I burattinai del Covid-19

E’ appena uscito sulla piattaforma di self-publishing Youcanprint “I burattinai del Covid-19”, primo libro di Domenico Alessandro Mascialino, giornalista che cura questo sito.

Il libro riassume due anni di pandemia e quelle informazioni che sono state omesse dal circuito mainstream sulla natura del virus, su quei soggetti che avevano “previsto” da anni il suo avvento e sull’agenda globale avviata dopo i primi contagi in Occidente.

Titoli dei capitoli:

  • Introduzione
  • Il virus cinese. Oppure no?
  • Quei “profeti” del Coronavirus
  • La Cina e le sue omissioni
  • Gli errori nella gestione della pandemia. Colpe macroscopiche o dolo?
  • Chi si avvantaggia della pandemia? Il Grande Reset
  • Nuove pandemie in arrivo?
  • Conclusioni. Che fare?

Il libro è disponibile per l’ordine sullo store di Youcanprint (dove è possibile anche leggerne un estratto) in versione cartacea e in versione e-book Pdf.

Tra i temi trattati nei capitoli:
– Le tesi a sostegno della natura artificiale del virus;
– I finanziatori americani dei progetti di Gain of Function nel laboratorio di Wuhan;
– I “profeti” che avevano previsto la pandemia anni prima che scoppiasse;
– Le omissioni della Cina nel contenere il virus e nel diffondere informazioni utili sul suo conto;
– Gli errori clamorosi (ai limiti del dolo) compiuti dal governo italiano nel gestire la pandemia;
– I numeri gonfiati relativi a contagi e decessi, i vaccini sperimentali come unica soluzione prevista;
– I progetti delle oligarchie globaliste per servirsi della pandemia: il Grande Reset;
– L’assoluta illegalità del Green Pass per contrasto con Costituzione, diritti umani, regole Ue;
– Le previsioni di nuove pandemie in arrivo.

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Grande Reset e ID2020. Gli obiettivi per cui è stata organizzata la pandemia

Se c’è ancora qualcuno che crede alla favoletta del virus uscito da improbabili mix tra Coronavirus da pipistrello, virus del pangolino e un misterioso ospite intermedio che ancora non è saltato fuori, smetta pure di farlo e riponga la sua fede in qualcosa di più credibile, tipo Babbo Natale o Superman.
Perché il Sars-Cov-2 è stato assemblato in laboratorio.
E precisamente nei laboratori di Wuhan, dove si pratica la Gain of Function, o Guadagno di funzione: un metodo di modifica genetica dei virus per renderli più contagiosi o letali.
Questi esperimenti venivano fatti anche negli Usa fino al 2014, poi Obama lì vietò sul territorio americano e nel 2017 sono stati riautorizzati da Trump.

Ma negli esperimenti relativi ai Coronavirus da pipistrello i laboratori di Wuhan sono sempre stati all’avanguardia (usiamo il plurale perché ne esistono diversi di Bio Sicurezza superiore al Livello 1: quelli dell’Istituto di Virologia, quelli del CDC, quelli dell’Università di Wuhan e altri).
Ma è nel Zhengdian Scientific Park che si trova il famigerato laboratorio BSL-4, quello messo su da una collaborazione tra cinesi e francesi cui sono subentrati gli americani nel 2017 e al centro di forti sospetti per la creazione e fuoriuscita del virus.
Qui lavora una delle principali esperte al mondo nel campo dei Coronavirus da pipistrello, la dottoressa Shi Zhengli, direttrice del Centro per lo studio delle nuove malattie infettive presso l’Istituto di Virologia di Wuhan.
La dottoressa Shi assieme ai suoi collaboratori e finanziatori americani, tra cui Peter Daszak, presidente dell’Eco Health Alliance (altro esperto in Gain of Function, 1 milione e 200 mila dollari stanziati negli ultimi anni per le ricerche dell’Istituto di Virologia di Wuhan, in buona parte provenienti dal governo Usa) ha lavorato proprio sulla manipolazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi (normalmente è estremamente raro che questi virus contagino l’uomo), con lo scopo apparente di “creare vaccini anche per virus modificati”, come dichiarato dallo stesso Daszak (vedere in particolare questa splendida puntata di Presa Diretta).

La dottoressa Shi nel frattempo riceveva finanziamenti anche dal NIAID di Anthony Fauci sempre per ricerche sul Coronavirus da pipistrello, 665mila dollari per il quinquennio 2014-2019 come si può leggere sul suo Cv, cui bisogna aggiungere 3,7 milioni di dollari elargiti dal 2014 al 2019 da parte del NIH (Istituto Nazionale di Sanità americano) all’istituto di virologia di Wuhan per ricerche simili.
E ricordiamo che la dottoressa è celebre per la creazione, nel 2015, di un virus chimera che molti hanno visto come il “prototipo” del Sars-Cov-2, sempre in collaborazione con scienziati americani come Ralph Baric.
A questi si aggiungono 500mila dollari stanziati all’Istituto dalla Fondazione Gates.
Secondo il giornalista Franco Fracassi, le ricerche sulla Gain of Function nei laboratori di Wuhan venivano finanziate anche da Usaid, ovvero dalla Cia, e scienziati militari americani hanno collaborato attivamente a queste pratiche.
Inoltre la Eco Health Alliance di Peter Daszak sarebbe finanziata dalla grande finanza. dalla Cia e dalle case farmaceutiche.


L’assemblamento del Sars-Cov-2 è stato realizzato nei laboratori di Wuhan, anche perché il parente più prossimo del virus (96% del genoma corrispondente, molto simile ma non identico) si trova tra i pipistrelli dello Yunnan, a 1887 kilometri dalla metropoli.
E’ così impossibile che il virus si sia trasferito NATURALMENTE da quel tipo di pipistrelli agli uomini della città cinese. Qualcuno ha portato lì il virus, lo ha modificato e diffuso, anche perché nessun animale è mai stato trovato contagiato nei famosi wet market di Wuhan.

Come scritto in altri articoli precedenti, diverse voci hanno sostenuto in questi mesi la tesi del virus artificiale: dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all’esperto in biotecnologie Joseph Tritto (autore del libro Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo), da un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli ad uno studio britannico e norvegese. Queste tesi, eretiche e per questo censurate con ogni mezzo, sostenevano che il Sars-Cov-2 contenesse sequenze del virus Hiv, che lo rendono più contagioso e infettivo, una modifica non possibile in natura. E che avesse subito una modifica artificiale al “sito di clivaggio furinico”, ovvero uno strumento in più per aumentarne la patogenicità.
Secondo i sostenitori di questa tesi, l’obiettivo della sua creazione era la fabbricazione di un vaccino.
Ma non è così.


Il Sars-Cov-2 è stato creato in laboratorio e diffuso in maniera dolosa SPECIFICAMENTE per innescare la pandemia in cui siamo immersi da più di un anno.
I suoi creatori sono stati cinesi e americani, e per la diffusione è stata prescelta la città di Wuhan perché, oltre ad essere la sede dell’Istituto di Virologia specializzato in questo tipo di operazioni, è una città dotata di un aeroporto internazionale, che avrebbe permesso al virus di diffondersi nel mondo nel giro di poche settimane.
I mandanti dell’operazione sono quel gruppo di super-ricchi occidentali cui ci si riferisce con il nome di Deep State, e che possiamo riassumere in tre enti fondamentali: la fondazione Gates, la fondazione Rockefeller e il World Economic Forum di Davos. Il tutto con la complicità del governo cinese.

Questi soggetti sono gli stessi che sapevano in anticipo dell’arrivo di una pandemia, che l’avevano preparata per anni assieme alle reazioni di governi ed enti privati.
Gates aveva predetto l’arrivo della pandemia nel 2015 con la famosa conferenza Ted; lo stesso anno aveva avviato con i Rockefeller l’operazione ID2020, per dotare tutti gli esseri umani di una “identità digitale”, quindi tecnologica, strettamente collegata alle vaccinazioni e al corpo umano.
Nel 2017 Anthony Fauci, collaboratore di Gates nella Cepi, mentre finanziava a Wuhan le ricerche sul Coronavirus da pipistrello della dottoressa Zhengli Shi, dichiarava alla stampa che “l’amministrazione Trump avrebbe sicuramente dovuto affrontare sorprendenti epidemie”.
Lo stesso Gates, assieme al World Economic Forum di Davos, ha organizzato a New York il 18 ottobre 2019 la famosa simulazione pandemica chiamata Event 201, cui hanno partecipato anche membri del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) cinese.

Poche settimane dopo, iniziava la pandemia che ha sconvolto il mondo.
Erano tutti veggenti? Da quel che sappiamo oggi, assolutamente NO.
Sapevano che ci sarebbe stata la pandemia perché la stavano finanziando, preparando, organizzando da anni.
Assieme al governo cinese che si è prestato sia nella creazione del virus nei suoi laboratori, sia nella diffusione sul proprio territorio.
Non è un caso se la Cina abbia risposto in modo così efficiente alla pandemia da uscirne ben prima di tutte le altre nazioni del mondo.

Il movente per una simile mostruosità?
E’ presto detto.
La Cina ha rispettato un accordo con il cosiddetto Deep State per far fuori Trump, da sempre acerrimo nemico del Dragone. E ora si prepara a cinesizzare l’Occidente, sia acquisendo le aziende in via di liquidazione, sia imponendo il suo modello politico nel resto del mondo. Il progressivo autoritarismo e freno a democrazia e diritti in corso sembra una riproposizione del modello cinese in Occidente.

La controparte occidentale ci guadagna la realizzazione di due piani su scala globale: il cosiddetto Grande Reset e ID2020.
Per capire cosa sia il Grande Reset, consigliamo la lettura di questo articolo, molto dettagliato, pubblicato su ByoBlu, e il libro omonimo di Ilaria Bifarini.
In sintesi, si tratta di una ridefinizione dei rapporti di forza economici tra pochi supermiliardari e il resto dell’umanità, che mira ad allargare il divario tra questi e il resto della popolazione, cancellando la classe media.
Inoltre si propone il passaggio al transumanesimo, ovvero quella fusione di biologia, tecnologia e Intelligenza Artificiale finora immaginata solo da autori di fantascienza e film di Hollywood. Il tutto per permettere a pochissimi mandarini di controllare in maniera totalitaria il resto dell’umanità e, perché no, sfoltirla in modo considerevole.

