L’obbligo vaccinale è follia pura. Rifiutiamolo in massa (e pure il Green Pass)

Come ogni mese di luglio, arriva il caldo africano e qualcuno inizia a dare di matto.
Il leitmotiv di quest’anno, per tutti gli sciroccati di sinistra e destra, è “ci vuole l’obbligo vaccinale per tutti”.
Lo stanno invocando Burioni, Bassetti e Letta , il Cts lo sta raccomandando, Figliuolo lo sta “valutando“, e torme di invasati sono pronti con la lanterna in mano a urlare “crucifige!” al no-vax di turno.
Il tutto sulla scia di Macron, che da pochi giorni ha deciso di rendere obbligatorio il Green Pass per accedere a qualsiasi locale pubblico, inclusi bar e ristoranti, stadi, trasporti, cinema e musei. In pratica un obbligo vaccinale indiretto.

Peccato che il vaccino anti-Covid, quale che sia la marca (tra poco ce lo rifileranno pure agli Hard Discount) oltre a causare una valanga di effetti collaterali anche fatali (per avere una lista che renda l’idea di cosa stiamo parlando, consultare il sito “Esclusacorrelazione.it“), NON dà la minima garanzia di rendere immuni dal Covid, come dimostrato dai tanti casi di vaccinati poi risultati positivi, e dagli studi (ad esempio quello israeliano e quello britannico) che dimostrano come le c.d. “varianti” sfuggano in modo significativo alla vaccinazione.
Tutto da rifare, quindi.
Forse aveva ragione Montagnier quando diceva che in piena pandemia NON si dovrebbe vaccinare perché questo favorisce le mutazioni del virus. Ossia proprio le terribili varianti.

Ma cosa volete che gliene freghi a multinazionali del farmaco e governi: i primi possono continuare a produrre sempre nuovi vaccini per sempre nuove varianti (ora si sono fissati con l’alfabeto greco, poi passeranno all’ebraico e al fenicio, probabilmente), i secondi invece possono continuare a mantenere questo clima di tensione permanente e restrizione dei diritti individuali, almeno finché c’è qualche pollo che ci casca e continua a dargli retta.
Quindi, come sempre, sta ai cittadini mandare tutto questo circo in malora e pretendere di vivere NORMALMENTE, come del resto sta già succedendo in Gran Bretagna, nonostante l’impennata dei casi di contagio.

A proposito di restrizione dei diritti individuali: i nazifascisti contemporanei stanno procedendo spediti nel loro gioco di ruolo di emulazione del Ventennio: Facebook ha cancellato la pagina di Sara Cunial, YouTube ha sospeso per alcuni giorni il canale di Visione Tv (gestito da Francesco Toscano, poi riattivato), medici e infermieri contrari all’obbligo vaccinale rischiano il posto di lavoro e si sono appellati al Tar, le voci libere sono censurate in maniera sempre più pervasiva.
In ambito lavorativo, di recente sono state chiuse la Torteria “ribelle” di Chivasso, gestita da Rosanna Spatari, e il locale “Da Tito” di Firenze, gestito da Momi El Hawi, leader del movimento Io Apro. Al secondo la licenza è stata revocata ma poi il locale ha riaperto perché questa è stata intestata alla sorella; ciò non toglie il clima di pesante intimidazione verso tutti i “non allineati” in corso.

Che questi atti di squadrismo parafascista avvengano proprio in contemporanea all’invocazione sempre più frequente di un obbligo vaccinale “erga omnes” deve naturalmente essere visto solo come una curiosa coincidenza.
Così come deve essere considerata solo una semplice “svista” l’errata traduzione del regolamento Ue sul Green Pass, nella versione italiana del quale è scomparsa la parte in cui si impegnano gli Stati alla “non discriminazione verso coloro che SCELGONO di non vaccinarsi”.
Questa cosa di poter scegliere cosa inoculare nel proprio corpo è proprio mal vista dalle nostre parti.
Chissà, forse sarà dovuto a quel simpatico meeting del 2014 alla Casa Bianca tra la Lorenzin, Ranieri Guerra, il presidente dell’Aifa Pecorelli, Obama e numerosi capi di Stato e di governo, nel quale si decise che l’Italia avrebbe fatto, negli anni a venire, da “capofila per le strategie vaccinali” a livello mondiale. Leggi: Paese cavia.
Non saremo mai abbastanza riconoscenti alla Lorenzin e all’allora premier, Matteo Renzi, per questo onore.

Fatto sta che da allora l’Italia è bersagliata da una foga vaccinale senza precedenti: prima la legge Lorenzin con la ridicola scusa del morbillo e l’imposizione di 10 vaccini ai bambini in età scolare, poi l’imposizione dell’obbligo di vaccino anti-Covid per i sanitari, e adesso stanno salendo i cori per l’obbligo vaccinale esteso a tutti.
L’unica risposta a questi fenomeni è mandarli al diavolo, se necessario ricorrendo ad avvocati e tribunali, oltre che alle manifestazioni di piazza e a una sana Disobbedienza Civile.

Poi c’è il capitolo Green Pass.
Nonostante la furia vaccinale dei nazisti nostrani, la Commissione Ue ha chiarito ampiamente che la libertà di circolazione è un cardine dei principi comunitari, e che quindi non la si può limitare in caso di mancata vaccinazione. Stessa cosa viene affermata dal regolamento europeo approvato di recente da Europarlamento e Consiglio, per cui gli Stati non devono discriminare in alcun modo chi sceglie di non vaccinarsi.
Questo mette una pietra tombale sulle pretese di chicchessia di limitare i diritti dei non vaccinati.
Tuttavia, anche in Italia si sta cercando di imporre il Green Pass modello francese, ovvero un obbligo vaccinale indiretto. Il Pass verde sarebbe obbligatorio, nelle intenzioni del governo, in tutti i luoghi a rischio assembramento: trasporti a lunga percorrenza (navi, treni e aerei), stadi, palestre e centri sportivi, concerti e spettacoli, eventi, convegni, feste e banchetti. Questo significa che, chi non si vuole vaccinare, dovrebbe comunque fare il tampone a sue spese prima di entrare in qualsiasi luogo pubblico tra quelli previsti dalla legge, oppure dimostrare di essere già guarito dal Covid. Una soluzione improponibile e scomodissima per chi non abbia avuto la malattia e non si voglia vaccinare, quindi una discriminazione di fatto.
A questo punto, è di molto preferibile richiedere a chi non dovesse essere in possesso di Green Pass di utilizzare mascherina e distanziamento come si è fatto finora, invece di imporgli multe fino a 400 euro.

Per tutte queste misure (vaccini obbligatori o quasi, obbligo di tampone e certificati di avvenuta guarigione) ci auguriamo una fine immediata, così come auguriamo al Green Pass la stessa fine dell’app Immuni.
I dati sanitari sono dati sensibili e non debbono essere manipolati così alla leggera, come testimoniato dalle tante perplessità del Garante della privacy sul Pass verde italiano. E non è possibile subordinare le libertà costituzionali all’avvenuta vaccinazione o all’esibizione di un Pass sanitario.
Per cui l’unico principio deve essere: se hai sintomi riconducibili al Covid, devi stare a casa e non puoi viaggiare.
Se non hai sintomi, puoi andare dove ti pare, sebbene (ancora per qualche tempo) con le dovute precauzioni: mascherina e distanziamento. Può essere utile un certificato di buona salute rilasciato dal medico, ma questo controllo digitale e orwelliano collegato a Covid e vaccinazioni deve essere cancellato quanto prima.
Anche perché parte di un’agenda globale molto più vasta, come scritto nei post precedenti.

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Grande Reset e ID2020. Gli obiettivi per cui è stata organizzata la pandemia

Se c’è ancora qualcuno che crede alla favoletta del virus uscito da improbabili mix tra Coronavirus da pipistrello, virus del pangolino e un misterioso ospite intermedio che ancora non è saltato fuori, smetta pure di farlo e riponga la sua fede in qualcosa di più credibile, tipo Babbo Natale o Superman.
Perché il Sars-Cov-2 è stato assemblato in laboratorio.
E precisamente nei laboratori di Wuhan, dove si pratica la Gain of Function, o Guadagno di funzione: un metodo di modifica genetica dei virus per renderli più contagiosi o letali.
Questi esperimenti venivano fatti anche negli Usa fino al 2014, poi Obama lì vietò sul territorio americano e nel 2017 sono stati riautorizzati da Trump.

Ma negli esperimenti relativi ai Coronavirus da pipistrello i laboratori di Wuhan sono sempre stati all’avanguardia (usiamo il plurale perché ne esistono diversi di Bio Sicurezza superiore al Livello 1: quelli dell’Istituto di Virologia, quelli del CDC, quelli dell’Università di Wuhan e altri).
Ma è nel Zhengdian Scientific Park che si trova il famigerato laboratorio BSL-4, quello messo su da una collaborazione tra cinesi e francesi cui sono subentrati gli americani nel 2017 e al centro di forti sospetti per la creazione e fuoriuscita del virus.
Qui lavora una delle principali esperte al mondo nel campo dei Coronavirus da pipistrello, la dottoressa Shi Zhengli, direttrice del Centro per lo studio delle nuove malattie infettive presso l’Istituto di Virologia di Wuhan.
La dottoressa Shi assieme ai suoi collaboratori e finanziatori americani, tra cui Peter Daszak, presidente dell’Eco Health Alliance (altro esperto in Gain of Function, 1 milione e 200 mila dollari stanziati negli ultimi anni per le ricerche dell’Istituto di Virologia di Wuhan, in buona parte provenienti dal governo Usa) ha lavorato proprio sulla manipolazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi (normalmente è estremamente raro che questi virus contagino l’uomo), con lo scopo apparente di “creare vaccini anche per virus modificati”, come dichiarato dallo stesso Daszak (vedere in particolare questa splendida puntata di Presa Diretta).

La dottoressa Shi nel frattempo riceveva finanziamenti anche dal NIAID di Anthony Fauci sempre per ricerche sul Coronavirus da pipistrello, 665mila dollari per il quinquennio 2014-2019 come si può leggere sul suo Cv, cui bisogna aggiungere 3,7 milioni di dollari elargiti dal 2014 al 2019 da parte del NIH (Istituto Nazionale di Sanità americano) all’istituto di virologia di Wuhan per ricerche simili.
E ricordiamo che la dottoressa è celebre per la creazione, nel 2015, di un virus chimera che molti hanno visto come il “prototipo” del Sars-Cov-2, sempre in collaborazione con scienziati americani come Ralph Baric.
A questi si aggiungono 500mila dollari stanziati all’Istituto dalla Fondazione Gates.
Secondo il giornalista Franco Fracassi, le ricerche sulla Gain of Function nei laboratori di Wuhan venivano finanziate anche da Usaid, ovvero dalla Cia, e scienziati militari americani hanno collaborato attivamente a queste pratiche.
Inoltre la Eco Health Alliance di Peter Daszak sarebbe finanziata dalla grande finanza. dalla Cia e dalle case farmaceutiche.


