Una tranvata al Pd per difendere la democrazia: atto secondo

Voto armaQuesti ballottaggi sono una grande occasione per porre fine al renzismo.
Dopo il referendum sulle trivelle e prima di quello costituzionale, gli italiani hanno l’opportunità di far sentire forte e chiaro cosa pensano del governo e del Pd. E con lo strumento che più può far loro male: il voto.

Se il Pd subirà una debacle in tutte le città più importanti (soprattutto a Roma, Milano e  Torino) l’effetto che ne verrà fuori sarà quello di una bomba atomica su Renzi e i suoi fascistelli col Mac, con una ricaduta immensamente salutare per la democrazia di questo Paese.
Dopo che Napoli si è sanamente derenzizzata, ora lo stesso devono fare le altre città al ballottaggio. A Roma Giachetti ha il pieno sostegno dei Casamonica, come prevedibile. A Torino la Appendino è temuta dai migliori amici del Pd: i banchieri.
Quanto a Milano, Sala è l’uomo di fiducia di Renzi, e questo basta per far convergere il voto verso il candidato opposto, cioè Parisi. Per non parlare delle minacce degli ultimi giorni da parte della Boschi sui finanziamenti che non arriverebbero a Torino in caso di vittoria dei 5 Stelle.

Dopo il Jobs Act (passato senza proteste, per l’immane vergogna di tutti coloro che avrebbero dovuto proteggere i diritti dei lavoratori), l’Italicum (che con il suo premio di maggioranza del 54% per la lista vincente apre la strada a una vera dittatura della maggioranza) e con lo spettro della riforma costituzionale made in JpMorgan, anche chi di solito non vota dovrebbe recarsi alle urne, per votare CONTRO questi distruttori di democrazia.

Servono ulteriori motivazioni? Banca Etruria; Mafia capitale; Trivellopoli e il “quartierino” che controlla mezzo governo secondo le intercettazioni della Guidi; Napolitano che continua a dettare cosa fare agli italiani per conto dei grandi gruppi di potere; il ministro Calenda che difende a spada tratta il TTIP e il CETA, chiedendo all’Europa di esautorare il Parlamento italiano dalla ratifica; i verdiniani e cosentiniani a supporto del Pd; lo sterminato numero di indagati, imputati e condannati nelle file “dem”; la presenza dei poteri fortissimi tra gli influencer del governo (come la Commissione Trilaterale, la superbanca JpMorgan, le multinazionali del petrolio); i legami dei genitori di Renzi e Boschi con piduisti bancarottieri come Flavio Carboni; la riprivatizzazione dell’acqua nonostante il referendum del 2011; lo spettro di una svolta autoritaria in Italia gradita alla finanza internazionale (mascherata col termine “governabilità”); il totale asservimento ai dogmi sacri del neoliberismo, dell’Euro e dei trattati Ue; l’immensa arroganza cafona di Renzi e dei suoi sodali; le uscite della Boschi sui “partigiani veri” e quelli finti, e sui votanti No al referendum equiparati a Casapound; l’aver usato una maggioranza dichiarata illegittima dalla Consulta per cambiare la Carta fondamentale (operazione duramente criticata anche dai presidenti emeriti della Corte Costituzionale); l’occupazione militare della Rai e degli altri media, con relative epurazioni; gli 80 euro promessi e poi tolti ai poveracci, e si potrebbe andare avanti ancora a lungo.

Sono da considerare motivi sufficienti per votare contro questa gente? O serve che i piddini compiano stragi di primogeniti?

Gli italiani hanno un’ottima occasione per prendere a calci questa feccia in modo assolutamente democratico.
Ne facciano buon uso.

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