Di ID2020 invece ci siamo occupati nel post del blog diventato più virale, quello sulle vaccinazioni con microchip delle fondazioni Rockefeller e Gates.
In molti hanno bollato questa ipotesi come una bufala, una fantasia da complottisti, esattamente fino all’altro ieri, quando tutti i giornaloni hanno riportato, in alcuni casi con un certo entusiasmo, la notizia che il Pentagono avrebbe sviluppato un microchip sottocutaneo in grado di rilevare precoci sintomi del Covid. E che le vaccinazioni
del futuro faranno uso di microchip.
Come scriveva qualcuno sul Web: “Abbiamo bisogno di nuovi complotti, perché quelli vecchi sono tutti diventati realtà”.

Adesso che anche il microchip sottocutaneo è stato sdoganato dal mainstream, e che giornaloni e politici vedono nel Covid-pass o Green Pass l’unica soluzione per tornare a una forma di libertà, vediamo dispiegarsi in modo evidente l’agenda tracciata da Gates e Rockefeller nel 2015, quando progettavano di dotare tutti gli esseri umani di una identità digitale, collegata alle vaccinazioni e legata biometricamente al corpo umano.
Non basta il riconoscimento facciale o le impronte digitali: come dicevano i “complottisti” in tempi non sospetti, l’obiettivo è arrivare ai microchip sottocutanei, se necessario iniettandoli attraverso i vaccini, visto che la tecnologia esiste già. Leggere questo articolo di Gianni Lannes o i passaggi dei libri di Klaus Schwab, il presidente del World Economic Forum di Davos, che parlano della “Smart Dust”:

Il sogno di Schwab dei microchip sottopelle. Nessuna violazione sembra spingersi troppo in là per Schwab, che sogna “microchip attivi impiantabili che rompono la barriera cutanea del nostro corpo”, “tatuaggi intelligenti”, “calcolo biologico” e “organismi progettati su misura”. È lieto di riferire che “i sensori, gli interruttori di memoria e i circuiti possono essere codificati nei comuni batteri dell’intestino umano”, che “la Smart Dust, una varietà di computer completi con antenne, ciascuno molto più piccolo di un granello di sabbia, possono ora organizzarsi all’interno del corpo” e che “i dispositivi impiantati contribuiranno probabilmente anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘incorporato’, così come pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi, attraverso la lettura di onde cerebrali e altri segnali”. La “biologia sintetica” è all’orizzonte nel mondo della Quarta Rivoluzione Industrale di Schwab e darà ai governanti capitalisti tecnocratici del mondo “la possibilità di personalizzare gli organismi scrivendo il DNA” (tratto dall’articolo: “Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista“).


E’ sempre più chiaro ed evidente che la pandemia è stata creata artificialmente per arrivare a questi obiettivi.
Nel frattempo, Biden e la Von Der Leyen ci dicono che siamo entrati nell'”Era delle pandemie”, e che quindi altre ne arriveranno. Forse perché sono già state programmate, così come è stata organizzata la prima.

In Italia vediamo in questi giorni l’avanzare di questa agenda non solo dagli inquietanti progetti che ci arrivano dagli States, ma soprattutto dal Green Pass dell’Ue, che nell’ottica della Commissione dovrebbe permetterci di tornare a viaggiare a patto di poter provare: 1) L’avvenuta vaccinazione; 2) Un tampone negativo; 3) L’avvenuta guarigione dal Covid. A questo si ispira il pass che il governo Draghi vorrebbe introdurre per spostarsi anche tra le regioni di diverso colore, in evidente sfregio della Costituzione che sancisce la libertà di movimento dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Questi strumenti non sono altro che i “Certificati digitali sanitari” di cui parlava Gates all’inizio della pandemia nel marzo 2020, segno che la road map era stata tracciata già da tempo dai registi di tutto questo.
Lockdown, chiusure, coprifuoco, obbligo di mascherine e tamponi, limitazioni alle libertà di ogni genere servono solo a ricattare la popolazione, facendogli accettare una vaccinazione sperimentale a Rna dagli esiti incertissimi e che normalmente non farebbe mai, oltre che un controllo tecnologico sempre più pervasivo.

Sono cittadini e politici che si devono opporre a questo disegno su scala globale: i primi smettendola di avere terrore del Covid e difendendo i propri diritti centimetro per centimetro (viene in mente il discorso di Al Pacino ai suoi giocatori in Ogni maledetta Domenica) e i secondi rifiutandosi di ascoltare le sirene degli ultramiliardari
globalisti.
Non ci sono che queste vie. Diversamente non se ne esce, e ci troveremo immersi in un incubo distopico da far sembrare 1984 di Orwell una favoletta con lieto fine.

Quelle mani del Deep State sulla creazione del Coronavirus

A pochi giorni da quelle che sono state definite le elezioni americane più importanti di sempre, il mondo si trova immerso nella cosiddetta seconda ondata della pandemia. Coprifuoco, lockdown, militari per le strade, chiusura dei locali sono solo alcune delle misure prese per combattere la guerra contro il “nemico invisibile”, trattato alla stregua di un esercito invasore subdolo e sfuggente. 
Mentre le politiche prese dai governi di mezza Europa vanno nella direzione di restringere le possibili occasioni di socialità, si prepara l’avvento di una crisi economica ben peggiore di quella del 2008. 
Proprio in questi giorni assistiamo nel nostro Paese a proteste sempre più veementi contro l’ultimo Dpcm di Sua Maestà Giuseppe Conte che, dall’alto dei suoi zero voti ricevuti ad una qualsiasi elezione, continua a prendere decisioni catastrofiche per la vita di milioni di persone senza neppure consultarsi con il Parlamento.  
E’ evidente che la crisi ingenerata dalla pandemia causerà migliaia e migliaia (se non milioni) di nuovi poveri, quelli che fino a ieri erano considerati membri della classe media, mentre i dati ci dicono che i super-ricchi si stanno arricchendo ulteriormente.
Un risultato ideale per le “élite” mondialiste, che stanno cavalcando il virus come se fosse una manna dal cielo per imporre la loro agenda: controllo autoritario della società, restrizioni dei diritti fondamentali, esecutivi che scavalcano i parlamenti, primato della “scienza” e della medicina (sempre quella che piace a Oms e case farmaceutiche) sulla politica, attesa messianica del vaccino con tutti i profitti che questo porterà ai soliti noti.
Se tutto ciò fosse accaduto per mero caso, diremmo che si è trattato di un immenso colpo di fortuna per queste oligarchie. Ma non è detto che sia così. 

I “PROFETI” DEL VIRUS

Tanto per cominciare ci sono le profezie degli oracoli del mondialismo. 
Già Jacques Attali, il mentore e “creatore” di Macron, aveva profetizzato nel 2009 che una piccola pandemia avrebbe “permesso l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale”, previsione che oggi risuona più attuale che mai. 
Poi ci sono i Rockefeller. Nel 2010 la loro Fondazione pubblicò un report dal nome “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, nel quale si ipotizzavano alcuni eventi futuri, tra cui quello (scenario “Lock step”) di una pandemia nata proprio in Cina, che avrebbe causato 8 milioni di morti e portato all’adozione obbligatoria di mascherine chirurgiche, ad esecutivi più autoritari e restrizioni dei diritti umani, ad un maggiore controllo tecnologico sulla popolazione e all’utilizzo di strumenti come i termoscanner all’ingresso dei locali pubblici. 
Rileggendo oggi quelle pagine sembra che i governi stiano seguendo pedissequamente l’agenda tracciata dai Rockefeller un decennio fa. 
Il report incensava anche la reazione della Cina, che attraverso un lockdown immediato e severo e attraverso un capillare tracciamento dei contatti, sarebbe riuscita ad “uscire” dalla pandemia prima degli altri Stati. Oggi a Wuhan si vive in maniera assolutamente normale. 
I Rockefeller non si sono solo divertiti a ipotizzare lo scenario che stiamo vivendo oggi.
Nel 2015, in partnership con la Microsoft di Bill Gates, con la Gavi (Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione, sempre sponsorizzata da Gates), con l’Onu e con numerose Ong, hanno lanciato un programma dal nome ID2020 con il quale si ripromettevano, per l’anno in corso, di fornire ad ogni individuo sul pianeta una ID digitale, collegata biometricamente al corpo umano, per evitare le falle della documentazione tradizionale cartacea nell’identificare specialmente poveri e migranti.
Secondo il programma, l’ID digitale dovrebbe essere collegata alle vaccinazioni ricevute dall’individuo, dando vita ad una sorta di “registro biometrico” delle vaccinazioni e dei dati personali dell’individuo. 
Ma come si concretizza questo obiettivo, che a prima vista sembrerebbe, per usare un termine in voga, “filantropico”? 
Bene, Gates ha commissionato al Mit una tecnica chiamata “tatuaggio a punti quantici”, che, secondo l’Ansa, “permetterebbe di leggere il registro delle vaccinazioni sotto pelle”, come un codice a barre. Avete capito bene, un codice a barre impresso sul corpo del vaccinato, contenente i suoi dati e leggibile con uno smartphone. 
Per chi è giustamente preoccupato per l’utilizzo di una tecnica così invasiva, si tratta di un modo per schedare la popolazione e forse controllarla anche fin nel loro corpo attraverso tecnologie di cui non siamo del tutto a conoscenza (come nanochip, ormai così piccoli da essere invisibili ad occhio nudo). Altri soggetti più religiosi ci vedono il leggendario Marchio della Bestia dell’Apocalisse.
Come che sia, Gates e i Rockefeller, per completare questo progetto, avrebbero bisogno di una causa scatenante che permetta l’adozione/imposizione di vaccinazioni su scala globale. E guarda caso, la pandemia da Sars-Cov2 rappresenta un’occasione ghiottissima, quasi “provvidenziale” per portare avanti questa agenda.