L’assemblamento del Sars-Cov-2 è stato realizzato nei laboratori di Wuhan, anche perché il parente più prossimo del virus (96% del genoma corrispondente, molto simile ma non identico) si trova tra i pipistrelli dello Yunnan, a 1887 kilometri dalla metropoli.
E’ così impossibile che il virus si sia trasferito NATURALMENTE da quel tipo di pipistrelli agli uomini della città cinese. Qualcuno ha portato lì il virus, lo ha modificato e diffuso, anche perché nessun animale è mai stato trovato contagiato nei famosi wet market di Wuhan.

Come scritto in altri articoli precedenti, diverse voci hanno sostenuto in questi mesi la tesi del virus artificiale: dal premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier all’esperto in biotecnologie Joseph Tritto (autore del libro Cina Covid19 – La chimera che ha cambiato il mondo), da un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Nuova Dehli ad uno studio britannico e norvegese. Queste tesi, eretiche e per questo censurate con ogni mezzo, sostenevano che il Sars-Cov-2 contenesse sequenze del virus Hiv, che lo rendono più contagioso e infettivo, una modifica non possibile in natura. E che avesse subito una modifica artificiale al “sito di clivaggio furinico”, ovvero uno strumento in più per aumentarne la patogenicità.
Secondo i sostenitori di questa tesi, l’obiettivo della sua creazione era la fabbricazione di un vaccino.
Ma non è così.


Il Sars-Cov-2 è stato creato in laboratorio e diffuso in maniera dolosa SPECIFICAMENTE per innescare la pandemia in cui siamo immersi da più di un anno.
I suoi creatori sono stati cinesi e americani, e per la diffusione è stata prescelta la città di Wuhan perché, oltre ad essere la sede dell’Istituto di Virologia specializzato in questo tipo di operazioni, è una città dotata di un aeroporto internazionale, che avrebbe permesso al virus di diffondersi nel mondo nel giro di poche settimane.
I mandanti dell’operazione sono quel gruppo di super-ricchi occidentali cui ci si riferisce con il nome di Deep State, e che possiamo riassumere in tre enti fondamentali: la fondazione Gates, la fondazione Rockefeller e il World Economic Forum di Davos. Il tutto con la complicità del governo cinese.

Questi soggetti sono gli stessi che sapevano in anticipo dell’arrivo di una pandemia, che l’avevano preparata per anni assieme alle reazioni di governi ed enti privati.
Gates aveva predetto l’arrivo della pandemia nel 2015 con la famosa conferenza Ted; lo stesso anno aveva avviato con i Rockefeller l’operazione ID2020, per dotare tutti gli esseri umani di una “identità digitale”, quindi tecnologica, strettamente collegata alle vaccinazioni e al corpo umano.
Nel 2017 Anthony Fauci, collaboratore di Gates nella Cepi, mentre finanziava a Wuhan le ricerche sul Coronavirus da pipistrello della dottoressa Zhengli Shi, dichiarava alla stampa che “l’amministrazione Trump avrebbe sicuramente dovuto affrontare sorprendenti epidemie”.
Lo stesso Gates, assieme al World Economic Forum di Davos, ha organizzato a New York il 18 ottobre 2019 la famosa simulazione pandemica chiamata Event 201, cui hanno partecipato anche membri del CDC (Centro per il controllo e prevenzione delle malattie) cinese.

Poche settimane dopo, iniziava la pandemia che ha sconvolto il mondo.
Erano tutti veggenti? Da quel che sappiamo oggi, assolutamente NO.
Sapevano che ci sarebbe stata la pandemia perché la stavano finanziando, preparando, organizzando da anni.
Assieme al governo cinese che si è prestato sia nella creazione del virus nei suoi laboratori, sia nella diffusione sul proprio territorio.
Non è un caso se la Cina abbia risposto in modo così efficiente alla pandemia da uscirne ben prima di tutte le altre nazioni del mondo.

Il movente per una simile mostruosità?
E’ presto detto.
La Cina ha rispettato un accordo con il cosiddetto Deep State per far fuori Trump, da sempre acerrimo nemico del Dragone. E ora si prepara a cinesizzare l’Occidente, sia acquisendo le aziende in via di liquidazione, sia imponendo il suo modello politico nel resto del mondo. Il progressivo autoritarismo e freno a democrazia e diritti in corso sembra una riproposizione del modello cinese in Occidente.

La controparte occidentale ci guadagna la realizzazione di due piani su scala globale: il cosiddetto Grande Reset e ID2020.
Per capire cosa sia il Grande Reset, consigliamo la lettura di questo articolo, molto dettagliato, pubblicato su ByoBlu, e il libro omonimo di Ilaria Bifarini.
In sintesi, si tratta di una ridefinizione dei rapporti di forza economici tra pochi supermiliardari e il resto dell’umanità, che mira ad allargare il divario tra questi e il resto della popolazione, cancellando la classe media.
Inoltre si propone il passaggio al transumanesimo, ovvero quella fusione di biologia, tecnologia e Intelligenza Artificiale finora immaginata solo da autori di fantascienza e film di Hollywood. Il tutto per permettere a pochissimi mandarini di controllare in maniera totalitaria il resto dell’umanità e, perché no, sfoltirla in modo considerevole.

Di ID2020 invece ci siamo occupati nel post del blog diventato più virale, quello sulle vaccinazioni con microchip delle fondazioni Rockefeller e Gates.
In molti hanno bollato questa ipotesi come una bufala, una fantasia da complottisti, esattamente fino all’altro ieri, quando tutti i giornaloni hanno riportato, in alcuni casi con un certo entusiasmo, la notizia che il Pentagono avrebbe sviluppato un microchip sottocutaneo in grado di rilevare precoci sintomi del Covid. E che le vaccinazioni
del futuro faranno uso di microchip.
Come scriveva qualcuno sul Web: “Abbiamo bisogno di nuovi complotti, perché quelli vecchi sono tutti diventati realtà”.

Adesso che anche il microchip sottocutaneo è stato sdoganato dal mainstream, e che giornaloni e politici vedono nel Covid-pass o Green Pass l’unica soluzione per tornare a una forma di libertà, vediamo dispiegarsi in modo evidente l’agenda tracciata da Gates e Rockefeller nel 2015, quando progettavano di dotare tutti gli esseri umani di una identità digitale, collegata alle vaccinazioni e legata biometricamente al corpo umano.
Non basta il riconoscimento facciale o le impronte digitali: come dicevano i “complottisti” in tempi non sospetti, l’obiettivo è arrivare ai microchip sottocutanei, se necessario iniettandoli attraverso i vaccini, visto che la tecnologia esiste già. Leggere questo articolo di Gianni Lannes o i passaggi dei libri di Klaus Schwab, il presidente del World Economic Forum di Davos, che parlano della “Smart Dust”:

Il sogno di Schwab dei microchip sottopelle. Nessuna violazione sembra spingersi troppo in là per Schwab, che sogna “microchip attivi impiantabili che rompono la barriera cutanea del nostro corpo”, “tatuaggi intelligenti”, “calcolo biologico” e “organismi progettati su misura”. È lieto di riferire che “i sensori, gli interruttori di memoria e i circuiti possono essere codificati nei comuni batteri dell’intestino umano”, che “la Smart Dust, una varietà di computer completi con antenne, ciascuno molto più piccolo di un granello di sabbia, possono ora organizzarsi all’interno del corpo” e che “i dispositivi impiantati contribuiranno probabilmente anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘incorporato’, così come pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi, attraverso la lettura di onde cerebrali e altri segnali”. La “biologia sintetica” è all’orizzonte nel mondo della Quarta Rivoluzione Industrale di Schwab e darà ai governanti capitalisti tecnocratici del mondo “la possibilità di personalizzare gli organismi scrivendo il DNA” (tratto dall’articolo: “Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista“).


E’ sempre più chiaro ed evidente che la pandemia è stata creata artificialmente per arrivare a questi obiettivi.
Nel frattempo, Biden e la Von Der Leyen ci dicono che siamo entrati nell'”Era delle pandemie”, e che quindi altre ne arriveranno. Forse perché sono già state programmate, così come è stata organizzata la prima.

In Italia vediamo in questi giorni l’avanzare di questa agenda non solo dagli inquietanti progetti che ci arrivano dagli States, ma soprattutto dal Green Pass dell’Ue, che nell’ottica della Commissione dovrebbe permetterci di tornare a viaggiare a patto di poter provare: 1) L’avvenuta vaccinazione; 2) Un tampone negativo; 3) L’avvenuta guarigione dal Covid. A questo si ispira il pass che il governo Draghi vorrebbe introdurre per spostarsi anche tra le regioni di diverso colore, in evidente sfregio della Costituzione che sancisce la libertà di movimento dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
Questi strumenti non sono altro che i “Certificati digitali sanitari” di cui parlava Gates all’inizio della pandemia nel marzo 2020, segno che la road map era stata tracciata già da tempo dai registi di tutto questo.
Lockdown, chiusure, coprifuoco, obbligo di mascherine e tamponi, limitazioni alle libertà di ogni genere servono solo a ricattare la popolazione, facendogli accettare una vaccinazione sperimentale a Rna dagli esiti incertissimi e che normalmente non farebbe mai, oltre che un controllo tecnologico sempre più pervasivo.

Sono cittadini e politici che si devono opporre a questo disegno su scala globale: i primi smettendola di avere terrore del Covid e difendendo i propri diritti centimetro per centimetro (viene in mente il discorso di Al Pacino ai suoi giocatori in Ogni maledetta Domenica) e i secondi rifiutandosi di ascoltare le sirene degli ultramiliardari
globalisti.
Non ci sono che queste vie. Diversamente non se ne esce, e ci troveremo immersi in un incubo distopico da far sembrare 1984 di Orwell una favoletta con lieto fine.

Vaccini killer e il ritorno del lockdown. Si scrive Draghi ma si legge Conte ter

Tante belle novità dalla penisola più inguaiata del pianeta.
L’anno scorso all’inizio della primavera si era tutti in lockdown e zona rossa, con necessità di autocertificazione per spostarsi anche nel proprio comune, e dopo la bellezza di un anno siamo allo stesso punto di prima, con la zona rossa estesa a mezza Italia, l’altra metà in arancione e sempre a rischio di passare al rosso, autocertificazioni per circolare, coprifuoco dopo le 22, negozi, bar e ristoranti chiusi, tutti con la museruola anche all’aperto, eccetera eccetera.
Insomma, tutto quello che non andava nel Conte Bis è stato puntualmente riproposto nel governo Draghi, con la felice novità della campagna vaccinale in corso, che sta mietendo vittime e gravi reazioni avverse tali che forse è preferibile prendere il Covid, visto che quello almeno mette in pericolo solo gli ultrasettantenni con più patologie.
Il vaccino di AstraZeneca, invece (ma anche quello Pfizer non scherza) sta causando in tutta Italia una serie di decessi “anomali” ma naturalmente “senza correlazione” con il trattamento sanitario, e questa volta anche tra trentenni e quarantenni, come ben testimoniato da questo elenco (pur limitato ai casi più eclatanti) redatto da Vox Italia.

Verrebbe da dire che, dopo aver fatto fuori gli anziani col Covid, ora i nostri malthusiani, registi della pandemia e delle sue conseguenze, stanno procedendo con tutto il resto della popolazione, con vaccinazioni di massa attraverso un prodotto
sperimentale, cioè non sicuro e non adeguatamente testato.
Ma chi vuole fare da cavia in nome de La Scienza, si accomodi pure.

