ora scientificamente indimostrabile.”

Tritto poi continua spiegando perché, invece, è evidente che si tratti di un virus artificiale: “In alcune pubblicazioni, ad esempio nello studio dei ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli basato sui genomi di pazienti, raccolti in database globali, si dimostra che il SARS-CoV-2 non è solo un ibrido tra il virus del pipistrello e quello del pangolino. Ma al suo interno ci sono piccoli inserti, dei residui di amminoacidi del virus HIV-1, responsabile dell’Aids. La presenza di questi inserti in un virus sviluppatosi in natura non potrebbe mai verificarsi. Non solo. Il genoma del SARS-CoV-2 presenta un’altra modifica sul cosiddetto sito furinico intracellulare, come confermano due studi, uno cinese, uno franco-canadese. Entrambi gli inserti hanno una funzione: l’inserto dell’HIV-1 permette al SARS-CoV-2 di ancorarsi alla cellula umana e di penetrare la cellula. È quindi presumibilmente responsabile dell’alta infettività del virus. La modifica al sito clivaggio furinico consente invece al virus di moltiplicarsi all’interno della cellula e lo rende fortemente patogeno”.

A questo punto Tritto tira in ballo la dottoressa Zhengli Shi, parlando di una “competizione” tra lei e altri scienziati (in particolare lo statunitense Ralph Baric, con cui aveva collaborato nella creazione del famoso virus chimera del 2015 ) per la creazione del patogeno più efficace, ma omette l’importantissimo dettaglio che la dottoressa veniva finanziata dal NIAID di Fauci per 665mila dollari (numero curiosamente vicino al tanto amato da Bill Gates 666), e che il suo istituto riceveva quasi 4 milioni di dollari dal NIH  (National Institute of Health) americano, di cui Fauci è membro di spicco.
In pratica, Fauci e il NIH, prima sotto Obama e poi sotto Trump,  finanziavano una donna celebre per la creazione di virus “chimera” altamente pericolosi e infettivi, ricerche che secondo gli esperti non avevano  alcuna possibilità di avere come obiettivo la creazione di un vaccino.
Ma se non servivano a creare un vaccino, allora a che servivano queste ricerche delocalizzate in Cina, perché proibite negli Usa? E come mai Fauci già nel 2017 si diceva sicuro che Trump avrebbe dovuto “fronteggiare delle epidemie inaspettate”?
Non è così difficile arrivarci.

Dicevamo, il ruolo della Cina resta oscuro.
Dai dati in nostro possesso, due sono le tesi più probabili:
1) Che gli Stati Uniti abbiano realizzato il virus con l’aiuto dell’Istituto di Virologia
di Wuhan, a partire dagli anni in cui Obama era presidente, e che una volta ottenuto lo
abbiano rilasciato proprio nei pressi di Wuhan durante i giochi militari dell’ottobre
scorso. In questa ipotesi, la Cina è co-creatrice del virus, ma vittima di un attacco
da parte degli Usa, per farla sembrare colpevole del contagio.
Questo non spiegherebbe, però, le numerose reticenze successive del Dragone nel pubblicare la sequenza del virus, le indicazioni sbagliate ai medici italiani sulle terapie da seguire, il silenziamento di quegli scienziati che sembravano più desiderosi di aiutare il resto del mondo nel combattere l’epidemia.
2) La seconda ipotesi è che il virus sia stato non soltanto co-creato da Cina e governo americano, ma anche diffuso con la complicità dello stesso governo cinese.
Secondo alcuni hacker, a diffondere il virus sarebbe stata la sua probabile creatrice, la
dott.sa Zhengli Shi. Cosa però abbiano da guadagnare il governo cinese e una scienziata affermata nel far iniziare una pandemia nel proprio territorio, non è chiaro.
Tanto più che la stessa dottoressa Shi si lasciò scappare, poco dopo l’inizio della pandemia e prima di essere silenziata dal suo governo, che “quel virus potrebbe essere uscito dal nostro laboratorio“.
Tuttavia, essendo il laboratorio BSL-4 di Wuhan frutto di una partnership tra Cina e occidente (in particolare con la Francia, che ha contribuito alla sua realizzazione), e venendo finanziato in modo consistente anche dagli Usa, non è impossibile che qualcuno al suo interno sia stato corrotto per diffondere il virus al momento prestabilito, con la complicità o meno del suo stesso governo.

Una cosa è certa: gli uomini che abbiamo su citato sapevano dell’arrivo di una pandemia, l’avevano pianificata e finanziata, se ne stanno avvantaggiando in questo momento per portare avanti la loro agenda, e ora ulteriori evidenze scientifiche ci dicono che la teoria della diffusione “naturale” e “accidentale” del virus sembra sempre più improbabile.

Per chi volesse approfondire tutti gli altri aspetti di quello che si può definire il “Complotto del Coronavirus”, consigliamo questo documento in Power Point realizzato da Massimo Mazzucco e altri collaboratori, che mette in luce molte delle assurdità e incongruenze che abbiamo vissuto dall’inizio della diffusione della pandemia in Europa ad oggi. Perché di cose che non tornano, in questa storia, ce ne sono veramente tante.
Ed è bene cominciare  a vederle una per una.