Ma teniamo aperto il capitolo Gates. Oltre alla partnership con i Rockefeller (con cui i Gates sono in affari da generazioni, altro che “self-made man”), il “filantropo” Bill, che da anni investe nel campo dei vaccini (guadagnandoci, come da sua ammissione, 20 volte tanto) è un altro membro del club dei profeti del virus. 
Già nel 2015 ad una conferenza del Ted, Gates prevedeva l’arrivo di una pandemia contro cui, affermava, “non siamo preparati” e che avrebbe fatto milioni di morti. 
Non contento, Bill organizzava il 18 ottobre 2019, un mese e mezzo prima che cominciassero i contagi a Wuhan, una simulazione di pandemia a New York (l’Event 201) assieme ai membri del World Economic Forum di Davos, al Johns Hopkins Center for Health Security (strettamente collegato al NIH, l’Istituto Nazionale di Sanità americano) e a pezzi grossi da ogni parte del globo.
Un simpatico “gioco” con cui alcuni dei più importanti decisori planetari si esercitavano a capire come reagire di fronte all’arrivo di una pandemia “inaspettata”, naturalmente originata da un nuovo tipo di Coronavirus. 
Ma chiaramente fa tutto parte delle spiccate doti di preveggenza del nostro “filantropo”. 

L’ORACOLO FAUCI

E a questo punto giungiamo all’ultimo oracolo della lista, il dottor Anthony Fauci.
Quest’uomo è ai vertici delle istituzioni sanitarie Usa dai tempi di Reagan (anni ’80), quando scoppiò l’epidemia di Aids. Fauci fu uno dei dottori ad attribuirsi il merito per l’isolamento del virus dell’Hiv “rubando” la scoperta alla dottoressa Judy Mikovitz e al dott. Frank Ruscetti e ritardando la sua pubblicazione di 6 mesi, come ci racconta la stessa dottoressa Mikovitz che lavorò con lui in quel periodo, contribuendo così al dilagare del virus.
Orbene, il simpatico dott. Fauci 40 anni dopo è ancora a capo del NIAID, l’Istituto americano per le allergie e malattie infettive, e un pezzo grosso del NIH, l’Istituto Nazionale della Sanità americano. Oltre a ciò, collabora strettamente con Bill Gates nel suo programma di promozione globale delle vaccinazioni, il Global Vaccine Action Plan, che annovera tra i suoi partner anche l’Oms (di cui Gates è il principale finanziatore, dopo il ritiro degli Usa per decisione di Trump) e l’Unicef.
Un personaggio così non poteva non aver vaticinato anche lui qualcosa sulla pandemia, e infatti nel febbraio 2017 dichiarò alla stampa che la presidenza Trump avrebbe sicuramente “affrontato delle sorprendenti epidemie”.
Insomma, questo virus se lo aspettavano proprio tutti. 

Ma Fauci non si è limitato solo a vaticinare: fino al 2019 il suo NIAID finanziava proprio nel laboratorio di Wuhan una dottoressa chiamata Zhengli Shi, esperta in Coronavirus e famosa per le sue ricerche sulla Gain of Function (guadagno di funzione), ovvero sulla creazione di virus ibridi, manipolati per essere più contagiosi o più letali.
La dottoressa Shi aveva già destato scalpore per la creazione di un virus ibrido molto simile al Sars-Cov2 nel 2015, frutto del lavoro realizzato negli Usa con una equipe internazionale che comprendeva il dottore americano Ralph Baric. 
Queste ricerche, pubblicate su Nature, sollevarono veementi polemiche per la pericolosità della materia trattata, tanto più che già nel 2014 le pratiche legate alla Gain of Function erano state proibite da Obama sul territorio americano.
Eppure Fauci continuò a finanziare questa dottoressa e le sue ricerche nel laboratorio di Wuhan fino allo scoppio della pandemia. La stessa dottoressa Zhengli Shi, intervistata nel marzo scorso dalla rivista Scientific American, arrivò ad affermare che “il Sars-Cov2 potrebbe essere fuoriuscito dal nostro laboratorio. Non ho dormito per diversi giorni al pensiero”. Questo prima di essere silenziata dalle sue autorità di riferimento. 

Secondo il dottore e premio Nobel in Medicina Luc Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus artificiale, creato con pezzi di Coronavirus da pipistrello, ibridati con una sequenza del virus Hiv. 
Questa ibridazione si è resa necessaria perché il Coronavirus da pipistrello, in natura, non è contagioso per gli esseri umani.
Era fondamentale, quindi, manipolarlo in modo da renderlo più infettivo.
Secondo l’ipotesi di Montagnier, il motivo di questi esperimenti sul Coronavirus sarebbe stato la ricerca di un vaccino, ma l’illustre dottore Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, ci dice che le ricerche sulla Gain of Function non hanno nessuna utilità allo scopo di creare un vaccino. La loro possibile applicazione, quindi, sarebbe quella di un’arma batteriologica.

CONCLUSIONI

Se il Sars-Cov2 non è un virus naturale, e la sua creazione non serviva ad un vaccino, qualcuno lo ha ingegnerizzato a scopi bellici. Il virus è stato con ogni probabilità creato e diffuso nella zona di Wuhan. Non sappiamo ancora se sia sfuggito “accidentalmente” o diffuso ad arte (e in questo caso, chi l’abbia materialmente diffuso), ma una cosa è certa: questa pandemia era stata prevista da anni e alcuni degli “oracoli” che la prevedevano con sicurezza nel contempo finanziavano proprio a Wuhan dottori che si occupavano di Gain of Function, cioè di ibridazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi e pericolosi.

Grazie alla pandemia, personaggi come Bill Gates si stanno ergendo ogni giorno a grandi luminari e salvatori dell’umanità con il loro vaccino che “ci libererà dal male”, mentre cure efficaci e di scarso costo come l’idrossiclorochina, l’eparina e la terapia del plasma vengono osteggiate e sabotate come ciarlataneria. 
Chi parla di rafforzare il sistema immunitario con vitamina C e D, attività fisica e uno stile di vita sano, l’abc della lotta a qualsiasi virus, viene trattato come uno stregone pazzo. 
Un’agenda globale di controllo della popolazione si dispiega davanti ai nostri occhi, con voci che si levano a parlare di nuovi lockdown, di isolare i contagiati fuori dalle loro case dopo averli “stanati”, di pass elettronici per poter tornare a viaggiare serenamente, di “Grande Reset” ed altre amenità degne del libro “1984”. 
Ma non si tratta di un’agenda globale programmata da anni dai peggiori supercapitalisti in circolazione. No.
E’ sicuramente tutta colpa di un virusetto parainfluenzale fuoriuscito casualmente dal mercato del pesce di Wuhan.

La dittatura della museruola

Se gli italiani riuscissero a cogliere le occasioni quando si presentano, il lavoro di liberazione del Paese sarebbe già a buon punto.
Il 20 e 21 settembre scorsi si era presentata l’opportunità di dare una pesantissima mazzata al governo Conte bis e alla maggioranza, in primis rigettando il truffaldino taglio dei parlamentari, riforma sognata da Licio Gelli per portare avanti una svolta autoritaria in Italia e realizzata, proprio per questo motivo, nel 1929 da Mussolini (che ridusse la Camera a precisamente 400 deputati nominati dal solo partito fascista), e “in secundis” legnando sonoramente il Pd alle Regionali, con un passivo tale da mettere in crisi il governo.
La cosa non è riuscita, per la beota testardaggine con cui il centrodestra ha invitato i suoi elettori a votare Sì (Belusconi era membro della P2 e si può capire, meno comprensibile è l’appoggio di Fratelli d’Italia e Lega. Davvero non hanno colto l’effetto devastante che una sconfitta al referendum e alle Regionali avrebbe significato per il M5S, azionista di maggioranza del governo? Mah..) e per la commovente e lungimirante “resistenza” di toscani, pugliesi e campani, che rivotando Pd hanno dato ossigeno al governo più abusivo e disastroso della storia repubblicana, al di là delle questioni territoriali che in questo frangente rivestivano un’importanza di molto secondaria.

E dopo questo capolavoro di idiozia collettiva, ecco i primi risultati del verdetto delle urne: proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021 (e poi avanti fino all’elezione del nuovo PdR, se il Covid scompare lo importiamo con gli immigrati), Conte che torna a fare il dittatore sudamericano via Dpcm, mascherine imposte anche all’aperto, nuove strette sulla vita sociale ed economica (orari di chiusura dei locali anticipati, feste in famiglia vietate), nuove minacce di lockdown.
Sulle mascherine/museruole, in particolare, siamo ormai al delirio: già non servono quasi a nulla al chiuso (poiché bloccano le goccioline di saliva ma non certo i virus, che sono delle dimensioni di nanometri: praticamente servono solo se qualcuno vi tossisce o starnutisce in faccia), figuriamoci all’aria aperta.
Qui bisognerebbe metterle solo dove non sia possibile tenersi a distanza dagli altri, mentre si è deciso di imporle all’aperto tout court salvo che non si sia in luoghi completamente isolati: una follia criminale che servirà solo ad asfissiare nella propria anidride carbonica chiunque sia così stupido da seguire queste regole alla lettera.
E’ evidente come l’imposizione della mascherina h24 sia utile solo a sottomettere la popolazione e renderla docile e ubbidiente (la museruola, appunto) mettendo a tacere ogni voce di dissenso al regime (il bavaglio). Inoltre serve a far percepire la attualità di una minaccia volutamente amplificata, aumentare il senso di pericolo, e anche a ridurre
l’afflusso di ossigeno al cervello, rendendo la popolazione più stupida, impaurita, malaticcia e così facilmente dominabile. Così la mascherina diventa il simbolo perfetto dell’asservimento di un popolo: un’efficacia irrisoria dal punto di vista sanitario e un’efficacia pazzesca dal punto di vista psicologico e simbolico.
Se poi ci mettiamo pure il fatto che a produrle sono gli Elkann, gli stessi che controllano il gruppo Gedi e quindi Repubblica e La Stampa per dirne solo due, si capisce quali interessi ruotino attorno al business delle mascherine e alla propaganda sul loro uso continuo.