In un articolo precedente abbiamo scritto che i vaccini di Pfizer e ModeRna, oltre ad essere sperimentali, corrispondono ad una terapia genica, cioè sono in grado di modificare il Dna dei riceventi trasformandoci in Ogm, usando le parole della virologa Gismondo.
L’AstraZeneca invece non dovrebbe avere queste caratteristiche, ma i danni che sta facendo dimostrano la pericolosità della sperimentazione su umani di un vaccino non adeguatamente testato (la stessa Gismondo parlava della necessità di una sperimentazione di 20 anni per dichiarare un vaccino sicuro).

E così, alla Dittatura Sanitaria dello scorso anno si è aggiunta la follia delle vaccinazioni sperimentali di massa, quando le cure (che ci sono, come la plasmaferesi, l’idrossiclorochina e adesso gli anticorpi monoclonali) sono sempre state osteggiate, preferendo il protocollo “tachipirina e vigile attesa” che, con il divieto di autopsie del 2020, ha contribuito non poco ad aumentare il bilancio dei decessi.
Materiale per la magistratura, casomai volesse degnarsi di intervenire. In ogni caso, Speranza è ancora lì e prosegue la sua opera devastatrice.

Un’altra che è ancora lì è la Lamorgese, quella che a Pasqua mandava le Forze dell’Ordine ad usare il pugno di ferro verso chi osava farsi una grigliata in famiglia, godersi una passeggiata solitaria in spiaggia o cercare di raggiungere la propria seconda casa.
Ce la ritroviamo ancora a rovinare la seconda Primavera di seguito, mentre naturalmente continua a chiudere un occhio sui clandestini che sbarcano nel nostro Paese, sani o infetti che siano.
Rimarrà per sempre nei nostri cuori, questo è chiaro.

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma se le cose stanno filando esattamente come lo scorso anno, con la libertà di movimento cancellata in modo illegittimo, con le attività commerciali chiuse e in fallimento, col coprifuoco e con gli italiani chiusi in casa nel periodo che dovrebbe essere il più felice dell’anno, che diavolo ci fa ancora la Lega al governo con questa gente? Davvero basta qualche poltrona per ingoiare tutto quello che non andava bene lo scorso anno?

E’ chiaro che, stando così le cose, tutto il dissenso finirà per incanalarsi nel partito della Meloni e nella nascente coalizione sovranista che fa capo a Italexit di Paragone, cui hanno aderito di recente anche Matteo Brandi, Marco Mori e Marione Improta.
E ha proposito di questo, rilanciamo la proposta di una coalizione sovranista (e quella composta da Italexit, Vox e Fsi costituisce una buona base da cui partire) allargata a tutti coloro che siano contro Euro, Ue e dittatura sanitaria (e anche contro la Nato, perché con Biden illegittimamente al governo degli Usa c’è poco da stare tranquilli, vedi i nuovi bombardamenti in Siria e le provocazioni a Putin), ma pronta a entrare nella coalizione di centrodestra, dialogando in particolare con Lega e FdI, perché da questa situazione si esce solo superando il 50% dei voti alle politiche e non solo oltrepassando la soglia di sbarramento.
Una volta entrati nelle istituzioni con il giusto peso elettorale, ci sarà modo di discutere con gli alleati di governo le priorità di una tale coalizione.

Quello che vediamo in atto è lo svolgimento del Grande Reset, come teorizzato da Klaus Schwab, il presidente esecutivo del World Economic Forum di Davos e grande amico di Bill Gates: l’utilizzo della pandemia per la messa in atto di una serie di cambiamenti antropologici, economici e sociali destinati a durare a lungo e pianificati con cura da anni.
Il Covid è stato solo il detonatore necessario (e pianificato anch’esso) per dispiegare questa agenda, secondo i più classici dettami della Shock Doctrine, la dottrina dello shock.
Se non si vuole che questa follia diventi la “nuova normalità”, occorre rigettarla con decisione immediatamente.

Dungeons and Draghi

Immagine di Feudalesimo e Libertà

In qualsiasi gioco di ruolo o racconto fantasy che si rispetti, il Drago è sempre uno degli avversari più ostici, nonché uno dei boss finali.
E poiché da oltre un anno siamo immersi in una specie di romanzo fantasy/horror distopico, dove praticamente nulla corrisponde più ai canoni della normalità, ecco arrivare a sostituire l’orribile Conte Bis nientemeno che il governo Draghi, già previsto da anni da intellettuali come Diego Fusaro e Cesare Sacchetti.

Fare peggio dell’avvocato della Merkel/Dittatorello delle Bananas non sarà semplice, ma confidiamo che l’uomo del Britannia, di Goldman Sachs, di Bilderberg e Trilaterale, della svendita del patrimonio pubblico, della lettera/testa di cavallo della Bce a Berlusconi nel 2011, della distruzione della Grecia e dei derivati creativi quando era direttore del Tesoro, ci metterà particolare impegno.
Già dal suo primo discorso in Senato è stato possibile capire l’andazzo del terzo governo della legislatura, il secondo completamente illegittimo, perché in nulla rispondente alla volontà popolare: Euro irreversibile, governo europeista e atlantista, cessioni di sovranità che dovrà essere “condivisa” con l’Ue, primato dell’ambientalismo tanto caro ai malthusiani, ecc.
E questo nonostante il voto del 2018 sia stato INEQUIVOCABILMENTE un voto anti Euro e Ue.

E’ chiaro che Draghi non sarà né il salvatore della patria né l’uomo della Provvidenza, quanto il sicario della Troika in Italia, un Mario Monti al cubo. Meno chiaro è l’appoggio al “vile affarista”, come ebbe a chiamarlo Cossiga, da parte di quei partiti che hanno fatto le loro fortune elettorali con il “basta Euro” e la lotta ai poteri forti.
M5S e Lega devono i loro voti proprio alle battaglie contro tutto ciò che Mario Draghi incarna.
Allora da dove deriva questo improvviso collaborazionismo?
Se per il M5S la risposta è semplice, attaccamento alla poltrona ed ennesimo tradimento dei loro elettori prima di finire nella pattumiera della storia, per la Lega la questione si fa più complessa.
E’ evidente che Salvini avrebbe preferito nuove elezioni. Ed è altrettanto evidente che Mattarella si sarebbe fatto scuoiare vivo piuttosto che concederle. Il rifiuto di entrare nel nuovo governo avrebbe significato una nuova maggioranza giallorossa, allargata a Forza Italia (maggioranza Ursula).
Da qui la decisione, piuttosto a sorpresa, di entrare nel nuovo esecutivo.

La mossa però potrebbe rivelarsi un trappolone fatale.
Se, stando nel governo, Salvini e i suoi riescono a bloccare almeno in parte l’immigrazione clandestina, mai cessata neanche in tempo di Covid; se riescono a permettere la riapertura dei locali e il rilancio del turismo (con il pieno recupero delle libertà personali, in primis quelle di lavoro e di movimento); se riescono ad impedire la svendita del Paese alla Ue dei trattati capestro e se riescono a ridurre il livello di follia sanitaria imperante sotto il Conte Bis bene, anzi benissimo: ma se la musica non dovesse cambiare (o dovesse addirittura peggiorare) rispetto all’esecutivo precedente, il nostro consiglio e di sfilarsi con una certa rapidità e prepararsi assieme alla Meloni a stravincere le elezioni del 2023.
Farsi logorare stando al governo, ma rendendosi complici di scelte scellerate e senza la possibilità di incidere sul serio, sarebbe la prospettiva peggiore e il modo della Ue di disinnescare definitivamente la “minaccia sovranista” italiana.
Salvini, Borghi e Bagnai valutino bene: la linea di demarcazione tra fini strateghi e traditori della patria potrebbe essere, in questo caso, più sfumata che mai.

Il governicchio di Vichy

Che Conte fosse l’avvocato della Merkel, lo sapevamo già dai tempi del governo gialloverde, quando cercava di prendere decisioni in campo internazionale in aperto contrasto con il mandato del Parlamento.
Quindi poco stupisce la decisione di dire sì alla riforma del Mes, assieme al suo sodale Gualtieri, quello che suona Bella Ciao mentre aiuta i nazisti di oggi ad impadronirsi del nostro Paese.
Un poco di più (ma neanche tanto) stupisce l’ennesimo degli innumerevoli tradimenti dei grillini, quelli che fino a pochi giorni fa (non mesi, giorni) strepitavano che il Mes sarebbe stato un cappio al collo, e che invece hanno ordinatamente dato l’assenso al governo di accettare la riforma.
Sono bastate poche parole magiche di Di Maio: “Se si torna al voto, io sarò rieletto, voi no”.
L’ex steward del San Paolo avrebbe potuto pure aggiungere un gnegnegne per dare forza all’argomentazione, ma tanto è bastato per convincere i grillini “ribelli”, quelli che a sentirli si sarebbero fatti fucilare piuttosto che consegnare il Paese allo straniero, a tornare nei ranghi da brave pecorelle.
Potenza del catapultare in Parlamento gente senza arte né parte: questi adesso pur di mantenere poltrona e lauto bonifico mensile, sarebbero disposti a votare pure Satana for president.

Le speranze residue di impedire la trasformazione del Mes in uno strumento ancora più nefasto, e soprattutto di impedire la sua attivazione, restano nel crollo di questo schifosissimo governo di occupazione: il centrodestra a tal proposito farebbe bene a tentare una campagna acquisti nei confronti dei grillini nostalgici del governo gialloverde e ormai in rotta col Pd e i propri vertici: visto che ormai l’ultima
preoccupazione rimasta di questi è la poltrona (con tanti saluti a tutti gli ideali iniziali), potrebbero semplicemente garantirgliene una in ambito nazionale, regionale o locale dopo la fine della legislatura, in cambio della caduta della maggioranza in Senato. Dati i numeri risicati, l’operazione non dovrebbe essere impossibile.

L’alternativa è tenerci questo governicchio di Vichy fino al 2023, e non è un’opzione
desiderabile vista la quantità di danni fatta da questi criminali in poco più di un anno:
oltre a consegnarci nelle mani dei tedeschi col Mes, questi stanno distruggendo la piccola e media impresa con la scusa del Covid, stanno fornendo tutti i nostri dati a Big Data (a cosa pensate servano le mancette/elemosine che ogni tanto vi elargiscono, rigorosamente attraverso App e portali? Ah, in questo modo forniscono a tutti voi anche la famosa “identità digitale” (SPID) di ID2020. Pigliatevelo il supercashback, va’…) e ci stanno per consegnare a Big Pharma con il programma di vaccinazione di massa a Rna, un vaccino che andrà a modificare la genetica di chi lo farà e che non è stato adeguatamente testato.
Diciamo che gli italiani faranno da cavie esattamente com’è stato per i loro bambini per decisione di quella pazza indemoniata della Lorenzin e come deciso nel Global Health Security Agenda del 2014.

Qualche giorno fa il nostro Petain, nell’ultima conferenza stampa, ci ha rivelato che il
vaccino anti-Covid “non sarà obbligatorio finché ce lo consentirà la curva del contagio“.
Tradotto in italiano, una volta fatti più tamponi, e raddoppiati i contagi, questi
parleranno di terza, quarta, quinta ondata e diranno che è necessario procedere – molto a malincuore – con l’obbigatorietà. Incolpando naturalmente i poveri cittadini che hanno “osato” farsi una passeggiata in centro o un po’ di shopping natalizio.
E’ chiaro che se non si vuole finire vaccinati a forza da questi nazisti bisogna capire in fretta che il Covid non è il terribile spauracchio che ci vendono per portare avanti l’agenda di Gates, Rockefeller e del forum di Davos, ma un virusetto influenzale che dà oltre il 90% di positivi asintomatici, che stanno bene e non sono contagiosi, e con una mortalità ridicola rispetto al numero dei positivi.
Se non si capisce che il numero dei morti e dei contagiati è pompato ad arte, come spiegato nell’articolo precedente, proprio per tenere viva l’emergenza e questa agenda globale, si finirà per accettare ogni privazione di libertà e ogni sfregio a Costituzione e diritti nel nome di una “epidemia” che non è più un problema da un pezzo.

UN GOVERNO DI COLLABORAZIONISTI

Visto che questi pazzi scatenati, tra governo e media complici, hanno sdoganato l’orrendo termine “negazionisti” per tutti coloro che sollevano dubbi sulla propaganda Covid, proponiamo anche noi un simpatico termine per tutti loro: collaborazionisti. E precisamente, collaborazionisti della Germania (che è lo Stato dominante in Ue e che più di tutti preme per farci attivare il Mes e altri trattati-capestro), di Big Pharma e di quei squali della finanza – pardon, “filantropi” – come i Gates, i Rockefeller e i Soros, la cui agenda globale Conte e gli altri burattini stanno portando avanti con dedizione.
Bisogna riportare tutto alla sua giusta dimensione: dato che chiunque voglia un’Italia forte e indipendente viene stupidamente tacciato di fascismo, è corretto definire chiunque la voglia subalterna a interessi stranieri e sovranazionali come collaborazionista e traditore.
E, specie per chi ricopre incarichi istituzionali, questo è un reato penale.

E’ solo il caso di ricordare che l’ultima volta che in Italia è stato imposto il coprifuoco (una misura che non ha veramente alcun senso durante una pandemia: chi si dovrebbe assembrare alle 2 di notte se locali come pub e discoteche sono chiusi?) è stato proprio durante l’occupazione nazista del Nord Italia, oltre che dal governo Badoglio. I tedeschi in particolare avevano proibito ogni forma di assembramento per poter controllare meglio la popolazione e si poteva circolare nelle ore notturne solo con particolari permessi (autocertificazioni?). Chi ne era sprovvisto, veniva pesantemente sanzionato.
Tanto per rendere chiaro a tutti che il Conte Bis è solo un governo di occupazione, o governo fantoccio, che usa lo spauracchio del Covid19 per procedere alla devastazione economica del Paese e all’agenda globale di vaccinazione di massa con registrazione digitale dei dati della popolazione (ID2020) programmata da anni dai super-ricchi del globo. Un progetto criminale in cui gli italiani (i cristiani per eccellenza, e qui si rivela la fede satanica dell’oligarchia che muove i fili di tutto questo) sono le vittime sacrificali.
Non illudetevi: NON andrà tutto bene se la gente non inizierà ad aprire gli occhi e a reagire.

Coronavirus: una truffa per toglierci diritti, democrazia e libertà – parte seconda

Vignetta di Ghisberto

Se qualcuno nel 2019 ci avesse detto che, esattamente un anno dopo, avremmo dovuto girare con mascherine chirurgiche h24 e rinunciare alle basilari forme di socialità, che quasi tutti gli esercizi commerciali avrebbero dovuto restare chiusi, che saremmo stati costretti a restare confinati in casa e a spostarci con un’ autocertificazione, e che si sarebbeo usati termini come “coprifuoco”, “negazionisti” o “guerra al virus”, gli avremmo riso in faccia.
Come avremmo riso in faccia a chiunque ci avesse detto che qualche senatore (sempre della parte politica “giusta”, cioè nominalmente acerrima nemica del fascismo) avrebbe proposto la morte sociale per chiunque non si fosse vaccinato contro una certa malattia.
Oggi tutto questo è diventato parte della nostra vita quotidiana, tanto che molti neppure ci fanno più caso.

Che il SarsCov2 sia l’apripista di un’agenda globale molto più ampia e terrificante, qualcuno ora comincia ad intuirlo. Nel momento in cui quella che sembrava un’emergenza passeggera si sta stabilizzando e diventando una “nuova normalità” (come amano chiamarla i servi dei globalisti) si capisce che il Coronavirus non è solo un virus ma un metodo di governo, finalizzato a portarci verso un Nuovo ordine mondiale a uso e consumo di una certa “elite”.
Naturalmente la pietra angolare di tutto il progetto resta il vaccino, che non sarà solo una paurosa fonte di guadagno per i suoi produttori e finanziatori (Repubblica ha chiamato la gara alla produzione del vaccino anti-Covid “La corsa all’oro”, rendendo chiaro a tutti i vertiginosi interessi economici dietro questa operazione), ma soprattutto il perno di un’agenda più ampia di massiccio controllo sociale.
Abbiamo parlato in precedenza del progetto di Gates e Mit per la creazione di un “vaccino-cerotto” tecnologico, che avrebbe impresso un tatuaggio a punti quantici volto a marchiare il ricevente imprimendo sulla sua carne i suoi dati personali, in particolare le vaccinazioni ricevute.
Abbiamo citato il progetto ID2020, che consiste proprio nel fornire ad ogni individuo una identità digitale collegata biometricamente alla vaccinazione.
Ora analizziamo altri aspetti del vaccino anti-Covid che dovrebbero preoccupare, e in particolare l’utilizzo di una tecnologia che modifica il patrimonio genetico (vaccino a Rna), e il patentino vaccinale di cui si sta parlando in questi giorni, che nell’idea dei nuovi nazisti dovrebbe permettere a chi si vaccina di muoversi liberamente, mentre dovrebbe limitare le libertà di chi non intende vaccinarsi.

Sul primo punto, si è espressa così la dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, intervistata dall’AdnKronos: “Sono anni che non accettiamo di manipolare il Dna degli ortaggi perché c’è chi teme che mangiare un Ogm costituisca un pericolo, e adesso d’un tratto ci va bene diventare noi stessi degli organismi geneticamente modificati?“.
I vaccini tradizionali – dice la microbiologa – puntano a indurre una risposta anticorpale, quindi un’immunità, immettendo nel corpo umano pezzetti innocui del virus di cui vogliamo prevenire e contrastare l’infezione. Questo prodotto invece” (l’mRna-1273 testato dal National Institute of Allergy and Infective Diseases (Niaid) diretto da Anthony Fauci, parte dei National Institutes of Health (Nih) statunitense) “è concepito in un modo completamente nuovo: utilizza un segmento genetico che va a inserirsi nelle nostre cellule obbligandole a produrre una parte del virus la quale, ritrovandosi nell’organismo, stimolerà la produzione di anticorpi. Né più né meno di una terapia genica.
Per la dottoressa: “Un vaccino del genere sarebbe accettabile, purché attraverso un iter sperimentale rigorosissimo dimostri di essere assolutamente tollerato ed efficace“, ma questo potrebbe non essere il nostro caso: “Solamente qualche giorno fa”, ricorda infatti la scienziata, “l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in collaborazione con la Commissione europea, ha deciso di abbreviare le fasi della sperimentazione per arrivare in tempi più rapidi al vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 di cui tutto il mondo ha bisogno”.
Secondo la Gismondo, “la cosa pericolosa è che questa accelerazione possa applicarsi a un vaccino del genere, totalmente nuovo, e paragonabile a tutti gli effetti a una terapia genica. La gente deve essere consapevole di quello che sta accadendo.

Le parole che la Gismondo ha dedicato al vaccino Moderna valgono anche per quello Pfizer, di cui tanto si parla in questi giorni: in entrambi i casi si tratta di terapia genica, e perché siano sicuri occorrerebbero, a suo dire, “20 anni di sperimentazione“.

Importante anche l’opinione di Robert Kennedy Jr, secondo cui il vaccino anti-Covid deve essere “assolutamente evitato”, proprio perché andrebbe a modificare il nostro patrimonio genetico.
Per la prima volta nella storia della vaccinazione – spiega Kennedy – i cosiddetti vaccini mRNA di ultima generazione intervengono direttamente nel materiale genetico del paziente e quindi alterano il materiale genetico individuale: questo rappresenta manipolazione genetica, cosa già vietata e fino ad oggi considerata penale.
Questo intervento può essere paragonato al cibo geneticamente manipolato, che è anche molto controverso. Anche se i media e i politici attualmente banalizzano il problema e chiedono anche stupidamente che un nuovo tipo di vaccino ci faccia tornare alla normalità, questa vaccinazione è problematica in termini di salute, moralità ed etica, e anche in termini di danno genetico che, a differenza del danno causato da vaccini precedenti, sarà irreversibile e irreparabile.”

Quindi il nuovo vaccino anti-Covid andrebbe a manipolare la genetica di chi lo riceverà? Ma come si fa a volere l’obbligatorietà per un farmaco del genere? Eppure c’è già chi parla di “patentini” che dimostrino l’avvenuta vaccinazione, come condizione basilare per poter viaggiare, lavorare, circolare liberamente.

In Australia si sta già parlando di permettere l’ingresso nel Paese solo a chi esibirà un certificato vaccinale, esattamente come quelli citati da Gates su Reddit all’inizio della pandemia (“alla fine avremo dei certificati di avvenuta vaccinazione”).
In Germania e in Finlandia si sta avanzando l’ipotesi di consentire i viaggi internazionali solo a chi esibisca la prova di avvenuta immunizzazione.
Il nostro magnifico commissario all’emergenza permanente, Domenico Arcuri, ha suggerito la possibile introduzione di un patentino vaccinale simile, dimostrando la natura globale dell’agenda che si vuole portare avanti.

NAZISTI VACCINALI

E siccome non possiamo farci mancare la periodica dose di nazifascismo dei sedicenti “antifascisti”, ecco un po’ di dichiarazioni di esponenti di quella parte politica che si fregia di aver evitato il ritorno del Duce in Italia, rappresentato dall’eventuale nascita di un governo Salvini-Meloni.

1) Davide Faraone (IV): “La soluzione si chiama Passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato a:
– fruire dei mezzi di trasporto (bus-treni-navi-aerei);
– accedere ai pubblici esercizi (bar-ristoranti-discoteche-negozi);
– accedere all’interno di teatri, musei, stadi e centri commerciali;
– frequentare luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio come scuole e ospedali;
Caro No-Vax, vuoi essere “libero” di non vaccinarti? Prego fai pure…”

2) Matteo Renzi (IV): “Per il vaccino serve l’esercito, anche sul fronte della logistica. La guerra non la facciamo allo spritz ma al virus e l’unica arma contro il virus è il vaccino.”

3) Andrea Romano (PD): “Quelli che lavorano contro i vaccini dovranno essere zittiti. Non bisognerà nemmeno dargli il diritto di parola. Stavolta non scherziamo più.”

4) Alessandro Gassmann (simpatizzante Pd): “Una volta fatto il vaccino, darei una tessera che lo testimoni. Chi non vuole farselo non entra in: ristoranti, bar, cinema, teatri, stadio, negozi, autobus, taxi, treni, e tiene sempre la mascherina… poi vedi che lo fanno”.