Si dirà: “Sì, ma i contagi sono tornati a crescere, e così i decessi. Bisogna fare
più attenzione e inasprire le misure di contenimento”.
La questione è sempre la stessa: i contagi crescono perché ogni giorno aumentano i tamponi, quindi si scoprono ogni giorno nuovi positivi che in realtà stanno benissimo, in quanto asintomatici.
Prendiamo i dati del 12 ottobre.
Su 4619 nuovi positivi (risultanti da ben 85.442 tamponi effettuati), i ricoverati in ospedale sono 302 e in terapia intensiva ci sono altre 32 persone.
Il che significa che i restanti 4.300 positivi, in isolamento a casa, hanno sintomi così lievi da non necessitare di un ricovero in ospedale.
In pratica, è come se avessero sì e no una comune influenza.
L’aumento dei decessi (oggi 39) è sicuramente preoccupante, ma:

1) 30-40 decessi al giorno non sono certo un numero spaventoso su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Lo sarebbero per una città con qualche migliaio di abitanti. E comunque a marzo i decessi giornalieri da Covid erano arrivati a oltre 900;
2) E’ tutto da dimostrare che questi 30-40 decessi siano realmente da imputare al Covid, dal momento che, come ben sappiamo, ogni morto che risulti positivo al tampone viene classificato come deceduto a causa del Coronavirus, anche se ha subito un incidente stradale. E pure i tamponi sono tutt’altro che infallibili.

In sostanza, si continua a spargere terrore e allarmismo a piene mani, ignorando l’effetto disastroso sull’economia, sulla società e sulla salute stessa della popolazione che questo continuo clima di terrore produce.
Tutto questo non si comprende se non si guarda al piano superiore: l’obiettivo della classe politica abusiva al governo non è certamente quello di lavorare per il bene della popolazione e della Nazione, ma quello di attuare l’agenda globale dei loro danti causa: usare quella che è poco più di un’influenza per instaurare una dittatura globale, come profetizzato da Jacques Attali, distruggere le libertà civili e soggiogare i popoli, imporre vaccinazioni di massa e tutto quanto è ad esse collegato (non dimentichiamoci di ID2020 e della schedatura tecnologica delle persone), indurre una paurosa crisi economica che renderà i super-ricchi ancora più ricchi, mentre farà a pezzi tutti coloro che non sono tutelati dal “nuovo ordine” (o “nuova normalità” come amano chiamarla).
I dati ci dicono che la pandemia ha ulteriormente arricchito i Paperoni del globo, dimostrando la natura classista del virus: globalista, anti-sovranista, ipercapitalista, nemico del ceto medio-basso e pure un po’ radical-chic.
Del resto è stato Zingaretti a dire che la mascherina “sarebbe dovuta diventare una moda” a fine maggio, quando i contagi stavano già calando drasticamente e dopo aver causato disastri con i suoi “aperitivi antirazzisti” a Milano, quando veramente un po’ di prevenzione e cautela sarebbero state necessarie.
Adesso, grazie a TeleCovid24, il Tg continuo sul Covid a reti unificate, tutti i sovranisti sembrano essere in affanno rispetto ai Dem: Trump sta soffrendo l’andamento della pandemia in America e vedremo tra pochi giorni come andranno le sue elezioni, Salvini sta perdendo consensi in Italia sebbene la Lega resti il primo partito e il referendum costituzionale del 2016 è stato praticamente vanificato dalla vittoria del Sì di pochi giorni fa, Boris Johnson non se la passa benissimo in Uk: tre situazioni impensabili fino a un anno fa.
Questo SarsCov2 è stato una vera manna dal cielo per Dem e affini, che hanno potuto rifiatare dopo una serie incessante di batoste elettorali.
Verrebbe quasi da pensare che se lo siano creato loro per raggiungere proprio questi obiettivi: e se il dottor Fauci, collaboratore di Bill Gates, non avesse finanziato fino al 2019 la dottoressa Zhengli Shi e i suoi esperimenti sulla Gain of function del Coronavirus proprio nel laboratorio di Wuhan, saremmo inclini a credere in un clamoroso colpo di fortuna.
Ma siccome questi intrecci tra Deep State americano e laboratorio di Wuhan esistono, allora parlare di semplice coincidenza è perlomeno da ingenui, anche alla luce delle numerose previsioni che personaggi come Gates, Fauci e la fondazione Rockefeller hanno fatto sull’avvento di un’imminente pandemia. Il modo più facile per prevedere qualcosa e azzeccarci, è organizzarla tu stesso. Ed è quello che è avvenuto anche con il Coronavirus e la follia che ci circonda in questi giorni.

P.s.
Sabato 10 ottobre si è tenuta a Piazza San Giovanni, a Roma, la Marcia della Liberazione.
Sono intervenuti numerosi esponenti del sovranismo italiano come Marco Mori e Francesco Toscano di Vox, Sara Cunial, Francesco Amodeo, Fulvio Grimaldi, Matteo Brandi, il Fronte Sovranista Italiano, Mohamed Konarè e tanti altri.
Sembra che l’intento sia quello di dare vita ad un fronte comune contro il governo Conte, l’Unione Europea e la dittatura sanitaria.
Naturalmente appoggiamo con decisione questo tentativo, come scritto in un post precedente, con l’avvertimento però di non dare vita ad un M5S secondo, che si finga sovranista, anti-europeo e patriottico, per poi correre a unirsi a Pd e dintorni. Siamo già stati fregati una volta.
Ogni accordo politico dovrà essere preso con i veri patrioti, sovranisti e nazionalisti presenti a destra. Di traditori e imbroglioni ne abbiamo le tasche piene.

Coronavirus creato in laboratorio: un nuovo libro rilancia l’ipotesi

Nell’articolo di qualche mese fa, “Coronavirus: una creazione del Deep State americano per perseguire la sua agenda globale“, ci siamo occupati di tutti quegli elementi che, messi  in fila, fanno ritenere il Sars-Cov2 una creazione di laboratorio, finanziata dal Deep State americano (in particolare Bill Gates, i Rockefeller, il dott. Fauci) per perseguire degli obiettivi di natura politica ed economica su scala globale.
Questi obiettivi erano stati pianificati da anni e riportati in documenti di vario genere:
nel report del 2010 dei Rockefeller “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale“, nell’agenda ID2020 avviata nel 2015 da Gates e Rockefeller, nelle previsioni di Bill Gates e Anthony Fauci (suo collaboratore nella Gates Foundation) su una pandemia in arrivo, e infine nell’Event 201, simulazione pandemica organizzata sempre da Bill Gates e dal WEF di Davos, che aveva anticipato di un mese (18 ottobre 2019) lo scoppio della pandemia vera e propria a Wuhan.
Se tutti questi indizi fanno una prova del fatto che la pandemia sia stata a lungo pianificata più che prevista, resta oscuro il ruolo della Cina: sappiamo che
la dott.sa Zhengli Shi era stata finanziata dal NIAID (Istituto nazionale allergie e malattie infettive americano) di Fauci per ricerche sul Coronavirus da pipistrello a Wuhan (2014-2019), e che la stessa dottoressa era stata la creatrice di un virus “chimera”, mescolando un Coronavirus da pipistrello a un virus che provoca la Sars nei topi nel 2015 assieme ad un team internazionale, esperimento pubblicato su Nature e finanziato sempre dal governo Usa.
Ma non è chiaro fino a che punto il governo cinese sia stato complice della diffusione del virus, come vedremo in seguito.

A sostenere l’ipotesi di un Coronavirus creato in laboratorio, e non naturale come vorrebbe la narrazione ufficiale, sono stati il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, uno studio dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli, l’ex capo dei servizi segreti britannici James Dearlove, e ora anche un libro scritto dal microchirurugo, esperto in biotecnologie, Joseph Tritto.
Secondo Tritto, che cita lo studio indiano e avalla la tesi di Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus chimera cui sono state aggiunte sequenze del virus Hiv, per aumentare la sua capacità di infettare gli umani.
E’ quello che si chiama “guadagno di funzione” (gain of function), e secondo il dott. Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, questo tipo di ricerca non può in alcun modo aiutare nella creazione di un vaccino o di una cura. La sua unica applicazione è, quindi, quella militare, o di guerra batteriologica. Solo che qui la vittima non è una nazione, ma l’intera popolazione mondiale.

Per Tritto, sentito da Libero, è “improbabile e indimostrabile” l’ipotesi di un’origine naturale del virus: “l’ipotesi finora accreditata da alcuni scienziati è che questo virus si sia generato in natura dalla combinazione tra un virus di pipistrello e uno di pangolino. Perché ciò avvenga, però, innanzitutto dovrebbe passare, secondo gli esperti, un lasso di tempo compreso tra i 40 e i 200 anni, e poi le due specie coinvolte dovrebbero condividere la stessa nicchia ecologica, cosa che in questo caso non è. In più dovrebbe esserci un ospite intermedio che contrae il virus ricombinato e lo trasmette all’uomo: ma, per quanto riguarda il SARS-CoV-2, non è stato ancora trovato. Basterebbero questi elementi a rendere l’ipotesi di un’origine naturale del virus statisticamente improbabile e per ora scientificamente indimostrabile.”

Tritto poi continua spiegando perché, invece, è evidente che si tratti di un virus artificiale: “In alcune pubblicazioni, ad esempio nello studio dei ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli basato sui genomi di pazienti, raccolti in database globali, si dimostra che il SARS-CoV-2 non è solo un ibrido tra il virus del pipistrello e quello del pangolino. Ma al suo interno ci sono piccoli inserti, dei residui di amminoacidi del virus HIV-1, responsabile dell’Aids. La presenza di questi inserti in un virus sviluppatosi in natura non potrebbe mai verificarsi. Non solo. Il genoma del SARS-CoV-2 presenta un’altra modifica sul cosiddetto sito furinico intracellulare, come confermano due studi, uno cinese, uno franco-canadese. Entrambi gli inserti hanno una funzione: l’inserto dell’HIV-1 permette al SARS-CoV-2 di ancorarsi alla cellula umana e di penetrare la cellula. È quindi presumibilmente responsabile dell’alta infettività del virus. La modifica al sito clivaggio furinico consente invece al virus di moltiplicarsi all’interno della cellula e lo rende fortemente patogeno”.

A questo punto Tritto tira in ballo la dottoressa Zhengli Shi, parlando di una “competizione” tra lei e altri scienziati (in particolare lo statunitense Ralph Baric, con cui aveva collaborato nella creazione del famoso virus chimera del 2015 ) per la creazione del patogeno più efficace, ma omette l’importantissimo dettaglio che la dottoressa veniva finanziata dal NIAID di Fauci per 665mila dollari (numero curiosamente vicino al tanto amato da Bill Gates 666), e che il suo istituto riceveva quasi 4 milioni di dollari dal NIH  (National Institute of Health) americano, di cui Fauci è membro di spicco.
In pratica, Fauci e il NIH, prima sotto Obama e poi sotto Trump,  finanziavano una donna celebre per la creazione di virus “chimera” altamente pericolosi e infettivi, ricerche che secondo gli esperti non avevano  alcuna possibilità di avere come obiettivo la creazione di un vaccino.
Ma se non servivano a creare un vaccino, allora a che servivano queste ricerche delocalizzate in Cina, perché proibite negli Usa? E come mai Fauci già nel 2017 si diceva sicuro che Trump avrebbe dovuto “fronteggiare delle epidemie inaspettate”?
Non è così difficile arrivarci.

Dicevamo, il ruolo della Cina resta oscuro.
Dai dati in nostro possesso, due sono le tesi più probabili:
1) Che gli Stati Uniti abbiano realizzato il virus con l’aiuto dell’Istituto di Virologia
di Wuhan, a partire dagli anni in cui Obama era presidente, e che una volta ottenuto lo
abbiano rilasciato proprio nei pressi di Wuhan durante i giochi militari dell’ottobre
scorso. In questa ipotesi, la Cina è co-creatrice del virus, ma vittima di un attacco
da parte degli Usa, per farla sembrare colpevole del contagio.
Questo non spiegherebbe, però, le numerose reticenze successive del Dragone nel pubblicare la sequenza del virus, le indicazioni sbagliate ai medici italiani sulle terapie da seguire, il silenziamento di quegli scienziati che sembravano più desiderosi di aiutare il resto del mondo nel combattere l’epidemia.
2) La seconda ipotesi è che il virus sia stato non soltanto co-creato da Cina e governo americano, ma anche diffuso con la complicità dello stesso governo cinese.
Secondo alcuni hacker, a diffondere il virus sarebbe stata la sua probabile creatrice, la
dott.sa Zhengli Shi. Cosa però abbiano da guadagnare il governo cinese e una scienziata affermata nel far iniziare una pandemia nel proprio territorio, non è chiaro.
Tanto più che la stessa dottoressa Shi si lasciò scappare, poco dopo l’inizio della pandemia e prima di essere silenziata dal suo governo, che “quel virus potrebbe essere uscito dal nostro laboratorio“.
Tuttavia, essendo il laboratorio BSL-4 di Wuhan frutto di una partnership tra Cina e occidente (in particolare con la Francia, che ha contribuito alla sua realizzazione), e venendo finanziato in modo consistente anche dagli Usa, non è impossibile che qualcuno al suo interno sia stato corrotto per diffondere il virus al momento prestabilito, con la complicità o meno del suo stesso governo.

Una cosa è certa: gli uomini che abbiamo su citato sapevano dell’arrivo di una pandemia, l’avevano pianificata e finanziata, se ne stanno avvantaggiando in questo momento per portare avanti la loro agenda, e ora ulteriori evidenze scientifiche ci dicono che la teoria della diffusione “naturale” e “accidentale” del virus sembra sempre più improbabile.

Per chi volesse approfondire tutti gli altri aspetti di quello che si può definire il “Complotto del Coronavirus”, consigliamo questo documento in Power Point realizzato da Massimo Mazzucco e altri collaboratori, che mette in luce molte delle assurdità e incongruenze che abbiamo vissuto dall’inizio della diffusione della pandemia in Europa ad oggi. Perché di cose che non tornano, in questa storia, ce ne sono veramente tante.
Ed è bene cominciare  a vederle una per una.

La “seconda ondata” la vogliono creare loro. Con l’obbligo di vaccino antinfluenzale

La pandemia ci ha fatto scoprire che esistono persone dotate di meravigliosi superpoteri.
In particolare, quello che va per la maggiore in questi giorni travagliati, è la
preveggenza.
Abbiamo scoperto che personaggi come Bill Gates, la famiglia Rockefeller, Jacques Attali, Anthony Fauci e persino i membri della Commissione europea, sono tutti dotati di questo superpotere, specie quando si tratta di prevedere l’arrivo di pandemie e le reazioni degli Stati.
Ma anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo diversi veggenti nazionali. Come la virologa Ilaria Capua e Walter Ricciardi.

Questi oracoli, che vorrebbero sostituirsi al divino Otelma, da giorni vaticinano su una sicura seconda ondata di contagi da Covid, al pari del sommo Fauci. Il governo sembra averli presi in parola, dal momento che vorrebbe estendere lo stato d’emergenza sino al 31 gennaio 2021.
E tutto ciò mentre i contagi e i decessi si riducono, in tutta la penisola tranne la
Lombardia, a numeri da influenza stagionale.

Ma da dove viene tutta questa sicumera? Evidentemente dalla stessa fonte d’ispirazione di Gates, Rockefeller e Fauci: la certezza di chi sa che qualcosa accadrà, perché E’ STATA PROGRAMMATA.
Prima ha iniziato Zingaretti, rendendo con un’ordinanza la vaccinazione antinfluenzale
obbligatoria per tutti gli over 65 del Lazio a partire da settembre.
Poi ha proseguito Vincenzo De Luca, promettendo lo stesso provvedimento per la Campania.
Ma il colpo di grazia è arrivato in questi giorni, con la mozione della Gelmini alla Camera, che vorrebbe impegnare il governo a estendere l’obbligo di antinfluenzale agli
over 65, al personale sanitario e a tutte le categorie per cui è ora raccomandato, su tutto il territorio nazionale.

Per chi ha seguito le vicende dei contagi ascoltando voci diverse dal solito Burioni,
questa è una pistola fumante. Lo hanno detto in diversi: il dott. Tarro, il dott.
Mariano Amici, un recente studio militare statunitense (qui la traduzione), la dottoressa Mikovitz: il vaccino antinfluenzale aumenta del 36% le possibilità di risultare positivi al Coronavirus.
Tarro cita anche una ricerca olandese del 2008, in cui il vaccino antinfluenzale avrebbe attivato un’epidemia di pneumococco e meningococco .
Secondo questi scienziati, le vaccinazioni diffuse sono state tra i fattori che hanno
causato la strage di Covid in zone come Bergamo e Brescia.
La dottoressa Mikovitz, in Plandemic-The movie, si spinge ancora più in là: secondo lei,
quando si inietta il vaccino antinfluenzale, si iniettano dei coronavirus (min. 18 del video). Da qui l’alto numero di positivi ai tamponi.
Addirittura a marzo, il vicedirettore medico per l’Inghilterra Jonathan Van-Tam, ha dichiarato che i cittadini britannici che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale per la stagione invernale sono stati avvertiti di autoisolarsi per 12 settimane, perché risultano essere a “massima categoria di rischio”.

Se tutte queste ricerche e pareri scientifici non sono clamorosamente errati, l’idea di imporre la vaccinazione antinfluenzale alle categorie più a rischio a partire dal prossimo autunno, avrebbe il solo effetto di far impennare nuovamente i contagi e i decessi da Covid19 (o presunti tali), causando proprio quella “seconda ondata” che in tanti danno per certa.
Per chi sa, un piano criminale a tutti gli effetti, una strage pianificata.
Per chi non sa, un clamoroso errore di valutazione, che rischia di costare molto caro
a tutti.

Sia per la vaccinazione antinfluenzale, come per qualsiasi altra vaccinazione (compresa
quella anti-Covid), bisogna pretendere ORA il ritiro di ogni obbligo e il rispetto
del diritto costituzionale alla libertà di scelta in ambito terapeutico.
Ciascuno può cominciare inondando di mail e messaggi gli indirizzi e i profili social
di Gelmini, Zingaretti e De Luca. Dovranno poi seguire manifestazioni di piazza e ogni
forma di protesta collettiva, fisica e virtuale.

Il vaccino di massa è l’obiettivo principale del piano pandemico. E’ essenziale chiarire
fin da subito che non sarà tollerata alcuna imposizione in tal senso.

 

P.s. Paolo Mieli in un’intervista a La7 ha dichiarato che, in caso di seconda ondata, la “svolta autoritaria in Italia sarebbe sicura”. Ecco a cosa serve una nuova onda di contagi.

Coronavirus: una creazione del Deep State americano per perseguire la sua agenda globale

Il premio Nobel in Medicina Luc Montagnier l’ha detto chiaro e tondo in un’intervista
a un’emittente francese qualche giorno fa: “Il Coronavirus è un virus artificiale,
creato in laboratorio, con pezzi di virus HIV. La storia del mercato del pesce è totalmente impossibile”.
Interessante. Quindi i “complottisti” che sostenevano che il virus non fosse naturale, ma creato ad arte, non si sbagliavano. E forse non solo su quello.

Negli scorsi articoli abbiamo visto come i Rockefeller e Bill Gates avessero previsto una
pandemia già 10 anni fa, e avessero dipinto gli scenari che stiamo vedendo davanti ai
nostri occhi i questi giorni. E abbiamo visto come gli stessi Gates e Rockefeller avessero dato vita nel 2015 al progetto ID2020, un progetto di vaccinazione “digitale”, ovvero con l’utilizzo di altissima tecnologia (microchip o “tatuaggio a punti quantici”) per marchiare le persone come bestiame e schedarle all’atto della vaccinazione.
Prima di loro, Jacques Attali nel 2009 aveva dichiarato che una “piccola pandemia avrebbe permesso di creare un governo mondiale”.

Bene, alla lista dei “profeti” ora va aggiunto anche Anthony Fauci.
Fauci, immunologo, direttore dell’Istituto nazionale americano per le allergie e malattie infettive (NIAID) e membro della task force di Trump contro il Coronavirus, è (neanche a dirlo), un fedelissimo di Bill Gates e Hillary Clinton. Quindi un personaggio totalmente organico ai Dem americani e agli arcinemici di Trump. Bene, questo signore nel febbraio 2017, vaticinò, parlando di preparazione a pandemie, che Trump “avrebbe sicuramente dovuto affrontare malattie infettive durante la sua presidenza, e sorprendenti epidemie”.