Questi sono solo alcuni tweet e dichiarazioni diventati virali dei nostrani campioni dell’antifascismo, ma sicuramente ci sono tante altre perle simili che ci sono sfuggite da parte delle seconde linee, forse non proprio in armonia con i principi della nostra Costituzione repubblicana, ma sicuramente con quelli del cerchio magico delle SS.

Per non parlare del putiferio che si è scatenato contro il dottor Crisanti, reo non certo di essere un No Vax, ma di aver semplicemente dichiarato che non avrebbe fatto il vaccino prima di un’adeguata sperimentazione e di un elevato grado di affidabilità scientifica. Persino il dottor Massimo Galli, vaccinista convinto, non ha escluso che ci possano essere effetti collaterali nei prossimi 10 anni a causa di questi nuovi vaccini. Quindi ogni valutazione sulla necessità di farlo o meno dovrebbe essere assolutamente lasciata al singolo, come da Costituzione e da numerosi trattati internazionali.

NUMERI POMPATI

Ricordiamo che tutto questo fanatismo nel fare a pezzi libertà e diritti costituzionalmente garantiti si basa sempre su questa pseudo-influenza che ancora ci gira attorno e sui numeri “catastrofici” che ogni giorno il governo ci fornisce.
Facciamo nuovamente il punto, come nel primo articolo della saga, su perché i numeri che ci vengono forniti nei bollettini quotidiani sono assolutamente campati in aria.

  • Tamponi inaffidabili
    Il prof. Stefano Scoglio, candidato al premio Nobel per la medicina nel 2018, è arrivato a sostenere che il livello di inaffidabilità dei tamponi come strumento diagnostico raggiunge il 95%.
    Il prof. Scoglio è in buona compagnia: anche il dottor Mariano Amici sostiene che il tampone sia assolutamente inaffidabile, così come stabilito da una recente sentenza della Corte d’appello di Lisbona.
    A riprova di ciò, qualche giorno fa ha fatto discutere il tweet di Elon Musk, che si è sottoposto a 4 tamponi nella stessa giornata, di cui 2 con esito positivo e due negativi.
    E come non ricordare l’esperimento del primo ministro della Tanzania, che a maggio aveva fatto testare papaye, quaglie e capre, trovandole positive al Covid-19?
  • Morti per altro registrati come Covid
    L’infettivologo Matteo Bassetti lo ha ribadito su La7 pochi giorni fa: in Italia da marzo si conteggiano come morti per Covid pure le vittime di infarto o di altre malattie, ma che risultano positivi al tampone.
    E’ questo il motivo, secondo il dottore, per cui la mortalità italiana è molto più elevata rispetto ad altri Paesi come Francia e Germania. Questo conteggio “anomalo” (e funzionale al mantenimento di un’emergenza perenne) è noto da marzo, ma nessuno ha pensato di revisionarlo in vista di una seconda o terza “ondata”.
  • L’influenza stagionale è scomparsa, svanita, kaputt
    Incredibile a dirsi, la comunissima influenza stagionale è sparita dai radar non solo in Italia ma in tutta Europa. Un vero miracolo, tenendo conto che in questi giorni vengono segnalati nel nostro Paese di solito qualcosa come oltre 2000 casi in una settimana.
    I soliti “maligni” potrebbero pensare che stanno conteggiando ovunque i casi di influenza come casi Covid. E potrebbero avere ragione, dal momento che anche medici esperti ci dicono che stanno solo ora approntando un test per “distinguere il Covid dalla comune influenza“.
    Non sarà perché sono la stessa cosa e tutta questa pandemia è clamorosamente gonfiata da media e governi? Chiediamo per un amico.
  • Le Asl guadagnano bei soldi per ogni paziente Covid
    Secondo Guido Bertolaso, che di emergenze se ne intende, ogni paziente Covid che finisce in terapia intensiva frutta all’ospedale fino a 2000 euro di contributi statali.
    Non è questo un enorme incentivo per dichiarare più malati di Covid di quanti ce ne siano realmente?
  • La stragrande maggioranza dei contagiati ha sintomi scarsi, guarisce in fretta, muoiono le solite categorie a rischio (sempre che la causa sia veramente il Covid).
    Lo sappiamo da marzo ma è bene ribadirlo: le vittime del Covid (o presunte tali) sono quasi sempre 80-90enni con due-tre altre patologie, la stragrande maggioranza di chi viene contagiato è asintomatico, quindi non infettivo, e guarisce stando a casa per qualche giorno. Di conseguenza, anche se i numeri fossero reali e non viziati da quanto detto sopra, non ci sarebbe troppo da preoccuparsi per chi è relativamente giovane e sano.
  • Il vaccino antinfluenzale aumenta i casi di positività al tampone
    Ne abbiamo già parlato in un altro articolo, ma anche in questo caso repetita iuvant: l’antinfluenzale aumenta la possibilità di risultare positivi al tampone del 36%, stando ad uno studio militare americano.
    Questo perché i vaccini antinfluenzali contengono già dei coronavirus attenuati. La positività al tampone di conseguenza diventa una cosa ovvia. Non sarà per caso che la “seconda ondata” è stata causata dalla vaccinazione di massa contro l’influenza, così come è successo a Bergamo e Brescia a marzo?

L’INUTILITA’ DEL LOCKDOWN

Prima di terminare, due parole sull’inutilità degli arresti domiciliari (o lockdown). Questa misura non migliora l’andamento dei contagi, come testimoniato dal caso della Svezia, che senza lockdown per molti mesi ha avuto un basso tasso di mortalità e buone performance economiche (a differenza dell’Italia che risulta il secondo Paese più colpito in termini di Pil). In compenso, ha un effetto devastante sull’economia e sulla salute psico-fisica di chi lo subisce, andando a minare proprio la salute che si dice di voler proteggere. Stessa cosa vale per l’obbligo di mascherina, che protegge poco o nulla dal contagio, ma costringe chi la indossa a respirare i propri scarti per ore.
Il combinato disposto di mascherine, lockdown, isolamento sociale e disoccupazione avrà l’effetto di devastare mentalmente, fisicamente, socialmente ed economicamente chi vi si sarà sottoposto ancora a lungo.
E’ chiaro che la strategia di chi ha imposto questa follia e di prendere per sfinimento la popolazione, perché accetti il vaccino anti-Covid come “strumento di liberazione”.
Si chiama ricatto, e l’unica risposta accettabile è la rivolta, contro questa e tutte le altre mostruosità che gli organizzatori della pandemia (e i loro fedeli servitori, abusivamente al governo) ci stanno propinando.

Il “presidente” Bidet e il ritorno del lockdown. Ovvero: l’assalto globale alla democrazia

Locandina di Matteo Brandi

Chi segue questo blog sa che ormai da mesi abbiamo messo in connessione la nascita della pandemia con i piani dei peggiori supercapitalisti d’Occidente, mostrando come coloro che prevedevano da anni il suo avvento, nel frattempo finanziassero la Gain of function del Coronavirus da pipistrello proprio nel laboratorio di Wuhan.
Ora, alla luce di quello che è accaduto e sta accadendo in questi giorni negli Usa, è evidente che quegli stessi soggetti stanno accelerando nel loro progetto verso il cosiddetto Nuovo ordine mondiale, quello che secondo Jacques Attali sarebbe proprio “nato grazie ad una piccola pandemia”.

Quando scrivevamo, in diversi post precedenti, che il Coronavirus serve sostanzialmente a instaurare dei regimi autoritari facendo a pezzi la democrazia e i diritti dei cittadini, a creare una società a due strati con pochissimi super-ricchi e una moltitudine di super-poveri, e a imporre a tutti vaccini e forme di tracciamento di massa, mai ci saremmo sognati di vedere l’esempio lampante di questo processo in atto nel più importante Paese del mondo occidentale, gli Stati Uniti d’America.

L’assalto al presidente Trump e allo stesso concetto di democrazia non è casuale, e solo i ciechi (o i tifosi di pentapiddina appartenenza, che è lo stesso) non sono in grado di vedere l’incredibile entità dei brogli avvenuti nei giorni scorsi negli Usa per piazzare alla Casa Bianca il novello fantoccio delle oligarchie liberiste e ultracapitaliste, Joe Biden (o “presidente” Bidet, che dir si voglia).
Per chi non ha seguito bene la vicenda o ha tenuto la testa sotto terra come gli struzzi, facciamo un piccolo riepilogo.

1) Secondo la narrazione ufficiale, Biden avrebbe preso 78 milioni di voti, più di qualsiasi altro presidente americano NELLA STORIA, stracciando letteralmente il record di Barack Obama del 2008 (69 milioni di voti).
Ora, Biden potrà pure avere un certo fascino per le signore di una certa età e vicine alla menopausa, ma da qui a pensare che un ottantenne con l’Alzheimer e una particolare “simpatia” per le minorenni possa battere di gran lunga il record di preferenze di qualsiasi altro presidente sembra a dir poco lunare. Tenendo anche conto che, nella storia Usa, il presidente in carica parte da sempre favorito e che chi conquista Stati decisivi come la Florida o l’Ohio (andati a Trump) quasi sempre conquista la Casa Bianca.

2) Il voto postale è stato propagandato principalmente dai Democratici. E’ vero quindi che la maggior parte di questi voti sono stati probabilmente assegnati a Biden.
Ma affermare che in alcune contee il 95-100% dei voti postali sia stato assegnato al candidato democratico (come ci hanno raccontato nel caso delle centinaia di migliaia di voti miracolosamente comparsi nel Michigan e nel Wisconsin alle 4 del mattino, che avrebbero ribaltato in pochi minuti l’esito della corsa in questi Stati a favore di Biden), è assolutamente inverosimile.
Anche tra i sostenitori di Trump, molti avranno avuto paura del virus e votato per posta, o saranno stati impossibilitati a recarsi ai seggi nonostante gli appelli del presidente. Quindi queste maggioranze bulgare per il candidato Dem appaiono quantomeno sospette.
A detta di tutti gli esperti, poi, il voto postale è quello che più si presta a brogli e maneggi vari. Che la pandemia abbia consentito l’uso massiccio di questa forma di voto, con tutti i brogli che vedremo tra poco, è solo il raggiungimento di uno degli obiettivi per cui questa è stata organizzata e poi scatenata dalla stessa élite che ora vorrebbe “salvarci” vendendoci il suo vaccino.

3) Le cause legali e i riconteggi in corso.
Il team di Trump sta indagando e raccogliendo evidenze su numerosi casi di frode elettorale, in particolare negli Stati in bilico come Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona, Georgia e Nevada. Qui sono in corso riconteggi e sono state avviate cause legali.
Numerosi testimoni hanno deciso di rilasciare dichiarazioni giurate (“affidavit”, il team di Trump ha detto di averne raccolte 234 pagine SOLO PER UNA CONTEA DEL MICHIGAN) con le quali hanno denunciato la manipolazione delle schede elettorali, pacchi di voti con la stessa firma, l’esclusione di scrutatori repubblicani dai seggi, l’arrivo di scatoloni sospetti con centinaia di migliaia di schede nel cuore della notte e dal retro dei seggi elettorali tutte a favore del candidato Dem, voti conteggiati più volte, altri convalidati anche se privi di firma e timbro postale, addirittura l’apposizione di fogli di carta e materiali di vario genere alle finestre dei seggi per impedire la visione di ciò che accadeva all’interno. Il team legale di Trump ha riscontrato numerosi casi di defunti il cui voto sarebbe stato conteggiato (21.000 nelle liste elettorali della sola Pennsylvania, da qui l’ironico riferimento alla notte dello spoglio come “la notte dei morti votanti”. Judicial Watch ha scoperto quasi 2 milioni di “elettori fantasma” iscritti ai registri elettorali) e procedure opache nel ricevimento dei voti postali messi in atto in alcuni Stati, come la decisione della Corte suprema della Pennsylvania di autorizzare il conteggio anche di schede elettorali arrivate dopo il 3 novembre, pure se senza timbro né firma (decisione poi contestata dalla Corte Suprema Federale, che ha chiesto di separare tutte le schede arrivate dopo l’Election Day). Alcuni whistleblower del servizio postale sono usciti allo scoperto in Michigan e Pennsylvania dichiarando di aver ricevuto l’ordine di retrodatare alcuni plichi elettorali per renderli validi (qui un thread che raccoglie link su irregolarità di ogni tipo).
E’ ritenuto “unprecedented” anche il fatto che lo spoglio si sia fermato in sei Stati chiave nel cuore della notte, poco prima che arrivassero questi misteriosi carichi di voti Dem. Ricordiamo che in Stati come Michigan e Pennsylvania Trump conduceva con un cospicuo vantaggio fino allo stop del conteggio e al verificarsi di questi episodi, tanto che gli Antifa e i Black Lives Matter avevano iniziato a creare disordini nelle città perché si riteneva che il presidente la stesse spuntando. La Pennsylvania, la notte elettorale, era praticamente stata assegnata a Trump che aveva 700mila voti di vantaggio, e per recuperare Biden avrebbe dovuto ricevere, per ammissione degli addetti ai lavori, qualcosa come il 75% delle schede rimanenti. E’ stata poi assegnata al candidato Dem con oltre 60mila voti di scarto, dopo molti giorni e una pioggia di provvidenziali voti postali.
E’ venuto fuori che alcuni software usati per conteggiare i voti ne avrebbero passati migliaia da Trump a Biden “per errore”, rendendo così necessario il riconteggio manuale. Trump ha parlato di quasi 3 milioni di voti a lui “rubati” tramite questo sistema.
Sono stati chiamati in causa i software Hammer, Scorecard e il sistema Dominion, utilizzato in tutti gli Stati in bilico, nella cui compagnia alcuni esponenti di spicco dei Dem (come il capo dello staff di Nancy Pelosi e il marito della senatrice Feinstein) avrebbero quote azionarie e ruoli dirigenziali, e con la quale avrebbe una partnership anche la famiglia Clinton.
Di tutto questo sapremo di più man mano che le prove vengono raccolte e portate davanti ai giudici: vedremo se saranno sufficienti per permettere al team di Trump di ribaltare il risultato.
Di certo, se Stati come la Pennsylvania, il Michigan e il Wisconsin fossero assegnati a Trump dopo la cancellazione di un cospicuo numero di voti per irregolarità varie, questo gli sarebbe sufficiente per tornare in corsa per la Casa Bianca, togliendo a Biden lo status di “presidente eletto” che i principali media si sono affrettati a dargli. E a proposito…

4) L’orrendo ruolo dei media, mainstream e social.
Mai si era vista tanta malafede da parte di tutti i media in una elezione precedente.
In pochi giorni abbiamo assistito ad un coro di voci levarsi nell’acclamare il nuovo presidente, sebbene Trump e il suo staff si fossero sbracciati fin da subito a chiarire che l’esito sarebbe stato deciso dai tribunali, “congelando” di fatto l’elezione.
In un precedente importante, nel 2000, Al Gore era stato pure acclamato dai media come nuovo presidente, fin quando la Corte Suprema non assegnò la vittoria a George W. Bush, spegnendo l’entusiasmo dei Dem. Qui potrebbe accadere la stessa cosa.
Ma il comportamento dei media non è stato vergognoso solo per questo, che sarebbe il meno.
Le principali emittenti americane hanno censurato il discorso di Trump dopo la notte delle elezioni, quello in cui denunciava apertamente i brogli avvenuti, staccando la linea e togliendogli letteralmente la parola.
E stiamo parlando del presidente americano tuttora in carica!
Un comportamento del genere è inaudito per la supposta professionalità del mestiere giornalistico, che vuole che il reporter si limiti (appunto) a riportare quello che viene affermato, sotto la sua responsabilità, da uno dei due candidati, senza permettersi di dare giudizi sulla “veridicità” di quanto da lui detto (saranno i tribunali a stabilirlo, in questo caso).
Quanto accaduto la notte delle elezioni invece, con i media che si sono affrettati a bollare come “bugie” le frasi di Trump, rappresenta il punto più basso mai raggiunto dal giornalismo occidentale.

A ciò va sommata la censura dei social media.
Dall’Election Day, Facebook e Twitter sembrano essere diventate delle succursali del Partito Democratico, arrogandosi il diritto di oscurare i post del presidente Usa o di mettere degli “avvisi” sotto di essi in cui ricordano a tutti che Biden è il nuovo presidente secondo i principali media e che le accuse di frode sono infondate.
Fb ha addirittura eliminato la dicitura “presidente degli Stati Uniti” sotto il profilo di Trump, sostituendolo con “candidato politico”.
Lo ribadiamo: finché c’è un contenzioso legale in corso e gravissime accuse di brogli, non c’è nessun presidente eletto, ed è incredibile che tutti i media e i principali social ignorino questa ovvietà. Ma in tempo di dittatura “Democratica”, dire l’ovvio è diventato rivoluzionario.

5) Il paradosso dei Democratici che fanno a pezzi la democrazia.
E’ evidente che tutte queste performance di sedicenti “Democratici” che fanno brogli, cercano di rubare le elezioni, censurano le ragioni dei propri avversari politici, fomentano rivolte di strada di gruppi a loro legati come i Black Lives Matter e gli Antifa, stilano vere e proprie liste di proscrizione (lo abbiamo visto dai tweet di Alexandria Ocasio-Cortez, che invitava a schedare i sostenitori di Trump e a quelli della giornalista del Washington Post Jennifer Rubin, che invitava ad ostracizzare dalla società chiunque mettesse in discussione l’esito delle elezioni), dimostrano solo quanto queste persone siano i più feroci haters della democrazia e della libera autodeterminazione dei popoli.
Inclini a fare ogni tipo di porcheria pur di far prevalere la loro agenda, questi individui, lungi dall’essere la parte migliore dell’umanità come spesso si ritengono, rappresentano la principale minaccia a libertà, giustizia e democrazia.

La loro agenda poi coincide quasi sempre con quella dei super-ricchi multimiliardari “filantropi” quali Bill Gates, la famiglia Rockefeller, la famiglia Rothschild, George Soros, Warren Buffet, Jeff Bezos, Elon Musk, la Silicon Valley, le principali banche e multinazionali, insomma, la solita cricca di ricconi “arcobaleno”, con il cuore a sinistra e il portafoglio molto a destra.
Questa gente si ritiene talmente piena di amore per il pianeta, da voler in suo nome ridurre l’umanità sia di numero che in miseria, naturalmente mantenendo tutti i propri privilegi, anzi, accrescendoli ulteriormente.
Inoltre, poiché l’umanità avrebbe anche il brutto vizio di voler scegliere autonomamente i propri governanti e legislatori, adesso hanno anche deciso che questo diritto gli deve essere tolto, se necessario ricorrendo a brogli plateali.
“Noi facciamo colpi di Stato dove ci pare, fatevene una ragione” twittava qualche mese fa tronfio Elon Musk, un membro di questa “élite” psicopatica.
Al presidente Trump e a tutti gli uomini liberi il compito di dimostrare che si sbagliava.


P.s. Mentre negli Usa andava in scena quello che si può solo definire un colpo di Stato, in Italia grazie al governo abusivo MAI VOTATO DAGLI ITALIANI tornava progressivamente il lockdown, con la suddivisione del Paese in zone gialle, arancioni e rosse.
L’agenda globale vuole la distruzione delle piccole e medie imprese per far posto al dominio delle grandi catene multinazionali, ed è quello che accadrà con questa seconda ondata di contagi piovuti dal nulla e di chiusure.
In maniera molto sospetta, poi, il giorno dopo la “proclamazione mediatica” di Bidet, veniva annunciata al mondo la sicurezza “al 90%” del vaccino della Pfizer. Il Coronavirus è servito anche per togliere di mezzo Trump, e se lui non troverà il modo di capovolgere la situazione nei prossimi giorni, l’agenda globale incentrata sul vaccino per tutti comincerà a mettersi in moto.
Sarà bene ribadire forte e chiaro il NO a qualsiasi imposizione vaccinale e al lockdown, almeno da parte di quelle persone che non hanno perso il lume della ragione in mezzo a questa psicosi collettiva.

Quelle mani del Deep State sulla creazione del Coronavirus

A pochi giorni da quelle che sono state definite le elezioni americane più importanti di sempre, il mondo si trova immerso nella cosiddetta seconda ondata della pandemia. Coprifuoco, lockdown, militari per le strade, chiusura dei locali sono solo alcune delle misure prese per combattere la guerra contro il “nemico invisibile”, trattato alla stregua di un esercito invasore subdolo e sfuggente. 
Mentre le politiche prese dai governi di mezza Europa vanno nella direzione di restringere le possibili occasioni di socialità, si prepara l’avvento di una crisi economica ben peggiore di quella del 2008. 
Proprio in questi giorni assistiamo nel nostro Paese a proteste sempre più veementi contro l’ultimo Dpcm di Sua Maestà Giuseppe Conte che, dall’alto dei suoi zero voti ricevuti ad una qualsiasi elezione, continua a prendere decisioni catastrofiche per la vita di milioni di persone senza neppure consultarsi con il Parlamento.  
E’ evidente che la crisi ingenerata dalla pandemia causerà migliaia e migliaia (se non milioni) di nuovi poveri, quelli che fino a ieri erano considerati membri della classe media, mentre i dati ci dicono che i super-ricchi si stanno arricchendo ulteriormente.
Un risultato ideale per le “élite” mondialiste, che stanno cavalcando il virus come se fosse una manna dal cielo per imporre la loro agenda: controllo autoritario della società, restrizioni dei diritti fondamentali, esecutivi che scavalcano i parlamenti, primato della “scienza” e della medicina (sempre quella che piace a Oms e case farmaceutiche) sulla politica, attesa messianica del vaccino con tutti i profitti che questo porterà ai soliti noti.
Se tutto ciò fosse accaduto per mero caso, diremmo che si è trattato di un immenso colpo di fortuna per queste oligarchie. Ma non è detto che sia così. 