Secondo l’antica regola per cui più indizi fanno una prova, tutte queste “previsioni” azzeccate sull’arrivo di una pandemia non possono più essere ignorate.
Specie alla luce del famoso Event 201, organizzato da Gates a New York nell’ottobre
2019, un mese prima dello “scoppio” del virus a Wuhan.
Ma c’è di più: il dottor Fauci non si è limitato a predire (anche lui) la catastrofe
che stiamo vivendo. Ha pure finanziato dal 2014 al 2019 con il suo NIAID delle ricerche sul “Coronavirus derivante da pipistrelli”, cui ha partecipato personale del
famoso laboratorio di Wuhan. Inoltre l’Istituto Nazionale della Sanità americano (NIH), di cui il NIAID è membro e Fauci uno degli esponenti più influenti, ha finanziato dal 2015 ricerche ed esperimenti, sempre dell’Istituto di virologia di Wuhan, riguardanti forme di Coronavirus originati dai pipistrelli, con 3,7 milioni di dollari.
Il tutto dopo che il Dipartimento di Stato aveva lanciato l’allarme sulla pericolosità di quel laboratorio e degli esperimenti che vi si tenevano.
E Fauci è ora accusato anche di aver finanziato una pericolosa modifica di Coronavirus, una versione “chimerica” con pezzi di Hiv (virus di cui Fauci è esperto), pratica proibita negli Usa dal 2014 e delocalizzata in Cina proprio nel laboratorio di Wuhan.

Ricapitoliamo.

Bill Gates, Rockefeller e Fauci prevedono una pandemia in arrivo.
Ne delineano gli scenari, incluse le reazioni degli Stati.
Gates e Rockefeller avviano nel 2015 il progetto ID2020, ovviamente programmato
per l’anno in corso.
Fauci tramite il NIAID finanzia dal 2014 al 2019 delle ricerche sul Coronavirus derivante da pipistrello che coinvolgono personale del Wuhan Institute of Virology, laboratorio finanziato anche dalll’Istituto Nazionale della Sanità americano per lo stesso tipo di progetto.
Bill Gates organizza l’ottobre 2019 l’Event 201 in presenza del World Economic Forum di Davos e pezzi grossi da ogni dove, per “simulare” una pandemia e le probabili reazioni delle istituzioni planetarie.
Un mese dopo, nel novembre 2019, l’epidemia di Coronavirus scoppia a Wuhan.

A questo punto non si tratta più di essere complottisti, quanto di non essere ciechi.
E’ chiaro che il Coronavirus, non essendo un virus naturale, è stato
creato da qualcuno. E questo qualcuno sono evidentemente i signori che abbiamo appena citato, avvalendosi di personale al loro libro paga. Questo personale potrebbe
tranquillamente aver anche diffuso il virus in modo doloso nei pressi del famigerato mercato di Wuhan, dando l’avvio alla pandemia.
Non è necessario neppure che il governo cinese fosse colluso: essendo il laboratorio di Wuhan utilizzato per progetti dell’Oms (di cui Bill Gates è praticamente padrone) ed essendo cofinanziato dall’Istituto Nazionale per la Sanità americano e dal NIAID di Fauci, sarebbe stato sufficiente per questi corrompere qualche membro del personale del laboratorio (con cui erano già in contatto) per fare iniziare tutto questo.
Un’altra ipotesi sulla diffusione dolosa del virus è contenuta nel video di Miccoli e Lombardini, in questo articolo, e riguarda i giochi militari che si sono tenuti a Wuhan poco prima dello scoppio dell’epidemia. Secondo questa teoria, sarebbero stati militari americani a diffondere il virus durante la loro permanenza in Cina.

Teorie del complotto? Visti i tanti indizi, questa sembra francamente essere la spiegazione più plausibile per giustificare l’accaduto.
Più della teoria secondo cui il virus sarebbe “sfuggito” da un laboratorio di massima sicurezza.
Le motivazioni per una simile mostruosità?
E’ presto detto.

Secondo Blondet, a Washington in molti hanno ritenuto la pandemia il “Piano B nel caso in cui fosse fallito l’impeachment a Trump”.
Per il Deep State americano (Gates, Rockefeller, Soros, i Dem), la pandemia è in effetti un’occasione d’oro per portare avanti la propria agenda. E cioè indebolire Trump, accusarlo di migliaia di morti in vista delle elezioni (che, casualmente, in America si tengono quest’anno), stoppare la Brexit in GB, commissariare l’Italia (come stiamo vedendo in questi giorni) prima che il governo cada e si debba tornare alle urne con una scontata vittoria del centrodestra, imporre a livello globale la vaccinazione “tecnologica” universale anti-Covid secondo il progetto ID2020 di Gates-Rockefeller, sospendere la democrazia in numerosi paesi, adottare forme di sorveglianza orwelliana sulla popolazione con il pretesto della lotta al virus, causare una crisi economica che porterà all’ulteriore immiserimento delle classi medie e all’accentramento delle ricchezze nelle solite mani.
E ancora: portare avanti la beatificazione di Bill Gates che, con il suo vaccino, oltre a fare profitti spaventosi, verrà pure osannato dai media dell’intero pianeta per averci
salvato dal “suo” virus: lui ancora più straricco, noi ancora più poveri e in più marchiati e sorvegliati come bestiame.

Chi pensa che si debba dare il minimo credito alla “umanità” di un personaggio come Gates, dovrebbe approfondire la sua bio: Gates era nella cerchia delle amicizie di
Jeffrey Epstein, il pedofilo ” suicidato” lo scorso agosto in carcere; ha volato sul
suo Lolita Express 4 anni dopo che Epstein era stato rilasciato di prigione per rapporti
sessuali con minori; Gates è stato denunciato da alcuni dipendenti
Microsoft per averli costretti a vedere filmati di bimbi violentati e uccisi; Gates è stato citato in giudizio in numerosi paesi del mondo perché i suoi vaccini, invece di
guarire la popolazione, la uccidevano, sterilizzavano o facevano ammalare (leggere l’articolo denuncia di Robert Kennedy Jr.), il che è perfettamente coerente con la sua filosofia malthusiana: Gates ritiene che la popolazione vada ridotta, quindi non si capisce perché dovrebbe impegnarsi tanto a “salvare” vite con i suoi vaccini.
Inoltre Gates, come i suoi partner in affari Rocekfeller, sembra avere una particolare
predilezione per i riferimenti satanici: non solo il suo vaccino-marchio-microchip
ricorda in modo inquietante il Marchio della Bestia dell’Apocalisse, il fondatore di Microsoft ora sta pensando anche alla creazione di una sinistra criptovaluta collegata al corpo umano. E quale è stato il numero scelto per brevettarla?
060606. Il numero della Bestia.

CONCLUSIONI

In questa storia del Coronavirus, di “naturale” non c’è nulla.
E’ tutto artificiale, e doloso.
Il virus è stato creato in laboratorio. E’ stato diffuso nei pressi del laboratorio di Wuhan sapendo PERFETTAMENTE come si sarebbe diffuso nei mesi successivi.
Erano state previste le reazioni degli Stati e la paura della popolazione.
I suoi creatori sapevano che, il terrore del virus (pompato ad arte dai media), avrebbe
facilitato la compressione di libertà e diritti costituzionali, e che le proteste (almeno all’inizio) sarebbero state timide.
E i suoi creatori avevano già pronte le “soluzioni” al problema da loro creato: lockdown,
distanziamento sociale, divieto di assembramento, sorveglianza tecnologica orwelliana, governi  autoritari, uno stile di vita basato sulla paura e la diffidenza, fino all’arrivo del vaccino “salvifico”. Ecco perché le cure al Coronavirus (sieroterapia, clorochina, ozonoterapia, azitromicina, eparina, fino ad arrivare alle ovvietà per rafforzare il sistema immunitario come vitamina C e D (agrumi e sole), attività fisica, sana alimentazione, frequentazione di mare, natura e aria aperta), sono viste come fumo negli occhi dai sacerdoti della scienza “Dem”.
Tutto il progetto si basa sul vaccino, strumento satanico programmato non per darci la salute, ma per iniettare non si sa quale porcheria nelle nostre vene, assieme al
marchio tecnologico di Gates, che aprirebbe strade di controllo sul corpo
degli individui che fanno semplicemente rabbrividire.
Ricorda molto da vicino la marchiatura dei prigionieri dei campi di concentramento nazisti durante la 2a Guerra Mondiale: quegli stessi nazisti di cui i Rockefeller finanziavano gli esperimenti di eugenetica quando erano già in affari col nonno di Gates. E il cerchio si chiude.
Ribellarsi, ora.

 

Aggiornamento del 26 aprile 2020

Il 22 aprile la Gates Foundation, l’Oms e l’Istituto di virologia di Wuhan sono stati oggetto di un attacco hacker. A causa di ciò, sono stati pubblicati migliaia di indirizzi mail e relative password di loro dipendenti. Non è trapelato altro, tranne un misterioso documento datato 16 febbraio 2020 (che alleghiamo) e che dice questo:

“Il 19 ottobre 2019 la dottoressa Zhengli Shi ha preso un autobus dall’istituto di tecnologia di Wuhan verso il luogo dove si trova il laboratorio di virologia P4 di Wuhan, una distanza approssimativa di circa 25 km. La dottoressa si è fermata una volta nel corso del suo tragitto, ha aperto la sua valigia e ha collocato un blocco di ghiaccio secco contaminato vicino ad un condotto di ventilazione nel mercato del pesce in questione.
Questo mercato è stato scelto perché è nello stesso edificio nel quale si trova rete ferroviaria più veloce al mondo, e perché non era fuori dal percorso quotidiano che la dottoressa faceva. Il fatto è stato registrato da telecamere a circuito chiuso.”

Naturalmente non abbiamo alcuna prova che quanto riportato in questo documento sia la verità, tuttavia la dottoressa Zhengli Shi risulta coinvolta proprio in quegli esperimenti “chimerici“, volti a creare un nuovo Coronavirus da pipistrello ibridato con un virus che causa la Sars nei topi. La ricerca, pubblicata su Nature dalla dottoressa e da altri ricercatori nel 2015, sollevò molte polemiche, e come detto le ricerche svolte negli Usa in questo senso (e a cui lei partecipava) furono proibite e dovettero essere delocalizzate in Cina, proprio nel laboratorio di Wuhan. Qui la dottoressa le  ha proseguite, ricevendo finanziamenti per 665mila dollari (notare la vicinanza al numero 666) proprio dal NIAID di Fauci, dal giugno 2014 al maggio 2019, per un progetto (riportato sul suo Cv) chiamato “The ecology of bat coronaviruses and the risk of future coronavirus emergence” (L’ecologia dei coronavirus da pipistrello e il rischio di future emergenze da coronavirus).
Non è quindi impossibile che, dopo aver creato il virus, la dottoressa lo abbia anche materialmente diffuso, in combutta con i suoi finanziatori americani.

A mettere in dubbio, però, questa “rivelazione” degli hackers, è la notizia che la dottoressa risulta scomparsa dopo un’intervista datata 11 marzo al giornale Scientific american, nella quale sollevava dubbi sull’origine naturale del virus e affermava che questo potesse “essere uscito dal laboratorio di Wuhan” e di “non aver chiuso occhio per giorni” a quest’idea.
E’ possibile, quindi, che quello degli “hackers” sia un tentativo di depistaggio per addossare le colpe ad un capro espiatorio. Ma di questo non possiamo essere certi.

 

In che modo l’immigrazione di massa si lega ai piani dell’oligarchia globalista

In che modo l’immigrazione di massa si lega ai piani dell’oligarchia globalista?
Sembrano fenomeni distanti, invece sono più collegati di quanto si creda.

1) L’immigrazione di massa è funzionale al sistema Euro, un sistema nel quale gli shock economici, non potendo svalutare la moneta, si scaricano sul costo del lavoro.
E come si svaluta meglio il lavoro, se non importando masse di disgraziati dal Terzo Mondo che lavorino come schiavi al posto dei “choosy bamboccioni” italiani (che nel frattempo fuggono a Londra o Berlino)? Con questo procedimento si aumentano anche i profitti dei “padroni”, mentre i diritti dei lavoratori vengono fatti a pezzi.

2) I super-ricchi globalisti hanno da tempo decretato la fine del welfare state e del ceto medio, soggetto che da sempre porta avanti le rivoluzioni in forme più o meno massoniche.
Per cui stanno congegnando una società mondiale composta di pochi neofaraoni e di sterminate plebi a malapena in grado di sopravvivere. In mezzo solo qualche burocrate e colletto bianco necessario, tanto più ricco quanto più funzionale all’oligarchia.
L’immigrazione, con la crisi e le regole Ue, serve a favorire questo processo di immiserimento delle masse e distruzione del ceto medio, spingendo la concorrenza al ribasso.

3) L’elite globalista odia le identità culturali specifiche nazionali e locali, che cerca di distruggere e omologare nel grande calderone del mercato globale. Per questo odia e cerca di rovesciare ogni governo nazionalista e identitario, che cerchi di fare solo gli interessi del popolo che lo ha democraticamente eletto. L’immigrazione sregolata serve anche a questo: far perdere ad un popolo i suoi caratteri culturali e tradizionali specifici, per sostituirlo con un minestrone multiculturale, più docile e malleabile.
Nel caso dell’Europa, questo serve anche per far ingoiare agli europei un Superstato europeo (gli Stati Uniti d’Europa, analogo degli Usa) e successivamente un superstato mondiale.
Il credo economico di questi superstati è ovviamente il libero mercato, il neoliberismo, mentre ogni Stato sovrano può legittimamente decidere di riprendersi le sue sovranità e imporre politiche protezioniste, a discapito degli interessi delle grandi multinazionali.

4) La totale e libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone (lavoratori/schiavi) è uno dei cardini del neoliberismo e dell’Unione Europea, ed è uno dei principali fattori di concentrazione della ricchezza in poche mani e distruzione della classe media.
I bravi fessi No borders e Più Europa, stile Bonino e centri sociali, stanno lavorando per l’agenda dei super-ricchi del pianeta e non, come forse credono, per aiutare i poveracci.
Se volessero veramente aiutare i poveracci, dovrebbero andare in Africa, continente ricchissimo, e aiutare quei popoli a nazionalizzare le proprie risorse, eleggendo governi – guarda un po’ – nazionalisti e sovranisti.

5) Per avere la conferma che l’immigrazione di massa in Italia e Europa è voluta e scatenata dal potere finanziario, oligarchico e globalista, si prenda – oltre all’arcinoto George Soros – questo fantastico personaggio.
Peter Sutherland, collegato a Goldman Sachs, Trilaterale, Bilderberg, Onu, Unione Europea, sionisti e Vaticano, uno che dopo il referendum sulla Brexit ha twittato: “Questo risultato va ribaltato, in un modo o nell’altro“, bene, questo individuo ha detto:
“Il problema sono le popolazioni che ancora coltivano un senso della loro omogeneità e differenza dagli altri. Ed è precisamente questo che l’Unione Europea, a mio parere, deve fare di tutto per erodere”. E ancora: “L’Unione Europea deve fare del suo meglio per minare l’omogeneità dei suoi stati membri”.
Capito? Per far funzionare Euro e Unione Europea, bisogna distruggere le identità nazionali.
A questo serve la retorica “No borders”, dell’accoglienza illimitata, e il lavoro incessante delle Ong che, come si può leggere in questo articolo, lavorano per le stesse elite sovranazionali.

Rock is dead. Morto David Rockefeller, grande burattinaio della finanza mondialista. Ora insegna ai demoni come scardinare la sovranità popolare

Lo scorso 20 marzo, in coincidenza con l’Equinozio di Primavera, è scomparso David Rockefeller, uno dei grandi burattinai della finanza globale. I media, come previsto, si sono affrettati a definirlo un “filantropo” (stessa definizione usata per descrivere George Soros, altro squalo dell’alta finanza), come se qualche ricca donazione cosmetica possa mascherare i danni compiuti nei confronti dei popoli di tutto il mondo.

Sì. perché Rockefeller è stato uno degli uomini più attivi nel promuovere una forma di governo ombra mondiale, composto da ricchissimi membri dell’elite finanziaria e industriale, in grado di condizionare in modo decisivo la politica, i principali media, la cultura e la società, attraverso una fitta rete di collaboratori che non hanno fatto altro che portare avanti la loro agenda antidemocratica e autoreferenziale.

Rockefeller, oltre ad essere un ricchissimo membro della più importante famiglia di petrolieri al mondo, e capo della superbanca Chase Manhattan Bank (poi divenuta JpMorgan Chase), è stato il fondatore del Gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale, due delle associazioni mondialiste di carattere paramassonico più celebri e influenti, ai meeting delle quali hanno partecipato personaggi di spicco di ogni parte del globo.
Come abbiamo già sottolineato in questo articolo, i più importanti uomini politici della storia italiana recente sono passati dai meeting di queste organizzazioni: Mario Monti è stato presidente della Commissione Trilaterale per l’Europa; Enrico Letta è stato membro della CT così come l’ex ministro Guidi; Boschi e Gentiloni erano tra i partecipanti all’ultimo meeting della Trilaterale a Roma assieme alla presidente Rai Monica Maggioni, che è addirittura presidente della Commissione Trilaterale Italia; Lilli Gruber è presenza fissa ai meeting Bilderberg.

Insomma, un intreccio tra governo, media mainstream e queste organizzazioni private sovranazionali che dovrebbe perlomeno allarmare. E invece tutto è scivolato via, senza troppo clamore. Perché ciò che non viene detto, è che l’agenda di questi club è dichiaratamente antidemocratica e iperliberista.

Rockefeller e Kissinger, attraverso queste organizzazioni, hanno sempre cercato di reclutare esecutori per fare gli interessi degli Usa, quelli della grande finanza e dell’industria petrolifera, in primis. E per portare avanti un disegno di dominio globale.
Non è un caso che tra le file della Trilaterale ci siano anche l’ex governatore della Bce, Jean Claude Trichet, ora presidente europeo della CT (ruolo prima ricoperto da Mario Monti) e gli ex governatori della Federal Reserve Alan Greenspan e Paul Volcker.
Come dire che, oltre a decidere i primi ministri, Rockefeller riusciva a piazzare i suoi uomini anche ai vertici delle ben più prestigiose istituzioni monetarie.

Agli incontri annuali del Gruppo Bilderberg, invece, hanno partecipato negli anni  nomi italiani ben noti come quelli di Mario Draghi, Romano Prodi, Enrico Letta, Carlo De Benedetti, Lilli Gruber, John Elkann, Gianni Agnelli e il solito Mario Monti.
Per l’estero ricordiamo il neoeletto premier olandese Mark Rutte, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, l’ex presidente della Commissione Europea José Barroso.

Secondo Daniel Estulin, autore del libro “Il club Bilderberg”, questi club funzionano come “cinghie di trasmissione”, attraverso le quali l’oligarchia finanziaria e industriale dirama i suoi ordini. Chi vuole fare carriera, è semplicemente invitato ad attenervisi: in caso contrario, si cercano nuovi referenti. La famiglia Rockefeller ha anche finanziato numerose altre organizzazioni, come l’americano Council on Foreign Relations (Consiglio sulle Relazioni Estere) e l’Aspen Institute, di cui fanno parte Giuliano Amato, Giulio Tremonti, Gianni Letta, la presidente Eni Emma Marcegaglia, il direttore generale di Enel Francesco Starace e il cofondatore della Casaleggio Associati, Enrico Sassoon.

Ma Rockefeller è anche noto per aver destabilizzato interi Stati per imporre i suoi interessi. Nel libro “Massoni” di Gioele Magaldi, Rockefeller appare come il signore incontrastato della loggia sovranazionale “Three Eyes”, gestita assieme a Kissinger e Brezinsky, e costantemente intento a dar vita a nuovi metodi per imporre la sua volontà sulle popolazioni locali, favorendo ovunque svolte autoritarie e anticomuniste: dall’Operazione Condor a base di torture e omicidi in America Latina, alla nascita della loggia P2 in Italia. Alla stessa loggia “Three Eyes”, con finalità evidentemente oligarchiche e antidemocratiche, apparterebbe anche Giorgio Napolitano.
Secondo il presidente onorario della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, il gruppo Bilderberg di Rockefeller sarebbe dietro la strategia della tensione nell’Italia del dopoguerra, in funzione anticomunista.
L’avversione di Rockefeller, della sua superloggia e della Commissione Trilaterale per la democrazia si può constatare anche nel famoso report “Crisis of democracy”, ben descritto in questo video da Messora, in cui si sostiene che la democrazia, per funzionare, necessità dell'”apatia” della maggioranza.
Ciò significa che le decisioni devono prenderle in pochi. Nello specifico: loro.

Insomma, se Rockefeller non era uno dei Signori di Questo Mondo, ci andava vicino. I più “complottisti” ritengono che fosse ossessionato dal numero 666, tanto da inserirlo nel logo della Commissione Trilaterale e nelle date dei meeting del Bilderberg.
Effettivamente il numero ricorre nella vita del miliardario: sesto di sei figli, ha avuto sei figli a sua volta. La sua data di nascita è stata il 12 giugno 1915. 12/6 = 6+6+6.