I “PROFETI” DEL VIRUS

Tanto per cominciare ci sono le profezie degli oracoli del mondialismo. 
Già Jacques Attali, il mentore e “creatore” di Macron, aveva profetizzato nel 2009 che una piccola pandemia avrebbe “permesso l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale”, previsione che oggi risuona più attuale che mai. 
Poi ci sono i Rockefeller. Nel 2010 la loro Fondazione pubblicò un report dal nome “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, nel quale si ipotizzavano alcuni eventi futuri, tra cui quello (scenario “Lock step”) di una pandemia nata proprio in Cina, che avrebbe causato 8 milioni di morti e portato all’adozione obbligatoria di mascherine chirurgiche, ad esecutivi più autoritari e restrizioni dei diritti umani, ad un maggiore controllo tecnologico sulla popolazione e all’utilizzo di strumenti come i termoscanner all’ingresso dei locali pubblici. 
Rileggendo oggi quelle pagine sembra che i governi stiano seguendo pedissequamente l’agenda tracciata dai Rockefeller un decennio fa. 
Il report incensava anche la reazione della Cina, che attraverso un lockdown immediato e severo e attraverso un capillare tracciamento dei contatti, sarebbe riuscita ad “uscire” dalla pandemia prima degli altri Stati. Oggi a Wuhan si vive in maniera assolutamente normale. 
I Rockefeller non si sono solo divertiti a ipotizzare lo scenario che stiamo vivendo oggi.
Nel 2015, in partnership con la Microsoft di Bill Gates, con la Gavi (Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione, sempre sponsorizzata da Gates), con l’Onu e con numerose Ong, hanno lanciato un programma dal nome ID2020 con il quale si ripromettevano, per l’anno in corso, di fornire ad ogni individuo sul pianeta una ID digitale, collegata biometricamente al corpo umano, per evitare le falle della documentazione tradizionale cartacea nell’identificare specialmente poveri e migranti.
Secondo il programma, l’ID digitale dovrebbe essere collegata alle vaccinazioni ricevute dall’individuo, dando vita ad una sorta di “registro biometrico” delle vaccinazioni e dei dati personali dell’individuo. 
Ma come si concretizza questo obiettivo, che a prima vista sembrerebbe, per usare un termine in voga, “filantropico”? 
Bene, Gates ha commissionato al Mit una tecnica chiamata “tatuaggio a punti quantici”, che, secondo l’Ansa, “permetterebbe di leggere il registro delle vaccinazioni sotto pelle”, come un codice a barre. Avete capito bene, un codice a barre impresso sul corpo del vaccinato, contenente i suoi dati e leggibile con uno smartphone. 
Per chi è giustamente preoccupato per l’utilizzo di una tecnica così invasiva, si tratta di un modo per schedare la popolazione e forse controllarla anche fin nel loro corpo attraverso tecnologie di cui non siamo del tutto a conoscenza (come nanochip, ormai così piccoli da essere invisibili ad occhio nudo). Altri soggetti più religiosi ci vedono il leggendario Marchio della Bestia dell’Apocalisse.
Come che sia, Gates e i Rockefeller, per completare questo progetto, avrebbero bisogno di una causa scatenante che permetta l’adozione/imposizione di vaccinazioni su scala globale. E guarda caso, la pandemia da Sars-Cov2 rappresenta un’occasione ghiottissima, quasi “provvidenziale” per portare avanti questa agenda.

Ma teniamo aperto il capitolo Gates. Oltre alla partnership con i Rockefeller (con cui i Gates sono in affari da generazioni, altro che “self-made man”), il “filantropo” Bill, che da anni investe nel campo dei vaccini (guadagnandoci, come da sua ammissione, 20 volte tanto) è un altro membro del club dei profeti del virus. 
Già nel 2015 ad una conferenza del Ted, Gates prevedeva l’arrivo di una pandemia contro cui, affermava, “non siamo preparati” e che avrebbe fatto milioni di morti. 
Non contento, Bill organizzava il 18 ottobre 2019, un mese e mezzo prima che cominciassero i contagi a Wuhan, una simulazione di pandemia a New York (l’Event 201) assieme ai membri del World Economic Forum di Davos, al Johns Hopkins Center for Health Security (strettamente collegato al NIH, l’Istituto Nazionale di Sanità americano) e a pezzi grossi da ogni parte del globo.
Un simpatico “gioco” con cui alcuni dei più importanti decisori planetari si esercitavano a capire come reagire di fronte all’arrivo di una pandemia “inaspettata”, naturalmente originata da un nuovo tipo di Coronavirus. 
Ma chiaramente fa tutto parte delle spiccate doti di preveggenza del nostro “filantropo”. 

L’ORACOLO FAUCI

E a questo punto giungiamo all’ultimo oracolo della lista, il dottor Anthony Fauci.
Quest’uomo è ai vertici delle istituzioni sanitarie Usa dai tempi di Reagan (anni ’80), quando scoppiò l’epidemia di Aids. Fauci fu uno dei dottori ad attribuirsi il merito per l’isolamento del virus dell’Hiv “rubando” la scoperta alla dottoressa Judy Mikovitz e al dott. Frank Ruscetti e ritardando la sua pubblicazione di 6 mesi, come ci racconta la stessa dottoressa Mikovitz che lavorò con lui in quel periodo, contribuendo così al dilagare del virus.
Orbene, il simpatico dott. Fauci 40 anni dopo è ancora a capo del NIAID, l’Istituto americano per le allergie e malattie infettive, e un pezzo grosso del NIH, l’Istituto Nazionale della Sanità americano. Oltre a ciò, collabora strettamente con Bill Gates nel suo programma di promozione globale delle vaccinazioni, il Global Vaccine Action Plan, che annovera tra i suoi partner anche l’Oms (di cui Gates è il principale finanziatore, dopo il ritiro degli Usa per decisione di Trump) e l’Unicef.
Un personaggio così non poteva non aver vaticinato anche lui qualcosa sulla pandemia, e infatti nel febbraio 2017 dichiarò alla stampa che la presidenza Trump avrebbe sicuramente “affrontato delle sorprendenti epidemie”.
Insomma, questo virus se lo aspettavano proprio tutti. 

Ma Fauci non si è limitato solo a vaticinare: fino al 2019 il suo NIAID finanziava proprio nel laboratorio di Wuhan una dottoressa chiamata Zhengli Shi, esperta in Coronavirus e famosa per le sue ricerche sulla Gain of Function (guadagno di funzione), ovvero sulla creazione di virus ibridi, manipolati per essere più contagiosi o più letali.
La dottoressa Shi aveva già destato scalpore per la creazione di un virus ibrido molto simile al Sars-Cov2 nel 2015, frutto del lavoro realizzato negli Usa con una equipe internazionale che comprendeva il dottore americano Ralph Baric. 
Queste ricerche, pubblicate su Nature, sollevarono veementi polemiche per la pericolosità della materia trattata, tanto più che già nel 2014 le pratiche legate alla Gain of Function erano state proibite da Obama sul territorio americano.
Eppure Fauci continuò a finanziare questa dottoressa e le sue ricerche nel laboratorio di Wuhan fino allo scoppio della pandemia. La stessa dottoressa Zhengli Shi, intervistata nel marzo scorso dalla rivista Scientific American, arrivò ad affermare che “il Sars-Cov2 potrebbe essere fuoriuscito dal nostro laboratorio. Non ho dormito per diversi giorni al pensiero”. Questo prima di essere silenziata dalle sue autorità di riferimento. 

Secondo il dottore e premio Nobel in Medicina Luc Montagnier, il Sars-Cov2 è un virus artificiale, creato con pezzi di Coronavirus da pipistrello, ibridati con una sequenza del virus Hiv. 
Questa ibridazione si è resa necessaria perché il Coronavirus da pipistrello, in natura, non è contagioso per gli esseri umani.
Era fondamentale, quindi, manipolarlo in modo da renderlo più infettivo.
Secondo l’ipotesi di Montagnier, il motivo di questi esperimenti sul Coronavirus sarebbe stato la ricerca di un vaccino, ma l’illustre dottore Simon Wain-Hobson, capo struttura di retrovirologia molecolare all’istituto Pasteur di Parigi, intervistato da Paolo Barnard, ci dice che le ricerche sulla Gain of Function non hanno nessuna utilità allo scopo di creare un vaccino. La loro possibile applicazione, quindi, sarebbe quella di un’arma batteriologica.

CONCLUSIONI

Se il Sars-Cov2 non è un virus naturale, e la sua creazione non serviva ad un vaccino, qualcuno lo ha ingegnerizzato a scopi bellici. Il virus è stato con ogni probabilità creato e diffuso nella zona di Wuhan. Non sappiamo ancora se sia sfuggito “accidentalmente” o diffuso ad arte (e in questo caso, chi l’abbia materialmente diffuso), ma una cosa è certa: questa pandemia era stata prevista da anni e alcuni degli “oracoli” che la prevedevano con sicurezza nel contempo finanziavano proprio a Wuhan dottori che si occupavano di Gain of Function, cioè di ibridazione dei Coronavirus da pipistrello per renderli più contagiosi e pericolosi.

Grazie alla pandemia, personaggi come Bill Gates si stanno ergendo ogni giorno a grandi luminari e salvatori dell’umanità con il loro vaccino che “ci libererà dal male”, mentre cure efficaci e di scarso costo come l’idrossiclorochina, l’eparina e la terapia del plasma vengono osteggiate e sabotate come ciarlataneria. 
Chi parla di rafforzare il sistema immunitario con vitamina C e D, attività fisica e uno stile di vita sano, l’abc della lotta a qualsiasi virus, viene trattato come uno stregone pazzo. 
Un’agenda globale di controllo della popolazione si dispiega davanti ai nostri occhi, con voci che si levano a parlare di nuovi lockdown, di isolare i contagiati fuori dalle loro case dopo averli “stanati”, di pass elettronici per poter tornare a viaggiare serenamente, di “Grande Reset” ed altre amenità degne del libro “1984”. 
Ma non si tratta di un’agenda globale programmata da anni dai peggiori supercapitalisti in circolazione. No.
E’ sicuramente tutta colpa di un virusetto parainfluenzale fuoriuscito casualmente dal mercato del pesce di Wuhan.

La dittatura della museruola

Se gli italiani riuscissero a cogliere le occasioni quando si presentano, il lavoro di liberazione del Paese sarebbe già a buon punto.
Il 20 e 21 settembre scorsi si era presentata l’opportunità di dare una pesantissima mazzata al governo Conte bis e alla maggioranza, in primis rigettando il truffaldino taglio dei parlamentari, riforma sognata da Licio Gelli per portare avanti una svolta autoritaria in Italia e realizzata, proprio per questo motivo, nel 1929 da Mussolini (che ridusse la Camera a precisamente 400 deputati nominati dal solo partito fascista), e “in secundis” legnando sonoramente il Pd alle Regionali, con un passivo tale da mettere in crisi il governo.
La cosa non è riuscita, per la beota testardaggine con cui il centrodestra ha invitato i suoi elettori a votare Sì (Belusconi era membro della P2 e si può capire, meno comprensibile è l’appoggio di Fratelli d’Italia e Lega. Davvero non hanno colto l’effetto devastante che una sconfitta al referendum e alle Regionali avrebbe significato per il M5S, azionista di maggioranza del governo? Mah..) e per la commovente e lungimirante “resistenza” di toscani, pugliesi e campani, che rivotando Pd hanno dato ossigeno al governo più abusivo e disastroso della storia repubblicana, al di là delle questioni territoriali che in questo frangente rivestivano un’importanza di molto secondaria.

E dopo questo capolavoro di idiozia collettiva, ecco i primi risultati del verdetto delle urne: proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021 (e poi avanti fino all’elezione del nuovo PdR, se il Covid scompare lo importiamo con gli immigrati), Conte che torna a fare il dittatore sudamericano via Dpcm, mascherine imposte anche all’aperto, nuove strette sulla vita sociale ed economica (orari di chiusura dei locali anticipati, feste in famiglia vietate), nuove minacce di lockdown.
Sulle mascherine/museruole, in particolare, siamo ormai al delirio: già non servono quasi a nulla al chiuso (poiché bloccano le goccioline di saliva ma non certo i virus, che sono delle dimensioni di nanometri: praticamente servono solo se qualcuno vi tossisce o starnutisce in faccia), figuriamoci all’aria aperta.
Qui bisognerebbe metterle solo dove non sia possibile tenersi a distanza dagli altri, mentre si è deciso di imporle all’aperto tout court salvo che non si sia in luoghi completamente isolati: una follia criminale che servirà solo ad asfissiare nella propria anidride carbonica chiunque sia così stupido da seguire queste regole alla lettera.
E’ evidente come l’imposizione della mascherina h24 sia utile solo a sottomettere la popolazione e renderla docile e ubbidiente (la museruola, appunto) mettendo a tacere ogni voce di dissenso al regime (il bavaglio). Inoltre serve a far percepire la attualità di una minaccia volutamente amplificata, aumentare il senso di pericolo, e anche a ridurre
l’afflusso di ossigeno al cervello, rendendo la popolazione più stupida, impaurita, malaticcia e così facilmente dominabile. Così la mascherina diventa il simbolo perfetto dell’asservimento di un popolo: un’efficacia irrisoria dal punto di vista sanitario e un’efficacia pazzesca dal punto di vista psicologico e simbolico.
Se poi ci mettiamo pure il fatto che a produrle sono gli Elkann, gli stessi che controllano il gruppo Gedi e quindi Repubblica e La Stampa per dirne solo due, si capisce quali interessi ruotino attorno al business delle mascherine e alla propaganda sul loro uso continuo.

Si dirà: “Sì, ma i contagi sono tornati a crescere, e così i decessi. Bisogna fare
più attenzione e inasprire le misure di contenimento”.
La questione è sempre la stessa: i contagi crescono perché ogni giorno aumentano i tamponi, quindi si scoprono ogni giorno nuovi positivi che in realtà stanno benissimo, in quanto asintomatici.
Prendiamo i dati del 12 ottobre.
Su 4619 nuovi positivi (risultanti da ben 85.442 tamponi effettuati), i ricoverati in ospedale sono 302 e in terapia intensiva ci sono altre 32 persone.
Il che significa che i restanti 4.300 positivi, in isolamento a casa, hanno sintomi così lievi da non necessitare di un ricovero in ospedale.
In pratica, è come se avessero sì e no una comune influenza.
L’aumento dei decessi (oggi 39) è sicuramente preoccupante, ma:

1) 30-40 decessi al giorno non sono certo un numero spaventoso su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Lo sarebbero per una città con qualche migliaio di abitanti. E comunque a marzo i decessi giornalieri da Covid erano arrivati a oltre 900;
2) E’ tutto da dimostrare che questi 30-40 decessi siano realmente da imputare al Covid, dal momento che, come ben sappiamo, ogni morto che risulti positivo al tampone viene classificato come deceduto a causa del Coronavirus, anche se ha subito un incidente stradale. E pure i tamponi sono tutt’altro che infallibili.

In sostanza, si continua a spargere terrore e allarmismo a piene mani, ignorando l’effetto disastroso sull’economia, sulla società e sulla salute stessa della popolazione che questo continuo clima di terrore produce.
Tutto questo non si comprende se non si guarda al piano superiore: l’obiettivo della classe politica abusiva al governo non è certamente quello di lavorare per il bene della popolazione e della Nazione, ma quello di attuare l’agenda globale dei loro danti causa: usare quella che è poco più di un’influenza per instaurare una dittatura globale, come profetizzato da Jacques Attali, distruggere le libertà civili e soggiogare i popoli, imporre vaccinazioni di massa e tutto quanto è ad esse collegato (non dimentichiamoci di ID2020 e della schedatura tecnologica delle persone), indurre una paurosa crisi economica che renderà i super-ricchi ancora più ricchi, mentre farà a pezzi tutti coloro che non sono tutelati dal “nuovo ordine” (o “nuova normalità” come amano chiamarla).
I dati ci dicono che la pandemia ha ulteriormente arricchito i Paperoni del globo, dimostrando la natura classista del virus: globalista, anti-sovranista, ipercapitalista, nemico del ceto medio-basso e pure un po’ radical-chic.
Del resto è stato Zingaretti a dire che la mascherina “sarebbe dovuta diventare una moda” a fine maggio, quando i contagi stavano già calando drasticamente e dopo aver causato disastri con i suoi “aperitivi antirazzisti” a Milano, quando veramente un po’ di prevenzione e cautela sarebbero state necessarie.
Adesso, grazie a TeleCovid24, il Tg continuo sul Covid a reti unificate, tutti i sovranisti sembrano essere in affanno rispetto ai Dem: Trump sta soffrendo l’andamento della pandemia in America e vedremo tra pochi giorni come andranno le sue elezioni, Salvini sta perdendo consensi in Italia sebbene la Lega resti il primo partito e il referendum costituzionale del 2016 è stato praticamente vanificato dalla vittoria del Sì di pochi giorni fa, Boris Johnson non se la passa benissimo in Uk: tre situazioni impensabili fino a un anno fa.
Questo SarsCov2 è stato una vera manna dal cielo per Dem e affini, che hanno potuto rifiatare dopo una serie incessante di batoste elettorali.
Verrebbe quasi da pensare che se lo siano creato loro per raggiungere proprio questi obiettivi: e se il dottor Fauci, collaboratore di Bill Gates, non avesse finanziato fino al 2019 la dottoressa Zhengli Shi e i suoi esperimenti sulla Gain of function del Coronavirus proprio nel laboratorio di Wuhan, saremmo inclini a credere in un clamoroso colpo di fortuna.
Ma siccome questi intrecci tra Deep State americano e laboratorio di Wuhan esistono, allora parlare di semplice coincidenza è perlomeno da ingenui, anche alla luce delle numerose previsioni che personaggi come Gates, Fauci e la fondazione Rockefeller hanno fatto sull’avvento di un’imminente pandemia. Il modo più facile per prevedere qualcosa e azzeccarci, è organizzarla tu stesso. Ed è quello che è avvenuto anche con il Coronavirus e la follia che ci circonda in questi giorni.

P.s.
Sabato 10 ottobre si è tenuta a Piazza San Giovanni, a Roma, la Marcia della Liberazione.
Sono intervenuti numerosi esponenti del sovranismo italiano come Marco Mori e Francesco Toscano di Vox, Sara Cunial, Francesco Amodeo, Fulvio Grimaldi, Matteo Brandi, il Fronte Sovranista Italiano, Mohamed Konarè e tanti altri.
Sembra che l’intento sia quello di dare vita ad un fronte comune contro il governo Conte, l’Unione Europea e la dittatura sanitaria.
Naturalmente appoggiamo con decisione questo tentativo, come scritto in un post precedente, con l’avvertimento però di non dare vita ad un M5S secondo, che si finga sovranista, anti-europeo e patriottico, per poi correre a unirsi a Pd e dintorni. Siamo già stati fregati una volta.
Ogni accordo politico dovrà essere preso con i veri patrioti, sovranisti e nazionalisti presenti a destra. Di traditori e imbroglioni ne abbiamo le tasche piene.

Votare NO al referendum e centrodestra alle regionali. Per spedire a casa il governo più abusivo della storia patria

Dato che votare negli ultimi tempi è diventato un lusso, perlomeno facciamolo bene.
Il 20 e 21 settembre non bisogna lasciarsi sfuggire un’occasione unica per mostrare
a Conte, M5S, Pd e renziani il nostro ammmore nei loro confronti, e quanto abbiamo gradito, nell’ordine:

1) L’aver stravolto il voto del 4 marzo 2018, sostituendo al governo giallo-verde, il migliore dei governi possibili, l’obbrobrio giallo-rosso, mai legittimato dal voto popolare.
Se il primo esecutivo teneva piena fede alla volontà dei cittadini, bloccando l’immigrazione di massa, garantendo maggiore sicurezza, adottando una linea più dura verso la Ue e adottando misure sociali, il Conte bis andava a fare l’esatto contrario, riportando in auge il business dell’immigrazione e gli sbarchi selvaggi, scarcerando boss mafiosi, azzerbinandosi completamente all’Ue e distruggendo la piccola e media impresa con le assurde misure di “contenimento” del Covid;

2) L’aver sequestrato in casa 60 milioni di italiani per mesi con la scusa del Covid,
l’averli perseguitati con elicotteri e droni pure per delle passeggiate solitarie o delle grigliate familiari, l’averli ammazzati vietando le autopsie e non prendendo misure preventive agli inizi della pandemia, l’averli privati del lavoro e di fonti di reddito decenti durante il lockdown, l’aver insistito con misure distruggi-economia in seguito (pensiamo al turismo bloccato da Paesi come Usa, Russia e Cina);

3) L’aver votato per il rinvio a giudizio di Salvini, una vigliaccata giustificata solo
con la volontà di sbarazzarsi dell’avversario politico, dopo aver deciso assieme a lui (almeno il M5S) lo stop alle Ong e all’immigrazione selvaggia ai tempi del governo giallo-verde.

Per non parlare dei mille diritti costituzionali calpestati in questi mesi: dalla libertà
personale di movimento e di circolazione, al diritto di riunione, fino al diritto di esercitare il proprio culto religioso, tutto in nome di un virus farlocco la cui pericolosità è stata vergognosamente pompata per portare avanti un’agenda di controllo globale sulla popolazione e imporre a tutti un inutile vaccino.

Per tutti questi motivi, il 20-21 settembre c’è solo una cosa che l’italiano che abbia ancora un minimo di raziocinio deve fare: votare NO al referendum costituzionale, una
riforma già bocciata nel 2016 ai tempi di Renzi (e non si vede perché la si debba
accettare oggi solo perché a sbolognarcela sono i 5 Stelle: è la stessa merda autoritaria
che volevano Licio Gelli della P2 e la banca d’affari JpMorgan), e votare centrodestra in tutte le regioni.
Questo per dare un fortissimo segnale di sfiducia al governo (che ne potrebbe anche
causare la caduta), rigettare una riforma costituzionale che avrebbe l’unica funzione
di ridurre la rappresentanza senza procurare un apprezzabile risparmio sui conti pubblici (rendendo molto più facile per pochi capi partito e relativi burattinai sovranazionali controllare il Parlamento), e per mostrare solidarietà a Salvini,
attaccato per via politico-giudiziaria per aver fatto quello che gli hanno chiesto gli
italiani.

Conte e i suoi complici devono andare a casa ed essere processati per i loro tanti crimini.
Dopodiché, bisognerà chiedere a gran voce nuove elezioni, e un governo REALMENTE
rappresentativo della volontà popolare.

 

 

P.s. In questo articolo dell’avvocato Giuseppe Palma una sintesi dei motivi per i quali bisogna votare NO al taglio dei parlamentari.
Ogni punto è analizzato nei video sul suo profilo Fb.

P.p.s. Palma è in buona compagnia. Ben 264 costituzionalisti, in un documento comune,
si sono schierati per il NO. Qui il testo aggiornato con le nuove firme.