Isis: quei legami inconfessabili tra l’Occidente e il mostro che lo terrorizza

McCain isisSono ormai anni che i media sono monopolizzati, con cadenza periodica, da fatti di sangue che riguardano lo Stato Islamico. L’Isis, come Al Qaeda prima di lei, è diventata una delle principali preoccupazioni dei governi occidentali, che si chiedono come fronteggiare un nemico che sembra essere in grado di colpire ovunque, in modi imprevedibili e con grandi perdite tra la popolazione civile. Ma nel frattempo fioriscono elementi – spesso rubricati alla voce “complottismo” – che fanno sospettare che ci sia una forte complicità del “civile Occidente” con la nascita e lo sviluppo del mostro.
Con questo articolo andremo a vedere cosa c’è di vero in queste ipotesi, al di là dei sospetti privi di fondamento.

 

Hillary Clinton

Una delle prime voci che vengono in mente quando si affronta questo tema è nientedimeno che quella del candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti d’America, Hillary Clinton. La Clinton, in una intervista pubblicata il 10/8/2014 sulla rivista “The Atlantic”, ammise che la nascita dell’Isis era stata causata da un “fallimento” degli Usa nella creazione di una forza combattiva credibile contro Assad a partire dai primi spontanei gruppi ribelli, all’interno dei quali c’erano sia islamisti che laici, con tutto quello che c’è nel mezzo”. In questo “vuoto” lasciato dagli americani si sarebbe successivamente sviluppata l’Isis. La Clinton ha anche serenamente ammesso, in un’altra intervista,  l’appoggio statunitense negli anni ’80 ai mujaheddin in Pakistan e Afghanistan in funzione antisovietica, da cui sarebbe scaturita poi Al Qaeda.
Il candidato dem in quell’intervista del 2012 disse: “I nemici che stiamo combattendo oggi, noi li abbiamo sostenuti contro i sovietici“.
Due dei principali avversari dell’Occidente, quindi, sarebbero stati originati da un precedente intervento americano, finalizzato prima a combattere i russi e successivamente il presidente siriano Assad. In entrambi i casi, gli interventi americani sono poi “sfuggiti di mano”, diventando una seria minaccia per Europa e Usa.

 

Il vicepresidente americano Joe Biden e i senatori John McCain e Rand Paul

Una delle frasi che hanno fatto scalpore riguardanti l’appoggio all’Isis di Paesi amici dell’Occidente è stata pronunciata nel 2014 dal vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. In un discorso ad Harvard, Biden ha accusato Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar (Paesi notoriamente alleati degli Usa) di finanziare l’Isis invece di combatterla, e alla Cnn il 7 ottobre 2014 ha rincarato: “Hanno fatto piovere (i Paesi citati, nda) centinaia di  milioni di dollari e decine di migliaia di tonnellate di armi nelle mani di chiunque fosse in grado di combattere contro Assad, peccato che chi ha ricevuto i rifornimenti erano… al Nusra, al Qaeda e gli elementi estremisti della Jihad provenienti da altre parti del mondo”.

Tra gli elementi che fanno sospettare una stretta cooperazione tra Usa e Isis ci sono poi le chiacchierate foto del senatore repubblicano (e secondo alcuni commentatori “ministro degli Esteri ombra americano”) John McCain accanto a un gruppo di ribelli siriani.
Negli scatti, risalenti al 27 maggio 2013, uno degli uomini incontrati dal senatore sembra essere proprio il Califfo del terrore Abu Bakr Al Baghdadi, sebbene da più parti si siano levate voci a smentire questa identificazione.
Tra gli altri soggetti fotografati assieme a McCain ci sarebbero, secondo alcuni giornalisti, Mohammad Nour,  portavoce del Fronte al Nusra (Al Qaeda in Siria) e Salem Idriss, il capo dell’Esercito siriano libero.
McCain ha anche dovuto difendersi dall’accusa di aver incontrato Mohammad Nour, smentendo decisamente qualsiasi contatto con il guerrigliero, a causa del suo coinvolgimento nel rapimento di alcuni pellegrini sciiti libanesi.

Un altro senatore americano, Rand Paul, ha dichiarato alla Cnn che gli Usa hanno combattuto “fianco a fianco con Al Qaeda e con l’Isis“, sostenendo i ribelli che hanno affrontato i russi prima e Assad poi. Di conseguenza, anche l’espansione dell’Isis è stata il prodotto di un eccessivo intervento americano nell’area, non di una sua carenza. Paul ha anche aggiunto che “stiamo ancora fornendo armi ai ribelli radicali islamici in Siria“.

 

Edward Snowden, l’ex agente Cia Kelley e l’ex Marine O’Keefe

Il Gola profonda del Nsa Edward Snowden, tra le sue rivelazioni sul governo americano, arrivò a dire che l’Isis è stata una creazione di Cia e Mossad (uno dei servizi segreti israeliani), per difendere Israele dirigendone i nemici verso altri obiettivi, e per rovesciare il presidente siriano Assad. Persino il Califfo Al Baghdadi sarebbe stato reclutato dagli Usa nel campo di prigionia americano in Iraq di Camp Bucca, e avrebbe addestrato miliziani provenienti da tutta Europa nelle basi Nato in Turchia con la collaborazione di Cia e Mi6 (il servizio di spionaggio estero britannico).

Questa versione di Snowden è stata confermata nel 2014 dall’ex agente Cia Steven Kelley, che ha parlato in un’intervista a Press Tv della creazione dell’Isis da parte della Cia, e dall’ex Marine Kenneth O’Keefe, per il quale gli obiettivi di questa montatura sarebbero stati la formazione di un esercito in grado di spodestare Assad e l’espansione di Israele nell’area mediorientale.

Anche il generale francese Vincent Desportes, docente presso la facoltà di Scienze Politiche di Parigi, ha denunciato le responsabilità americane nella creazione dell’Isis, e il sostegno fornitogli da Paesi amici dell’Occidente come Arabia Saudita, Qatar e Turchia.

 

Usa, britannici, turchi, israeliani: metà Occidente ha aiutato l’Isis

Le evidenze però non si fermano qui. Secondo le rivelazioni di un agente della Difesa britannica al Daily Star, centinaia di militari britannici hanno collaborato attivamente con i jihadisti in Iraq e Siria. Un report delle Nazioni Unite, invece, sostiene che Israele ha aiutato i “ribelli moderati” in Siria contro Assad. Nel 2014 un deputato turco ha anche denunciato lo sbarco di armi e miliziani da navi Usa in Turchia, diretti verso gli avamposti di Al Qaeda, mentre un rapporto di Human Rights Watch ha parlato di aperta collaborazione tra la stessa Turchia (membro della Nato) e le atrocità dell’Isis.
Un professore dell’Università di Ottawa, Michel Cossudovsky, economista canadese, ha indicato in 26 punti perché lo Stato islamico è un importante alleato degli Stati Uniti.

 

I dubbi dei giornalisti nostrani

Anche tra i giornalisti italiani c’è scetticismo riguardo le mani che tirano i fili dello Stato islamico.
Giulietto Chiesa
è arrivato a definire l’Isis “Una Spectre composta da pezzi di Occidente e petromonarchie del Golfo”.
Marcello Foa invece ha parlato dell’Isis come dell’ennesimo prodotto dell’Occidente, ma sfuggito di mano“L’Occidente ha spesso appoggiato formazioni militari con logiche strumentali senza poi essere più in grado di gestire le conseguenze dei propri atti – ha detto il giornalista – Isis è solo l’ultimo esempio”. Foa ha definito “di lana caprina” la distinzione tra guerriglieri estremisti e “moderati” in Siria, e ha detto che l’Occidente non ha la “reale volontà di risolvere il problema”.
Anche Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana, ha scritto come da tempo si conoscano le origini “occidentali” dell’Isis, commentando la strage di Charlie Hebdo e lamentando la scarsa determinazione di Usa e Ue nel tagliare le gambe al jihadismo.

“Dell’Isis e delle sue efferatezze sappiamo tutto da anni, non c’è nulla da scoprire – ha scritto Scaglione -. E’ un movimento terroristico che ha sfruttato le repressioni del dittatore siriano Bashar al Assad per presentarsi sulla scena: armato, finanziato e organizzato dalle monarchie del Golfo (prima fra tutte l’Arabia Saudita) con la compiacenza degli Stati Uniti e la colpevole indifferenza dell’Europa.
Quando l’Isis si è allargato troppo, i suoi mallevadori l’hanno richiamato all’ordine e hanno organizzato la coalizione americo-saudita che, con i bombardamenti, gli ha messo dei paletti: non più in là di tanto in Iraq, mano libera in Siria per far cadere Assad. Il tutto mentre da ogni parte, in Medio Oriente, si levava la richiesta di combatterlo seriamente, di eliminarlo, anche mandando truppe sul terreno. Innumerevoli in questo senso gli appelli dei vescovi e dei patriarchi cristiani, ormai chiamati a confrontarsi con la possibile estinzione delle loro comunità.
Abbiamo fatto qualcosa di tutto questo? No. La Nato, ovvero l’alleanza militare che rappresenta l’Occidente, si è mossa? Sì, ma al contrario. Ha assistito senza fiatare alle complicità con l’Isis della Turchia di Erdogan, ma si è indignata quando la Russia è intervenuta a bombardare i ribelli islamisti di Al Nusra e delle altre formazioni.”

 

In conclusione

Le tante prove e dichiarazioni riportate mostrano come sia legittimo perlomeno chiedersi che peso abbia avuto l’Occidente nella nascita e nello sviluppo dell’Isis. Se è vero che credere a tutto quello che gira in Rete è sicuramente superficiale, è anche vero che non è possibile ignorare una mole sempre crescente di voci – anche molto autorevoli – ed evidenze che indicano una precisa collaborazione, o unione di intenti, tra i Paesi occidentali e quello Stato islamico che dovrebbe esserne il nemico numero uno.
Scopo del giornalista dovrebbe essere cercare di capire dove stia la verità, senza farsi fermare dalle accuse, sempre pronte a fioccare, di fare del “complottismo”. E riguardo l’Isis, le zone grigie su cui fare chiarezza sono veramente tante.